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Max Aquila

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  1. mi pare che su questo thread non si parli ancora della vexata quaestio per una FX Nikon: QUALE SARA' LA COPERTURA AF DEI SENSORI DI QUESTA D850??? Avremo ancora la ridicola (rispetto l'unica ML degna di rispetto in questo senso) assenza di sensori nella maggior parte del fotogramma, come su D5 e D810 (e a scalare tutte le altre)? Una copertura AF appena sufficiente per il sensore DX della D500? Perche' se no... hai voglia ad aumentare il rapporto di visione a mirino: se le righe di copertura dei sensori AF aumentano fino al 70/75% del mirino, la gente che con le fotocamere lavora e scatta davvero tanto, la precedente generazione di macchine fotografiche la trasformera' in lussuosi fermacarte: tranne che non fotografino esclusivamente in studio... Se e' stato deciso che questa sia una "action camera" dedicata ai reporter (da 45 Mpx ...) mi importa certo che tutti i punti AF reagiscano gia' da -3EV e quello centrale da -4EV.... ma dove li hanno dislocati? e, sopratutto, quanti sono...?
  2. talmente bello questo grandangolo, da poter tollerare che sia tu ad utilizzarlo...
  3. talmente bello questo grandangolo, da poter tollerare che sia tu ad utilizzarlo...
  4. Risalta in questa parata in quattro pagine come su Nikonland si siano trattati quasi esclusivamente zoom Nikon e Sigma: perche'? Prima di tutto Nikon in quanto Nikonland, spesso testando anche materiale per puro spirito di campanile. Poi Sigma, perche' negli ultimissimi anni, nella new age Yamaki, ha decisamente prodotto uno strappo che in molti casi l'ha portata a mettere in discussione tutti i competitor, Casemadri comprese. Sicuramente Nikon perche' di Nikon ci siamo fotograficamente cibati da quando fotografiamo, ma altrettanto di certo Sigma, grazie alla proficua e disinteressata (in entrambe le direzioni) collaborazione apprestata da MTrading nel metterci a disposizione obiettivi di tutte le categorie in cui si diparte oggi la loro produzione. E se per altre categorie di lenti (fissi, superluminosi, standard, mirrorless) ci siamo interessati a tanti altri marchi, a completare gli obiettivi widezoom per reflex Nikon mancano, ci mancano, quelli Tamron e Tokina di ultima generazione, che vedete "schedati" nelle ultime due pagine dell'articolo. Come gia' detto alcuni di questi esemplari (quasi tutti) avrei proprio voglia di provarli: compilando le schede facendo ricorso ai siti ufficiali (spesso in lingua inglese) e alle risorse gia' presenti sul web, ho constatato come questi Tamron siano pieni zeppi di lenti speciali, alcune con sigle autoctone, mai sentite prima. Cosi' come questi widezoom Tokina si caratterizzano per esigui rapporti di focale che raramente superano la soglia dei 2X... Quasi un oltraggio ai cultori dei superzoom da duecifreX . Mi riprometto di fare il possibile per prendere contatto con l'importatore italiano di Tamron: con Tokina per tre volte ho inutilmente tentato per mail di colloquiare in proposito... non ho mai ricevuto neppure una mail automatica di risposta. Se questo e' il livello commerciale degli intermediari commerciali non ci stupisce il baratro al quale da tempo si sono condannati con politiche degne degli anni Settanta del XX secolo. Ma da allora sono passati quarant'anni ed oltre: oggi noi siamo Nikonland e veniamo letti ogni giorno da una moltitudine di soggetti silenti. Che non sentono il bisogno di replicare, ma dei quali abbiamo contezza numerica. Sono persone che desiderano spendere bene il proprio denaro ed il tempo che dedicano alla passione per la fotografia. Meditate, importatori, meditate
  5. Ho da 15 mesi una Nikon D500 e nell'impossibilita' di trovare nell'immediato, subito dopo il suo acquisto, un MB-D17 a prezzo umano, mi sono attrezzato con un compatibile Meike, cosi' come avevo gia' fatto per molte altre reflex Nikon (e non solo Nikon). Ma come risaputo, la D500 e' una Nikon che splende di luce propria e vive le proprie contraddizioni in maniera ben differente da ogni altro modello della Casa. Uno dei grattacapi fin dall'inizio e' stato dato dalla compatibilita' con batterie che non siano le EN-EL15 originali, ma, ancora peggio, anche con i primi lotti di quel modello Nikon. Qualcosa di altrettanto strano l'ho notato dopo l'acquisto di questo battery grip non originale, dotato in bundle di remote control che pilota una ricevente posta nel BG stesso, nel senso di una sostanziosa autoscarica dell'elemento EN-EL15 che rimane dentro la fotocamera anche a macchina assolutamente spenta. Autoscarica che dopo alcune settimane arrivava ad incidere anche in termini del 20% in meno di carica di un elemento appena ricaricato. Siccome avevo il dubbio che la ricevente del telecomando Meike (mai utilizzato e lasciato senza batterie) potesse essere il punto cruciale, rimanendo sempre attiva ed assorbendo energia dalla batteria, non appena mi si e' presentata l'occasione, ho comprato un secondo battery grip (senza telecomando) per sincerarmi della questione. Ecco che allora, accanto al Meike, vedete in foto... un economicissimo (la meta' del primo, di prezzo) Neewer Travor for NIK D500 !!! Come vedete dalle rispettive confezioni entrambi i battery grip sono dotati, oltre che della slitta porta EN-EL15, anche di quella per utilizzare otto elementi stilo, con i quali, date le esperienze fallimentari con alimentatori che non fossero quelli previsti, temo fortemente che la nostra viziosa D500... non canti 'a canzunciella... a lungo ! il fatidico telecomando del Meike differenzia decisamente i due BG: si tratta peraltro di una bella realizzazione multifunzione, un po' astrusa nelle regolazioni, ma certamente efficiente sia come scatto a distanza, sia come intervallometro, in modo B e T, come chiaramente espresso gia' nella robusta confezione che lo accompagna al BG sulla piastra di contatto il porta fondello di gomma della D500 che va levato per collegarla ghiere, joystick e pulsanti come nel battery grip originale, tasto verticale di scatto sensibile quanto basta, senza effetti speciali da pranoterapia, di BGrip che scattano gia' in prossimita' di contatto... Il Neewer e' invece un prodotto incredibile: un BG cinese che rimarca un altro connazionale... Pagato su ebay 30 euro da un venditore europeo, viene da chiedere, considerati gli inevitabili margini di guadagno di tutti gli intermediari, a quanto in effetti possa valere un aggeggio del genere. (e non soltanto l'aggeggio in questione ) assolutamente affine all'altro, non presenta, guardandolo, particolarita' salvo... l'assenza del telecomando (che e' stato il motivo del suo acquisto) (a sx Meike, a dx Neewer/Travor) In piedi pero' si vede come il Meike possegga dietro il pulsante di scatto verticale il pulsante programmabile, presente anche sul Nikon MB-D17, assente invece sul Neewer a riprova dell'economia di gestione relativa a questo accessorio. l'instabilita' in piedi del Meike (a sx) denota anche una differenza di forma che accompagna anche il diverso "touch" delle due impugnature, decisamente piu' robusta e handly quella piu' costosa. Anche il joystick dei due BG e' differente per forma e materiali, ma in questo specifico caso ho trovato ben realizzato anche il piu' economico dei due. Stessa sensazione di "poverta'" di materiali nella vista dall'alto Le piastre per EN-EL15 sono analoghe di costruzione e forma, salvo che per il nottolino di serraggio, piu' convesso il Meike e, conseguentemente, piu' sicuro nel bloccaggio della slitta nel BG Da ricordare che entrambi questi battery grip potrebbero montare una batteria EN-EL18/18a (D4/D5) attraverso un attacco BL5, se soltanto elettricamente venisse riconosciuta dalla fotocamera: ma come gia' riscontrato in altri test, la D500 se non si passa per il MB-D17 questo matrimonio...non lo fa fare ! Andiamo al punto dolente, motivo dell'acquisto di questo BG economico: riuscire a capire se l'assenza del remote control, porti la mia D500 a perdere energia anche nel sonno. PArtiamo dal presupposto di possedere un charger efficiente ed a canali separati di carica, con indicazione del rispettivo livello, per confermare i dati del menu' interno della fotocamera, quando ci avvisa dello stato di carica degli elementi inseriti: Ho condotto diverse fasi di ricarica dei due elementi EN-EL15 (rigorosamente originali e di ultima generazione) incrociandoli anche sul charger, per essere sicuro che uno dei due canali non ricaricasse piu' dell'altro constatando poi conferma del livello di carica raggiunto sul menu' fotocamera. Il risultato e' stato alterno: dopo diversi mesi di prove incrociate con i due battery grip, non sono riuscito che a constatare l'effettiva perdita di carica, variabile dal 10% (dopo tre giorni di spegnimento) al 20% da un mese in poi, ma non strettamente in dipendenza della presenza del ricevitore del remote control sul battery grip ! Vale a dire che... anche col Neewer la mia D500 da spenta perde carica. Ne piu' ne meno che con il Meike... Cade quindi questa ipotesi, quella che il dannato telecomando del Meike possa essere causa di questo problema. Ma ormai si sa...: che la Nikon D500 is different... come Nikonland Max Aquila photo (C) per Nikonland 2.0 - 2017
  6. prima vendo i due compatibili pero'...
  7. Certo qualche refuso in questa rivista c'è... Povera Df.... nemmeno per il Centenario una passerella
  8. Max Aquila

    tra il bianco e il nero

    Nikonland maggio 2016
  9. Trovato su eBay a soli 30 euro, pur possedendo gia' l'analogo compatibile della Meike, l'ho comprato unicamente per fare un confronto tra due compatibili invece che (come si fa usualmente) con l'originale MB-D17 confezione molto semplice, ma completa marchio (Neewer) piu' famoso su Amazon che altrove, qui presente su di un rimarchiato cinese Travor (cinese su cinese....) Completo come gli altri battery grip delle due slitte batteria, una per la seconda EN-EL15 Nikon (la prima resta nel corpo macchina), l'altra capace di otto stilo come soluzione temporanea di alimentazione. Niente telecomando (come invece nei Meike), ed e' stato proprio questo a muovermi all'acquisto: per capire se il fenomeno per il quale una D500 con il BG montato consuma energia dalla batteria interna, possa essere determinato o meno da un consumo continuo per tenere sotto alimentazione il circuito di ricezione del remote control. Vedremo...
  10. uno degli argomenti piu' dibattuti sul web e' proprio questo: che garanzia ottenere per un acquisto effettuato dentro e fuori i canali tradizionali di vendita. La quantita' di domande alle quali negli anni abbiamo sempre cercato di dare risposta, nel senso di Nikonland, ossia di rispondere solamente se avessimo conoscenza diretta della questione, ci ha portato a raccogliere sul sito originario un'intera sezione del forum all'interno della quale trovate ancora raggruppate decine di discussioni, riguardanti ognuna un negozio fisico o virtuale, qua Da Nikonland 2.0 ripartiamo con quest'analisi, valutando nuovamente i negozi che vorrete vengano presi in considerazione. Anche se lo fossero gia' stati in passato: facilmente oggi cambiano i gestori dei negozi fisici o le politiche di vendita/tempi di consegna di quelli virtuali. L'argomento e' uno dei piu' caldi.
  11. Grazie Roby, la tua passione e' benzina per il nostro entusiasmo Inoltre voglio ricordarti che il mitico Uli Koch e' stato uno dei nostri lettori degli esordi: comprai su ebay, ma direttamente da lui il mitico trittico della sua letteratura sulla Nikon F ed essendomene reso conto gli chiesi di autografarmelo e di venirci a leggere. Cosa che fece, apprezzando i contenuti "hystorical " gia' allora ben definiti sul nostro primo sito, commentando con me alcuni di essi, sebbene con le difficolta' relative alla lingua.
  12. Belle e ben corrette dal punto di vista descrittivo e di inquadratura. Qualche ora blu l'hai pero' scattata...non era così notte in alcune di quelle foto e, ti dirò, son quelle che preferisco. E che scatto anch'io appena possibile. Il mio cruccio personale è di uscire dalla dimensione "cartolinesca" per dare alle mie foto di questo genere un valore aggiunto. Ma non è semplice, proprio per le condizioni di luce disponibile, per le quali ogni altra cosa che non sia il soggetto, sfuma nell'ombra
  13. Max Aquila

    The Play...

  14. Novello Ulisse, come da avatar, torno a casa, Itaca, dopo decenni di guerre e terribili avventure, alcune anche piacevoli, ma dimentico del Tempo impiegato nel comprendere l'importanza delle origini: Nikon ! Nikon compie 100 anni dalla fondazione e, casualmente, per me sono 30 dacche' ne posseggo una o...piu'. Ma fotografo da molto prima di Nikon e questo mi e' servito per comprendere come l'Universo sia composto da corpi celesti che ruotano intorno ad un fulcro. Questo fulcro e' per me da sempre Nikon: attorno quale ho alternato e continuero' a farlo tutto quanto ci sia di meglio per ottenere dei risultati a me utili, comodi, confacenti. Sigma e' stato il primo di questi corpi celesti e continua ad apparire nelle mie mani in unione a Nikon: e' un connubio tale che mi ha spinto (e continuera' a farlo) ad utilizzare anche corpi macchina Sigma per sfruttare al meglio le potenzialita' di queste ottiche, specie nelle ultime ....manifestazioni. Non stupitevi se Ulisse ad Itaca porti il frutto della sua aumentata esperienza. Su Nikonland c'è posto per ogni cosa che ne meriti lo spazio!
