Debussy : early and late piano pieces - Steven Osborne
Debussy : early and late piano pieces
Steven Osborne, pianoforte
hyperìon ottobre 2022, formato 96/24, disco acquistato
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Osborne ha già all'attivo diversi dischi di Debussy.
Abbiamo già recensito altre sue prove su queste pagine, sottolineandone sia la delicatezza che la profondità di visione, specie in questo momento di maturità.
Ne da ulteriore prova con questo bel disco che raccoglie opere di tutta la carriera compositiva per pianoforte di Debussy.
Partiamo dalla Dansé Bohemienne, scritta a Firenze nel 1880 mentre era "impiegato" come pianista di casa della Signora Von Meck, patrona di Chaikovsky, fino all'ultimissimo periodo, durante la guerra nel 1917, Le soirs.
Questo arco così ampio è una bella prova per l'interprete che probabilmente troverà più concentrazione in una singola raccolta.
Ma è questo lo spirito di questo disco.
C'è l'atmosfera sognante e scanzonata tipica della musica libera di Debussy, la Suite Bergamasque è fresca e immediata, priva di affettazioni (soprattutto nel celebre ...)
Réverie é sognante il giusto, senza strafare.
Vivace e fanciullesca la Danse styrienne.
Crepuscolari ma pacate e tranquille, le prime due Images oubliées, petulante la terza, ma sempre in punta di dita.
Quasi a celebrare la fine della Belle Epoque, gli ultimi brani più tardi.
In tutte queste - bellissime - pagine, del Debussy più godibile, Steven Osborne raggiunge secondo me l'obiettivo di mantenere coerente la lettura, senza mettere in mostra il pianista se non nel senso che rende perfettamente giustizia al valore della musica, ripartendo dalle origini, fondamentali, senza le troppe incrostazioni che si sono accumulate nei decenni, non sempre opportunamente.
Il disco, ma dirlo per hyperìon è quasi inutile, è di una chiarezza assoluta, il piano è naturale, vivo, senza alcuna asprezza. Li davanti a voi.
Lo raccomando senza esitazioni, tra le più interessanti proposte di questo ultimo scorcio di anno.
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