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  1. Appena arrivata da Nikonstore.it, ordinata il giorno 20, consegnata il 26 novembre. Registrata il 27/11. Adesso ha quattro anni di garanzia. Voi regolatevi come credete, noi per la nostra tranquillità, Nikon la compriamo direttamente da Nital e registriamo la garanzia per l'estensione a 4 anni del servizio di assistenza originale offerto dal distributore italiano. Non guadagniamo nulla nel consigliarvi in tal senso. Se preferite, fate l'opposto di quello che facciamo noi. Andiamo alla confezione. E' il solo body, quindi la scatola è compatta. il sigillo Nital vi assicura che non è un prodotto di importazione parallela. Ammesso che ci siano già Z50 II di importazione differente, non è detto che il vantaggio di prezzo vi assicuri di aver fatto un affare. Ma non vogliamo insistere sull'argomento. Nital peraltro regala una scheda di memoria UHS-I Lexar da 128 GB che magari non vi serve, ma è pur sempre un regalo. Le Z50 II vendute negli altri paesi non ce l'hanno. si tratta della stessa scheda regalata con la più costosa Nikon Z6 III e che noi usiamo da anni con molte altre Nikon. Ci vengono subito incontro i manualetti multilingue, inutile carta sprecata la macchina è protetta da bugnato e cellophane, dentro uno scomparto di cartone gli accessori sono minimi cinghia - che per noi resterà nella sua confezione - e cavo USB-C. E' un cavo comune, come tutti gli altri. Non è necessario usare questo, va bene un altro. Meglio se certificato per la potenza del vostro caricabatterie. la scheda di memoria omaggio di Nital ha buona capacità e velocità sufficienti per questa fotocamera. Specie se impostate la compressione ad alta efficienza per i NEF. la batteria MADE IN TAIWAN é la nuova EN-EL25a pensata appositamente per la Z50 II e non offerta con le altre macchine (Zfc, Z50 e Z30). Ma la macchina è ovviamente compatibile anche con la EN-EL25 originale. La tensione è la stessa, cambia solo la capacità. Nell'uso pratico non abbiamo riscontrato impressionanti incrementi di autonomia (modalità sarcastica degli esseri positronici attivata). Si differenzia a prima vista dalla originale per il colore grigio. Il ricambio costa 62 euro (praticamente un furto visto che si tratta di una batteria "stupida" e a bassa capacità, rispetto alla EN-EL15c di Z6/Zf e Z8 che avremmo preferito fosse stata impiegata in questa nuova Z50). NON CERCATE IL CARICABATTERIE : NON E' INCLUSO. Ma non lamentatevi con Nikon per questo. Fatelo con la commissione "green" europea che ha imposto l'USB-C come standard di ricarica per risparmiare cavetti e caricabatterie. Noi siamo contenti di questa scelta politica molto forte. La macchina si ricarica e si alimenta via porta USB-C perfettamente. Come tutte le altre Nikon Z di nuova generazione. E non dovete cercare l'ennesimo caricabatterie che intanto si è nascosto sotto una catasta di manuali cartacei. Ma se siete della vecchia guardia e necessitate di un caricabatterie esterno tradizionale, dovete andare nell'aftermarket. Il modello Nikon MH-32 se non andiamo errati, é disponibile e costa 47 euro. Tolta dall'involucro la nuova Nikon Z50 II appare un prodotto più maturo e solido della precedente Z50. Ha guadagnato consistenza, spessore, peso, millimetri in tutte le dimensioni. Non ce ne vogliano quelli che lo amano piccolo, a noi piace moltissimo di più così grande Nikon è in controtendenza in questo. Gli altri marchi le macchine le rimpiccioliscono, Nikon le ingrandisce e le rende più solide. In altezza la mano ci sta tutta. Ma noi non vediamo l'ora che arrivi la nuova basetta dedicata SmallRig per aggiungerla al fondo, in funzione protettiva e per migliorare ulteriormente la presa, oltre a spostare il baricentro in basso. a prima vista, a parte la posizione della torretta sulla destra, può sembrare tranquillamente una piccola Z6 III ha la spalla larga. In effetti è aumentata di spessore per contenere la più importante scheda madre dotata di Expeed 7 e probabilmente in funzione di dissipazione (il corpo, ovviamente, non è in ferramenta). le prese sono sempre tutte concentrate sul lato sinistro (USB-C, mini HDMI, cuffie e microfono esterno). La macchina ha mantenuto il comodo flash integrato, unica tra le Z. Che però ne limita le sicurezze in termini di tenuta all'acqua. al posto del display mobile in un solo senso, quello nuovo è del tutto articolato. Ed ha perso i comandi tattili, scomodi e brutti da vedere che adesso sono diventati veri comandi fisici. Nella macchina si sono aggiunti almeno due pulsanti. Quello per la raffica (a sinistra del cestino) e quello per i Picture Control (a destra della torretta). la produzione è in Thailandia come tutte le altre Nikon Z il vano batterie che contiene anche la scheda di memoria che, rispetto alla Z50 I adesso è parallela al senso della scheda madre, come su Zfc e Zf). Il corpo "importante" ci consente di usare obiettivi non pensati per questa macchina, come il recente Nikkor 50/1.4 ma l'abbiamo usata per i primi scatti anche con il più grosso e pesante Viltrox AF 75/1.2 PRO senza inconvenienti e senza avere una sensazione visuale da "brutto anatroccolo". *** Siamo tra i fortunati che possono dire di essere tanto Nikonisti da avere in casa l'intera batteria di Nikon Z con Expeed 7. E lo vogliamo dimostrare. Nikon con la Z50 II ha confermato la promessa di portare praticamente su tutta la gamma di modelli - da 999 a 6099 euro - la stessa tecnologia presente sull'ammiraglia. La potenza ovviamente non è la stessa e cambiano le batterie tra i vari modelli. Ma adesso c'è totale coerenza di funzioni, sistema di autofocus, impostazione comandi e potenzialità, specie per il riconoscimento dei soggetti ma non solo. Rimangono - forse per scelta di marketing - differenze "software" tra i vari modelli che ci sembrano ingiustificabili ma che potrebbero essere facilmente appianate via firmware. Poco male in fondo se uno non ha in casa tutti i modelli - come noi - non ci farà caso. Dalle prime impressioni, la nuova Nikon Z50 II ci sembra una macchina più solida della precedente che, seppure ancora funzionale, sembra lenta come una Ford T al confronto. Questa invece ci ricorda praticamente una piccola Z6 III. Non sarà la Nikon Z500 che alcuni sognavano, anche noi. Ma vorremmo far notare che la Z50 II costa addirittura meno della macchina che va a sostituire, che, al momento del lancio 5 anni fa, costava 1019 euro. E la volontà è quella di farne una macchina polivalente di costo abbordabile destinata a tutti, non una specialistica fotocamera professionale dedicata a sport e avifauna. Una Z500 con corpo da ammiraglia e nuovo sensore stacked, oggi non costerebbe meno della Nikon Z6 III. E ci permettiamo di aggiungere che la sostituta della D500 esiste già. E va meglio di quella vecchia reflex. Si chiama Nikon Z8. Prossimamente su queste pagine per approfondimenti tecnici e operativi. Intanto, nei commenti, troverete ulteriori punti di vista, scatti e considerazioni funzionali. Stay Tuned.
  2. Se ne parla dallo scorso autunno, eccolo qua, il lancio ufficiale del primo obiettivo autofocus di TTArtisan. Nasce per Nikon Z, ha la piena copertura full-frame, benché in termini dimensionali sia perfettamente allineato con le dimensioni delle nostre macchine DX. Qui lo presento con la mia Nikon Zfc verde menta. Si, perché per la sales start world wide, noi lo abbiamo già in casa ... in prova. si tratta di un bel cilindretto metallico molto compatto del peso di meno di 200 grammi. Che mette a fuoco a 50cm, ha paraluce integrato estraibile, uno schema complesso che utilizza vetri pregiati. un grafico MTF "old fashion" un motore passo-passo. Perchè lo ripeto, nonostante tutti gli obiettivi TTArtisan da noi provati sinora siano dei classici manual focus, senza alcuna connessione elettrica con la fotocamera, questo nuovo 32mm f/2.8 invece nasce autofocus e con piena comunicazione con il corpo macchina (vedasi contatti dorati nella baionetta nella foto qui sopra). l'obiettivo parte in vendita ... adesso, tramite i tradizionali canali online al prezzo proposto di $148 (che con il cambio di oggi appena sopra la pari significa che dobbiamo aggiungere l'IVA per avere il prezzo italiano). Aggiungo qualche foto ufficiale su un corpo Nikon Z full-frame per poterne apprezzare ancora le proporzioni che mi sono state mandate dall'ufficio marketing di TTArtisan direttamente dalla Cina. naturalmente non manca la presa USB per aggiornare il firmware che già al lancio è compatibile con le nostre Z secondo il seguente schemino : *** PRIMISSIME IMPRESSIONI AUTOFOCUS : perfettamente funzionale, sia in foto che in video, in tutte le modalità Nikon Z PRESA IN MANO : maneggevolissimo, compatto, leggero, paraluce pratico che essendo integrato non si può perdere o dimenticare COSTRUZIONE : esemplare. E' il fiore all'occhiello dei progetti TTArtisan Qualche scatto preliminare : raffica in automatico con la Nikon Zfc qualche istantanea : e un file originale giusto convertito in jpg : Come per gli altri obiettivi TTArtisan si tratta di un obiettivo di impostazione vecchia scuola, con una resa non esacerbata per nitidezza, anche chiudendo il diaframma. L'autofocus, per essere una prima assoluta ... funziona benissimo. A questo prezzo sinceramente non riesco a desiderare null'altro forse un difetto immediato è la distanza di messa a fuoco relativamente elevata, mentre per la tenuta al controluce vedremo nel test completo che avverrà anche con la Nikon Z9. Per il momento è tutto.
