Tra la fine di settembre e quella di novembre ho avuto la fortuna di ottenere in prestito questo obiettivo sensazionale già dai dati di targa,
in funzione di rapporto dimensioni/prestazioni/peso e non ultimo, prezzo: tutte cose che potete riscontrare già nella sua presentazione di fine aprile, pubblicata su Nikonland
Il pretesto per il prestito sono certamente stati i Campionati Mondiali Windsurfer che hanno attirato un migliaio di persone a Mondello ad inizio ottobre,
ma chiaramente ho colto la palla al balzo per riuscire a bissare la fortunata esperienza che, ormai quasi tre anni fa, mi ha consentito di utilizzare anche il Nikkor 800/5,6 F-mount, privilegiando come punto di ripresa un moletto che avete imparato a riconoscere... tra il monte Pellegrino ed il Capo Gallo
una passerella sul golfo di Mondello
Ma prima ancora di arrivare a casa mia, con quell'obiettivo dentro a quella sacca col marchio che mi accompagna da quasi 40anni, come trattenersi dal cominciare subito a scattare...?
e quando la più brutta delle foto di prova che si possa fare con un obiettivo, viene già così...con quel gancio della gru, stampato in 3D sulla foschia retrostante...
e la successiva foto
alla maniglia di una porta, la scatti con la Z9 a mano libera (il treppiede è in altra casa) a t/15 f/6,3 ... cosa ci si può immaginare ancora?
Bando alle chiacchiere: questo teleobiettivo vuole prendere il sole fosse anche quello di fine settembre...
...il sole che riflesso da una vela, torni al sensore dopo aver attraversato il suo schema ottico da 22 lenti in 14 gruppi
delicato quanto basta sui mezzitoni, duro e contrastato sul piano di messa a fuoco,
veloce nella messa a fuoco come un fulmine, o più semplicemente, come un gabbianello all'involo
step by step...
selettivo come ci si aspetti a questa focale, da un'apertura come questa da f/6,3 che fa storcere il muso a tanti, che non si rendono conto essere solo 1/3 di stop meno che f/5,6 (come l'800 F-mount) ma che in mezzo ci corre una differenza di 2 chili e mezzo di peso (senza contare i 12,5k euro in più da pagare)
un obiettivo reattivo, quindi e ben selettivo sui piani di messa a fuoco, come si pretenda a questi ristretti angoli di campo
assolutamente incline a funzionare altrettanto bene in DX, arrivando con un colpo di ghiera a diventare un 1200mm-eq dalla nitidezza immensa
al tempo stesso facile da gestire con soggetti ravvicinati ed un minimo di pdc in più già a f/8
preciso nel fuoco, anche su soggetti minimi e a grande distanza, sempre resi con dovizia di dettaglio anche nei particolari più fini
figuriamoci avvicinandoci al soggetto fino ai margini della sua minima maf di 5metri (non ha display pur essendo un S)
le distanze intermedie da 15-20 metri sono le più proficue, considerando la tendenza di queste focali a soffrire per una trasmissione luminosa non perfetta, se velata dai raggi UV o dalla foschia, tanto quanto dalla sospensione dell'acqua e del salmastro in caso di vento forte, o dell'aria calda emanata per esempio dai motori delle vetture in un autodromo, o dalla calura trasudante dall'asfalto assolato in piena estate
e se non fosse un tubone da 38cm più corpo macchina, difficile da passare inosservato, potrebbe essere un ottimo tele da ritratto
guardate il capello che qui ha ingannato l'AF, come risulta definito
e come si stacca il soggetto dallo sfondo, elegante pure nei punti di luce fuori fuoco
un teleobiettivo modernissimo nelle sue cromie, aiutate dai moderni strati antiriflesso, Arneo e nanocristalli
brillante, croccante, sempre piacevole nella resa delle parti a fuoco rispetto quelle fuori fuoco
se non percepiamo la profondità con questo Nikkor Z 800/6,3, ben difficilmente potremo mai risultare soddisfatti
(qui in DX ed abbinato al TCZ14 per una focale risultante da 1680mm)
Avrete di certo già aperto le gallerie delle foto scattate durante i Mondiali Windsurfer, prima linkate: vi sarete resi conto di quanto veloce sia nella fotografia di sport questo tele nella capacità di seguire il soggetto tenendolo a fuoco nelle condizioni ideali: sole brillante, mare piatto, soggetti contrastati di loro (vele).