  15. Uso con continuità, passione e divertimento costante nell'imparare NIKON da trent'anni.Esattamente nel 1987 la mia F301 con uno zoom AF in bundle.Che esistono ancora perfettamente funzionanti pur con i segni del loro utilizzo.Ma il mio fotografare non ha mai avuto limiti né preclusioni nell utilizzare attrezzature delle più varie e funzionali (nel bene e nel male)Di tutto ciò è composto il mio know-how:negli ultimi quattro anni, pur munito delle migliori attrezzature (per le mie esigenze) marchiate Nikon, ho attraversato una molteplicità di esperienze con macchine ed obiettivi affini o addirittura opposti, per senso, modi ed impostazioni da ciò che conosco meglio.Mi sento come Ulisse (per restare nel mito) che combatte nemici e sirene per capire se stia tornando o meno ad Itaca.Questo centenario mi fa comprendere come i canti delle sirene stiano perdendo fascino rispetto al grido della coscienza che mi riporta a casa.Telemaco, Penelope, Argo... armatemi contro i Proci e sarò pronto allo sbarco! Aiutatemi...
  16. Finita la ricreazione, si ritorna ai compiti: quelli per Nikonland sono ben chiari, scavalcano le logiche commerciali e campanilistiche, trattano del meglio disponibile (raramente troverete test che parlano male di un obiettivo o di un corpo macchina, perche' sarebbe stato un...incidente di percorso) e trattano il meglio disponibile al meglio delle nostre capacita' valutative, talvolta aggiornando a distanza di tempo il nostro punto di vista al riguardo, perche'... e' cambiato col passare del tempo. Nessuna pretesa, ma molta ambizione: quella di consolidare il ruolo di questo sito nel panorama che lo concerne, in termini di equilibrio nei giudizi e nei consigli, capacita' esplicativa in termini di chiarezza, pressing su distributori, importatori e Marchi al fine di riconoscere che il nostro apporto (intendo di tutti i siti che si occupino con altrettanta serieta' e passione dei temi connessi) oggi e' diventato insostituibile per supportare un recupero di mercato che questo settore auspica al fine della continuita' delle Case nella progettazione e realizzazione di apparecchiature nelle quali sia trasfusa tutta la tecnologia della quale siano capaci. Senza lasciare nulla o quasi nei cassetti... Noi, Nikonland, ci siamo...
  17. quando si dice: la qualita' e' tutto...! Abbiamo gia' abbondantemente detto e mostrato di questo Sigma 12-24mm f/4 DC HSM Art, prestatoci per un paio di mesi da Mtrading, nella sua piu' congeniale collocazione in ambito Nikon, ossia sulla D810, la reflex che possiede su questo marchio il sensore della migliore qualita' e densita'. Mentre lo utilizzavo con la soddisfazione che ho raccontato ed il profitto che le mie foto, spero, abbiano espresso, mi attraversava la mente l'idea di fare la medesima esperienza collocando questo zoom (capace di un angolo di campo esteso fino a 120°), anche sulla mia D500, reflex di formato APS-C, tarpandogli quindi le ali, trasformandolo in un 18-36mm equivalente, certamente una copertura meno eclatante del valore assoluto di cui questo eccellente obiettivo e' accreditato, ma classicamente in uno zoomino 2x per un corredo da viaggio, in associazione ad un 50mm luminoso e ad un telezoom a piacere.Per confutare le mie osservazioni conclusive dell'articolo citato, nelle quali sostenevo che Quote Bene, adesso a 35mm ed anche oltre ci si arriva, gli stop di luce in piu' li compensiamo con la gamma dinamica dello splendido sensore della D500, i 12mm deformanti non ci sono piu'... e quindi...?Resta di certo il peso... Ed e' stato cosi' che, approfittando di una mezza settimana progettata (in pieno fuori stagione, ad inizio di aprile) tra Cagliari ed il sud/sudovest sardo, complice un corso di lavoro della mia compagna Raffaella, ho fatto la mia borsa fotografica, appunto con gli elementi sopracitati (e qualcosa in piu') e su di una Panda in affitto ho cominciato il mio tour, alla fine del quale i 950 km percorsi, sono stranamente coincisi con il numero degli scatti (esattamente 950) effettuati con il solo Sigma Art: su un totale di piu' di 1500, quindi, il Sigma Art 18-36mm f/4 l'ha fatta da mattatore, come era nelle stelle che dovesse essere... Il secondo motivo per cui abbia voluto scriverne un secondo articolo, risiede nell'entusiasmo che mi ha suscitato l'uso prolungato di questa enorme boccia per pesci rossi e la curiosita' di vederlo alle prese col sensore della D500, sicuramente meno esigente di quello della sorella maggiore, ma molto piu' propenso a quelle regolazioni verso l'alto degli ISO che nelle fattispecie di ripresa di questo veloce tour sardo mi sarebbero state necessarie.Una notazione di servizio: nel nome di ognuna delle immagini postate nelle pagine seguenti, troverete anche la focale equivalente alla quale ho scattato.Ossia, con la ghiera di focale regolata a 12mm il file si chiamera' 18mm e cosi' via fino a 36... e cosi' li considerero' io stesso nell'articolo Cosa resta da dire di questo Sigma Art? nulla, a voi il giudizio: ormai gli editor di Nikonland sono diventati troppo di parte per Sigma.E Sigma Art unitamente al profilo colore FL(at) sono diventati per me connubio indissolubile con Nikon... Scusate se e' poco! Primo giorno dedicato a questo obiettivo, andando dal sud verso il centro della Sardegna, per fermarci a Barumini, nella regione della Marmilla, specificamente per visitare uno dei nuraghi piu' rappresentativi (che grazie alle indicazioni delle persone incontrate, diventeranno due, anzi poi tre...). Cominciamo dalla deliziosa chiesa tardogotica della Beata Vergine Immacolata, al centro di questo paesino regno delle ricerche di un archeologo sardo, nominato accademico dei Lincei per le sue scoperte, il prof. G. Lilliu. Certamente un 18mm necessita per un'immagine orizzontale d'insieme, come d'uopo per documentare, tanto quanto di stringere l'inquadratura su entrambi gli orientamenti per meglio descrivereNegli interni ugualmente sia per l'insieme che per la piu' evidente delle qualita' di questo obiettivo, la definizione nel particolare sfruttando la sua massima apertura. A fianco a questa chiesa sorge un'istituzione culturale, fondata dallo stesso Lilliu, che contiene "casa Zapata" un palazzo del Seicento che recentemente si e' scoperto essere stato edificato su un insediamento nuragico che adesso ingloba e, sorprendentemente...mostra!"Su nuraxi E'Cresia" il nuraghe della Chiesa, in funzione della adiacenza ad essa. Ovvio che in tutte queste riprese la piu' corta focale dello zoom unitamente alla qualita' dinamica del sensore D500, capace di far coesistere luci alte e basse, consentono vita facile al turista fotografo Ma l'interesse per questa localita' sarda e' tutto orientato all'incredibile complesso fortificato Su Nuraxi, formato da un maschio di quasi 19 metri d'altezza e tre camere sovrapposte, contornato inizialmente da quattro torri nuragiche, poi affiancate da un secondo stadio di cinta e da altre cinque torri, contornato da un villaggio di un'epoca stimata tra il 17° ed il 13° sec. AC La visita guidata permette di comprendere al meglio come in pochissimo tempo il prof. Lilliu sia riuscito con i mezzi ancora primigenii degli anni Cinquanta del 900, a disseppellire quelle che fino allora erano vestigia incognite e a realizzare degli studi che ne hanno fatto comprendere l'importanza, non solo dimensionale, ma storica, per la definizione del periodo nuragico della Sardegna, terra nella quale, grazie alla natura differente rispetto il resto del territorio italiano si sono avvicendate popolazioni e tradizioni antichissime, testimonianza delle quali e' rimasta piu' integra grazie, non solo all'isolamento territoriale, ma anche alla totale assenza di sismi che altrove hanno mutato orografia ed integrita' dei luoghi, rendendone difficile la trasmissibilita' e conoscibilita'. I 18mm la fanno ovviamente da padrone nella maggior parte di queste riprese, giusta anche la necessita' di interporre "spazio" dove spazio proprio non esiste, tra camminamenti per popolazioni alte mediamente venti cm meno di noi e passaggi in pietra viva (e vegeta) caratterizzati dal buio delle camere secondarie dei nuraghi, quelle sottomesse perlomeno, fiocamente illuminati da spiragli di luce, ove non da lampadine posizionate a ... tutela della vita dei visitatori Non ho mai corretto le dominanti di colore, per cercare di trasferire (in qualche modo) l'enorme suggestione che provoca lo spostarsi su percorsi battuti e vissuti dai nostri simili di quasi 4.000 anni fa Auto ISO tra 100 e 6400, con impostato un tempo minimo da 1/125" per ottenere di scattare in tutte le condizioni di (non) illuminazione con la qualita' che a quei livelli la mia D500 consente, ma anche a luce ambiente in esterni dove diventava necessario anche chiudere il diaframma ai valori (by me) piu' congeniali a questo zoom, ossia f/8 ed 11.In postproduzione, al PC, solo piccole correzioni del rapporto S/R sugli ISO piu' alti, su LR. Il terzo complesso nuragico indicatomi nel primo giorno di perlustrazione sardo, e' non troppo lontano da Barumini, non troppo vicino: nel borgo nascosto tra i campi di Villanovafranca,dove un battesimo si annuncia gia' dal sentiero che porta alla masseria dove si festeggera' paese ovviamente caratterizzato come il nuraghe che custodisce, da edifici costruiti in pietra viva, che al Sigma piace tanto e da una piazza principale dalla prospettiva cara a tanti luoghi dell'edilizia rurale del ventennio fascista, (le linee cadenti si possono dominare anche a 18mm ) l'importantissimo complesso di Su Mulinu, che grazie ad una campagna di scavi iniziata all'inizio degli anni Ottanta e non ancora ultimata, sta dando risposta a moltissimi quesiti della storia nuragica della Sardegna, caratterizzata purtroppo dalla totale mancanza di testimonianza scritta, che non si derivi dagli oggetti che in luoghi come questo sono stati rinvenuti compreso un sorprendente e stupendo altare votivo dell'VIII sec AC dal fascino magnetico anche per la storia della sua scoperta narratami dalla guida eruditissima che ho avuto la fortuna di ascoltare. Che parla del periodo nuragico, di quello fenicio e di quello punico, di quello romano e di quello vandalico, dei barbari che approdarono qui in Sardegna, attraverso secoli e millenni, contribuendo alla ricostruzione storica della vita dell'Uomo.Scienza, religione, suggestione, tutto attraverso l'occhio di pesce del Sigma Art sulla mia Nikon... E la Sardegna non e' solo pietra, ma sopratutto mare e colore, come non ho mancato di godere durante il mio breve viaggio, rasentando spiaggie, coste, rade piu' o meno deserte (ad aprile?...non credo solo per questo, quanto per l'immensita' degli spazi ancora integri in questo versante dell'isola), ma incontrando sul mio percorso anche cave, murales (tanti, come quelli del paese di San Sperate) ed in generale, luoghi degni sempre di essere considerati fotograficamente, specie con l'obiettivo oggetto di questo articolo, indispensabile nel suo range di focali (equivalenti). Immagini, luce, colori, con le quali il Sigma, un po' a tutte le focali (perche' nei panorami non servono soltanto i grandangoli spinti) dimostra di trovarsi a suo agio certamente quando la luce sia brillante, talvolta un po' in minor dettaglio, come gli EV diminuiscano e/o nei controluce (facili come sul formato pieno) nei quali dove piu' dove meno, compaiono i flares gia' decantati (per la loro contenutezza) nell'articolo precedente al riguardo.Raramente quest'obiettivo mostra immagini desature o poco dettagliate. Raramente resta indifferente o causa delusione, dopo osservata la...cattura. (solo...non bisogna mettere umani ai bordi...neppure in APS-C) Last but not least, Cagliari ...dove i polpacci si torniscono nei saliscendi tra il centro residenziale e quello monumentale, dove camminare a naso all'aria e' consigliabile quanto l'opposto (per evitare inciampi e cadute ), dove le vestigia di numerosi e ben concreti passati si fondono al presente di una citta' nella quale mangiare bene e' considerato tanto quanto il godere dell'assetto urbanistico curato e pulito.Il Sigma Art 18-36/4 va a nozze con Cagliari... La meravigliosa Cattedrale di S. Maria Assunta e S. Cecilia, adornata di colore e forme sia nella imponente e prospettica facciata completata in sette secoli di modifiche sia nei suoi interni barocchi e nella imponente e ricchissima cripta (dettaglio del bordo alto dx a testimoniare la nitidezza di questo zoom anche ben fuori dalla zona di maf ed in condizioni di luce precaria) Non c'e' distorsione fuori da quella prospettica, non viene mai a mancare dettaglio ai bordi immagine, non serve postprodurre se non per gli errori (possibili) in inquadratura.Cromaticamente indenne da noia... quando si dice: la qualita' e' tutto...! Aggiungo, per concludere, alcuni scatti realizzati in un altro importante sito archeologico sopra Iglesias, quello di Antas, dove alla meta' dell'Ottocento, il Generale Lamarmora, perlustrando alla ricerca della leggendaria citta' perduta di Metalla, si imbatte' nelle rovine puniche e romane del tempio dedicato alla divinita' primigenia del "sardopadre" chiamato Babi o Babay, rispettato nel culto romano fino alla sua riedificazione, probabilmente sotto Caracalla.I lavori di restauro e riqualificazione del sito cominciarono solo verso il 1967 per concludersi dieci anni dopo. Incredibile il modo in cui si svela alla vista dei visitatori, all'interno di una vallata che un tempo fu popolata da querce da sughero, probabilmente enormi come questo esemplare, segnalato sul percorso. La mia opinione sull'obiettivo con cui ho scattato il 70% delle foto di questo viaggio (e mi riservo di integrare queste foto nel mio blog ed in galleria, prossimamente) dovrebbe trasparire dalla resa ottenuta e dalla considerazione con la quale l'ho voluto abbinare anche in questo modo improprio alla mia Nikon D500. Non mi pare cambi molto rispetto alla maggiore densita' di informazioni del miglior sensore della D810.Non mi sembra di aver travisato il senso di questo progetto ottico Sigma Art, bensi' di avere suggerito una ulteriore potenzialita' di utilizzo a chi, come me, possegga corredi di formati differenti, non solo da sfruttare con le lunghezze focali maggiori, cosi' come sarebbe logico comprando una reflex APS-C oggi, in tempi di FF prestazionali e non piu' eccessivamente costose. Ringrazio ancora Mtrading per la cortesia con la quale ce ne ha concesso utilizzo e spero di aver prodotto argomenti di interesse per altri utenti, non ancora raggiunti dalle potenzialita' di questo wide zoom. Max Aquila photo © per Nikonland 2017
