Vintage Winds...
Non arrivano pellicani a Mondello...e neppure Nikon Z9 con cui poterli fotografare.
Deprivatomi di quasi ogni orpello in funzione di dover acquistare un pellicano, una Z9 ed un Nikkor Z 100-400mm oggi mi sono rivolto alla vetrina dell'800 dove conservo memorie del passato e ho pensato di armare un sistema reflex composto dalla giovanotta D500 con due vecchi zii, il Nikon AF Nikkor 180mm f/2,8 D ED del 1994 ed il primo Nikon AF Nikkor 300mm f/4 ED (senza D) del 1988.
Due teleobiettivi che hanno fatto la fama del marchio, anche in tempi nei quali le fotocamere non erano certo all'altezza delle concorrenti a causa dell'autofocus a girarrosto, che si basava su uno spiedo che fuoriesce dalla fotocamera che ne sia dotata (non tutte le Nikon AF lo furono, dopo l'avvento dei primi obiettivi motorizzati entry level) che ingasta su apposito nottolino dell'obiettivo "AF" il quale pertanto basa la sua definizione di autofocus solo sulla dipendenza dal girabacchino della fotocamera, essendo privo di qualsiasi altra movimentazione autonoma, elettrica.
Gran risparmio sulla produzione, ma efficienza vincolata a quella del motorino incorporato alla fotocamera.
La D500 del 2016 è la migliore opportunità quindi (insieme a D5 e D6) per testare come si comportino questi 2 vecchi zii alla prova della velocità con la raffica a 10 fps di questa fotocamera, velocità doppia rispetto le migliori fotocamere (anche F5 ed F100) dell'epoca in cui furono commercializzati questi due bellissimi tele.
Il banco di prova è la solita (per me, per voi...) spiaggia corallina di Mondello, PA, ed i soggetti sono i soliti quattro kiters, nullafacenti e ventodipendenti, che appena soffia uno zefiro, abbandonano lavoro o studio e caricano vele e tavole sulle macchine.
E poi mi chiamano al telefono...
E io rispondo...
Arduo riconoscere il comportamento dei due tele, che ho spesso alternato a seconda della distanza dei kiters e a seconda dell'intento di prilegiare figura intera o dettaglio.
La brillantezza ed il contrasto di entrambi è esemplare anche a più di trent'anni da quando qualcuno in Nikon abbia spalmato l'antiriflesso sulle loro lenti: si tratta di due progetti ottici di indubbio valore: uno dei due, (il 180mm) che vanta addirittura nobili origini di schema ottico, risalente alle prime versioni a telemetro degli anni 50, derivate addirittura dall' Olympia Sonnar di Zeiss, un mito dell'epoca.
Incredibilmente mai replicato in AF-S, con motore incorporato, a causa della concorrenza degli zoom 70-200 che ne hanno oscurato l'utilità.
Poi arriva Vicio, The King e come al solito catalizza la mia attenzione...
Tutte gli scatti con tempi tra il 5000" e l' 8000" a TA o al massimo un diaframma di chiusura, più per contrastare la forte luminosità di febbraio della mia latitudine, che a t/8000 f/2,8 mi tendeva verso la sovraesposizione di uno o due terzi di stop, piuttosto che per ottenere una migliore nitidezza, che come vedete è assoluta in entrambe le ottiche utilizzate in questo modo.
Niente... mi serve il t/32.000 della Z9 e il 100-400 per evitare cambi di ottica e di formato....
Chiederò al pellicano di Jorgos...!
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
- 8
- 5
4 Comments
Recommended Comments