  3. il nuovissimo Nikkor Z 600mm f/6.3 S montato su Nikon Z8 : stacking di immagini riprese da una Zfc con il 16-50 La passione dei giapponesi per le riproduzioni in scala ridotta - le miniature - non la scopriamo oggi. All'arsenale dove fu costruita, c'è un modello in scala 1:10 della nave da battaglia Yamato (i cui telemetri erano Nikon) che è lunga 26 metri. E a parte il fatto che non è stata costruita per combattere e che si può visitare liberamente (mentre la nave originale è in fondo al mare), la piccola è l'esatta riproduzione dell'originale. Sono abbastanza comuni i modelli di auto in scale di tutti i tagli, in metallo o in resina, perfettamente simili al vero. E' la fusione dell'abilità di riproduzione con la tecnica bonsai. Questa introduzione per sintetizzare cosa sia il nuovo Nikkor Z 600mm f/6.3 rispetto ad un tradizionale 600mm f/4. Pensiamo ad esempio al primo autofocus, del peso di oltre 6 chilogrammi, pur con le sue sole 9 lenti, e una lunghezza di 42 cm. Ecco, questo sembra a prima vista un modello in scala, compatto, non più lungo di 28 cm e al netto del piedino del treppiedi, pesante non più di 14 etti. Ma nella realtà, non è una miniatura, è un obiettivo funzionale, con 21 lenti che non rinuncia a nulla. Nemmeno all'anello dorato - distintivo dei migliori Nikkor - ad uno schema sofisticato, soprattutto ad una costruzione solida, concreta, apparentemente in contraddizione con quella leggerezza. Che è figlia dell'adozione, nello schema, di un elemento a diffrazione. Una lente non tradizionale, tornita a cerchi concentrici le cui superfici interna ed esterna, simulano la curvatura di una lente piena di quelle grandi. Di quelle che ci sono tipicamente nei 600mm f/4 e che sono responsabili di pesi superiori e lunghezze oltre i 40 cm. tutti i teleobiettivi da 400mm in su attualmente in catalogo con attacco Z. Proporzionalmente il nuovo 600mm richiama più il 400/4.5 che gli altri. Ma in termini costruttivi è più imparentato con l'800 mm f/6.3 con cui condivide l'impostazione che prevede un elemento diffrattivo. Per compensare il limite delle lenti di Fresnel, ovvero una dispersione anomala della luce, viene impiegato in correzione un elemento ad indice di rifrazione anomalo che allinea il canale del blu a quello di rosso e verde. In questo modo le aberrazioni cromatiche sono virtualmente assenti. esteticamente il 600/6.3 è più vicino al 800/6.3 che al 400/4.5. Lo notiamo dalla targa in argento con scritto Nikkor e dalla scritta gialla Phase Fresnel Lens. Il collarino del treppiedi é di quelli seri, come nei superteleobiettivi grandi, mentre il piedino è condiviso con 100-400/70-200/400/4.5, tanto che risultano del tutto intercambiabili gli eventuali rimpiazzi in alluminio con i binari Arca Swiss Vediamo come arriva. La confezione è semplice, come quella degli obiettivi più corti. Una scatola analoga a quella del 100-400, non enorme come per il 180-600 il nostro ha la tradizionale garanzia di 4 anni Nital l'altro lato della scatola ha i codici prodotto. Aprendo la scatola compare l'astuccio morbido in sintetico, dentro ad una busta di cellophane. poi ci sono i manualetti multilingue, che riportano le caratteristiche principali e danno una spiegazione della funzione dei vari pulsanti. sotto, protetto da un cappello di spugna, spunta l'obiettivo, dentro ad un altro cellophane protetto da un altro anello di schiuma e da uno di cartone morbido. Il paraluce è infilato sotto all'obiettivo ma è protetto da un altro setto di schiuma i due componenti dell'obiettivo : paraluce (imprescindibile) e obiettivo a sinistra, qui sopra, abbiamo il paraluce del 400/4.5, a destra, quello del 600/6.3. Anche se il passo filtri è identico - 95mm - i due paraluce non sono uguali. Differiscono nel codice prodotto, HB105 quello del 400, HB105a quello del 600/6.3 il quartetto a confronto. Decisamente simili ma il 600/6.3 è di una classe superiore. Alla fine, la differenza sta in quei circa 4 cm di lunghezza e in quei due etti appena abbondanti (quanti ne aggiungerebbe un TC1.4x al 400/4.5 per farlo diventare un 600/6.3) ovviamente da solo non sta in bilico sul piedino, ci vuole un contrappeso come può essere la fotocamera particolare della targa con le iscrizioni in rilievo e le incisioni ben definite e verniciate a regola d'arte. Costruttivamente è un piccolo capolavoro. Una vera miniatura. la bottoniera con il tasto funzione, il selettore del limitatore di messa a fuoco (tarato sui 10 metri) e l'interruttore per passare a fuoco manuale. altro dettaglio della bella S colore argento, e l'altro tasto funzione, replicato sui quattro cardinali la ghiera diamantata, programmabile, e l'anello di messa a fuoco manuale 4 metri di messa a fuoco minima, Made in Cina. E particolare della parte inferiore del piedino del treppiedi. dettaglio laterale del piedino. La vite va allentata per smontarlo ma poi c'è un pulsante di sgancio. Il tutto è identico a quanto troviamo nei vari 70-200, 100-400 e 400/4.5 eccolo in "batteria" con la Nikon Z8 ancora un dettaglio delle iscrizioni e delle targhe l'altro lato con il marchio Nikon il grande tappo da 95mm in primo piano *** Le prime impressioni sono difficili da negare. E' un obiettivo non bello ma bellissimo che trasuda qualità premium per essendo compatto e leggero. Anzi, proprio per questo ancora più pregiato in ogni dettaglio. Nei primi scatti si è mostrato duttile, facile da usare e sostanzialmente privo di difetti. Non è un 600mm f/4 TC - nulla lo è - ma a dispetto del prezzo relativo, il giusto mezzo tra 800/6.3 e 400/4.5, uno strumento sensazionale sia costruttivamente che funzionalmente. Che Nikon ha annunciato a sorpresa e ancora più a sorpresa ha consegnato immediatamente dopo il lancio (poco più di venti giorni dal lancio). Negli ultimi due anni il nostro marchio ha costruito il più straordinario parco di ottiche supertele che non ha rivali. Nemmeno per chi ancora usa Nikon F. Questo 600mm è a tutti gli effetti una nuova aggiunta. Ma di fondo va a sostituire il Nikkor 500/5.6E PF, lanciato di questi tempi già sei anni fa. Del quale è una evoluzione sostanziale, a partire dalla capacità di operare in sincrono con lo stabilizzatore integrato di Nikon Z8 e Z9. Un dettaglio che non ci stancheremo mai di sottolineare a chi lo trascura. Per le foto e un primo commento operativo, rimandiamo ai successivi commenti qui di seguito.
  4. Guarda che deve arrivare GLS con un obiettivo nuovo. Ma oggi è festa, l'8 dicembre ... Abbaia George, lui è il sistema di sorveglianza e avvistamento precoce corrieri. Li sente arrivare che sono ancora all'incrocio. Si ferma il furgone bianco davanti al cancello : "lo poggio qui sul muretto, perché devo finire il giro in fretta". Va bene, arrivo di corsa perché sta piovendo ... La scatola di cartone è anonima, non lascia presagire cosa ci sia dentro. E' appena giusta per contenere, l'altra scatola di cartone interno. eccolo qui sul tavolo di lavoro dello studio. Non riporta marchi. Certo, è un Nikkor Z. Arriva da Nital, lo testimonia il sigillo di garanzia. Ma per sapere cosa c'è dentro, bisognerà aprirlo ... *** Stay tuned ...
  5. Ci è arrivato in visione uno dei primi esemplari di Nikkor Z 70-180/2.8 che abbiamo provato per una quindicina di giorni nelle circostanze più varie. Alcune decine di migliaia di scatti per formarci un'opinione diretta, al di la delle specifiche e dei "si dice" del web. Ma prima vediamolo insieme. la scatola non desta sorprese, è la classica in cartone colorato di nero e dorato. tutti gli esemplari di normale importazione hanno queste etichette sul lato della scatola. In particolare il codice EAN : diffidare di quelli che non le hanno, sono di importazione "alternativa". naturalmente poi ci deve essere il marchio che assicura la garanzia Nital di 4 anni oltre all'adesivo Nital vip. aprendo la scatola sporgono i manualetti multilingue. sotto al primo separatore bianco c'è una scatoletta in cartoncino che contiene il paraluce, confezionato a parte. che funge anche da fermo per l'obiettivo che è posto al di sotto, avvolto in un foglio di schiuma bianca l'obiettivo e il suo paraluce. Qui siamo nella posizione a 70mm. Come sappiamo questo zoom si allunga all'aumentare della focale, come evidenziato in questo montaggio : alla fine è poca cosa ma è bene saperlo. Nell'uso non si nota, non c'è una netta sensazione di spostamento del baricentro. l'obiettivo è fabbricato in Cina mentre il paraluce nelle Filippine. Sappiamo che Nikon non ha fabbriche nelle Filippine e ufficialmente ha dismesso anche quelle cinesi dopo la chiusura delle linee di Coolpix e Nikon 1. esteticamente l'obiettivo è del tutto omogeneo con la restante linea Nikkor Z. In particolare facciamo notare l'anello programmabile, con la sua finitura diamantata, la scritta Nikkor argento, le serigrafie in rilievo e il grosso punto bianco in corrispondenza con l'innesto dell'ottica sul corpo fotocamera. ancora più evidenti in questo dettaglio. lo zoom ha una posizione di blocco in corrispondenza dei 70mm che serve a non far allungare inavvertitamente l'obiettivo quando è a riposo. Ovviamente va sbloccato prima per poter cambiare la lunghezza focale. queste riprese non fanno risaltare con immediatezza quanto sia compatto questo obiettivo. Nella realtà è lungo quanto il Nikkor Z 105/2.8 S e giusto un paio di centimetri più lungo del Nikkor Z 24-120/4 S con il quale si accompagna bene in un eventuale kit da vacanza compatto e prestazionale (cui magari associare quando necessario un Nikkor Z 14-30/4 S). Per questo lo abbiamo fotografato vicino al Nikkor Z 70-200/2.8 S VR : a 70mm a 180mm. Sappiamo che il 70-200/2.8 S non modifica la sua lunghezza al variare della focale. Andando alle specifiche effettive, il peso è inferiore agli 800 grammi, il passo filtri è di 67mm, mette a fuoco a 27cm in posizione 70mm e a 85cm in posizione 180mm. Ha un motore elettrico passo-passo, è composto da 19 lenti in 14 gruppi di cui 5 in ED, una in Super ED e tre asferiche. Il diaframma è a 9 lamelle ed è lungo, a riposo, 151mm. il passo filtri da 67mm è coerente con una parte della linea di obiettivi Nikkor Z di secondo equipaggiamento, come ad esempio, il Nikkor Z 28-75/2.8 e il Nikkor Z 17-28/2.8 con cui compone un ottimo trio di ottiche luminose in grado di creare un intero corredo. La lente anteriore è trattata in modo da essere repellente e facilitare la pulizia. é ovviamente dotato di anelli a tenuta di polvere e umidità ed è anche compatibile con i teleconverter Nikon TC 1.4x e TC 2.0x con i quali mantiene il totale automatismo. lo schema ottico, piuttosto sofisticato, che però non integra il classico gruppo di stabilizzazione dei teleobiettivi. In effetti questo obiettivo conta sullo stabilizzatore integrato alla fotocamera per compensare le vibrazioni e i movimenti indotti dal fotografo. MTF