In questi contesti il Nikkor Z 800/6.3 è gestibile se non a mano libera (ma di sicuro qualcuno con la metà dei miei anni ed un fisico allenato, saprà farlo), quantomeno anche solamente con un monopiede adeguato
e queste foto di metà novembre (si...novembre a Mondello...) lo testimoniano
le velocità sono sempre considerevoli in queste manovre, e aumentano avvicinandosi: la reattività di questo complesso macchina/obiettivo è entusiasmante, senza esitazioni, nessuna fase di hunting, nè impuntamento alcuno: la differenza dopo quasi 80k di foto scattate con questi teleobiettivi Z (l'altro è il 400/4,5), tornando al mio AF-S 500/4 G con FTZ, si sente tutta in termini di reattività !
talmente naturale questa accoppiata Z9+800/6.3 che i passaggi di inquadratura sono contestuali all'interno della stessa manovra dell'atleta, a mano a mano che si vada avvicinando, fino a non poter essere più contenuto sul piano orizzontale.
Insomma, tutto chiaro: sole, cielo, ammore: una Nikon Z9 dietro e passa la paura...
Tutto qui?
E allora, il titolo...? "Quando il gioco si fa duro...?"
Beh, è proprio qui che viene allo scoperto il carattere del Nikkor Z 800/6.3S...
Non può fare sole per sempre ed un obiettivo f/6,3 come si comporta quando venga moltiplicato e/o ridotto di formato?
cielo grigio, mare plumbeo = colori sgargianti nonostante tempi di otturazione condizionanti gli ISO (qui raramente scendiamo sotto ai 1600)
la tenuta è insigne, la spettacolarità del teleobiettivo resta immutata... e al tempo stesso, grazie ad AutoISO, possiamo permetterci tempi velocissimi di scatto
anche a pomeriggio inoltrato, al rientro dei velisti.
E....tirando ancora più la corda?
Cielo buio, mare in tempesta, onde formate, pioggia e spruzzi sotto un vento di Grecale da 20-25 nodi ?
Ciaone al riconoscimento dei volti.... ...figuriamoci l' EyeAF...
epperò....
...tanto dove saranno mai gli occhi....
Arrancano insieme, Z9 +800mm, ma riescono sempre a portare fuori il risultato: una incredibile protervia nell'inseguire ed isolare il contrasto cromatico, dove la fisionomia non possa più aiutare, in un inferno di bolle d'acqua polverizzate e congelate da tempi al 4000" ed ISO anche oltre i 2000, talvolta graziati da riflessi che ne attenuano la portata
Impossibile non ritrarre anche in questi...frangenti (come chiamarli altrimenti...! )
Scusate se mi faccio prendere la mano, ma per vostra fortuna mi sono limitato a raffiche da 20 ftg/s... rinunciando stavolta alle potenzialità superiori offerte dal fw 3.0 della mia Z9
Insomma, come vedete da voi, fatta la tara alle dimensioni ridotte delle immagini postate, questo è un obiettivo che comincia a giocare, proprio quando il gioco si fa duro !
Come da titolo.
E al quale basta un fugace raggio di sole in una giornata invernale, per riprendere ogni potenzialità che una illuminazione carente possa penalizzare in parte.
Un teleobiettivo che chiaramente ambisce di lavorare nelle migliori condizioni di luce e di trasmissione luminosa, senza interferenze, per dare il massimo delle sue capacità espressive: ma che non si tira indietro quando ci sia da mostrare i muscoli e adattarsi alle condizioni peggiori.
Assolutamente impermeabile, come da test superati brillantemente. Maneggevole, al limite della possibilità di scattare per qualche minuto anche a mano libera: ma certamente meglio tenere sempre a disposizione un supporto adeguato per chi come il sottoscritto macini migliaia e migliaia di scatti ad ogni sessione, consapevole che il momento è adesso e che l'opportunità vada sempre rispettata ed onorata.
Grazie a chi abbia avuto la pazienza di arrivare fin qui.
Grazie a chi riuscito a fare a meno di questo teleobiettivo per i due mesi in cui lo ho posseduto: è stato tutto tempo speso bene.
Grazie anche a Nikon...che continua a sfornare giocattoli così.
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
DIE HARD...!
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