  18. dedicato a chi componga Fotografia Abbiamo appena presentato qua il nuovo Sigma 12-24mm f/4 serie Art, promettendo di pubblicare "a ruota" foto nelle quali ci si possa render conto delle possibilita' di questo superwide, oltre che delle prerogative, delle quali l'articolo di presentazione dice esaurientemente. Se in ambito grandangolare ho sempre prediletto le focali fisse agli zoom, per giunta, andare al di sotto dei 20mm e' capitato prevalentemente a causa del "fattore dx" che in una prima fase del digitale ha spinto in molti a ricreare la copertura di un 20mm (che resta la mia focale wide di elezione) con obiettivi fissi e zoom ...semplicemente nati per altri scopi.Cosi' questa e' una delle prime volte che mi trovo a misurarmi con un range di focali a tutto formato cosi' estremo, capace di un angolo di campo variabile da 84 a 120 gradi, ossia da poco meno di un angolo retto, fino ad un terzo di angolo giro....Non e' poco gia' considerando una ripresa "in bolla" che a mano libera con una scultura ottica come questo zoom...sara' difficile ottenere. Nonostante il peso considerevole ed il diametro massimo di dieci centimetri questo Art cade bene in mano e da' l'impressione di essere realmente meno ingombrante di quanto non sembri. Ma la caratteristica piu' allettante, ossia quella della regolazione continua della lunghezza focale, porta naturalmente ad utilizzare la ghiera di zoomata verso gli estremi inferiori della gamma, cosi' da trovarsi piu' che spesso ad inquadrare "tutto" cio' che ci si presenta davanti, incuranti delle deformazioni prospettiche indotte dalla ortogonalita' dell'obiettivo rispetto alla scena inquadrata... senza tanto rispetto, per vedere sotto sotto l'effetto che fa... diagonali molto piu' che ardite interni a tutto campo schiacciamenti dall'alto verso il basso ...sfarfallamenti ... e tutto il campionario di orrori e curiosita' che tanti gradi di angolo di campo ci vengono concessi sul pieno formato della nostra reflex, nella fattispecie la migliore di Nikon al momento in listino In questo articolo provero' a descrivere le sensazioni indotte da questo ulteriore capolavoro Sigma dell'era Yamaki in termini di usability e qui anticipo una delle conclusioni alle quali sono giunto in un mesetto di utilizzo (grazie ovviamente alla tempestivita' di Mtrading, importatore italiano, che ce ne ha dato disponibilita'): questo zoom non e' un obiettivo per tutti e non soltanto per peso e prezzo, ma certamente non puo' essere considerato un obiettivo da street photography, come forse alcuni pensavano potesse essere.Si tratta di un attrezzo assolutamente indirizzato a chi in fotografia abbia estrema cura nel controllo della prospettiva in ambito professionale: come dice il titolo dell'articolo, addirittura un "sesto senso" per la cura di essa. E per il quale verra' ripagato con la stessa moneta utilizzata. 1 - interni Cominciamo quindi a guardare come questo Sigma Art "veda" alla sua minima focale di 12mm in interno, uno degli ambiti privilegiati dalla possibilita' di variare in maniera continua la zoomata su angoli di campo cosi' vasti, dove oltre che arretrare di pochi cm, rispetto una ripresa di base orizzontale o verticale dello stesso scorcio, basti girare il punto di ripresa di qualche cm sullo stesso asse o riportarlo sull'asse orizzontale per ottenere un campionario di riprese, ognuna autonoma e autoreferenziale, ai fini della realizzazione prefissa. Cio' che in interni risulta complesso con obiettivi da tale curvatura di campo e' sicuramente la gestione delle fonti di illuminazione, specie se miste a meno di organizzare interi set di luci artificiali, opportunamente pero' dissimulate (un 12mm vede quasi ovunque!!!) Suggestivo di certo anche in monocromatismo ma certamente di piu' per la multiforme potenzialita' di inquadrature in uno spazio ristretto, pur nella sua apparentemente ridicola escursione 2X (che al suo interno racchiude oltre agli estremi di gamma, focali wide importanti quali i 14/15/18/20/21mm, ognuna dotata di sue peculiarita') 12mm 15mm anche semplicemente zoomando dallo stesso punto di ripresa 12mm 24mm come anche qui, semplicemente restando al centro di una stanza e ruotando intorno il suo Art-eye Uno strumento, quindi, fatto apposta per introdursi in un ambiente e introdurvi gli osservatori prego, accomodatevi... 2 - esterni Stessa opportunita', ovviamente, in esterni, con la sorpresa ben gradita di un controllo cromatico eccellente, nonostante la boccia di vetro che e' la lente anteriore, costruttivamente lavorata in Sigma con apposito ed esclusivo tornio, potenzialmente recettore di riflessi e colorazioni che invece in questo 12-24 sembrano proprio essere assenti, manifestandosi sempre con la neutralita' cui da qualche anno a questa parte questa linea Art ci ha abituato a godere. Quattro possibili inquadrature dello stesso soggetto in luce e in controluce diretto o indiretto... a tutta apertura per cercare lo sfocato dietro il soggetto A mare ed al massimo della manifestazione di flares e ghost: piu' definiti e rimpiccioliti man mano che si proceda verso le aperture piu' piccole f/8 f/16 al pieno delle possibilita' di questo zoom alla minima distanza di maf notare il dettaglio della foto di prima: definizione, contrasto, saturazione: tutto come SigmaArt crea ! anche in ombra chiusa figuriamoci se in piena luce, sole alle spalle (attenti alla vostra ombra!!!) 3 - people People, reportage ambientato, street photography, sport: vero campo minato di un obiettivo da 120°A questo punto confessiamolo pure... sulle mie statistiche di Lightroom il 68% degli scatti fin qui effettuati col Sigma 12-24 sono a 12mm e la seconda percentuale rilevante e' un 8% di scatti a 20mm e poi un 7% a 24mm: queste ultime frutto piu' del "fondo corsa" alla ricerca di ulteriori focali (che non sono presenti) piuttosto che di scelta di inquadrature specifiche con quell'angolo di campo...Se utilizzare la curvatura dell'orizzonte in un panorama, o ricercare l'allineamento prospettico di un interno arredato, pur complesso, e' pero' un risultato gestibile, non appena abbiamo invece persone che non stiano esattamente al centro dell'inquadratura, non possiamo che distorcere, deformare, tagliare, sacrificare una parte del fotogramma, a vantaggio del soggetto reale della nostra composizione ma che dettaglio! anche qua! anche se sul fuori fuoco! 4 - people again... ...si, anche con le statue, oltre che con le persone... Dove la ricerca dell'inglobamento prospettico di elementi vicini e lontani, tipica prerogativa di un superwide, deve incontrare il freno del rispetto delle proporzioni: specie se il tutto sia indirizzato ad un utilizzo professionale. Diversamente....la ghiera di zoomata fa venire...il prurito! (notare come nel controluce col sole in inquadratura questo zoom riesca a direzionare l'inevitabile flare sull'asse verticale, quasi annullandolo nel riflesso della sorgente luminosa) Tutto il resto, non opportunamente gestito, e' ...libero arbitrio, non certo studio prospettico: e capita con molta facilita' di perdere il suo controllo ovviamente non soltanto con questo superwide, ma con qualsivoglia lente che interpreti in modo analogo la realta'. in fondo son sempre situazioni da... salto nel buio 5 - 12-24/4 VS. 20/1,4 Nel girovagare per la citta' con questo 12-24mm mi e' venuto spontaneo, in determinate occasioni, metterlo a confronto con uno dei Sigma Art che preferisco, il mio 20/1,4dal quale si differenzia piu' nel diametro della lente frontale (maggiore di un cm pieno), che nella lunghezza totale, praticamente identica e nella ricerca di soggetti difficili da inquadrare, che non con questi wide, ho realizzato alcune considerazioni interessanti, quantomeno sulla focale dei 20mm Intanto la sensazione che...si accendesse la luce, ogniqualvolta che, facendo cambio ottica, passavo al 20/1,4...vero pozzo di luce!Corrispondentemente, che il 20/1,4 sia meno saturo dello zoom alla stessa focale e non troppo piu' inciso del fratellone meno luminoso: di certo sempre lievemente sovraesposto (+0,3EV) rispetto lo zoom 20 fisso @ f/11 20 zoom @ f/11 Guardiamo a f/4 ed f/11 lo stesso scatto ed il dettaglio per entrambi gli obiettivi: zoom @ f/4 e dettaglio fisso @ f/4 e dettaglio zoom @ f/11 e dettaglio fisso @ f/11 e dettaglio Comunque di eccellenza si tratta per entrambi zoom @ f/8 fisso @ f/8 Nella possibilita' di utilizzo con luce come quella della primavera a Palermo, dell'intera gamma dei diaframmi con tempi di assoluta sicurezza, sono riuscito a determinare come (a mio parere) il diaframma piu' nitido alla massima pdc, prima dell'avvento di un'ineluttabile diffrazione, essere f/11 f/4 f/11 f/22 (messa a fuoco sulla pilotina in primo piano, pdc visualizzabile sulla scritta col nome della nave di sfondo) 6 - conclusioni In buona sostanza sono fortemente impressionato dalle qualita' progettuali di questo zoom: che e' studiato per inquadrare, rispettando luce e composizione ben oltre i limiti fisici della sua, affascinante, estrema focale wide.Correttissimo nell'antiriflesso, ma anche all'estremo, nella forma compatta e ben accettabile dei flares prodotti dai frequentissimi controluce ingenerati dall'enorme angolo di campo a 12mm, pari ad un terzo di un giro completo della Terra. I files che produce sono duttili cromaticamente ed anche nell'eventualita' che necessitino tagli di inquadratura Induce a paziente riflessione nella scelta, a mano libera, dell'angolazione da imporre all'inquadratura per mettere dentro quanto richiesto e questa riflessione non puo' che essere motivo di perfezionamento nella propria tecnica. Lo ritengo dedicato, proprio per questo, a chi della Fotografia ami la componente compositiva, piu' che quella istintuale, della quale questo zoom comunque puo' essere comunque altrettanto interprete Non penso possa trovarsi bene in qualsiasi mano: nella street serve andare in giro il piu' semplici e leggeri possibile, nel reportage di cronaca servono range focali che in wide arrivino almeno a 35mm e poi anche uno o due diaframmi di luce in piu'...Nello sport serve un ritratto del soggetto il piu' possibile esaltante delle sue qualita' atletiche... e i 12mm trasformerebbero in bastoni di scope anche i piu' tarchiati piloni del rugby...oltre a dover arrivare davvero troppo vicini all'azione. Di certo non ho mai visto un obiettivo su questi range focali migliore di questo in termini di distorsione (non indotta da inclinazioni improprie) e, sopratutto, NITIDEZZA !!!Quando si va ad ingrandire anche il centro dell'immagine scattata con un wide spesso si raccolgono delusioni inimmaginabili: questo obiettivo, anche a 12mm va a fuoco sul soggetto con una velocita' e precisione che solo Sigma su tali focali ci ha regalato negli ultimi anni con la serie Art. Ciononostante continuo ad amare i wide fissi: quelli che arrivi coi piedi nel punto da cui devi scattare la foto, e dopo poche volte lo sai gia' prima di mettere l'occhio al mirino di essere gia' nel punto giusto. Ma questa boccia di vetro la voglio usare ancora: non riesco comunque a stancarmene! Grazie ancora a MTrading per la fiducia nella Redazione di Nikonland Max Aquila photo © per Nikonland 2017