sintetico, piuttosto lusinghiero che promette buone prestazioni al centro, specie alla focale più lunga. *** Esaurita la panoramica, due parole su aspetto e consistenza. E' una costruzione leggera ed economica ma non in termini dispregiativi, anzi, prima di sentire quanto sia leggero, ha in verità un aspetto premium, merito della finitura sobria ma ben disegnata dei Nikkor Z. La ghiera dello zoom è consistente e ruota bene soprattutto grazie alla sua corsa molto breve. Anche il block Lock è solido e rassicurante. E' buono anche il paraluce che all'interno ha una finitura zigrinata per assorbire meglio i riflessi. Sappiamo - è inutile girarci intorno - che le origini di questo obiettivo sono Tamron, la prima apparizione di questo 70-180/2.8 é proprio avvenuta con marchio Tamron per Sony alcuni anni orsono. Il suo lancio, considerando il mix di caratteristiche e di prestazioni unite ad un prezzo aggressivo hanno fatto a suo tempo scalpore, tanto da convincere in un certo qual modo Sony a riprogettare (e riprezzare) i suoi due 70-200/2.8 ed f/4 per distanziarlo. L'ingresso nel sistema Nikon è per noi quindi ragione di curiosità, visto che i due ecosistemi non sono simili. Nikon qui ha fatto del suo meglio - diciamo anche che ci è riuscita - per integrare il progetto Tamron nel sistema Z, tanto che risulta indistinguibile esteticamente dagli altri obiettivi. Ma anche funzionalmente dobbiamo sottolineare il "miracolo" di renderlo compatibile con i due teleconverter (il Tamron per Sony non li accetta, per quanto ci consta) ma soprattutto di omologarlo al mondo Z via firmware. A dispetto dell'elemento frontale compatto (solo 67mm di passo filtri) non c'è accenno di vignettatura, nemmeno ai diaframmi più aperti. Non si vede alcuna aberrazione cromatica, almeno ad occhio nudo e se c'è distorsione, sinceramente sarà a livello strumentale. In quanto alle prestazioni generali, l'autofocus non è un fulmine, diciamo che è in linea con quello del Nikkor Z 24-200mm ma è preciso. Però di questo ed altro ancora parlerà in un inciso il nostro tester. complessivamente noi esprimiamo un giudizio positivo con alcuni caveat che confermano, se ce ne fosse stato bisogno, che il Nikkor Z 70-200/2.8 S non deve temere nulla da questo lancio. Si tratta di due obiettivi concepiti per fotografi differenti che appartengono a due categorie di prodotti molto diverse. Qui l'abbiamo voluto riprendere montato sulla Nikon Z9 ma nella realtà si trova più a suo agio sulla Z8 o su una delle altre Z full-frame che sono quelle che possono accoppiare l'obiettivo con il loro stabilizzatore integrato sul sensore. Escluderemmo di usarlo con Z50/Z30/Zfc salvo che con tempi di scatti veramente veloci. L'assenza di aggancio del treppiedi (perfettamente intonato con la filosofia del progetto "compatto e leggero"), non ci pare che vada incontro alla capacità di messa a fuoco molto ravvicinata e al rapporto di ingrandimento favorevole. Salvo, appunto, scattare con tempi di sicurezza molto elevati e/o con l'ausilio di illuminazione sempre adeguata. Ma questo è un campo che abbiamo volutamente evitato di esplorare ritenendo questo obiettivo un oggetto più indicato per la fotografia generale, mai quella specialistica, per la quale, per fortuna, il corredo Nikkor Z, offre opportunità più adeguate. Se questo articolo vi è sembrato utile mettete un like. A voi non costa nulla ma per noi fa una grande differenza per capire quali siano gli argomenti che i lettori trovano più interessanti. Non abbiate timore ad aggiungere i vostri commenti
  6. Confronto all'americana tra .... il 24-200 in posizione di riposo a 24mm e il 24-200 in posizione 200mm. Attenzione, l'obiettivo non è "retrattile" come il 24-70/4 S, nel senso che a 24mm funziona, non richiede di essere esteso perchè la fotocamera si attivi. mentre qui è di fianco, per l'appunto, al 24-70/4 S su cui guadagna circa due dita di lunghezza nella posizione a 24mm (notate che al minimo il 24-70/4 S non è in posizione di "sparo" ma ritratto. Si deve aprire per poterlo utilizzare e a quel punto si allunga anche alla minima focale, cosa che per il 24-200 invece non succede). Quando è esteso più o meno raddoppia di lunghezza con il paraluce e il tappo il paraluce HB-93 costruito, come il resto, in Tailandia E per finire eccolo montato sulla Z6, in questo caso "zavorrata" dal battery pack. l'ingombro resta accettabile a 24mm, più impegnativo a 200mm, anche perchè i due cilindri interni fuoriescono abbastanza e il sistema diventa fragile all'imboccatura (immaginatelo con il paraluce montato). Che sono ovviamente in plastica, mentre il fusto principale invece è - almeno all'apparenza - in metallo. A supporto della cura di Nikon in questo obiettivo "tutto fare", il pulsante di blocco della focale che evita allungamenti indesiderati. Obiettivo che è del tutto costruito in Thailandia e non in Cina, una volta tanto. Nel complesso, la costruzione non è male. Non è un Nikkor S ma sembra semplicemente il fratello ... più alto del 24-70/4 S. Una estensione di quel concetto *** Nell'uso devo subito annotare una cosa. Già a 50mm il diaframma chiude ad f/5. Mentre oltre i 150mm è già f/6.3. Quindi o andate in giro con il sole bello forte, oppure se dovete fermare un soggetto rapido, dovrete rassegnarvi a salire di sensibilità. pieno sole, 165mm, f/6.3, ISO 280 per avere un tempo di 1/1000'', il minimo per fermare i miei delinquenti mezzo sole e mezza ombra, andiamo a 1000 ISO ma in ombra pur della stessa giornata di sole, la sensibilità è andata a 5600 ISO fortunatamente la nitidezza resta sempre elevata, il contrasto omogeneo e i colori neutri, facilmente dosabili. Archiviamo subito lo sfuocato, credo che uno che cerca il 24-200 non lo farà per avere lo sfuocato del Noct-Nikkor ... ! che comunque è decente se ci sapete fare Lato distorsione, avendo a mente che c'è la correzione automatica non disattivabile nemmeno in NEF, mi pare che le cose siano perfettamente in linea con l'oggetto, anzi. 24mm, appena un'ombra di cuscinetto residuo, tutto sommato ancora migliorabile, considerando che ero tutt'altro che in bolla con la parete e che in situazioni normali la cosa non si nota del tutto (sempre 24mm) E se anche andiamo a cercarci situazioni ... orribili si può intervenire con Photoshop ed avere comunque foto in bolla se vi piace di più il diaframma, pur aprendo a valori relativamente bassi, ha il pregio di chiudere a livelli molto elevati e in questo caso sono andato a cercare il sole che si mostrava tra le nuvole di una giornata un pò moscia, vedendo che l'obiettivo regge benissimo in queste circostanze qui siamo andati da f/4 ad f/32 passando per f/6.3 ed f/20 ( con piena evidenza di tutti gli scarafaggi che ci sono sul sensore della mia Z6 !) per quanto riguarda lo stabilizzatore, funziona perfettamente ed è del tutto trasparente (qui siamo ad 1/10'' ed f/22) Ma il miglior utilizzo di questo obiettivo è quello spensierato, a caccia di soggetti ... qualsiasi, potendo avere a disposizione tutta la gamma focale che si usa di più (con riconoscimento di occhio e volto del soggetto davanti, seguito a raffica senza problemi) *** Concludo così questa anteprima, forse approfondiremo nei prossimi mesi quando sarà disponibile un esemplare di serie. E' un obiettivo piacevole da utilizzare, di gran lunga migliore - anche in termini costruttivi - del Nikon F 28-300mm che si impasta a tutte le focali ed ha colori tendenti al grigio medio ... Ben corretto, non importa se in larga parte via software, è leggero, ancora compatto, come dicevo il fratello lungo del 24-70/4 S che quasi tutti noi abbiamo preso nel kit di una delle nostre Z. Proprio si nota appena che non è un S di fascia media, forse manca un filo di nitidezza rispetto agli eccellenti compari di merenda che Nikon ci ha proposto negli ultimi anni. Resta un oggetto di compromesso, e così deve essere preso, anche nel prezzo, non elevato ma nemmeno di livello popolare. Si usa bene e non impegna, le foto che consente sono belle e in certi casi, uniche, perchè magari quella volta li, proprio un tele impegnativo non l'avremmo portato con noi ... mentre qui basta zoomare e se c'è luce sufficiente si può fare quello che si vuole dall'insieme al particolare La poesia, ricordiamocelo sempre, sta dentro di noi e solo i nostri occhi possono mostrarla. Non scaturisce da sola per l'obiettivo che abbiamo in mano L'anteprima finisce qua anche perchè dovevo rapidamente restituire il sample a Nital Spa, distributore nazionale dei prodotti Nikon che ce l'ha concesso in visione.
  7. Non è ancora il mio ma è un esemplare definitivo. La commercializzazione comincerà il mese prossimo, questo è soltanto in visione grazie a Nital, distributore nazionale dei prodotti Nikon. Ma spero che il mio arrivi presto perché ne sono già innamorato ... Intanto vi propongo l'unboxing. Chi lo ha ordinato, porterà pazienza, ma quando arriverà il suo, sarà esattamente così. Quindi è come se lo facessimo qui, tutti insieme. Arriva in una scatola di cartone con ben evidente la garanzia e la distribuzione regolare anche sul lato superiore aprendo il cartone si vede la sagoma della sacca CL-L3 sotto all'imballaggio di protezione bugnato. mi libero della scatola ed ecco qui la sacca di protezione - chiamarla astuccio mi pare riduttivo - e i manualetti di garanzia multilingue. un dettaglio vezzoso, le cinghiette gialle per tirare le due zip di apertura della sacca. il marchio Nikkor cucito in argento all'interno altre protezioni in spugna la cinghia ... il basamento della sacca è in cordura rinforzata con inserti plastici ecco qua : obiettivo, paraluce e cappa parapolvere molto ben rifinita il meccanismo di blocco/sblocco del paralucione in plastica ma eccolo qua, lui, che si prende tutta la scena : tutti i dettagli sono nella più piena ultima tendenza dei Nikkor S, quella inaugurata con il 105/2.8 S (ghiere diamantate) E non aspetto ulteriormente per montarlo sulla Z9. O meglio, per montare la Z9 dietro al 800mm ... per confronto ho scelto i miei due lunghi, il bellissimo 500/5.6 PF di cui non intendo privarmi, e il nuovo 100-400 Z che è il mio compagno di giochi di questi mesi Insomma, questo è il tour di unboxing. Le prime impressioni sono notevoli ma non ve le voglio anticipare. Dico solo che da terra, della casa di fianco riesco ad inquadrare soltanto il camino della cucina sul tetto ... La messa a fuoco fulminea. Si tiene bene in mano anche a mano libera. La separazione dei piani mi pare eccellente per questa focale. Ma di foto con questo capolavoro parleremo nei prossimi giorni Ultimi dettagli : la S dei Nikkor Superiori il piedino del treppiedi visto da sotto dettaglio delle viti di connessione. Si svitano. Aspettiamo un ricambio Arca Swiss vista laterale ancora una ripresa, artistica, delle incisioni. la focale e posato sul piano.
