Errane Humanum Est: lo Z 24-200 nella gebbia
Errane Humanum Est:
scambiare uno zoom tuttofare con un obiettivo per fare foto a distanza ravvicinata, a volte aiutandolo con una vecchia lente addizionale, a volte non, in luce ambiente disponibile e basandosi sulle doti dinamiche della più economica delle Nikon Z, quella senza mirino elettronico, inquadrando solo a monitor, il più delle volte tenendo tutto con una sola mano (perchè l'altra serve a non cascare nella gebbia), il tutto cercando di affascinare, ipnotizzandoli, questi batraci....
SI PUO' FARE !!!
Non è necessario molto di più.
Al massimo un lampetto di flash, rinunciando all'appoggio della mano sinistra...
ma non per forza...
Ciò che importa è avere la pazienza di Giobbe: perchè se alle volte basta il cric cric di un rametto o foglia secchi, spezzato sotto una scarpa, per far fuggire tutto il batrachiodromo in unico salto sott'acqua, altre volte invece, fissando l'anfibio nelle palle degli occhi e muovendosi con la ritmica di un bradipo per allungare verso di lui il gruppo macchina/obiettivo/quant'altro, resti affascinato dall'inutilità del gesto tale da fargli pensare (a torto) di non essere oggetto di interesse gastronomico. (Le rane le ho mangiate dopo averle catturate, spellate e fritte, in quel di Persano, durante i campi del mio servizio militare, mentore un sottotenente milanese)
la tonalità della vegetazione si intona al mimetismo della specie, oppure viceversa, ma ciò che conta è che in questa sorta di vedo/nonvedo alla Rambo 1, la difficoltà maggiore sia proprio quella di decrittare dalla palude ciò che la rana ci consenta di vedere. Il che non è sempre immediato...
un habitat ideale non solo per scomparire velocemente alla vista dei predatori, ma sopratutto per predare a loro volta, quando la colazione non sia ...già servita lì vicino
ovviamente sempre ben sorvegliati dall'alto...
una bolla d'aria è sufficiente per garantirsi la riserva necessaria, prima del cric cric del prossimo tuffo sul fondo
Il tutto con una attrezzatura minima, come detto, senza la necessità di obiettivi specialistici, nè tanto meno di una preparazione particolare.
Oggi si passa da 100 ISO a 10mila quasi senza averne la percezione, a tutto vantaggio del divertimento: senza bisogno di strane alchimie o di ricette stantie.
Max Aquila photo © per Nikonland 2023
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