  19. Rispondiamo insieme a domande frequenti come : - le migliori lenti per la mia nuova Nikon - il corredo ideale per Nikon - i migliori obiettivi per la mia Nikon D750, D610, D7500, D7200, D5600, D5300 *** "Ho comprato una reflex Nikon...quale tra questi due fissi mi consigliate...o sarebbe forse meglio quello zoom?"A seguire, nelle pagine successive, due diverse realta', manifestate nelle domande che sul forum ci vengono piu' di frequente rivolte sul come mettere in piedi un corredo fotografico, coerente con le personali esigenze: da quelle piu' semplici alle piu' articolate. Ovviamente si tratta di consigli che vogliamo proporre come esemplificazione di situazioni tipo che non possono certo esaurire le esigenze della totalita' degli utenti del forum, ma che possono servire a costituire la base di successivi approfondimenti basati sul "perche' quello al posto di...quell'altro?" Saranno graditi i commenti a margine dell'articolo per riempire gli inevitabili percorsi alternativi possibili, che nel tempo serviranno anche a comporre l'inevitabile evoluzione dei convincimenti qui ed oggi espressi.L'intento sarebbe quello di aiutare nella scelta degli abbinamenti tra corpi macchina ed obiettivi, anche di marchi compatibili, bypassando la spazzatura degli zoom di primo equipaggiamento ed in generale tutto cio' che abbiamo nel tempo imparato a sconsigliare.Ma tralasciando anche obiettivi molto specifici in base all'utilizzo loro dedicato come i supertele, i fisheye o i decentrabili i cui destinatari hanno (o dovrebbero avere) idee gia' chiare al riguardo.A seconda dei profili-utente in gioco, saranno inclusi o meno obiettivi che riteniamo essere coerenti con l'utente in oggetto, pur consci che un 18-55 possa essere tranquillamente montato su di una D5, tanto quanto un 500mm su una D3xxx, ma ovviamente senza il nostro...imprimatur Mi permetto di essere assertivo in forza dell'esperienza diretta basata sull'utilizzo personale delle attrezzature proposte, e/o sulle considerazioni derivanti dalla lettura dei test che in questi dieci anni sono stati pubblicati su Nikonland, sempre con lo stesso fine: quello di fornire il nostro punto di vista in lingua italiana su quanto graviti intorno al marchio ed alla baionetta Nikon. step 1 "Si, ho deciso,non ce la faccio proprio piu' a perdere altre foto scattate col telefonino solo perche' ...non le trovo piu' nei meandri delle cartelle, delle quali mi dimentico sempre di fare backup, ne' di restare ancora deluso al fotolab, quando una, due volte all'anno tento di farne stampare qualcuna, sempre con pessimi risultati rispetto cio' che vedevo nello smartphone." - Perche' proprio Nikon? "Mah...mi pare proprio carina quella colorata di rosso col monitor talmente girevole da poter fotografare anche i fili d'erba senza dovermi abbassare troppo..."una D 5xxx(reflex formato DX attualmente sul mercato nelle versioni D5300/5500/5600 tutte dotate di sensore da 24Mpx di prezzo medio variabile tra i 480 ed i 700 euro, solo corpo, dotata di flash incorporato e monitor completamente girevole) E meno male, diciamo noi di Nikonland, che non abbiamo mai amato le entry level di prima fascia come le Nikon D3xxx, le quali a nostro avviso hanno menu ed impostazioni automatiche eccessivamente preponderanti sulle funzioni cardine.Automatismi che di certo facilitano il novellino, ma che lo lasciano tale e solitamente lo portano ad un livello di crescita fotografica non molto differente dal punto di partenza.Per intenderci, il fatto di dover entrare nei menu' in continuazione se si abbia intenzione di variare e/o personalizzare una funzione, per poi dover rientrare per eliminare quella correzione, alla lunga stancherebbe anche un professionista: ed e' per questo che, nonostante i sensori di ultima generazione, spesso molto performanti, una entry level resta progettata come ha deciso il costruttore per quello che e': una macchina utile a vendere molti pezzi e ad assistere la mamma che voglia fotografare il figlio durante la partita di pallone (rotondo, ovale, a strisce, peloso) e che il piu' delle volte, anche dopo molti anni di utilizzo del mezzo, non appena veda un papa' in possesso di attrezzature visivamente piu' ...performanti si produrra' nella frase di rito:"non e' che mi farebbe avere qualcuna delle foto che ha scattato? Sicuramente saranno migliori delle mie, che non so perche', ma non vengono mai come mi piacerebbe"... e certo... le fa la macchina ! Fatta questa premessa vediamo anche quali obiettivi associare ad una macchina di seconda fascia, pur sempre entry level, che dalle prime si avvantaggia anche per la maggiore facilita' di trovarla in vendita come "solo corpo" per evitare la spesa ulteriore, benche' ridicola, per uno dei pessimi zoom proposti in bundle. Partiamo dal presupposto che una persona che venga da esperienza zero chiede per prima cosa una "soluzione totale" ossia un obiettivo che serva a tutte le esigenze che lo hanno frustrato fino ad allora: traduzione...un superzoom da supergrandangolo a supertele. Quanto di peggio si possa pensare. Ma nel rispetto delle opinioni e delle esigenze delle persone ci siamo piu' volte interessati anche su Nikonland di fenomeni simili e proprio di recente abbiamo scritto di questo all-in-oneSigma 18-300/3,5-6,3 DC appartenente alla recente serie Contemporary (che raccoglie realizzazioni ottiche non solo economiche, ma ottimizzate per un equilibrio con le prestazioni ottiche), il quale unisce a delle dimensioni sufficientemente contenute, rispetto la media dei competitor, delle prestazioni sufficienti in molte condizioni, accontentandosi della non eccelsa luminosita' ma aiutati da un prezzo medio in Italia allineato sui 450 euro, in linea col Nikon di pari escursione (ma un terzo di stop piu' luminoso a fine escursione), un centinaio di euro in piu' di quello che occorra per acquistare un Tamron 16-300 f/3,5-6,3. Questo zoom di formato APS-C produce sulla Nikon DX una copertura equivalente ad un 27-450mm, un obiettivo 16x, utile certamente in molte, ma non tutte, le occasioni nelle quali il nostro principiante vorra' fotografare. Principalmente carente quando la luce ambiente non sia all'altezza della sua massima luminosita' (ed in verita' andrebbe diaframmato sempre almeno a f/8 per rendere meglio), certamente risolutivo in termini assoluti, sostituendo da solo un'infinita' di focali fisse. Dotato di motore HSM (ad ultrasuoni) e di stabilizzatore ottico (necessario in funzione della scarsa luminosita' e del peso che si avvicina ai 6 etti)Ingombrante zoomando da minima a massima focale La soluzione di corredo che Nikonland pero' apprezza maggiormente e' certo quella che preveda l'acquisto di focali fisse di buona qualita' pur se economiche, in linea con gli intenti dell'utente medio di questo settore, ma che gli consentano di scattare nella maggior parte delle opportunita' che si presenteranno, con risultati qualitativi del file (per i contenuti ci deve pensare lui) decisamente superiori.Ed allora, lo "step in" per la Nikon D5xxx consiste, ovviamente, di un obiettivo standard, che per le dimensioni del sensore non puo' che essere il "best buy"Nikon AF-S DX 35mm f/1,8G un obiettivo luminoso, leggero, compatto ed economico (sotto i 200 euro) che consentira' finalmente al nostro ex-smartphotographer di accedere al mondo della zoomata coi piedi: avanti e indietro rispetto al soggetto, fino a trovare la giusta inquadratura con il giusto sfondo per la fotografia pensata (si, appunto...con la testa)Otto lenti delle quali una asferica per una maggiore planeita' complessiva, trattamento antiriflesso come per gli obiettivi di classe superiore, motore SWM e ghiera di messa a fuoco manuale, utile a provare l'ebbrezza di una composizione che si formi davanti ai nostri occhi nel mirino, per effetto del nostro intervento. Economico nei materiali come buona parte dei Nikon di questa categoria, baionetta in metallo (perlomeno) ma ghiera filtri in plastica...fragile. Accanto a questo obiettivo standard, un'altro campione di compattezza/prestazioni come il classico "for all seasons" Nikon AF-S 50mm f/1,8G quello che personalmente considero un rimedio agli zoom (quelli trans-standard) che riassume, comprende e, solitamente, surclassa.Sette lenti tra le quali, anche qui, una asferica, stessi pregi e stessi difetti del 35/1,8 dx di cui prima, con un enorme vantaggio: quello di essere un obiettivo di copertura FX, che percio' il newbie si ritrovera' con la medesima utilita' se un giorno desiderasse approdare al pieno formato. Anche in questo caso un prezzo d'acquisto medio sui 200 euro che ne fanno un' esigenza piu' che una possibilita', anche in affiancamento di eventuali scelte "all-in-one" di cui prima.Sul formato DX questo normale mostrera' una copertura equivalente a quella di un 75mm, praticamente un mediotele col quale realizzare ritratti a mezzobusto fin sotto a 50cm di distanza dal soggetto, staccando il soggetto dallo sfondo grazie ai diaframmi piu' aperti che, in unione alla capace sensibilita' del sensore della D5xxx consentira' opportunita' precluse a zoom e smartphonesUna linearita' ed un'assenza di distorsioni marcate anche ai diaframmi piu' aperti che con questi due fissi spalanchera' un mondo nuovo a chi non vi si sia mai addentrato. Obiettivi che aiutano a inventare. Ma se proprio la passione per gli zoom sia invincibile rispetto le promesse qualitative dei fissi qui considerati, siamo certi di consigliarvi bene nel proporvi uno zoom trans-standard come ilSigma 17-70 f/2,8-4 DC Macro Contemporary che per un prezzo medio di 410 euro vi mette a disposizione una focale equivalente (DC in Sigma sono gli obiettivi che coprono il formato APS-C) ad un 25-105mm dalla luminosita' davvero elevata per uno zoom di categoria economica, con un motore AF ben reattivo, ben sei lenti speciali, stabilizzato e con una marcata propensione per le foto a distanza ravvicinata.A nostro avviso non ha rivali nella sua categoria (materialmente) e i soldi che servono al suo acquisto, pur se superiori all'accoppiata dei fissi di cui sopra, e' certamente giustificata dalla notevole escursione focale e dalle doti di luminosita' che non lo fanno staccare troppo dai due Nikon di cui si e' parlato prima.Indicato per coloro che privilegino un rapporto ondivago con i generi fotografici di elezione, per chi fotografi spesso ed indifferentemente street, natura, ritratto, macro e... selfie di gruppo: certamente un obiettivo ammazza-smartphone questo Sigma ! Un corredo che consideri gli zoom non puo' prescindere dai telezoom, cioe' da quegli obiettivi a focale variabile oltre quella standard.Nel tempo e con l'evoluzione ...della specie, questa categoria si e' andata spostando dai 70/80-200mm ai 70-300, normalmente di luminosita' variabile (per essere economici) tra f/4 ed f/5,6.Negli ultimi nove anni il riferimento indiscusso per baionetta Nikon e' stato ilNikon AF-S 70-300 f/4,5-5,6 VR uno zoomone da 750 grammi di peso, 17 lenti (di cui due speciali), un metro e mezzo di distanza minima, assistito da un buon VR che ne ha fatto uno strumento utile per corredi DX ed FX in ogni occasione sportiva nella quale non si volesse spiccare il salto verso strumenti piu' luminosi, lunghi e costosi. Venduto ancora a 450 euro circa e' stato recentemente affiancato dal Nikon Zoom AF-P DX 70-300mm f/4,5-6,3G VR II che, appunto di formato DX e venduto su amazon a 320 euro pero', non avendolo ancora utilizzato, non ci sentiamo di poterlo consigliare ai potenziali acquirenti.Ma finalmente, questa estate 2017 e' arrivato anche il sospirato nuovo FX, il Nikon AF-P Nikkor 70-300mm f/4,5-5,6 E ED VR che su Nikonland abbiamo testato ulteriormente anche qui in parallelo alla recentissima realizzazione Sigma Contemporary 100-400mm f/5-6,3 meno luminoso, ma notevolmente interessante anche per profili utente superiori al presente.Entrambi gli zoom disponibili a prezzo adeguato alle ottime prestazioni. In questo modo, con uno zoom all-in-one, oppure due fissi ed uno zoom, o in alternativa...due zoom, il nostro principiante dovrebbe dare solo fuoco alle polveri al suo investimento creativo da un minimo di 900 euro, ad un massimo di 1600 euro, a seconda delle configurazioni proposte e mettersi a scattare tante, ma proprio tante di quelle foto, da dover sentire l'esigenza di ulteriori