  8. Si, lo so, per un sacco di tempo mi sono detto : c'è un 24mm DX Nikon, in roadmap, Viltrox non ha una rete di assistenza, Viltrox di qua, Viltrox di la. Ma poi ho provato il 13mm f/1.4 e sono rimasto folgorato. Il miglior obiettivo DX che io abbia mai avuto per le mani. Ho comprato il 56/1.4 e mi sono ritrovato qualche cosa di meglio del vecchio Voigtlander da 58mm con cui abbiamo giocato spesso con le nostre reflex. Ed eccomi qua con il nuovo piccolino, un bel 23mm f/1.4 AUTOFOCUS, equivalente ad un 35mm in formato classico. In livrea argento perché Bella lo voleva così ... per fare pendant alla sua acconciatura argentata e poi, vuoi mettere quando indossa i suoi diamanti ? la scatola non riserva sorprese. dentro ci sono le solite dotazioni. lui è bello massiccio, tutto in metallo tranne i tappi. qui con suo fratello, quello nero, montato su Bella reduci da tanti shooting insieme ed eccoli al primo abbraccio. Argento su Argento ! i fusti dei due obiettivi mi sembrano identici. Cambiano i paraluce. e a me così, piace da morire. Che ci volete fare ! Insomma, ecco la presentazione. Il peso è circa 300 grammi. Il fusto è 69x73mm, il tappo è da 52mm. La distanza minima di messa a fuoco è di 30 cm. schema ottico ed MTF senza sorprese. L'autofocus è veloce, con motore passo-passo. La messa a fuoco precisa. Ovviamente funzionano tutti gli automatismi Nikon. Insomma, un buon primo incontro. Nei prossimi giorni l'articolo proseguirà con il test approfondito. Bene, abbiamo visto che è ben costruito ma come va ? E' bello, solido, ben costruito e anche nella livrea silver si presenta bene (meglio dal vivo che in foto). Ma ovviamente qui ci interessano le prestazioni. Bene, in estrema sintesi, comune denominatore di questi Viltrox APS-C (almeno per quanto riguarda 23-33-56, perchè il 13 è di una categoria a se stante, per ora) è quello di essere obiettivi "vecchia scuola". Ovvero, hanno una resa a tutta apertura buona ma non eccezionale. Bisogna chiudere ad f/2-f/4 per avere una buona nitidezza. Che resta ottima in centro ma non agli angoli. Insomma, per certi versi è come avere la riproposizione di certi obiettivi Nikon AF dei "bei tempi andati", quelli con un carattere loro. Lo conferma la presenza di una certa quantità di aberrazione cromatica assiale, visibile ai diaframmi più aperti che si corregge ma non del tutto : vedere il dettaglio di questo scatto ad f/1.4 sarà sempre presente in tutte le vostre foto : verde dopo il fuoco e magenta prima del punto di messa a fuoco. La vignettatura non c'è probabilmente corretta del tutto in automatico. L'obiettivo ha un profilo in ACR/LR : mentre c'è un filo di distorsione a barilotto, presente ma non eccessiva. Ricordiamoci sempre che si tratta di un obiettivo da 23mm anche se copre il campo di un 35mm. In tema di flare e di riflessi il trattamento è accettabile e non si riscontrano situazioni drammatiche (come il caso del TTArtisan da 32mm f/2.8 provato sia da me che da Max su queste stesse pagine). Anche sul tema "colore" possiamo dire che è un obiettivo "vecchia scuola" con una resa un pò pastello su cui si deve intervenire - se si vuole - a proprio gusto. nitidezza in centro ad f/1.4, un pò di confusione oltre colori "vivid", un pò addomesticati secondo il mio giudizio (ma siamo pur sempre in novembre). Per il resto è un obiettivo piacevole, non piccolissimo sulla Zfc per cui è assolutamente raccomandata l'impugnatura SmallRig Adatto per passeggiate ed istantanee Io lo trovo piacevole e lo raccomando "senza pretese" di assoluto, come ci aspetteremmo da un Nikkor Z di classe S (di quelli da 1000 e più euro al pezzo). CONCLUSIONI PRO ben costruito, tutto in metallo, paraluce incluso ha l'anello dei diaframmi funzionante in automatico senza settare nulla in menù ha prestazioni "vecchia scuola" sul morbido e con un carattere suo l'autofocus è ineccepibile in tutte le modalità, il motore è silenzioso ha il profilo per ACR/LR per le correzioni automatiche in sviluppo dei NEF il rapporto prezzo/prestazioni è ottimo, considerando che per quei soldi Nikon ci vende obiettivi in plastica (baionetta compresa) e senza nemmeno il paraluce, con luminosità di 1-2-4 stop inferiore insieme ai fratelli 33 e 56mm rappresentano un bel corredino APS-C per le nostre ZFc/Z50/Z30 senza spendere un capitale di luminosità elevata rispetto agli obiettivi a corredo di Nikon si trova sui principali canali online CONTRO presenza di aberrazioni cromatiche assiali piccola distorsione a barilotto è comunque un 23mm non è un vero 35mm abbastanza morbido a tutta apertura, bisogna chiudere ad f/2.8-f/4 per avere il massimo di nitidezza l'assistenza Viltrox è inesistente io comunque nel complesso lo raccomando. Non perché io l'abbia comprato e mi senta di difenderlo, perché è un obiettivo "giusto". Chi invece pretende il massimo non ha che da orientarsi su un Nikkor Z di fascia S *** Alcune considerazioni generali su Viltrox e su questi obiettivi. Questi obiettivi APS-C (aggiungo il 13/1.4 che reputo eccezionale e di fascia superiore agli altri 3) colmano una lacuna nell'offerta di Nikon per le nostre Nikon Z APS-C. E in quanto tali li apprezziamo. Nikon ha promesso un fisso da 24mm in formato DX che è presente da tempo in roadmap ma ancora non si vede. Dalla sagoma sembra più piccolo e sarà evidentemente in plastica e quindi molto leggero. Probabilmente più adatto di questo alla Nikon Zfc, perchè la sua presa inesistente rende difficoltoso tenere in mano obiettivi così "concreti" di metallo e vetro. Ma probabilmente non sarà luminoso come questo. Che - nella filosofia di Max Aquila - è disponibile oggi. Quindi Carpe Diem ... Ma ... noi non siamo collegati con Viltrox. Questi Viltrox li ho comperati io di tasca mia. Perchè mi piacciono e mi piace come sono fatti, come stanno sulla Zfc, come funzionano. Senza la pretesa che siano il massimo. Che non si rompano ... e quindi che non sappia con chi far valere la garanzia. In questa ottica e su ragionamenti di medio periodo, io preferisco sempre il prodotto Nikon, garantito da Nital. Se però è presente sul mercato e costa un prezzo che è correlato al bisogno che le mie Zfc assolvono. Che non è quello che assolve la mia Z9. A buon intenditor ...
  9. Z 17-28 unboxing.mp4 Non appena annunziato ne abbiamo dato notizia ...non appena avuta la notizia... ce lo siamo fatto mandare ! e quindi, eccovelo... Montato sulla Z5 che non sarà l'unica Z ad accoglierlo, a nostro avviso, essendo la soluzione più congeniale per inserire in corredo uno zoom wide 0,65x che copra alcuni tra i più frequentati angoli di campo come quelli dei grandangoli 17, 18, 20, 24 e 28mm tutti alla luminosità da "triade" di f/2,8 E chi sarebbero gli altri componenti la triade? Intanto il già noto 28-75mm della stessa luminosità, già testato su queste pagine pochi mesi fa che condivide con questo nuovo 17-28 la discendenza progettuale Tamron, essendo uno dei cinque obiettivi dell'accordo stipulato da Nikon con questo marchio. Il terzo, in ragione dell'economia di acquisto, potrebbe intanto essere il primo degli zoom tele di Tamron dedicato alla baionetta Z, quel 70-300/4,5-6,3 del quale abbiamo detto appena un paio di mesi fa, che già completa l'offerta per Nikon Z in un segmento finora non presente nelle roadmap Nikon. Una soluzione in economia che non preclude ovviamente l'acquisto del ben più performante Nikkor Zoom 70-200/2,8S che però si trova su un altro livello di prezzo. Torniamo al 17-28: come anticipato nel video dell'unboxing, parliamo di uno zoom che pesa appena 470 grammi ed ingombra quanto, o poco più, di un 50/1,8S distanza minima di maf 19cm alla focale minima, 26cm a quella massima. Diaframma a nove lamelle e motori AF stepper, come ormai consueto per Nikon. Non stabilizzato (ma sfrutta il VR del corpo macchina) Schema 13 lenti in 11 gruppi (come quello del Tamron da cui proviene), molte delle quali speciali ghiera programmabile a scelta per diaframma/esposizione/iso la zoomata e la messa a fuoco non producono allungamenti di sorta le proporzioni lo legano alla serie Z delle 5, 6 e 7 MK1 e 2, ma non dubito di vederlo ben figurare anche su di una Z9 per le sue caratteristiche da jolly, una volta assegnatogli uno spazio in borsa. costruito in Cina, ma ormai siamo abituati. Certamente garantito da Nikon, chiunque sia il progettista che lo ha disegnato e, nella fattispecie del distributore italiano, per ben 4 anni dall'acquisto ! Nei prossimi giorni lo metterò alla frusta sulle mie Nikon Z. Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
  10. Forse chi ci segue sovente su queste pagine ricorderà che uno dei motivi principali - di Max e del sottoscritto - del passaggio alle Nikon Z6 II e Nikon Z7 II è costituito dall'oggetto di questa prova. Perchè si, certo, per Z5, Z6 e Z7 c'è un battery-pack ed io l'ho comprato appena è uscito un anno fa. Ma ammettiamolo, questo è di un'altra categoria e rende il modello II di Z6 e Z7 una macchina più completa della precedente, specie se si usano obiettivi seri, tipo il 70-200/2.8 S e in prospettiva a breve, i due superzoom promessi per la prima metà del 2021, Nikkor Z 100-400 S e Nikkor Z 200-600, obiettivi importanti anche per le dimensioni. Ma eccolo qui appena arrivato, consegnato dal corriere perchè di questi tempi di Semaforo Rosso, non possiamo uscire. mi è arrivato insieme al nuovo Nikkor Z 24-200/4-6,3 che ho messo subito al lavoro per fare le foto successive. Tutte le foto qui presenti sono state scattate con Nikon Z6 II e Nikkor 24-200/4-6.3, tranne dove è presente anche la Z6 II, in cui la fotocamera è un iPhone 8. scatola nera con sfumature gialle. Garanzia Nital di 2+2 anni e Nital Vip, come al solito. rompere il sigillo di queste scatole è sempre un'emozione, qualunque sia il contenuto. il pluriball protegge il battery-grip. Nella tasca interna c'è un mazzo di manuali multilingue. con tutte le lingue europee. Eccolo qua, scartato con ancora la protezione dei contatti. che una volta tolta svela la differenza fisica principale (insieme al vano memorie) tra modelli I e II di Z6 e Z7 : in contatti di connessione tra corpo macchina e battery-grip. Il Nikon MB-N11 funziona ad inserimento nel vano batteria della Nikon Z. Per montarlo di deve smontare lo sportellino del vano batteria (che per me è sempre un momento di ... panico, perchè maldestro come sono temo sempre di disintegrare tutto). Togliere la batteria interna, inserire l'elemento verticale del battery-grip al posto della batteria. Assicurarsi che sia allineato (è sempre allineato) e poi stringere la ghiera che c'è sul lato posteriore del battery-grip stesso per avere una presa a prova di ... Mike Tyson. il tasto di scatto verticale e il tastino funzione vista anteriore con la ghiera di controllo vista opposto, con l'ingresso della slitta portabatterie e la presa USB-C. Noterete tutti perni che fungono da guida nella presa tra il corpo macchina e il battery-grip contribuendo a rendere solidali i due corpi. dettaglio del pulsante di sblocco dello sportellino che è incernierato e della copertura della presa USB-C. I due led di indicazione di carica riportano le due batterie, denominate A e B. ATTENZIONE LE DUE BATTERIE NON SONO INCLUSE NELLA CONFEZIONE, LE DOVETE AVERE GIA' IN VOSTRO POSSESSO Il Nikon MB-N11 accetta ogni tipo di Nikon EN-EL15 recente (con le prime scartate già 4 anni fa dalla Nikon D500 e oggetto di campagna di richiamo). Ovviamente le prestazioni saranno diverse tra loro a seconda del tipo di batteria impiegato, che possono anche essere di tipo diverso tra loro. Io sinceramente consiglio però ci usare solo EN-El15c. Perchè sono più potenti e perchè sono quelle in dotazione con Nikon Z6 II e Nikon Z7 II. Sportellino aperto, slitta estratta. C'è un pulsante di blocco/sblocco che consente di estrarre la slitta. le due batterie si inseriscono in opposizione, con i contatti verso il centro. La batteria A entra a slitta (quella esterna a contatto con lo sportellino), la batteria B (quella interna) entra ad incastro dall'alto. questo consente l'inserimento e l'estrazione della batteria A con un semplice movimento del classico tastino giallo, identico a quello che c'è all'interno della Nikon Z6/Z7. Questo consente il cambio della batteria "a caldo", senza cioè spegnere la macchina (a condizione che la batteria B abbia una carica residua). In questo modo, avendo batterie aggiuntive a disposizione si può praticamente tenere sempre in azione la macchina. Ma non mancano soluzioni alternative, come l'impiego di una connessione USB-C che consente di alimentare la macchina o di caricare le batterie tramite presa di rete (ed alimentatore USB di adeguata potenza) o tramite power-bank estenro (anche esso di adeguata potenza). Per dettagli su queste potenzialità segnalo l'ottima guida di Max Aquila pubblicata qui : inserimento della slitta dentro al battery-grip. Come nel precedente Nikon MB-N10 Nikon ha mantenuto il furbissimo alloggiamento per lo sportellino della fotocamera. Così anche i disperatamente disordinati come me non rischiano di perderselo. infatti, una volto rimosso dal fondo della Nikon Z, lo sportellino si alloggia in quell'incavo al sicuro e riposa all'interno del vano batterie della nostra Z. Il complesso Nikon MB-N11 più due EN-15c aggiunge una rassicurante zavorra di 460 grammi esatti al peso della fotocamera (sportellino incluso !). eccola qui, con battey-grip e 24-200 montato. il mio esemplare ha la matricola 290, quindi uno dei primissimi prodotti e tra i primi consegnati in Italia. lo stato delle batterie interne da display della Nikon Z si arricchisce di due colonne separate, Batteria A e Batteria B. Teniamo sempre d'occhio lo stato di carica della B, la più complicata da sostituire (è necessario estrarre la slitta, mentre la A esce a scatto). Le prime impressioni sono ottime, come da attese. La fattura e la finitura sono da Nikon, del tutto coerenti con la fotocamera. La presa in mano è eccellente e i comandi verticali funzionali. Il primo scatto di prova è stato questo, ad uno dei woofer da 15 pollici in vetro dei miei dipoli : naturalmente per una prova reale si dovrà attendere che la Lombardia diventi almeno Zona Gialla. Prima di Natale ? Speriamo. Intanto grazie Nikon e grazie Nital per avermi rifornito (si tratta di materiale di normale produzione destinato alla vendita che io ho acquistato con la mia credit card sul Nikonstore.it e che voi dovreste poter trovare già da oggi nei migliori negozi italiani).
