Alexander Melnikov : 7 Compositori - 7 Fantasie
Alexander Melnikov, strumenti vari a tastiere
7 Compositori - 7 Fantasie
Harmonia Mundi, 28 aprile 2023, formato 96/24 - via PrestoClassical Streaming
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"La citazione più famosa di Albert Einstein dice che "la separazione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione, anche se ostinata".
Lo scorrere del tempo è infatti intuitivamente chiaro, anche se un concetto inafferrabile, come nel caso in cui queste parole vengono applicate alla tradizione culturale europea. ,che non necessariamente coincidono. Un turista a Venezia fonderà felicemente l'architettura del XIV secolo con l'arte rinascimentale del XVI, e naturalmente con la musica di Vivaldi del XVIII secolo, in un 'mix veneziano'. Per la musica occidentale, il punto di riferimento di fondamentale importanza è la figura di Johann Sebastian Bach, che continua a influenzare i compositori trecento anni dopo e, anzi, oltre. Come veicoli per questo gioco, sono stati utilizzati diversi strumenti e anche i confini tra loro sono sfocati. Quegli oggetti meravigliosi sono davvero una sorta di macchine del tempo e, anche se non sappiamo come usarle, continuano a suscitare genuina ispirazione e curiosità."
Alexander Melnikov
Ho riportato le parole di commento dello stesso Melnikov nel libretto di questo disco appena uscito.
Il programma è fedelmente la trasposizione musicale di queste parole (oppure sarebbe più corretto dire il contrario).
Escludiamo lo Schnittke finale - per me quella non è nemmeno musica - la scelta è completamente condivisibile.
Illusione e scorrere del tempo.
Dal 1723 - anno ultimo in cui potrebbe essere stata composta la fantasia cromatica e fuga di Bach - al 1968, anno in cui Schnittke ha composto su commissione del ministero competente dell'Unione Sovietica la sua Improvvisazione e fuga per pianoforte, ci sono due soli secoli, un sacco di spazio in mezzo, tante rivoluzioni. Una unica illusione fantastica.
Che Melnikov conduce tra Bach e Schnittke passando per Emmanuel Bach, il suo figlioccio Mozart, Mendelssohn e Busoni, tutti cresciuti bevendo quell'acqua. Senza dimenticare Chopin con la sua fantasia in do minore.
Colpo di teatro, Melnikov, musicista oltre che colto anche eclettico, parte da un clavicembalo a due manuali, splendido, passa ad un pianoforte tangenziale e via via segue il flusso del tempo e della sua fantasia, adattando lo strumento alla musica eseguita, fino ad uno Steinway dell'altro ieri.
Ma era l'altro ieri, oppure era oggi ?
Lettura impressionante e raccolta. Rispettosa e allo stesso tempo personale. Bel disco.
Sottolineo le sue parole "occidentale", "fantasia".
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