spese solo dopo molto, anzi...moltissimo tempo. Ed in questo momento, lo "step up" consigliato da Nikon potrebbe riguardare pochi altri elementi, prima di sfociare in un cambiamento radicale di proflo di questo utente, verso un "prosumer" o ancora piu' un no-limits... Per esempio, indirizzatosi dai close-up permessi dallo zoom 17-70 (o da una lente addizionale davanti al 50/1,8) potrebbe voler evolvere verso il campo della vera e propria macrofotografia.In questo senso e sempre nella fascia di utenza considerata, vediamo come particolarmente indicato il piccolo, poco impegnatico economicamente ma adeguatoNikon Micro Nikkor AF-S DX 40mm f/2,8G che associa un rapporto di riproduzione 1:1 (soggetto inquadrato pari alle dimensioni dell'intero fotogramma) a delle prestazioni che hanno poco da invidiare ai fratelli maggiori, molto piu' celebrati.Il tutto ad un prezzo medio di 220 euro che ne fa in assoluto uno degli obiettivi per questo formato piu' economici in assoluto Se le intenzioni fotografiche del nostro nikonista si accentrino verso il ritratto, allora, un obiettivo di gran lunga piu' "stringente" del 50/1,8 sul soggetto, potrebbe essere un bellissimoNikon AF-S 85mm f/1,8G ancora una volta un obiettivo FX, utilissimo anche per un futuro corpo macchina di questo formato, del quale non c'e' altro da dire se non il fatto di essere una ulteriore conferma della supremazia di Nikon sui mediotele di questa lunghezza focale, nella quale affonda la sua tradizione.Un 85mm su formato DX equivale quasi alla copertura di un 135mm su pieno formato: che con una luminosita' f/1,8 rendera' eccezionale ogni soggetto che si voglia con esso ritrarre. Distanza minima di ripresa 80cm, peso da 350grammi e prezzo, invincibile, di 450 euro circa.Un obiettivo che chi possiede non pensa mai di volerlo rivendere. Io ho venduto il mio (la precedente versione), comprato nel 1990 ...solamente due anni fa !Ultimo aggiornamento al corredo base potrebbe essere (per chi sia maniaco di marchio ) un diverso zoom rispetto il Sigma di cui sopra.Si tratta del recentissimoNikon AF-S DX 16-80mm f/2,8-4E G che si affianca al precedente e meno luminoso 16-85/3,5-5,6 anch'esso DX.Presentato insieme alla Nikon D500, la reflex DX top di gamma di Nikon, ha il diaframma elettromagnetico invece che meccanico, 17 lenti di cui molte speciali ed un rivestimento ai nanocristalli che rende molto "crispy" il rendimento degli zoom Nikon che ne siano dotati.Pesa mezzo chilo e mette a fuoco meno vicino del Sigma 17-70. Costruttivamente e' un po' piu' robusto di questo e nell'escursione focale si avvantaggia in basso ed in alto di quel tanto che porta la copertura focale a un 24-120mm equivalente in pieno formato (la stessa escursione focale di uno zoom Nikon FX molto popolare) Costa pero' 725 euro almeno e otticamente ci pare distorca quanto o piu' del piu' economico Sigma Detto questo mi pare che il nostro amico stia davvero a posto... step 2 "Beh, adesso e' giunto il momento:scelgo Nikon dopo anni di fotografia, dalle macchine a pellicola di tutti i generi alle DSRL piu' indicate per velocita' di azione e per la possibilita' di scelta tra ottiche prestazionali, anche se non necessariamente di prezzo al top.Mi pare che oggi Nikon possegga le risposte alle mie esigenze su entrambi i formati FX e DX: e' possibile che acquisti due reflex per ottimizzare l'acquisto degli obiettivi relativi alle prerogative dei due formati, oppure che massimizzi l'investimento su un solo formato, ma cerchi di ottenere in quell'ambito il meglio che possa trovare sul mercato in relazione ad un prezzo accettabile: escludo in partenza realizzazioni "state of the art" o ultraluminosi, proprio perche' fuori dalla mia portata mentale. Senza remore!" Siamo nell'ambito piu' denso di opportunita':quello nel quale la lotta tra originali ed universali si fa piu' dura e le proposte fioccano da ogni dove. Proprio per questo anarchia e confusione regnano sovrane e la tentazione di abbandonare il corredo reflex per intraprendere strade come il passaggio ad opportunita' mirrorless tenta anche il piu' integralista dei fotografi da specchio.Ma se il budget, il prezzo, restano il limite invalicabile per la salvaguardia di altre priorita', non c'e' dubbio che qualche spiraglio di luce Nikonland debba tentare di farlo filtrare. Partiamo da un corredo basato sul corpo macchina FX che secondo noi rappresenta al meglio questa categoria di utenti:La Nikon D750, (che su Nikonland trovate in questi due test) Presentata nel 2014 e forte di un sensore da 24,3Mpx e' una reflex di punta per chi provenga da formati inferiori e non abbia alcuna intenzione di approdare al successivo livello, quello del no-compromise. Ma di compromessi qualitativi questa reflex ne presenta davvero pochi, il bilancio pende a suo netto vantaggio sulle sorelle inferiori D600/610 e insidia da vicino (come potete leggere in uno dei test) anche la top di gamma FX.Pertanto le semplificazioni "user friendly" dei comandi e di poche componenti di menu' rivestono per il nostro utente di questo livello delle invisibili minusvalenze, ben compensate dal prezzo ipercompetitivo over all brands in rapporto alle qualita' espresse.Molti fotografi professionisti usano una o piu' D750 come secondo corpo per l'affidabilita' che l'ha fin qui contraddistinta; il suo prezzo medio si aggira intorno a 1700 euro.Cosa fa distinguere un corredo FX da uno DX di pari fascia? Sicuramente la destinazione naturale che vorra' privilegiare l'uso del corpo FX con grandangolari e zoom wide (oltre che ogni altro obiettivo di adeguata copertura) mentre il fattore moltiplicativo del sensore DX avvantaggera' l'utilizzo di teleobiettivi e telezoom, con i quali avvicinarsi ulteriormente (ed in maniera otticamente indolore) al soggetto. Alla Nikon D750 associamo subito quindi un bel superwide da 94° di angolo di campo, come il Nikon AF-S 20mm f/1,8G EDuna delle piu' interessanti realizzazioni Nikon degli ultimi tre anni, desiderato da tempo, sia per la maggior luminosita' dei predecessori, sia per l'utilizzo di elementi ottici pregiati, nello schema di 13 lenti, quanto per il trattamento ai nanocristalli che determina l'attualita' di effetto delle lenti Nikon piu' "trendy". Le dimensioni notevoli, rispetto le realizzazioni precedenti, sono giustificate sia dalla elevata luminosita' relativa, sia dalla presenza del motore SWM di messa a fuoco, veramente veloce e senza esitazioni, all'altezza delle richieste degli appassionati. La ridotta distanza di maf minima lo rende un elemento insostituibile di questo corredo per chi voglia avvicinare davvero tanto il soggetto, tenendosi comunque abbastanza al riparo dall'eccesso di inevitabili distorsioni .Il prezzo ormai ben sotto gli 800 euro non si discosta troppo da quello della media degli altri obiettivi del corredo. Accanto al wide fisso, gli "Steve Mc Curry" di questa categoria di utenti, probabilmente accosteranno uno zoom wide/mediotele di elevata qualita' (per la categoria) che, a seconda degli sviluppi operativi qui su Nikonland vogliamo bipartire, dedicando: agli appassionati di street reportage e di ritratto ambientato il Sigma Art 24-105 f/4 DG OS HSM del 2013: primo obiettivo di questa ammirata serie di Sigma, 19 lenti in 14 gruppi per un peso piuttosto consistente di quasi 900grammi, a causa dell'estrema cura (per la sua classe di prezzo) nella scelta dei materiali del barilotto, all metal, e della presenza di stabilizzazione ottica, davvero efficiente, tanto quanto il silenzioso motore AF. Si tratta di un obiettivo che, provato recentemente, ha fatto appassionare molti nikonlanders che se ne sono dotati anche per utilizzi professionali. Grazie al diaframma parifocale di f/4, costa solo poco piu' di 700 euro, ma rende molto piu' dei soldi che costa. per gli appassionati di all-in-one, di fotografia generalistica, di natura e paesaggi, sport, travel, insomma dello zoccolo duro che in questa categoria di utenti si attesta, Nikonland consiglia in alternativa lo zoom Nikon AF-S 24-120mm f/4G ED VR del 2010, (II versione) che con uno schema di 17 lenti in 13 gruppi ed un peso limitato a soli 710 grammi, grazie all'utilizzo di materiali piu' leggeri del metallo, consente a pari luminosita' massima di f/4 un'estensione focale ragguardevole che lo mette nella condizione di tuttofare gia' descritta. Anche il prezzo, ormai mediamente di poco superiore ai 600 euro, ne fa un obiettivo molto considerato. Se la regina delle reflex adatte alle esigenze qui espresse e' la Nikon D750, il suo naturale complemento tra gli zoom tele non puo' essere per noi di Nikonland che ilNikon AF-S 70-200m f/4G ED VR, zoom presentato dopo lunghissima attesa solo nel 2012, accreditato oltre che da uno schema ottico di ben 20 lenti in 14 gruppi, anche di dimensioni compatte (rispetto i fratelli piu' luminosi) che ne limitano il peso a soli 850 grammi, un vero primato per Nikon, ben stabilizzato, ottimamente corretto, ma sopratutto finalmente dotato di una maf minima di solo un metro che consente di effettuare ritratto a distanze...umane e ancora, caratterizzato dalla costanza di focale anche alle minime distanze di maf, tanto da preferirlo addirittura in questo ambito al fratello piu' luminoso, prima dell'avvento dell'ultima versione (f/2,8E FL), del 2016. Tutta questa belta' costa pero' piuttosto cara: sforiamo dalla media, perche' per averlo si pendono 1250 euro circa... Tanti euro quanti ne servono per acquistare un altro campione di razza Nikon, qui presente nonostante sia un telezoom piuttosto spinto e specialistico, sia per la fascia di prezzo davvero eccezionale raggiunta (appunto quella dei 1250 euro circa), sia per la possibilita' di scelta comune a chi voglia sviluppare in questa categoria di utenti anche/oppure un corredo DX, che naturalmente possa accrescersi di ottiche nate per il pieno formato come il sontuoso Nikon AF-S 200-500mm f/5,6G ED VR, sorpresa della meta' del 2015, risposta di Tokyo alle realizzazioni Sigma e Tamron, piu' estese di focali, ma non parifocali come questo superzoom da 19 lenti in 12 gruppi, molte delle quali speciali, di 2300 grammi. Ben bilanciato, con la ghiera delle focali, finalmente, davanti a quella della messa a fuoco, pressocche' inutile per le qualita' elevate di velocita' e precisione nell'AF. Ergonomico perfino imbracciato e senza monopiede. Riservato a chi si diverta con lo sport e la natura. Un superzoom alla portata di tanti. Finalmente. Manca ancora quello che nel corredo FX di un esperto fotografo debba essere considerato il "pezzo di riguardo" che nobiliti anche le altre scelte, ma che al tempo stesso non debba costituire, per i motivi di principio inizialmente espressi, un eccesso di esborso. Nikonland non puo' trattenersi dal consigliare a costoro, l'acquisto del meraviglioso (in assoluto, quindi anche per i no-compromise) obiettivo standard che, pensiamo, non debba mai mancare nella borsa, che e' il Sigma Art 50mm f/1,4 DGun normale da 13 lenti in otto gruppi, che mette a fuoco da 40cm e pesa 815 grammi, nel quale e' racchiuso il concetto alla base della linea Art di Sigma: quello di creare obiettivi che rispettino le gradualita' di passaggio tonale tra aree adiacenti, senza effetti speciali se non la caratterizzazione della struttura che costituisce il soggetto della foto.Uno standard, in quanto tale, si usa proprio per tutto, dal ritratto, al paesaggio, alla macro (basta aggiungere una buona lente addizionale) questo obiettivo, impegnativo per peso e...presenza, ripaga i ridicoli 700 euro dell'acquisto con sensazioni durature di aver fatto forse il migliore acquisto della propria esperienza fotografica. Interessa a tanti: lo dimostrano le quasi 30mila letture del test di M.Maratta del 2014 Un'obiettivo ottimizzato per la macro a concludere questa carrellata? Abbassiamo un po' la media dei prezzi, per fare contenti i nostri "middle-users" che hanno dovuto spendere un po' di piu' per uno o entrambi i telezoom consigliati e facciamoli divertire in RR 1:1 con un non piu' freschissimo ma assolutamente attuale Sigma 105mm f/2,8 EX DG OS Macro HSM il cui prezzo medio ormai oscilla tra i 400 ed i 450 euro ! Un best buy di categoria, dove il pari focale Nikon costa quasi il doppio ma non ha un valore ottico proporzionale alla differenza di prezzo.Obiettivo dotato di tutto, dalla stabilizzazione ad un motore ad ultrasuoni all'altezza della (difficile) situazione di ripresa che e' la normalita' delle riprese macro, al limitatore di range dell'AF per velocizzare riprese specifiche ed evitare hunting. Un po' rumoroso nelle oscillazione degli elementi che consentono la stabilizzazione, plasticoso un po' troppo, ma efficiente e otticamente piu' che buono. E