  11. Unboxing e come è fatto Scatolone di trasporto enorme, appena consegnato dal corriere. Ma confezione Nikon compatta, dentro. Analoga a quella di 70-200/2.8 e 100-400. e il contenuto ne ricalca lo stile protezioni in spugna e cartone, un foglio di cellophane ed eccolo che viene fuori a corredo il solito, l'astuccio morbido, i manualetti. finalmente, eccolo qui, libero da impegni con il suo bel paraluce di fianco L'estetica è quella inaugurata lo scorso anno dal 105/2.8 S, con la ghiera di comando personalizzabile con finitura diamantata. Il collarino del treppiedi integra l'attacco di sicurezza kensington (qui c'è il tappino aperto), il piedino è identico a quello del 70-200/2.8 S e del 100-400mm. anche la S è come quella degli ultimi Superior in primo piano il grosso tappo anteriore da 95mm il paraluce invece mi ha subito colpito. E' una spanna sopra tutto quello che si è visto sinora, ad eccezione di quelli in carbonio dei supertele superprofessionali. Mi sembra migliore di quello del 800/6.3. E' robusto, ben dimensionato, gommato, si inserisce con una scatto secco senza incertezze. Anche il pulsante di sblocco/blocco mi sembra un filo migliore. i comandi sono i soliti. Funzione 1, Funzione 2, limitatore di messa a fuoco con step intermedio a 6 metri, Autofocus/Manual Focus. Memoria di messa a fuoco programmabile dall'utente con l'indice della mano destra. l'iscrizione sul bordo esterno superiore a contatto col paraluce la denominazione dettaglio del vetro d'ingresso. Trattamento leggermente verde nella mia luce ambiente. Si vede tutto l'interno fino al diaframma. sull'attenti marine ! Montato sulla sua compagna ideale, la Nikon Z9 ben equilibrato e proporzionato. Più "tozzo" del 70-200/2.8 quanto lo è il 100-400 ma non più impegnativo da maneggiare Come evidenziato in questa foto di gruppo : quattro cavalieri Nikon : da sinistra il Nikkor F 500/5.6 PF, poi il nuovo 400/4.5, il 100-400 e infine il 70-200/2.8 confronto con il 100-400. Due bestie differenti nell'aspetto e nelle attitudini. Come anche nelle potenzialità espressive. Sono alternativi, non sovrapposti, per usi diversi. Del resto uno è un fisso di categoria superiore, l'altro uno zoom 4x. qui invece vi mostro un dettaglio di confronto tra il paraluce (super-very-cheap) del 500/5.6 PF e quello (super-pro) del nuovo 400/4.5 *** Primi scatti e prime impressioni il ritratto di Sigrid nel mio studio (sotto vetro). Dà un'idea della forza di questo obiettivo confermata da questo controluce a 3 metri di distanza nel pieno sole di luglio con George non troppo disponibile a posare che preferisce restare in ombra (lui viene dalla Northumbria, che ne sapeva che avrebbe trovato 35 °C da queste parti ?) La motorizzazione dell'autofocus si avverte appena mentre scorre (io scatto sempre in silenzioso). La messa a fuoco veloce. Il VR fa il suo lavoro. Lo sfuocato mi sembra molto interessante. Naturalmente cercherò di metterlo alla prova ... ma l'entusiasmo, con le temperature previste nei prossimi giorni, non vince la tentazione di stare in casa col ventilatore sparato in faccia ... Ma come anticipavo nel titolo, hanno sempre ragione loro Avevamo tante aspettative su questo obiettivo, quando inserito lo scorso autunno in roadmap. L'annuncio a fine giugno ha un pò stemperato gli ardori, almeno per quanto mi riguarda e, a leggere, altri pareri, anche da parte di altri potenziali acquirenti. Un pò per il prezzo, pericolosamente simile a quello del 500/5.6 PF (che però è sul mercato da 5 anni, sconta il passato interesse per gli obiettivi da reflex e non incorpora né gli ultimi aumenti di listino né il calo dell'euro, né le previsioni di penuria di componenti di qui ai prossimi mesi ... o anni), un pò per le sovrapposizioni con altri obiettivi già in nostro possesso, tipo il 100-400 VR o il 70-200/2.8 che qualcuno pensa di farsi bastare duplicandolo 2x. Ma anche, forse soprattutto, per il timore che Nikon avesse giocato "al ribasso" per risparmiare sui costi di produzione, su soluzioni e scelte di materiali. Nulla di più sbagliato e basta vederlo dal vivo per capire che invece è un obiettivo di fascia realmente PREMIUM, messo dentro una "confezione" destinata agli zoom di fascia media, perché purtroppo le foto proposte di lancio di Nikon sono sempre un pò troppo artificiose e rendono gli obiettivi come se fossero finti, anziché reali strumenti fotografici costruiti con criterio con leghe speciali e vetri ancora più speciali. Insomma, giò ad un primo esame si vede che é fatto maledettamente bene. Il paraluce è un piccolo gioiello. Il dimensionamento è perfetto. Il baricentro "calibrato" alla perfezione. Il peso piuma si poco più di un chilo non fa pensare che si possa rompere a solo guardarlo ... anzi. ma guardando meglio lo schema ottico ci rendiamo anche conto di tante altre cose. Che Nikon nemmeno è capace di mettere in luce. Come se fossero timidi nel sottolineare i loro sforzi. Vincenti, come in questo caso mentre certa concorrenza per un chilogrammo propone obiettivi a diaframma fisso f/11 ... Ci hanno raccontato ai tempi del lancio delle prime famose mirrorless full-frame 8-9 anni fa che i nuovi schemi ottici favorivano le focali corte. Ebbene, era solo metà della storia e adesso ce ne accorgiamo. Se guardiamo lo schema del nuovo 400/4.5 notiamo due cose. Che davanti c'è un solo elemento grande in vetro ED mentre gli altri vetri pregiati sono concentrati al centro, in diametri molto più contenuti di quelli costosissimi due precedenti superteleobiettivi. Queste lenti sono quelle deputate a correggere i difetti ottici, come le aberrazioni cromatiche e il piano di proiezione dei tre colori primari. Sono in vetro Super ED che una volta Nikon usava solo sul mitico 200/2 VR. Con l'aggiunta per sovramercato di un elemento a bassissimo indice di rifrazione. Elementi più piccoli e leggeri, quindi meno costosi dei grossi diametri in vetro ED o addirittura in fluorite. E in più sono dove sta il baricentro dell'obiettivo, rendendolo così equilibrato ... tanto da stare in piedi poggiato sul piedino (che naturalmente io ho subito smontato perché superfluo). Tanto da rendere superfluo l'approccio che avevamo ipotizzato in principio, con un elemento Phase Fresnel come i precedenti 300 e 500 PF su attacco F. Continuando con lo schema, passati i gruppi di controllo dello stabilizzatore integrato e della messa a fuoco interna, ci sono le ultime lenti responsabili della telecentricità del percorso ottico che, grazie al grande attacco Z e alla possibilità di andare più vicini al sensore senza i problemi legati allo specchio, consentono di perfezionare le correzioni ottiche fino a consegnare al sensore la migliore immagine possibile con diametri crescenti quando invece con l'attacco F vedevamo gli ultimi gruppi molto distanti dal piano pellicola e con lentine minuscole. la prestazione ottica qui è sintetizzata dal grafico MTF che essendo simulato, lascerebbe il tempo che trova se non fosse che già da qualche scatto libero e senza impegno, la prestazione ottica si manifesta in tutta la sua prepotente eccellente qualità. Nulla di tutto questo sarebbe possibile senza l'attacco Z. Come scriviamo dal 2018, la vera ragione per passare a Z é impiegare le nuove soluzioni ottiche, non per sostituire le reflex con macchine senza specchio ... Infine - ma l'ho già evidenziato, c'è solo da ribadirlo - la costruzione. Che rende il pur pregiato Nikon F 500/5.6 PF un oggetto veramente "economico" e che non si discosta per nulla dal più grosso e prezioso 800mm. Il tutto in poco più di un chilogrammo liscio, liscio. Se è vero che una costruzione premium non è necessariamente influente sulla qualità d'immagine, è normale che questa crei aspettative in termini di prestazioni. Sommando le peculiarità dello schema ottico e i grafici MTF quasi del massimo livello di categoria, probabilmente il prezzo finisce per diventare un elemento di secondo piano. Certo elevato ma poi non così ingiustificato, considerando che sul mercato non esiste altro 400mm come questo (il Canon 400mm f/4 DO è di un'altra categoria, è a diffrazione ma soprattutto, costa oltre 6000 euro a pari garanzia). In sintesi estrema, se ad un fotografo è necessaria una focale fissa di 400mm che promette alte prestazioni, luminosità relativa elevata insieme ad uno sfuocato eccellente che, purtroppo - lo dico per esperienza - il 100-400, concepito per fare altro, non può dare, allora questo nuovo Nikkor Z 400mm f/4.5 diventa una scelta obbligata. Tanto più che pur con la Z9, non peserà su braccia e articolazioni anche dopo una giornata di uso intenso e in borsa occuperà lo spazio del 70-200/2.8 S, ma con una potenza doppia. Insomma, queste sono le mie prime, oneste impressioni. Nei prossimi giorni cercherò di dare un peso concreto a queste mie affermazioni che per il momento restano nell'aria in questo pomeriggio afoso ...
