Irrinunciabile IL 50mm in qualsiasi corredo: prima lo si capisce meglio sarà per il nostro Fotografare.
Ve lo dice uno che ha cominciato e continuato per anni da bambino e ragazzino con un obiettivo di questo angolo di campo, salvo poi, passando alla prima reflex, rinnegarlo per anni a vantaggio di wide e tele... per poi tornarvi precipitevolissimevolmente e non abbandonarlo mai più.
Il primo 50mm f/1,8 della mia nuova consapevolezza l'ho comprato usato a Firenze in viaggio ed era un Nikon AF prima serie.
L' ultimo... questo Nikkor S per la mia Z6, prestato dall'importatore italiano di NIkon e, mentre lo usavo per questi scatti che vedrete, ordinato immediatamente al mio negozio preferito: non ne posso fare a meno, non ne potrete fare a meno neppure voi !
Lo ha da poco presentato Mauro Maratta nel suo articolo, utilizzandolo nel modo in cui ognuno di noi immagina di voler e dover utilizzare un obiettivo da 46° di spazio inquadrato.
Io l'ho portato con me per ritrarre soggetti, piuttosto che animati, da ... animare grazie alle prerogative delle quali avevo letto nelle foto dell'articolo di Mauro.
Chi legge i miei articoli sa già bene quali siano i miei "spot" preferiti, per testare le proprietà degli obiettivi che in questi ultimi anni ho avuto il privilegio di provare per conto di Nikonland. Il primo dove scattare ritratti di pietra è certamente la chiesa di Casa Professa di Palermo, ricca degli ornamenti in stucco del Serpotta, tra i quali alcuni sono miei "modelli" più che altri: questi due putti, per esempio, io li amo senza riserve
ed il Nikkor 50/1,8S sembra condividere il mio sentimento, avallandolo, perchè basta muoversi appena attorno alla loro posa, diaframmando anche ...qua f/11
qua, all'opposto a TA
che come per magia, cambia la luce, la plasticità, la resa finale...
Basta passare da f/1,8 appena a f/2 (qui sotto) per valutare la differenza
Sono queste le prerogative di un obiettivo come questo Z, dallo schema formato da un numero importante di lenti (dimenticate ormai le simmetrie Tessar...),
con questa baionetta così ampia e gli ultimi gruppi di lenti a ridosso del sensore
obiettivi densi di spazi aria/lente, con diaframma a nove lamelle per rendere più arrotondata la caduta della luce addosso al soggetto sul piano della messa a fuoco, tanto da rendere ugualmente interessante una foto pensata per il monocromatico, anche qualora lasciata a colori
per ammaliare,
per spaventare
sorprendere,
con la restituzione della originaria tridimensionalità, nelle intenzioni dello Scultore
sicuramente aiutandoci con la notevole apertura massima, se pur non strabiliante (aspettando gli annunciati standard da f/1,2 ed... f/0,95 !!!)
L'altro mio posto preferito, dove isolare l'anima contenuta dalla pietra, è certamente una delle piazze più affollate da turisti nella mia città, ossia piazza Pretoria, con la cinquecentesca Fontana delle Vergogne di Camilliani, originariamente prevista per Firenze, ma essendo risultata fuori misura, portata a Palermo...
E' ritratto o non è ritratto? Ci vedete pietra, oppure anche anima? Sarà il Fotografo, lo Scultore, l'Aria del Posto...?
o magari anche il Nikkor 50mm f/1,8 S per Z-bay?
Io ci vedo dentro un pò di tutto quanto detto, ( eccetto il fotografo).
Una gran fatica ogni volta per riuscire a ...disantropizzare le mie foto scattate nell'affollata Piazza Pretoria: ma ci tento, per provare di far prendere vita alle sculture
il Satiro brama la Ninfa...? o li ho avvicinati troppo io ? (penso sempre alla tavola magica di AhkmenRa di "Notte al Museo") 🤣
anche a f/2 questo 50/1,8...scolpisce
tanto quanto ad f/11 delinea il campo inquadrato
in controluce questo obiettivo, come anche il 24-70/4 e, speriamo...anche il 14-30/4, non risente mai di flare o ghost: ed espone in pieno accordo con l'esposimetro della Z6
delicato e morbido nel complessivo dell'immagine
tanto quanto definito in un crop esagerato della foto qui sopra
con la firma dello Scultore.
E il terzo luogo dove scattare ritratti di pietra è forse quello a me più chiaro, dove ritrovo radici ed infanzia perduta (da mo'...!)
Il monumentale Parco archeologico di Selinunte, il più vasto d'Europa con i suoi 270 ettari non tutti ancora debitamente riportati alla luce: ma se qualcosa non manca mai a Selinunte, quella è proprio la Luce che mi incanta ogni volta che trovo il tempo di andarvi a fotografare.
la mia solita "magica" progressione dei diaframmi preferiti, f/2 - 4 - 8 - 16 ossia quelli che trovo più netti ed incisivi, nella scansione dei vari piani prospettici intorno al punto di maf
il formato quadrato, oppure rettangolare,
distanza di un paio di passi avanti o indietro, forniscono ad ogni scorcio soggetti degni quanto una top model di entrare nel mirino della mia Z6
a TA f/1,8 con messa a fuoco all'estrema destra: tutto il resto fuori fuoco ma straordinariamente funzionale, anche a grande distanza da chi scatta
dove a f/4 cambia il mondo, ma non la resa finale
lame di nitidezza che determinano luoghi di interesse sul...nulla di pietra
riempire un quadrato non è la stessa cosa che per un rettangolo... o no ?
Ognuno di questi reperti assume ai miei occhi (il Nikkor 50/1,8S) dignità di soggetto una volta individuato un punto di ripresa adatto
surreale, o concreto, solo agendo su formato (16:9) e diaframma
Con questo 50mm basta una lente addizionale per accorciare la distanza minima di fuoco di 40cm fino ad arrivare vicino, molto vicino,
sempre con lo stesso livello di qualità
aggiungendo un valore non indifferente a quanto già descritto, realizzando con un solo obiettivo molte, tante opportunità di ripresa.
Quando poi davanti al Nikkor 50 ci si mettano pure soggetti più animati...beh, fin troppo facile adesso !!!
Max Aquila photo (c) per Zetaland 2019
E grazie a Nikon e Nital per averci fatto ringiovanire con questi Nikkor Z presenti e futuri...
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