siamo a cavallo!Se non mancasse il corredo DX... step 3 Non tutti i "middle user" che identifichiamo in questo profilo, vogliono necessariamente approdare al Full Format: alcuni di essi provengono da reflex DX rodatissime ed utilizzate ben oltre i tempi tecnologici (oggi molto rapidi) della loro obsolescenza.Per restare in casa Nikon un esempio tra tutti sono i possessori di D300/300S i quali, se non sono passati con la D700 al formato FX sono difficilissimi da schiodare dal sensore di dimensioni ridotte, proprio perche' ormai...sono piu' che abituati, avvezzi alla diversa copertura che gli obiettivi manifestano sulla supeficie del sensore DX.Ma insieme ai fedelissimi dell'APS-C, grazie alla notevole dinamica dei piu' moderni sensori DX, c'e' un gruppo di utenti, sempre piu' nutrito, di "ritorno" al DX in affiancamento al formato pieno, per aggiungere al proprio corredo FX un corpo macchina performante al massimo quando coeso a obiettivi mediotele e tele, ma che per cio' stesso poi non disdegnano di cercare degli sbocchi sulle focali wide per avere sempre indosso ...bretelle e cintura! Il corpo macchina Nikon DX per eccellenza in questa fascia di utenza adesso si chiama D7500 e promana da una bella serie di precedenti modelli che tante soddisfazioni hanno dato alle persone per le quali scriviamo in questi dieci anni di Nikonland La sua qualificazione e' quella di "prosumer" cioe' di un corpo macchina adatto a dei consumer tendenti al professional.... e quindi ci sta tutto nella disamina attuale. Se la precedente D7200, velocissima nell'autofocus, dotata di sensore da 24,2 Mpx, di eccellente risoluzione e ben utilizzabile anche ad alti ISO, si trova ormai all'irrinunciabile prezzo ormai sceso al di sotto degli 800 euro, una tentazione proprio per tutti, la nuovissima D7500 si semplifica su alcuni fronti, come quello del sensore da 20,9 Mpx, (lo stesso della più ambiziosa D500) del singolo slot sd (doppio nella 7200) e della indisponibilità di un battery grip, ma si evolve nella migliorata capacità del buffer e dell'AF e nella gestibilita' agli altissimi ISO, certo con lo scotto di un prezzo ben superiore ancora alle ormai fuori listino 7200 e...7100, alle quali rimandiamo nell'immediato chi si ponga il problema economico, rinunciando alle caratteristiche di miglioria dell'ultima nata. Le differenze sottolineate caratterizzano una riorganizzazione Nikon tra le reflex DX delle quali indiscutibilmente oggi costituisce il top la D500, fuori target rispetto questo nostro livello di utenti. Se un problema nel catalogo ottiche Nikon ci sia, e' proprio nella sezione dedicata alle ottiche di formato DX.Nonostante gli anni, pochissimo e' stato presentato che possa avere rilievo nelle categorie di prodotto che interessano Nikonland ed i suoi lettori. Purtroppo i numeri parlano e se di recente Sigma ha superato Nikon proprio nella vendita di ottiche, proprio in Giappone, la questione non puo' che ripercuotersi in misura maggiore proprio nei settori in cui il listino ha palesemente dei vuoti, come vedremo qui di seguito. Partiamo con l'obiettivo standard per la copertura di questo formato:e come per lo "step in" degli entry level abbiamo incontrato un 35mm, la' Nikon, agli esigenti prosumer di questa pagina Nikonland consiglia quello che a suo avviso costituisce ad oggi il miglior fisso a copertura APS-C, ilSigma 30mm f/1,4 DC ArtPrime lens dalla copertura equivalente ad un luminosissimo 45mm su pieno formato, 9 lenti in otto gruppi, e 435 grammi di puro metallo made in Japan, tanti quanti sono gli euro che mediamente servono per il suo acquisto. Corretto nello schema al fine di minimizzare aberrazioni cromatiche e slittamenti di focale alla minima distanza di maf, eccellente sia nelle riprese ordinarie di ritratto, sia in quelle a distanza ravvicinata, dove basta anteporgli una buona lente addizionale per ottenere risultati cromatici e di risoluzione rispettosissimi.Un obietttivo da portare sempre in borsa, non per lo spazio irrisorio che occuperebbe, ma per il fatto che si finira' per tenerlo sempre attaccato alla D7200, piu' che ogni altro. Se adesso volessimo considerare obiettivi a focale variabile, c'e' una coppia di obiettivi zoom di Sigma, di serie Art, che sembra essere nata appositamente per la D7200: Uno di questi, il piu' recente, presentato in anteprima qui su Nikonland e' ilSigma 50-100mm f/1,8 DC Artequivalente su FX ad un 75-150mm (ricorda nulla ai vecchi Nikon Serie E- cultori?) si tratta quindi di un telezoom medio-lungo.molto ponderoso (1490g) ma luminoso oltre ogni limite (per uno zoom) costituito da uno schema di ben 21 lenti in 15 gruppi, diaframma a nove lamelle, motore ad ultrasuoni e una messa a fuoco minima di 95cm. Una scultura ottica in metallo, per questo formato dunque, ed un obiettivo pensato e realizzato principalmente per il ritratto, non certo dinamico, date le dimensioni ed il peso ragguardevoli. Ma unico sul mercato degli obiettivi APS-C. Costa anche abbastanza, per dimostrarne la classe di destinazione: si tratta di spendere attorno a mille euro...Non pare soltanto uno zoom: sembra un coacervo di tutte le focali fisse che attraversa, a f/1,8 L'altro zoom, gemello per continuita' del precedente, e' invece un wide-to-normal, attraversa cioe' un range 2x di focali che lo porta da 28mm ai 50mm di equivalenza al pieno formato: si tratta del Sigma 18-35mm f/1,8 DC Art, anch'esso un primato di luminosita' gia' alla sua sortita commerciale del 2013, nonostante la ridotta escursione focale, 17 lenti in 12 gruppi ed 800 grammi di peso che caratterizzano questo zoom insieme alle eccellenti doti di "correttezza" nella resa cromatica, inevitabilmente anche un po' di distorsione alle piu' brevi distanze di maf. Uno zoom votato al ritratto ambientato, cosi' come alla semplice fotografia di viaggio, per esempio in coppia col fratellone 50-100 a costituire un'accoppiata elegante e luminosa, anche se... certamente pesante . In ogni caso una prova eccellente delle potenzialita' di un sistema tutt'altro che obsolescente, come in Nikon forse qualcuno tende a considerare il formato DX. Costa sotto ai 700 euro e, come tutti gli obiettivi delle serie Art di Sigma, puo' essere collegato al computer ai programmi di regolazione fine dell'AF, per tramite dell'apposito dock usb. In alternativa a questo Sigma, in casa Nikon, anche se non di nascita DX, Nikonland propone lo zoom piu' interessante in listino per questa categoria, escludendo quindi una serie infinita di zoomini 18-xx di migliore costo ma peggiore fattura, nessuno dei quali di luminosita' costante, nessuno dei quali dichiaratamente e fattivamente "prosumer": resta quindi il Nikon AF-S 16-35mm f/4G ED VR, che risale al 2010 ma che abbiamo provato solo di recente. Uno zoom di ottima fattura e maneggevolezza, 24-50mm eq, pesa meno del Sigma, 685 grammi e ha uno schema ottico analogo 17/12. Lenti speciali asferiche e a basso indice di rifrazione, stabilizzato e dotato di efficace motore SWM. Messa a fuoco IF per cui non si verifica alcuna protrusione del barilotto alle minori distanze di maf, (che si estende fino a 28cm dal soggetto), diaframma a nove lamelle, trattamento Nanocrystal, questo zoom Nikon sembra avere tutte le carte in regola per competere alla pari col Sigma (eccettuata la diversa focale minima e la luminosita' minore di ben due stop), ma...non e' un DX e questo e' un difetto per Nikon, non per l'obiettivo in oggetto, se per portare ad esempio del Sigma 18-35/1,8 Nikonland debba proporre uno zoom FX...Peraltro tra i suoi difettucci questo 16-35 alla focale minima distorce...e se oggi e' pur semplice correggere via software il problama, dal taglio di immagine che ne risulta poi ci si riduce a gestire una focale non piu' da 16mm bensi' da 18/20mm risultanti dopo la correzione. Inoltre questo Nikon costa i suoi bei 1100 euro di media: non si tratta di voler risparmiare ma...se tanto mi da' tanto faccio velocemente una scelta in proposito E se... il nostro prosumer nikonlander avesse proprio deciso di limitarsi alla D7200 e volesse uno zoom superwide di carattere coerente con le delimitazioni che ci ha dato? Un obiettivo quindi particolare, non qualsiasi, in qualche modo caratterizzato e non eccessivamente impegnativo economicamente?Uno cosi' Nikon lo ha appena realizzato ad affiancare con profilo economico ma prestazioni ben superiori al suo prezzo (attorno ai 350 euro) uno zoom analogo in listino da anni ma fin qui poco considerato. Allora al nostro amico DX-addict infatti consigliamo ilNikon AF-P DX Nikkor 10-20mm f/4,5-5,6G VR economico e plasticoso (anche la baionetta...) 14 lenti in 11 gruppi, tre delle quali asferiche, pesa solo 230 grammi, ha il VR incorporato (escludibile solo da menu' nelle fotocamere che lo prevedano) meno luminoso e limitato a 20mm (rispetto i 24 del predecessore) per una escursione focale equivalente ad un 15-30mm sul pieno formato.Con questo zoom si gioca, anche a distorcere di proposito, oppure ad assecondare le linee curve dell'inquadratura per ampliare lo spazio intorno al soggetto della foto. Distorsioni presenti ma limitate, pochi flares e ghosts, nitidezza impressionante per la classe di appartenenza e brillantezza/contrasto degne di realizzazioni gia' note su altri marchi. Abbiamo tanto parlato di "fattore DX" e di propensione ai teleobiettivi per una reflex come questa D7200: allora, glielo mettiamo davanti un bel telezoom senza tanti complimenti? Uno che faccia fare anche figura a chi lo impugni e che pero' sia gestibile con relativa facilita' in occasioni delle piu' varie, dallo sport in famiglia alle manifestazioni pubbliche, passando per la mai abbastanza considerata fotografia di paesaggio, per la quale i telezoom sono a mio avviso sempre lo strumento piu' indicato?Eccovi il Sigma 150-600mm f/5,0-6,3 DG OS HSM C un tubone che copre anche il formato pieno, da 1,93kg per 26cm di lunghezza. 20 elementi in 14 gruppi, motorizzato, stabilizzato, risposta del 2014 di Sigma all'analogo Tamron che non abbiamo avuto modo di provare. Fratello stretto della versione "Sport" di Sigma che introduce questa terza categoria oltre agli Art, no compromise, ed ai Contemporary come il qui presente telezoom, che rappresentano nel catalogo Sigma non la linea meramente economica, bensi' quella nella quale i progettisti hanno dovuto produrre lo sforzo maggiore per realizzare economie di esercizio e contenere i prezzi al minimo sindacale...Perche' questo megazoom infatti costa "solamente" mille euro, che per un'escursione focale simile, indipendentemente dalla luminosita' non costante ne' esaltante, lo colloca sul piedistallo dei desiderata di tutti coloro che di fotografia sportiva si dilettano, appunto in ambito amatoriale. Le impressioni al riguardo sono nel test che abbiamo redatto e che qui abbiamo linkato. Nello step 1 abbiamo gia' parlato dell'altrettanto interessante Sigma Contemporary 100-400mm f/5-6,3 ben piu' economico di questo "cugino" della stessa serie. 21 lenti in 15 gruppi per 1160gr di peso. Stabilizzato. Cosa manca per considerare ben completo questo corredo? Un obiettivo macro dx, degno di questo ambito?Nikon, forte della sua lunga tradizione nel settore, stavolta ce l'ha anche se e' poco conosciuto, cioe' il Nikon Micro Nikkor 85mm f/3,5G ED VR DX un progetto dx del 2009 che consente a questo obiettivo una copertura equivalente ad un 128mm sul formato Fx, quindi gia' di per se' anomala in termini di focale Macro, se non bastasse il diaframma massimo un terzo di stop meno luminoso di ogni altra realizzazione Nikon del suo ambito, nonche' in diretta concorrenza per formato col piu' piccolo, compatto ed economico 40/2,8 di cui si e' detto nel primo profilo.Questo 85mm da 14 lenti in 10 gruppi, ha una buona resa ed e' dotato di VR a differenza del Micro 60/2,8 FX col quale condivide il prezzo di vendita attestato attorno ai 560 euro. I problemi di precisione dell'AF alle distanze piu' ravvicinate (RR:1:1) portano questo Micro85 a svolazzare tra infinito e minima maf anche a causa dell'assenza di un limitatore di range, presente sul piu' economico Micro40... che continuerei a consigliare se non fosse che in questo ambito dovremmo poter offrire un gradino di qualita' differente. Pensiamo che anche il nostro prosumer possa dirsi soddisfatto dell'analisi qui condotta.Che e' Nikonland-soggettiva e quindi lo puo' portare a prendere strade totalmente differenti, a partire dal presupposto di base, quello cioe' di voler adottare una reflex FX o DX.Se quest'ultima pagina e' ingloriosamente (per Nikon) popolata da obiettivi Sigma (5 su 7) non dipende da altro che dalla strana politica commerciale Nikon che se da una parte da' alla luce reflex DX degnissime di ricevere obiettivi alla loro altezza, poi se ne dimentica e porta gli acquirenti a fare delle scelte obbligate.Se a questa disamina mancano ancora tanti obiettivi alternativi ai proposti (fatta salva la cernita fatta, che ha eliminato cio' che per Nikonland risulta essere ciarpame) non vuol dire che nei mesi prossimi non possa essere integrata da articoli, foto ed opinioni nuove e che possano integrare o addirittura sovvertire i convincimenti fin qui esposti.Ce lo auguriamo e ve lo auguriamo! Max Aquila © per Nikonland 2017