  12. L'ho appena rispedita indietro dopo 13 giorni di impiego. Ne sono venuti 6 articoli in tutto che vi condivido in coda a questa anteprima. Nikon Z6 sopra, Nikon Z5, sotto Nikon Z50, in piedi, Nikon Z5 coricata le tre sorelle riprese dalla mia Z7 Il dorso è del tutto identico a quello di Z6 e Z7 il frontale è del tutto identico a quello di Z6 e Z7 dove si differenziano le tre ? Nel vano memorie : la Z5 è la prima Z con due slot di memorie. e lo sportellino è leggermente più alto. ma distinguerle, a parte la posizione della torretta è impossibile. o per l'obiettivo kit montato. Che però sono chiaramente intercambiabili ... perchè ogni Z può montare ogni Nikkor Z con il suo bel 24-50mm, buio ma prestazionale molto compatto anche quando esteso La Z5 arriva con un firmware che è allineato a quello della versione 3.1 di Z6 e Z7 che si differenzia da quello delle altre sorelle per pochi dettagli, tra cui credo il più importante, quello della gestione dei due slot di memoria La Z5 é identica per quanto riguarda forma, ancoraggi, agganci, a Z6 e Z7. Può quindi montare il battery-pack MN-B10 proposto per Z6 e Z7 e quindi anche per Z5. In esso possono andare batterie EN-EL15, EN-EL15b ed EN-EL15c, la batteria standard della Z5 Z6 a sinistra, Z5 a destra lato sinistro esattamente identico posteriore identico memorie. La Nikon Z5 in mano sta esattamente come stanno la Z6 e la Z7. Mancano sempre quei due centimetri verso il basso che consentirebbero di tenere il mignolino non all'aria, specie con obiettivi importanti. Per il resto, una volta che mettete l'occhio al mirino, vi dimenticate di quale fotocamera state utilizzando. Il sensore è diverso ma nei test che ho fatto (informali perchè la Z5 che ho avuto è un sample e il software di sviluppo preliminare) non credo ci sia molto da desiderare. 3200 ISO 6400 ISO 12800 ISO 25600 ISO Il range lineare promesso va da 100 ISO a 51200 ISO. Nella pratica sino a 6400 ISO le foto sono chiare e il livello del rumore contenuto. Da 6400 ISO a 12800 ISO con una certa cautela si può ancora usare, dipende certo dalle vostre aspettative. Ma il rumore è contenuto. Oltre siamo a situazioni di emergenza ma comunque sempre a disposizione. E' un sensore di precedente generazione - idealmente della stessa famiglia di quello della D750 - che probabilmente è stato scelto per risparmiare (e consentire un costo utente inferiore) Ma alla prova pratica solo nel video 4K c'è una limitazione importante. Infatti se a 2K il video è perfettamente impiegabile, in 4K la qualità c'è ma il formato è un crop 1.7x (come dire che un 50mm inquadra l'angolo di un 85mm). Tenetelo a mente. *** Nikon Z5 e Nikkor 24-50mm ad f8, 42mm Nikon Z5 e Nikkor Z 70-200/2.8 S ad f/2.8, 180mm Nikon Z5 con FTZ e NIkkor F 70-200/2.8E FL ad f/6.3 in condizioni di esposizione molto sfidanti. Nessun problema. Come va ? Va benissimo, va come una Z6. Se non sapete che cosa avete in mano e non tentate di andare oltre i 4 scatti al secondo, non vi renderete conto di quale macchina state usando. Questo è il più bel complimento sintetico che si può fare alla Z5. L'obiettivo offerto in kit è ottimo, nonostante la fattura economica e la luminosità massima molto contenuta. Ma è compatto, leggerissimo, poco costoso. Estremamente nitido da parte a parte, corretto, lineare. Ben contrastato e con colori ben dosati. Conclusioni Pro sinceramente io mi aspettavo una cosa estremamente economica, costruita in Cina in massa, di aspetto ed ergonomia del tutto allineati alla Z50. Invece è tale e quale a Z6 e Z7 tranne piccoli dettagli, tutto sommato trascurabili il prezzo di lancio è di 700 euro inferiore a quello di listino della Z6 (kit contro kit) le prestazioni sono elevate, superiori ad ogni reflex Nikon sino alla D750 compresa l'autofocus è allineato con quello della Z6 l'obiettivo kit è leggero, compatto, performante il file è pulito, bello, lavorabile. Equivalente, se non meglio, di quello della D750, Forse un filo meno dinamico alle altissime sensibilità rispetto alla Z6. Ma è tutto da verificare. totalmente coerente con il sistema Nikon Z sia lato obiettivi (totale compatibilità con ogni Nikkor Z presente e futuro, compatibilità via Nikon FTZ con gli obiettivi Nikon F motorizzati di generazione recente) ha due slot di memorie, la prima Nikon Z, di tipo SD che non saranno la massima frontiera per le prestazioni ma sono adeguate alle prestazioni di questa macchina e, soprattutto, consentono di risparmiare un 300-400 euro rispetto alle CFexpress+Lettore necessarii alla Z6 prestazioni live-view e video ben superiori ad ogni reflex Nikon, con la sola esclusione della D780 la nuova batteria EN-EL15c è una furbata galattica : compatibile con le precedenti ma più potente e più smart ! Contro raffica anacronistica. Ok, la concorrenza fa lo stesso. Ma un processore del genere con quel sensore, minimo deve portare 8 scatti al secondo il buffer è adeguato ma Nikon è sempre taccagna su questo fronte io odio le SD (che comunque vanno bene) e il fotografo sarà sempre tentato di usare schede scarse che farebbe meglio a buttare con ovvie conseguenze su prestazioni e sicurezza il video 4K è croppato 1.7x. Ma se uno ha bisogno del 4K può prendere la Z6 che ne offre uno di qualità, o attendere le novità della Z6s che magari offrirà il 4K60p resta sempre piccola da impugnare - come del resto Z6 e Z7 - e rende abbastanza necessaria una staffa ad L o almeno una basetta l'autofocus è allineato con quello della Z6 ... anche nei limiti il prezzo potrebbe essere più generoso. Io la vedo di pieno successo ai 1590 euro obiettivo incluso l'obiettivo è bello ma adatto alle foto in esterni con il sole. In interni spesso servirà il flash. Ma per fortuna a catalogo ci sono ottime aggiunte al corredo. 50/1.8, 35/1.8, 85/1.8 sono li che vi aspettano con tanto di cash-back ! Nel corredo Nikkor Z manca per il momento uno zoom tele di fascia adeguata alla Z5, escludendo il 70-200/2.8 S che è un obiettivo dichiaratamente professionale sia per prezzo che per prestazioni. Ci vorrebbe un equivalente del 50-250mm in formato FX. Altri articoli di copertura della Nikon Z5 su Nikonland
  13. Il confronto con il pariclasse per reflex è d'obbligo. Il Nikon 70-200/2.8E FL montato su Nikon D780 a sinistra, il Nikon 70-200/2.8 S montato su Nikon Z6 a destra : In termini dimensionali, lunghezza, peso, ingombro, costruzione, i due obiettivi sono confrontabili. Montati sulle rispettive macchine sono equivalenti dimensionalmente Confrontabili non significa, ovviamente identici. Ma il passo filtri da 77mm li accomuna, il collarino del treppiedi integrato nel corpo dell'obiettivo, anche. E' invece del tutto diverso il piedino. La cui logica è la medesima (l'unica parte sganciabile) ma non lo è la geometria. In mezzo il piedino del Nikkor Z, ai lati i due - identici - piedini del Nikkor F 70-200/2.8 FL e del Nikkor F 500mm f/5.6E PF. visti da sotto i fori a vite restano due ma posizionati diversamente. Il piedino del Nikkor Z è completamente diverso sia nella fattura, più raffinata, che nelle dimensioni. Tanto da non essere intercambiabile con i due. Anche in questo caso, purtroppo, non abbiamo compatibilità con gli attacchi delle teste in standard Arca Swiss. Andando agli altri dettagli, i paraluce sono simili ma ... non esattamente identici. E lo stesso i tappi Naturalmente le similitudini finiscono qui. L'estetica è differente, più sobria e lineare, da 21° secolo quella dello Z, più anni '90/2000 quella del F, comune a tutti i suoi contemporanei. Qui in tutto il suo splendore montato sulla mia Nikon Z6 che non si separa mai dal suo battery-grip MB-N10 : oltre al display OLED su cui possiamo far comparire i parametri correnti di diaframma, distanza di messa a fuoco etc. per il tramite del tasto DISP, sono presenti due tasti funzione programmabili L-Fn sul lato sinistro mentre il secondo, L-Fn2 è replicato sui quattro lati del barilotto, anche sotto. Io ho impostato sul tasto 2 l'attivazione e la disattivazione del tracking 3D che ho potuto sperimentare dopo l'uscita del Firmware 3.0 proprio con questo obiettivo. Nel complesso la costruzione è esemplare, al tatto e in mano appare molto solido, quasi fosse costruito d'acciaio. Non che il modello da reflex - eccezionale in tutto - non lo sia altrettanto ma all'apparenza sembra di plastica rispetto a questo. Tutto qui. Nel complesso la costruzione è esemplare, al tatto e in mano appare molto solido, quasi fosse costruito d'acciaio. Ma questa anteprima non si ferma alla descrizione fisica (vi rimando alla letteratura Nikon per pesi, diametri, schemi ottici etc.) perchè la prima cosa che volevo verificare appena ho letto le specifiche è questa qua : ripresa a 70mm, 50cm di distanza di messa a fuoco ripresa a 200mm, 100cm di distanza di messa a fuoco ebbene, fatte salve le ovvie differenze di prospettiva e di resa alle differenti focali, questo obiettivo è costruito perchè progressivamente la distanza minima di messa a fuoco diminuisca al calare della focale di utilizzo, da un massimo di 1 metro a 200mm ad un minimo di 50cm a 70mm. In questo modo spostandoci dal soggetto e intanto variando la focale utilizzata, praticamente possiamo avere lo stesso livello di ingrandimento e di inquadratura. Se guardate nei due scatti alla buona qui sopra, il volto di Jessica riempie del tutto il fotogramma, pur essendo due scatti completamente differenti. Nel Nikkor F 70-200/2.8E FL le cose sono differenti perchè la distanza minima di messa a fuoco è costante (1.1 metri) al variare della focale. L'altra peculiarità che volevo verificare è la capacità di mantenere il fuoco nonostante la zoomata. Questo 70-200/2.8 S non è propriamente parfocal come si era sentito dire in un primo momento ma all'atto pratico si comporta come tale. Durante la zoomata non perde il fuoco che viene mantenuto perfettamente sul soggetto e la variazione della lunghezza focale variando al contempo la distanza con il soggetto è praticamente ininfluente sulle prestazioni di messa a fuoco. Chi mi ha seguito fin qui in questo ragionamento si renderà conto cosa significa all'atto pratico questa potenzialità, non solo in fotografia ma soprattutto nel video. Per chiarirlo nella pratica vi condivido un brevissimo video che ho girato alla buona. Io non mi sono mai mosso, si è mosso solo il soggetto ed io ho variato la lunghezza focale in tempo reale per vedere se l'obiettivo manteneva il fuoco a sufficienza : Premere sul triangolo per visualizzare il video e poi tornare indietro per continuare a leggere Se tutto questo non vi impressiona non saprei che altro aggiungere. Ah, si, l'obiettivo é velocissimo nella messa a fuoco, silenzioso e rapido ed è sostanzialmente privo di difetti ottici (vignettatura, distorsione, aberrazioni cromatiche) ed è di una nitidezza imbarazzante sul piano di messa a fuoco, tanto che ogni difettuccio del soggetto balzerà in primo piano come se fosse una trave maestra .... ! Mentre lo sfuocato, beh, se non vi piace, vi consiglio di comperarvi un Nikkor 200/2, l'unico obiettivo che possa fare meglio di questo. E se non ci credete, faccio come il mio Archibald che sinceramente se ne infischia della necessità di dovervi convincere, tanto lui è soddisfatto così Nikon Z6, Nikkor Z 70-200/2.8 S a 200mm, ISO 2200, f/2.8, 1/400'', Picture Control su Auto lo stabilizzatore fa il suo dovere (1/10'', f/22, 100 ISO, 200mm) e se il soggetto lo merita, beh, ditemelo voi che cosa ve ne pare : Nikon Z6, Nikkor Z 70-200/2.8 S, f/2.8, in giro per Milano. L'unico difetto che ho potuto riscontrare ? Che per cause non dipendenti da Nikon sta tardando oltre il dovuto in termini di consegna. Dovremo pazientare ancora qualche settimana (speriamo non mesi) per potercelo godere. Nel ricordare che questo obiettivo è un sample e che le immagini riprodotte sono al meglio delle possibilità offerte, ma che ci riserviamo di approfondire in ogni condizione appena disponibile un esemplare di produzione effettiva, (immaginiamo nel corso del mese di aprile se tutto va bene), ringraziamo ancora Nital Spa per averci concesso questa attesa anteprima.
