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Dimitri Shostakovich : 24 preludi e fughe op. 87 / Hannes Minnaar


M&M

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Dimitri Shostakovich : 24 preludi e fughe op. 87 / Hannes Minnaar, pianoforte
Challenge Classics, formato SACD, disponibile via Qobuz in 48/24
ottobre 2022

***

Trascuriamo la genealogia di quest'opera, capitale per tutta la musica occidentale ... nonostante Shostakovich sia russo e non a caso tacciato di eccessivo legame ai canoni estetici d'oltre cortina dal regime sovietico.
Il legame profondo con il Clavicembalo ben Temperato di Bach va oltre l'occasione, il bicentenario della morte di Bach celebrato nella "sovietica" Lipsia nel 1750, cui partecipò come giudice Dimitri, premiando Tatyana Nikolayeva per la sua performance.
Perchè ci sono citazioni e tributi a Bach, a cominciare dall'accordo iniziale del primo preludio che è la sintesi dell'arpeggio del celeberrimo primo preludio in do maggiore del tedesco ma altrettante soluzioni si ritrovano anche in altri preludi e in fughe successive.

Ovviamente Shostakovich è molto più estremo nella sua polifonia, specie nei preludi che per Bach, sono "solo" preludi alle successive fughe. Mentre per il russo sono vere e proprie composizioni sinfoniche ridotte al pianoforte, mentre le fughe sono più rigorose ed asciutte, sebbene di una profondità spesso trascendente le capacità ... dell'ascoltatore.

Composizione impegnativa, sono due ore e trenta minuti e pochi sono in grado di eseguirla tutta insieme, più volte registrata da grandi pianisti.

Io l'ho conosciuta per alcuni pezzi sciolti proposti in epoca sovietica da Richter e Gilels che purtroppo non hanno lasciato l'integrale.
E ovviamente almeno due delle registrazioni della Nikolayeva.

Qui l'olandese Hannes Minnaar, pianista molto legato alla tradizioni contrappuntistica e polifonica, come da tradizione del suo Paese ce ne dà una lettura che secondo me diventa il nuovo standard da cui ripartire.

E' compatta, rigorosa, densa, veloce ma raggiunge vette di profondità che - sono sicuro - avrebbero meravigliato Dimitri in persona.

Non fa mancare le punte - a volte eccessive - del sarcasmo tipico del compositore ma siamo ad un livello talmente elevato che quasi ... si perdonano.
Ovviamente in osservanza del segno che, come dice Minnaar nelle note del libretto rispondendo alle domande dell'editore, segue la trama senza perdere nemmeno una nota, essendo ognuna essenziale per lo sviluppo della costruzione polifonica di tutti i 24 preludi e fughe.

Confesso che - lo avrete capito - è una delle mie composizioni preferite di tutti i tempi e che riesco a digerirmela tutta (a differenza di quanto faccio, solo a puntate, col Clavicembalo ben Temperato, sia esse eseguito al cembalo o al piano) e qui riesco a lavorare mentre lo ascolto pur seguendo perfettamente ogni voce, ogni raddoppio, ogni accento.

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non mi dilungo se non per ribadire che questo è il mio nuovo riferimento (lo preferisco al più ... indigesto Igor Levit che secondo me è proprio andato ... all'altro mondo con DSCH), più di qualunque altra edizione.

Registrazione pulita e dinamica. Mi piacerebbe avere il master SACD.

4 Commenti


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  • Amministratori

edizioni alternative, oltre alla classica Nikolayeva

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la commistione coltissima Bach/Shostakovich fatta da Olli Mustonen per RCA

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e la recente razione pesante DSCH di Igor Levit

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  • Amministratori

Si, certo ma ascolta quella di Minnaar.

Sempre dello stesso interprete, segnalo :

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  • Nikonlander Veterano
Il 28/3/2023 at 17:16, M&M ha scritto:

Si, certo ma ascolta quella di Minnaar.

Lo ascoltai quando uscì e l’ho riascoltato in questi giorni, confrontandolo con Levit, di cui avevo parlato qui:

Il mio giudizio è opposto al tuo: trovo Levit una spanna sopra a Minnaar per maturità e profondità interpretative e per intensità. Levit mi emoziona, Minnaar, che è bravissimo, lo trovo arido al confronto e mi comunica molto meno. Però non è una gara, così come il mio parere conta poco, anzi nulla! Ad ogni modo quella di Minnaar rimane un’interpretazione di alto livello ed è giusto dargliene merito.

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