  20. Anche i medici della mutua lo sanno: contro l'infestazione da zoom entry level si prescriva una sana dose di 50mm f/1,8 come principio base.Nel prontuario dei farmaci standard esistono diverse etichette e tutte con lo stesso schema,perlopiu' sette lenti in sei gruppi, Nikon non fa eccezione e la sua ultima versione (2011) di questo obiettivo normale (in quanto copre un angolo di campo di 46° simile a quello medio dell'occhio umano) oltre ad incorporare un motore SWM discretamente efficiente, pur se non fulmineo, possiede un elemento asferico, (il penultimo prima della lente posteriore) e concentra in 72mm di diametro (filtro da 58), 52 di lunghezza (eccetto il paraluce) e soli 185 grammi di...leggerezza tutto il contenuto di cui al titolo di questo articolo, quello cioe' di essere rimedio principe contro le intossicazioni da zoometti (18-55) zoomini (18-70) e zoomoni (18-105) di primo equipaggiamento, normalmente poco luminosi, per nulla contrastati e carenti in termini di coerenza cromatica oltre che in tutti i parametri ottici che diano il senso di un obiettivo. Con meno di 200 euro ci si porta a casa una buona medicina: quella che ci riportera' a utilizzare i piedi al posto di una ghiera zoom, avvicinandoci ed allontanandoci dal soggetto quanto basta per ottenere l'inquadratura migliore. E questa palestra non e' per nulla inutile: serve a fare imparare ai fotografi in erba a quale distanza porsi dal soggetto prima ancora di sollevare macchina ed obiettivo verso di lui. Il Nikon 50/1,8 G possiede oltre alla ghiera di messa a fuoco manuale, sufficientemente larga, quindi, solamente lo slider di abilitazione della stessa, sul lato sinistro ,la finestrella dei valori in metri e piedi di distanza di maf (e un ridicolo simulacro di indice di pdc, limitato ad f/16...) e nulla di piu'. Il paraluce, HB47, all plastics made in China anch'esso, e' piuttosto ingombrante rispetto all'obiettivo, ma va utilizzato il piu' possibile per dare ulteriore contrasto alla lente frontale, aiutata dal trattamento antiriflesso SIC, ma certamente non dotata di nanocristalli di sorta, a causa della classe decisamente economica dell'obiettivo. La messa a fuoco minima e' la solita , fissata a 45cm dal piano focale, il diaframma economico, a sette lamelle, chiude da f/1,8 fino a f/16. L'aspetto complessivo fa pensare che la costruzione sia addirittura eccessiva rispetto la sostanza ottica dell'obiettivo e la sua estrema leggerezza porta a pensare che il vetro in uso sia talmente poco da consentire a questo barilotto di galleggiare se solo ci si tentasse!!! Ma non e' questo cio' che conta... Ho utilizzato questo 50mm per alcuni mesi tra la fine del 2013 e la meta' del 2014, con tre reflex ben differenti per sensore, come la D3, la D800 e la Df.Il motivo per cui ne parlo a questa distanza di tempo e' principalmente per colmare la lacuna tra i test di Nikonland riguardo un obiettivo che sta tra i best buy del corredo entry level di un nikonista, nuovo o anziano che sia. Un 50mm si usa principalmente in tutte quelle situazioni nelle quali il fotografo desideri ricreare una proporzione tra gli elementi dell'inquadratura e la distanza che li separano dalla fotocamera, il piu' possibile armonica e rilassante per la percezione dell'osservatore. Questo 50mm ovviamente non fa eccezione alla bisogna.Io l'ho utilizzato spesso in fotografia di cerimonia, per esempio, per ritrarre gruppi o coppie di persone in un'ambientazione di impatto ridotto (rispetto a quello che potrebbe generare un grandangolare) ma ancora percepibile, (rispetto l'isolamento che genera solitamente un mediotele) ma basta avvicinarsi fino quasi alla distanza minima possibile, per fare di un 50mm un obiettivo che in qualche modo, comunque, riesca ad isolare un soggetto dallo sfondo... come?... ...ma aprendo il diaframma!!! Cosa non possibile con uno zoom entry level come il 18-55 che a 50mm possiede come diaframma piu' luminoso un inutile (a questo scopo) f/5,6 Ed anche senza avvicinarsi eccessivamente ai soggetti, utilizzare questo 50mm alla sua massima apertura di f/1,8 serve a dare rilievo a parti definite dell'inquadratura, senza escludere il resto dalla percettibilita' della situazione in cui si fotografa Chiaramente uno degli usi piu' frequenti di un obiettivo standard consiste nel riprendere qualsiasi cosa colpisca la nostra attenzione nel momento in cui luce, colori, ambiente ci forniscano opportunita' ed interessee questo Nikon pur nella sua semplicita' risulta capace di registrare sfumature leggere e contrasti notevoli di luce e colori al tempo stesso La sua postproduzione e' facile perche' una volta bilanciato correttamente il bianco, non presenta eccessivi slittamenti cromatici se non nelle tonalita' piu' fredde della luce (tendenti quindi al blu) come si nota nelle precedenti immagini, ben caratterizzate pero' proprio da questo difetto veniale... Magari non sarebbe lo stesso riprendendo dipinti con l'esigenza di salvaguardare il realismo. Ma per lavori di quel genere non sarebbe certo questo lo strumento piu' indicato. La nitidezza, non certo eccezionale, consente pero' una quota di morbidezza nei dettagli dell'incarnato che aiuta a proteggere dalle imperfezioni della pelle, specie fotografando con sensori esigenti come quello della D800 distorsione e vignettatura sono nella norma per un obiettivo corretto come e' in genere ogni 50mm. In buona sostanza, questo Nikon AF-S 50mm f/1,8G e' un buon acquisto per tutti coloro che stiano cercando una decisa miglioria alle attrezzature cui sono stati costretti, per esempio, per averle trovate in bundle con il corpo macchina.Non e' certamente un obiettivo da lavoro: il materiale costruttivo, purtroppo una costante negli ultimi anni per Nikon, e' davvero fragile e a mio parere anche molto sensibile alle dilatazioni termiche (e per chi ami stare in spiaggia o sulle piste da sci, questo potrebbe alla lunga essere un serio problema). Pero' un obiettivo cosi' luminoso e' il primo gradino da affrontare per chi decida di iniziare un percorso interpretativo in Fotografia.E la decisione e' facile, grazie al prezzo davvero abbordabile a cui viene venduto. Lo consigliamo pertanto a chi ne sia ancora sprovvisto e non sia contento dei risultati fin qui ottenuti! Max Aquila photo © per Nikonland 2017
  21. zooooom Uno dei quesiti piu' frequentemente posti sui forum di fotografia, riguarda una delle categorie piu' richieste di zoom, quella degli zoom wide to wide e/o dei trans standard. ossia di quegli zoom che posseggano escursione focale al di sotto della focale standard per quel formato, oppure attraverso questa.E la materia e' in continua evoluzione, grazie alla prolificita' dei produttori di obiettivi, originali ed universali, motivo per cui i consigli apprestati perdono di efficacia e consistenza, spesso gia' solo pochi mesi dopo esser stati forniti.La domanda riguarda sia l'abbinamento a corpi macchina FX sia quelli DX (a maggior ragione considerando il fattore di conversione). Ma l'offerta sul mercato di obiettivi universali, specie nella categoria di cui al titolo di questo articolo, spesso ingenera confusione: non sempre infatti continua a valere il detto che "chi piu' spende meno spende" e le differenti politiche commerciali dei marchi, oltre ai frequenti aggiornamenti degli obiettivi stessi, porta utenti anche piuttosto smaliziati a confondersi e a formulare la fatidica domanda:"cosa mi consigli come zoom grandangolare da montare sulla mia D...?" In quanto appassionato dai grandangolari in genere, da quelli fissi in particolare, questa categoria dei wide zoom mi interessa non poco e ancor di piu' la tengo d'occhio da quando, all'inizio del 2016, ho acquistato una splendida D500 col precipuo scopo di limitarne l'uso agli obiettivi da 50mm in su... possedendo una eccellente D810 per "curare" le focali al di sotto di quella standard.Considerando l'utilizzo nel 2016, fortemente sbilanciato a favore del corpo DX, mi sono piu' volte chiesto anch'io quale zoom wide-to-wide potrebbe reggere in abbinamento all'esigente sensore della D500, ma ad oggi non mi sono ancora riuscito a dare risposta, mancando all'appello delle mie prove alcuni zoom di un paio di marchi universali, non ancora passati dalle mie grinfie...Ovviamente intendo considerare solamente (e tutti) quegli obiettivi minimo 24mm in FX, e quindi minimo 24mm-eq in DXDalla disamina non intendo tenere in considerazione tutti gli zoom smaccatamente entry-level (18-55mm e similari), i modelli palesemente "dimenticati in listino" (tipo 17-35fx e 17-55dx) ed i trans-standard che arrivino oltre gli 80/85mm, costituendo questi piu' una "soluzione totale" che una risposta al quesito che riguarda il lato grandangolare della loro escursione focale. Avete mai sfogliato a fondo il catalogo completo dell'offerta su baionetta F di questi zoom?Di quelli gia' testati su Nikonland trovate link all'articolo relativo (il piu' recente se piu' d'uno), degli altri solo una scheda sintetica delle principali caratteristiche.Quattro brand, finora: ...in rigoroso ordine alfabetico... Questo articolo restera' un work in progress per gli inevitabili aggiornamenti, che ci piacerebbero venissero integrati dalle vostre considerazioni ed experiences, nella discussione a margine -------------------------------------------------------------------- NIKON per NIKON ------------------------------------------------------------ Nikon AF-P DX NIKKOR 10-20 mm F4,5-5,6G VR (test 27/07/2017) (test 01-12-2017) (confronto 06-02-2018) ------------------------------------------------------------------------------------------- Nikon AF-S DX NIKKOR 10-24mm F3.5-4.5G ED (confronto 06-02-2018) --------------------------------------------------------------------------------------- Nikon AF-S DX NIKKOR 12-24mm F/4G ED prodotto dal: 2003 formato: DX equivalenza in FF: 18-36mm angolo di campo: da 99,4° a 61° (in DX) fattore di zoomata: 2X diaframma: f/4 - f/22 lamelle diaframma: 7 schema ottico (lenti/gruppi): 11/7 lenti speciali: 2 ED - 3 Asph stabilizzazione: no IF: si motore AF: SWM distanza minima di fuoco: 0,30cm diametro filtri: 77mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 82,5 x 90 peso: 465 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Nikon AF-S 14-24mm f/2,8G ED (test 14-02-2018) --------------------------------------------------------------------------------------- Nikon Zoom 16-35mm f/4 VR (test 26-08-2016) + altri --------------------------------------------------------------------------------------- Nikon Zoom 16-80mm f/2,8-4 E VR DX (test 04-05-2016) --------------------------------------------------------------------------------------- Nikon Zoom 16-85mm f/3,5-5,6 DX (test 24-01-2016) --------------------------------------------------------------------------------------- Nikon 24-70mm f/2,8 E VR (test collettivo 23-08-2015) + altri (mod. G - 2007) --------------------------------------------------------------------------------------- Nikon Zoom 24-85mm f/3,5-4,5G (confronto 10-05-2016) -------------------------------------------------------------------- SIGMA per NIKON ------------------------------------------------------------ Sigma 8-16mm f/4,5-5,6 DC (test 14-07-2015) (test 07-02-2018) --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 10-20mm f/3,5 EX DC (test 09-10-2016) --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 12-24mm f/4,5-5,6 II DG HSM prodotto dal: 2011 formato: FX angolo di campo: da 121,9° a 84° fattore di zoomata: 2X diaframma: f/4,5 - f/22 lamelle diaframma: 6 schema ottico (lenti/gruppi): 17/13 lenti speciali: 4 FLD - 1 SLD - 3 ED - 1 Asph stabilizzazione: no IF: si motore AF: HSM distanza minima di fuoco: 0,28cm diametro filtri: non disp. dimensioni (diametro x lunghezza): mm 85 x 120,2 peso: 670 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 12-24mm f/4 DG HSM ART (anteprima/prova 27/03/2017) (test 31/03/2017) (test 17/04/2017) --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 14-24mm f/2,8 DG HSM ART (test 14/04/2018) --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 17-50mm f/2,8 EX DC OS HSM prodotto dal: 2010 formato: DX equivalenza in FF: 25-75mm angolo