  14. Ecco alla prova dei fatti la freschissima Nikon Z5 che abbiamo in visione (E' in esemplare ancora di preserie, quindi non chiedeteci i soliti test di rumore sottoesposti di 1.000.000 di stop perchè non vi accontenteremo) Perchè è uscita abbastanza in sordina ma tra meno di un mese sarà in negozio e sarà il caso di parlarne, no ? Domenica ho detto al mio amico Rossano Rinaldi, professionista abituato a dirigere set con più modelle, "lascia la tua D750 in borsa ed usa questa macchina nuova". Lui usa Nikon da 15 anni ma tutta la sua esperienza con le Nikon Z è stata una mezz'ora con la Z50 e il Nikkor Z 50/1.8S. Qui invece ha avuto a disposizione oltre alla Z5, il Nikkor Z 70-200/2.8 S, il Nikkor F 70-200/2.8E FL, il Nikkor Z 24-70/2.8 S, il Nikkor Z 24-70/4 S e persino il Nikkor Z 24-50/4-6.3 in dotazione alla Z5. La nuova Nikon Z5 accetta schede SD, due schede SD per ridondanza o per backup, sia UHS-II che UHS-I "Ma aspetta", mi chiede," la mia scheda qui dentro non ci va, vero ?" "Sbagliato, guarda", gli dico io aprendo il vano memorie della Z5, "c'è già dentro la mia SD, aggiungi la tua che la macchina è già impostata per fare il backup in automatico ad ogni scatto". Abbiamo due ore di noleggio al Cross+Studio di Milano, usiamo luce naturale dai grandi finestroni e in qualche caso la schiarita di un LED con un ombrello gigante. Rossano mi chiede qualche informazione sulle modalità di messa a fuoco. Gli dico di non insistere con le sue abitudini e di sfruttare le caratteristiche della macchina, per lo più il riconoscimento dell'occhio e le qualità delle ottiche. Lui scatta in manuale puro e generalmente ha impostata la visualizzazione dello scatto appena fatto con la D750. Qui non ne ha bisogno perchè vede la foto ancora prima di scattare. Nikon Z5 + Nikkor Z 24-70/2.8 S "Guarda", gli dico io, "puoi cambiare la sensibilità con questa ghiera interna dell'obiettivo" (nei due zoom f/2.8) così se ti serve puoi schiarire o scurire il tono dell'immagine senza toccare tempo e diaframma. Nikon Z5 + Nikkor Z 24-70/2.8 S Dopo una decina di minuti lo lascio da solo mentre io mi dedico all'altra modella. Ogni tanto mi chiede qualche altra cosa ma vedo che ci si mette d'impegno. Nikon Z5 + Nikkor Z 70-200/2.8 S Morale niente del suo corredo esce dalla sua borsa e fotografa solo con la Z5 e perlopiù con i Nikkor Z. Ci spostiamo all'esterno, per qualche scatto di fashion per strada. Nikon Z5 + Nikkor Z 70-200/2.8 S a 120mm Nikon Z5 + Nikkor Z 70-200/2.8 S a 200mm Nikon Z5 + Nikkor Z 24-50/4-6.3 a 44mm Nikon Z5 + Nikkor Z 24-50/4-6.3 a 50mm Il risultato non programmato e non commissionato potrebbe tranquillamente essere pubblicato in un editoriale su una rivista senza troppi problemi. La mano c'è ma gli strumenti lo seguono anche nella lettura "a prima vista". Alla fine ci fermiamo per qualche considerazioni insieme. Sulle modalità di uso della macchina. - il riconoscimento dell'occhio va bene e le foto vengono quasi sempre perfettamente nitide anche in condizioni abbastanza al limite. Ma riusciamo a mettere in difficoltà la macchina facendo foto "creative" attraverso un plexiglass. Il limite del sistema però è l'instabilità della messa a fuoco che oscilla tra un occhio e l'altro, a seconda - immagino io - della ricerca del miglior contrasto tra i due. Sarebbe indispensabile per avere risultati omogenei, che la macchina si fissasse sempre su quello visibile più prossimo al fotografo e all'osservatore perchè è proprio brutto avere foto con il primo occhio sfuocato mentre il secondo è nitidissimo - il corpo macchina è compatto, l'otturatore è silenzioso, tutto sommato i comandi ci sono ma qualche combinazione porta a fare strani contorsionismi innaturali. Ma soprattutto mancano un paio di centimetri sotto per avere una presa più comoda. Il battery-pack aiuta (ce l'ho io sulla Z6 e glielo faccio provare) ma la mancanza dei comandi è un handy-cap Niente altro da dichiarare. Nikon Z5 + Nikkor Z 24-50/4-6.3 a 24mm Tanto che andiamo sui consigli per gli acquisti. "I miei clienti mi chiedono oramai quasi sempre il video in formato 4K60p, é diventato standard". "Per farlo stavo pensando di acquistare una videocamera (Panasonic) ed affiancare una Nikon Z per tutto il resto con cui sostituire la mia D750, che oramai non è più all'altezza" Quale scegliere a questo punto non dovrebbe essere un problema, ma ... : - Nikon Z5 in modo da non dover spendere gli ulteriori soldini per una o due schede CFExpress e il relativo lettore (uno scherzo da 400 euro ai prezzi attuali) che pur non avendo formati video evoluti, si integra bene con la videocamera - oppure Z6 ma ad un costo superiore e nella prospettiva che in autunno esca una Z6s con il video 4K60p che né la Z6 né la Z5 fanno ? La Z5 sul video va bene ma limitandosi al formato 2K, mentre il 4K è croppato e anche abbastanza malamente. Per il resto il buffer, la "raffica", l'autofocus, sono sufficienti tranne situazioni particolarmente limite per il genere di lavoro che fa Rossano. Solo, gli raccomando io, "abituati - tu e le tue modelle - ad impiegare l'otturatore elettronico, perchè un pò per sicurezza un pò perchè la macchina ti invita, scatterai tanto di più, appena avrai comprato una Z e gli obiettivi che ti servono" Nikon Z5 + Nikkor Z 70-200/2.8 S a 200mm Nikon Z5 + Nikkor Z 24-70/2.8 S a 55mm [foto (c) Rossano Rinaldi 2020, conversione on-camera dei jpg dal NEF, profilo Portrait]
  15. La Nikon D780 prossimamente in test su Nikonland con montato lo splendido Nikkor F 105/1.4E banner di Nikon USA con le caratteristiche peculiari della Nikon D780 : versatilità e agilità. Avevamo detto all'annuncio che non l'avremmo provata. Ma si può cambiare idea, ed abbiamo trovato il tester ideale per provarla. Un vero uomo-reflex, di quelli "real-man-don't-use-mirrorless" che sembra uscito direttamente dagli anni '80. Forse questa macchina è destinata a fotografi come lui, aggrappati al senso di sicurezza che una reflex continua a infondere. Ma questa (bella) Nikon D780 è il giusto ponte tra il mondo tradizionale delle reflex e quello già realtà delle mirrorless moderne. Stiamo parlando ovviamente di casa Nikon - delle case degli altri continuiamo a non essere interessati - e il fotografo Nikon con questa nuova macchina si troverà subito a casa sua. Che la si voglia usare come una reflex - del tutto simile alle altre Nikon ma con qualche piccola cosina (in meglio) in più - che la si voglia usare come se fosse una Z6, macchina con cui condivide buona parte dell'elettronica e delle modalità di funzionamento in Live-View, risulterà di immediato utilizzo. Perchè alla base c'è l'assoluta appartenenza alla casa Nikon, secondo gli ultimi aggiornamenti, sia in termini di resa dei file che di impostazioni di menù, comandi, modalità di sviluppo. Di più. Perchè questa D780, come le Nikon Z, finalmente dialoga anche con il mondo software Adobe. L'ambiente di sviluppo Adobe non è ancora compatibile con la D780 ma aprendo i file NEF con un editor esadecimale, si notano le impostazioni di dialogo che consentiranno di sviluppare i NEF in Camera Raw o in Lightroom con le stesse impostazioni dell'ambiente Nikon (sia in termini di impostazioni di Picture Control e parametri relativi che di correzioni degli obiettivi, oltre alle modalità di riduzione del rumore e di sharpening) che certamente faciliteranno l'uso in quell'ambiente, di fatto standard. E ancora, la disponibilità dell'autofocus a rilevazione di fase sul sensore principale (con le medesime modalità di impiego della Nikon Z6) crea una frattura nell'utilizzo in campo video con tutte le altre reflex Nikon. Tanto che il video creato con questa D780 risulta del tutto simile a quello creato con le Nikon Z full-frame. Scomparse le incertezze di funzionamento del Live-View (imbarazzanti su D850, D500 e D5 ... non parliamo di D750 e D600), l'autofocus è attivo e scattante, tenendo sempre a fuoco il soggetto. Nel complesso, anche se l'ho avuta in mano solo poche ore ne ho ricavato una impressione più che positiva. Con solo piccolissime critiche che faremo insieme in fondo a questo articolo. Come è fatta Già nell'unboxing si nota la prima novità. L'estetica della scatola della D780 si stacca da quella delle precedenti reflex per abbracciare quella delle Nikon Z. Il colore è il nero con sfumature giallo/dorato e non più dorato. anche se i sigilli e le consuete marchiature sono quelli che conosciamo bene. i codici sono ovviamente nazionalizzati. Attenzione alla matricola : le macchine per il mercato europeo hanno la marcatura che comincia con il 6. Solo queste saranno riconosciute in assistenza nei service europei. Le altre macchine sono destinate alla commercializzazione negli altri continenti. qui sulla scatola c'è la lista delle nazionalità coperte da questo prodotto che poi ovviamente è personalizzato per l'Italia (manuale in italiano) ed in più marchiato da Nital con i suoi 4 anni di garanzia e le ulteriori opzioni Nital Vip. l'interno è tutto cartonato e nell'intercapedine è presente il manuale e la scheda di memoria in omaggio. Una Lexar Professionale UHS-I 667x da 64 GB, più che adeguata a questa macchina (io ho usato una della precedente serie 600x senza problemi di sorta) le due sezioni dell'interno della scatola, a sinistra il vano con il corpo macchina, a destra cavetteria, batteria e caricabatterie la macchina è avvolta nel pluriball ed molto ben protetta, state tranquilli, qui l'avevo già liberata per fotografarla ed eccola qui con il mio 105/1.4E montato sopra sul lato sinistro le connessioni multimediali aggiornate. Microfono, USB-C, HDMI il bel display mobile che arriva a diventare orizzontale. Piuttosto robusto, del tutto identico all'apparenza a quello delle Z6/Z7 la torretta di sinistra la identifica come macchina Consumer (posizione Auto, Effect, U1 ed U2) una immagine pubblicata da Nikon che svela la scocca in lega di metallo completa. Il vano doppio per le memorie SD di tipo UHS-II vista artistica del frontale senza obiettivo il lato pulsante di scatto. I comandi sono del tutto analoghi a quelli delle altre Nikon di ultima generazione altro dettaglio della torretta di sinistra con le selezioni relative alla raffica (quando mi spiegheranno perchè nelle Z6/Z7 hanno omesso questa ghiera mi sentirò meglio .... !) Il posteriore è leggermente differente in qualche dettaglio ma ci si fa la mano subito. Si nota - purtroppo ! - l'assenza del joystick. E' vero, non c'è nemmeno nella D750 che questa macchina va a sostituire ma c'è in Z6 e Z7 e sinceramente oramai mi pare assolutamente indispensabile. Quanto avranno risparmiato non mettendolo ? Cinque euro ? E per la miseria, costasse 500 euro questa macchina lo capirei ... vista artistica Il Display Posteriore In modalità "specchio" il funzionamento è analogo a quello di D5/D850/D500/D7500. Totalmente touch, rapidissimo da impostare. Anzi, certe cose, tipo il bilanciamento del bianco vengono meglio con il touch che via menù ... Lo so, lo so, real-man-don't-use-touch. E si vede che io non sono un real-man ma uno strano ibrido. così come è ibrida questa macchina che una volta selezionato il Live VIew, selettore a destra immediatamente vicino al mirino, si comporta esattamente (ma proprio esattamente !) come una Z6 Con tutti i comandi e modalità di funzionamento di una Nikon Z6 comprese quelle di messa a fuoco. Qui è selezionato l'AF-Auto con riconoscimento dell'occhio di default qui con l'area Wide-S e qui con la matrice a 9 settori i Picture Control Creativi esattamente come nelle Z6/Z7/Z50 Nell'uso in Live View l'esperienza è fluida, a livello di quello delle Z full-frame (Z6 in particolare) con l'ultimo firmware. Nessuna impuntatura, sistema che risponde con immediatezza. Stesse peculiarità e stessi limiti. Tutto identico. Come va Nikkor F 105/1.4E ad f/1.4 in Vive View con riconoscimento dell'occhio. Se aprite l'immagine vedrete che il fuoco è sulla pupilla azzurra di destra. Quanto sia precisa la messa a fuoco dipenderà dalle vostre aspettative. Per me è perfetta per uno scatto fatto al volo e a braccia tese. Vedete un pò voi se vi soddisfa. In modalità reflex le cose sono analoghe a quelle che riscontro con una D7500 qui siamo a raffica con il 70-200/2.8 e messa a fuoco automatica, lo scatto è riquadrato perchè è quasi impossibile centrare i miei due piccolini quando giocano. La Nikon D780 è ovviamente di casa con ogni ottica Nikon F che già possediate (anche quelle non motorizzate che invece non hanno l'autofocus sulle Nikon Z). La raffica è adeguata sia in reflex (7+ scatti al secondo) che in mirrorless (12 scatti al secondo) e anche con una scheda scarsa come la mia vecchia 600x, il buffer non si riempie mai. Vedo circa 20 scatti di riserva e anche premendo a fondo non si va fuori scala. Ovviamente scrivo di impressioni di pochi minuti perchè la macchina l'ho già consegnata a Valerio Brustia ed avevo solo questo tempo - e nessuna occasione seria di scatto - per farmene giusto un'idea. Alti ISO A me questi discorsi non appassionano più di tanto ma so che per molti sono questioni importanti. Quindi mettendo le mani avanti in considerazione della precarietà dello sviluppo (conversione in TIF a 16 bit senza regolazioni e NR su OFF da Nikon Capture NX-D per poi portarli in JPG via Photoshop senza alcun intervento) ecco qua qualche scatto sotto a dei vecchissimi neon che producono oscillazioni di ogni genere di frequenza : 7200 ISO 16000 ISO 28800 ISO 51200 ISO che a me sembrano tutti utilizzabilissimi. La macchina a 6400 e a 12800 ISO è assolutamente meglio della D750 che oltre i 6400 ISO diventa molto morbida. Secondo me anche a 25600 si può lavorare "professionalmente". Poi dipende dalle condizioni di scatto, dalle aspettative, dalle necessità di ingrandimento, dalle capacità del software e del fotografo. Etc. etc. etc. Qui non voglio essere né asseverante né definitivo. Non voglio e non posso esserlo. Ma io la Nikon Z6 - che ha lo stesso sensore la uso senza limiti e non ci penso nemmeno a fare ragionamenti ulteriori. Questa D780 credo che sia del tutto equivalente se non un pelo meglio (del resto è passato un anno e mezzo dal lancio della Z6 e i laboratori Nikon mica passano il tempo a pettinare le bambole o a fare la punta alle matite ...). E tanto mi basta ! A chi è destinata questa macchina ? Secondo me a tre categorie di fotografi : - a chi viene da D7x00, D7x0 o D6x0 e vuole fare un deciso salto in avanti ma ancora non è interessato alle mirrorless, vuoi perchè non vuole cambiare il corredo, vuoi perchè non può farlo - a chi è ancora restio al passaggio alle mirrorless ma vuole provarne le possibilità restando nel comfort del suo sistema reflex, specie - ma non solo - nel video che certamente nella sua attuale reflex è più carente - ai professionisti che hanno basato il loro corredo sulla D750 (per motivazioni più che condivisibili) e che vogliono aggiornare il sistema continuando ad utilizzare le loro ottiche (perchè si sa, passare a Z costa tutto un corredo e non si può certo spesare in un solo esercizio fiscale !). Troveranno nuove funzionalità e un video assolutamente aggiornato. Concorrenti Ovviamente restando in casa Nikon, non è costume di Nikonland confrontare una Nikon con macchine non compatibili con il nostro sistema : - la Nikon D750, per chi ha corpi macchina DX o macchine vintage, perchè costa un migliaio di euro meno anche se offre molto meno vista come è la D780 - la Nikon Z6, perchè è una mirrorless e se si è interessati ad usare la D780 più come mirrorless o più nel video che nelle foto, allora la Z6 ha non una, ma due marce in più. E al momento - al netto delle campagne di incentivazione - costa pure meno. Conclusioni ... non conclusive Perchè questo non è un test ma soltanto un'anteprima. A favore la Nikon D780 è maledettamente bella ! Per quanto l'estetica non conti proprio nulla in termini di qualità fotografiche é proprio riuscita bene. L'aver tolto il flash pop-up non ha permesso soltanto di avere maggiore robustezza intrinseca ma ha consentito di rastremare e affinare l'estetica che adesso risulta anche più elegante di quella della già bellissima Nikon D850. Bella, compatta, leggera, elegante e aggraziata. è costruita maledettamente bene. Certo resta una consumer con qualche plastica di troppo. Ma la costruzione e l'ergonomia sono da Nikon. Idem per le pelli e i comandi. C'è anche la retroilluminazione dei comandi se non l'aveste notato è aggiornata in tutto. Sinceramente salvo fare tentativi di ibridazione del mirino, con costi assolutamente non sostenibili, sarà difficile andare oltre per le reflex. Sappiamo che Nikon vuole continuare a svilupparle in parallelo alle mirrorless ma il mercato parla chiaro ed io credo che andare oltre questa generazione sarà molto difficile finalmente c'è l'AF a rilevazione di fase. Con tutto quanto concerne in termini di autofocus evoluto in Live-View sia nelle foto statiche che nei video. Con questo Nikon colma finalmente il gap. Era ora ! la qualità di immagine e di video e a livelli di eccellenza. Alti ISO ? C'è. Video sofisticato con AF efficiente ? C'è ! Contro non è una mirrorless. Nel video il rumore dell'autofocus si capta. E' indispensabile usare un microfono esterno. non è una mirrorless. L'autofocus in reflex resta costretto al centro. Ed io non sono più capace di usarlo .... non è una mirrorless. E quindi gli obiettivi vanno tarati uno ad uno perchè altrimenti la messa a fuoco può non essere ottimale. ok, è una macchina consumer. Ok, nella D750 non c'è. Ma quanto sarebbe costato mettere il joystick ? Ditemelo un pò ... ok, è una macchina consumer. Ok, sono una piccola frazione i fotografi che lo comprano. Ma anche in questo caso quanto sarebbe costato mettere contatti ed agganci per il battery-grip ? In molte applicazioni e per i professionisti o chi usa ottiche importanti, il battery-grip è un necessorio non un accessorio L'effetto novità è un lusso ma questa macchina costa troppo per avere successo immediato. Il prezzo giusto, anche guardando a quello della D750 e della Z6 nuove dal Nikonstore.it, sarebbe a mio modesto parere almeno un 33% in meno. A proposito di prezzi, quelli ufficiali consigliati al pubblico sono : corpo con SD 64GB Lexar Pro : € 2.499 corpo con SD 64 GB Lexar Pro e Nikkor 24-120/4 VR : € 2.999 ma è in corso una campagna di rottamazione presso selezionati rivenditori fisici di Nikon, che offre uno sconto alla cassa di € 200 per l'acquisto della D780 contro consegna di una fotocamera digitale di qualunque tipo e marca, purchè funzionante Oltre al valore di permuta eventualmente offerto dal rivenditore a suo insindacabile giudizio. Bene, l'anteprima si conclude qui, vi lascio alle parole di Valerio Brustia che ha in mano la D780 e cercherà di torchiarla a fondo dal suo punto di vista di fotografo tradizionale ancora diffidente nei confronti del nuovo che avanza. Ma non trascurate di leggere i commenti (qui sotto) che potrebbero contenere interessanti aggiunte e considerazioni. ***** In action a partire da domani, dalla viva voce del vostro tester, Valerio Brustia : premere sul triangolo verde per visualizzare. Filmato girato (alla buona) in esterni con Nikon D780 e Nikkor F 105/1.4E ad f/1.4 per saggiarne le capacità di tenuta del fuoco. Formato MP4 nativo, Picture Control Ritratto, nessuna postproduzione.
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