di campo: da 79,5° a 31,6° (in DX) fattore di zoomata: 2,94X diaframma: f/2,8 - f/22 lamelle diaframma: 7 schema ottico (lenti/gruppi): 17/13 lenti speciali: 2 FLD - 3 Asph stabilizzazione: si IF: si motore AF: HSM distanza minima di fuoco: 0,28cm diametro filtri: 77mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 83,5 x 91,8 peso: 565 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 17-70mmf/2,8-4 C DC Macro (test 03-09-2015) --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 18-35mm f/1,8 DC Art (test 06-06-2016) --------------------------------------------------------------------------------------- Sigma 24-35mm f/2 Art (anteprima 22-09-2015) (test 13-10-2015) (test 08-08-2016) -------------------------------------------------------------------- TAMRON per NIKON ------------------------------------------------------------ Tamron SP 10-24mm f/3,5-4,5 Di II LD prodotto dal: 2008 formato: DX equivalenza in FF: 15-36mm angolo di campo: da 109° a 61° (in DX) fattore di zoomata: 2,4X diaframma: f/3,5 - f/22 lamelle diaframma: 7 schema ottico (lenti/gruppi): 12/9 lenti speciali: 3hybrid - 2 LD - 1 Asph stabilizzazione: si IF: no motore AF: si distanza minima di fuoco: 0,24cm diametro filtri: 77mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 83,2 x 86,5 peso: 406 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Tamron 15-30mm f/2,8 VC USD (test 19-03-2017) --------------------------------------------------------------------------------------- Tamron SP 17-50mm f/2,8 XR Di II VC LD prodotto dal: 2008 formato: DX equivalenza in FF: 25-75mm angolo di campo: da 79,5° a 31,6° (in DX) fattore di zoomata: 2,94X diaframma: f/2,8 - f/22 lamelle diaframma: 7 schema ottico (lenti/gruppi): 16/13 lenti speciali: 3hybrid - 2 LD - 2 XR stabilizzazione: si IF: si motore AF: si distanza minima di fuoco: 0,27cm diametro filtri: 67mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 74 x 82 peso: 430 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Tamron 24-70mm f/2,8 Di VC USD prodotto dal: 2012 formato: FX angolo di campo: da 84° a 34,3° fattore di zoomata: 2,9X diaframma: f/2,8 - f/22 lamelle diaframma: 9 schema ottico (lenti/gruppi): 17/12 lenti speciali: 2 XR - 1 hybrid - 3 LD - 3 Asph stabilizzazione: si IF: si motore AF: USD distanza minima di fuoco: 0,38cm diametro filtri: 82mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 88 x 108 peso: 825 grammi -------------------------------------------------------------------- TOKINA per NIKON ------------------------------------------------------------ Tokina AT-X 11-20mm f/2,8 Pro DX prodotto dal: 2015 formato: DX equivalenza in FF: 16-30mm angolo di campo: da 104,3° a 70,6° (in DX) fattore di zoomata: 1,8X diaframma: f/2,8 - f/22 lamelle diaframma: 9 schema ottico (lenti/gruppi): 14/12 lenti speciali: 3SD - 3 asph stabilizzazione: no IF: si motore AF: si distanza minima di fuoco: 0,28cm diametro filtri: 82mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 89 x 92 peso: 560 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Tokina AT-X 12-28mm f/4 Pro DX prodotto dal: 2013 formato: DX equivalenza in FF: 18-42mm angolo di campo: da 99,4° a 53,6° (in DX) fattore di zoomata: 2,3X diaframma: f/4 - f/22 lamelle diaframma: 9 schema ottico (lenti/gruppi): 14/12 lenti speciali: 2 Asph - 2 SLD - 2 XR stabilizzazione: no IF: si motore AF: si distanza minima di fuoco: 0,25cm diametro filtri: 77mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 84 x 90 peso: 600 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Tokina AT-X 14-20mm f/2 Pro DX prodotto dal: 2016 formato: DX equivalenza in FF: 21-30mm angolo di campo: da 90,6° a 70,6° (in DX) fattore di zoomata: 1,42X diaframma: f/2 - f/22 lamelle diaframma: 9 schema ottico (lenti/gruppi): 13/11 lenti speciali: 3 Asph - 2 SLD - 2 SD stabilizzazione: no IF: si motore AF: si distanza minima di fuoco: 0,28cm diametro filtri: 82mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 89 x 106 peso: 725 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Tokina AT-X 16-28mm f/2,8 Pro FX prodotto dal: 2010 formato: FX angolo di campo: da 106,9° a 75,3° fattore di zoomata: 1,75X diaframma: f/2,8 - f/22 lamelle diaframma: 9 schema ottico (lenti/gruppi): 15/13 lenti speciali: 3 SLD - 3 Asph stabilizzazione: no IF: si motore AF: si distanza minima di fuoco: 0,28cm diametro filtri: 82mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 90 x 133 peso: 950 grammi --------------------------------------------------------------------------------------- Tokina AT-X 24-70mm f/2,8 PRO FX prodotto dal: 2014 formato: FX angolo di campo: da 84° a 34,3° fattore di zoomata: 2,9X diaframma: f/2,8 - f/22 lamelle diaframma: 9 schema ottico (lenti/gruppi): 15/11 lenti speciali: 3 SLD - 3 Asph stabilizzazione: no IF: si motore AF: nano-USM distanza minima di fuoco: 0,38cm diametro filtri: 82mm dimensioni (diametro x lunghezza): mm 89 x 107 peso: 1000 grammi ------------------------------------------------------------------------------------------------ work in progress... Max Aquila © per Nikonland 2017
  22. galleria hi-resolution A conclusione della nutrita serie di articoli scaturiti dal nostro appassionamento per le capacita' del sensore Foveon delle mirrorless Sigma, questo ulteriore articolo speriamo serva a dare il senso delle marcate differenze che...accomunano i diversi progetti nati sotto lo stesso marchio in questi anni.A confrontarsi in uno slalom parallelo intorno agli stessi soggetti ritratti in differenti condizioni, a luce diurna ed anche in interni a luce flash, due mirrorless Sigma che non potrebbero essere piu' diverse per forma, dimensione, peso e, probabilmente, destinazione finale: la sdQuattro con Sigma Art 50mm f/1,4 che insieme assommano quasi un chilo e mezzo di peso e la dp3 Merrill con il suo 50mm f/2,8 Macro incorporato, che non arrivano a 5 etti.A prescindere dalla matrice comune, quel sensore Foveon che risolve cosi' tanto di piu' dalla...matrice di Bayer, (dove il Foveon si avvantaggia rispetto il Bayer del doppio della risoluzione sugli assi orizzontali e verticali) le differenze tra i due apparecchi sono davvero tante, a partire dall'impostazione di utilizzo (mirino per la sd4, monitor per la dp3), a continuare con le filosofie progettuali che prevedono ottiche dedicate ed incorporate nella serie dp, intercambiabili invece per l'altra mirrorless, a finire con la differente risoluzione, di 15,4 /25 Mpx per la serie dp, ad arrivare ai 29,5 /39 Mpx (la seconda cifra indica il valore di equivalenza ad una matrice Bayer). "I difetti, quelli, si prendono tutti" diceva mio nonno e Sigma conferma un assunto che le deriva certamente dalle difficolta' di processo di un file che nella densita' di informazioni ha il suo principale e indiscutibile vanto.Nessuna delle mirrorless dei due sistemi e' esente dalla difficolta' di messa a fuoco del soggetto, specie fuori dal riferimento centrale, dalla limitatissima quantita' di aree di messa a fuoco, dalle difficolta' di metabolizzazione del file RAW, sia on camera, sia in postproduzione.Incapaci di amplificare il segnale rispetto al rumore, sono sistemi che vanno utilizzati pochissimo oltre la sensibilita' nominale allo scopo di evitare di vanificare i pregi vantati.Ma il seguito che fin dalle prime versioni della serie dp, anche prima di quella presente, dedicata all'ing Merrill, ideatore del sensore, risulta giustificato dai risultati cromatici e di ricchezza di informazioni presenti su ognuno dei files cosi' difficilmente...partoriti. Qui potremo vedere come questa capacita' di lettura possa differire, a parita' di soggetto e condizioni di ripresa.Anche in maniera rilevante... in esterni Iniziamo con una passeggiata sotto il sole di fine novembre (!) a Mondello, facendo sparare alle due Sigma tutti i colori di cui possano disporre, lavorando sempre in RAW, poi convertito in Tiff con lo specifico software Sigma photo Pro.Il primo file sempre quello della dp3 Merrill a seguire, l'analogo della sdQuattro ancora: Evidente una resa cromatica davvero soggettiva per ognuna delle due "elettroniche" pur settate con profilo colore "neutral"Ben difficile stabilire un criterio di favore, tenendo in considerazione elementi differenti come possono essere i bianchi, il "grigio medio", la saturazione e la tonalita' cromatica. oppure tutti i precedenti "concetti" unitamente alla resa dell'obiettivo in uso, per esempio in termini di resa nello sfocato(ovviamente a parita' di diaframma, tenendo conto che il 50 Art parte ben diversamente dotato) dp3 f/2,8 f/8 sd4 f/2,8 f/8 quindi, ovviamente, nella resa dei particolari piu' fini nel fotogramma:dp3 sd4 Insomma, insistendo per stabilire una preferenza,dp3 sd4 mi rendo conto che se di primo acchitto preferisco sempre il file della sd4, pero' poi riflettendo, mi rendo conto della maggiore fedelta' rispetto la reale cromia dei soggetti della Sigma dp3, la quale paga lo scotto sugli slittamenti cromatici ingenerati dalle aree omogenee piu' ampie (per es, il cielo), che a ben pensare non sono certo il terreno di ripresa per cui quell'obiettivo macro e' stato progettato. Cio' si evidenzia nelle transizioni piu' fini nelle riprese ravvicinate: dp3 sd4 nelle quali, a mio vedere, la piccola Merrill supera per analisi e fedelta' cromatica l'eclatante ma piu' superficiale sd4 (che continuo a desiderare...) pero', non appena ci siano ampi contrasti cromatici, chi vi pare si comporti meglio? dp3 oppure sd4 ? mentre quando si ritorni a varie gamme di toni...? dp3 sd4 certo, la sd4 con questo 50Art che apre fino a quanto il mio Sole gli consente... in interni e luce artificiale Per restare sul campo della differenza cromatica, proviamo a cambiare sorgente luminosa, predisponendo un piccolo set di ripresa in interni, in luce flash, su di un campo invece ben congeniale alla Sigma dp3, quello della distanza ravvicinata e della resa dei particolari piu' fini del soggetto. Il quale soggetto sono dei semplici fruttini di pasta reale, che noi qui chiamiamo con un toponimo, Martorana, e che molti, erroneamente, confondono con il marzapane. Per consentire pari opportunita' al 50/1,4 Art, montato sulla sdQuattro, in alcune riprese ho utilizzato una lente addizionale Marumi X3 DHG da 77mm procurata all'uopo, ottenendo risultati di ...livello, come potrete giudicare.a distanza quasi minima per la sd4 e ...quasi media per la dp3 sd4 dp3 un po' piu' da vicino... sd4 dp3 dalle quali immagini si evince una differenza in termini di punto di bianco, nonostante il coerente bilanciamento colore posto su luce flash su entrambe le mirrorless Sigma anche ...affettando la frutta, avvicinandoci ulteriormente e concentrandoci sulla "materia" prima che sul colore dp3 sd4 modificando la direzione dello snoot, per illuminare la lama sd4 finalmente arrivando al leit-motiv del Foveon che esalta i particolari, arrivando fino al cuore della struttura dp3 sd4 qui superando perfino la minima maf della dp3, grazie alla lente addizionale Marumi allora...la dp3 fa o non fa venir voglia di mangiare la Martorana? in esterni again... Torniamo in esterni, ma su soggetti piu' uniformi cromaticamente, con riprese a distanze convenzionali e/o ravvicinate, per valutare sia le differenti intonazioni di bianco e grigiomedio, ma anche la resa dei due obiettivi in termini di nitidezza e resa generale, ma sopratutto in funzione della caratteristica principale che a mio parere differenzia dagli altri questi sensori Foveon, indipendentemente dalla visione del colore, ossia per la capacita' di lettura nel dettaglio. Anche il piu' insignificante: che diventa, inconsapevolmente, Soggetto. (nuovamente, prima i file dp3 e dopo quelli sd4) e non e' un caso che Sigma e mr.Yamaki perseverino nel progettare e proporre sistemi basati su questa famiglia di sensori dall'incredibile efficienza in termini di restituzione dei dettagli piu' fini, come si puo' notare da questi scatti tutti operati a mano libera e con le difficolta' di ripresa che la dp3 ed il suo pessimo monitor, o il terrificante autoSfocus della sd4, comportano: perche' comunque ne vale proprio la pena! In buona sostanza vorrei proprio conoscere le ragioni di chi ancora pensi che Sigma sia un'azienda di secondo piano sulla scena dell'innovazione progettuale. Io sono davvero onorato di aver potuto prendere atto delle opportunita' che negli ultimi anni ci sono state messe a disposizione e spero ardentemente che Yamaki & C non interrompano il processo evolutivo che non potra' che sortire effetti positivi su tutto il mercato: non fosse altro che per l'esempio virtuoso. galleria hi-resolution Max Aquila photo © per Nikonland 2016
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