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Max Aquila

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  1. Non e' una tua visione, ma anche mia... Nel testo dell'articolo, se ti soffermerai a leggerlo, vedrai che scrivo cose come: Ad essere piu' esplicito... potrei rischiare una denunzia
  2. Se proprio un fisso come il 14/1,8 non vi faccia venire l'acquolina in...macchina, Sigma produce una Signora alternativa a quel Tamarron: Questo architetto qua Pazienza se tra 24 e 30mm vi resti un buco...io dei 28mm non so che farmene
  3. 114 gradi di angolo di campo sono quasi un terzo di angolo giro... Va da se che una sorgente luminosa di traverso o in controluce, diretta o riflessa la troverete sempre: chi pensi di avere un obiettivo di queste focali che ne sia esente...semplicemente non ci vede bene (o non gli interessa di vedere) In quanto ai filtri su obiettivi da questa portata di luce.... no...non lo dico ! Se non che ho smesso di usarne dalla F100 in poi. E sono felice dei risultati che ottengo. L' Irix 11/4 appena testato, a parte le magagne intrinseche, ha scelto l'unica soluzione intelligente per chi continui a pensare ai filtri: quella di prevedere un'apposita slitta sulla baionetta per eventuali filtri in gelatina, da ritagliare nella misura adatta (30x30mm) Cio' ovviamente esclude tutte le porcherie possibili ingenerabili da polarizzatori e digradanti: ma lascia spazio a roba piu' seria come ad esempio gli ND E la mia e' una modesta opinione da fotografo...
  4. Tokina giusto Babbo Natale potrà dirtene. Per il test dell'Irix ho usato la Nikon D810... ma non soltanto...: altre foto la prossima settimana...
  5. tu ci metti sempre del tempo a credere a Nikonland... ma come e' stato per il tuo 135dc vedrai che riusciremo a farti capire l'errore commesso: i due test su quel 15-30 dimostrano il contrario di quanto tu pare apprezzi... A cominciare dalla distorsione ottica, a finire alla nitidezza: proprio per questo non abbiamo per nulla tenuto a trasportarlo su Nikonland 2.0
  6. Non ho capito bene, Dario... Eri orientato verso il Tamron 15-30 (ossignur...) e l'hai comprato o no? E le deformazioni ottiche di cui parli sono la distorsione dovuta ad errato allineamento o quella ottica, per la quale i superwide Art a mio parere sono strabilianti per la correzione in funzione di focale e luminosita'...? (14/1,8 e 12-24/4 insieme al 20/1,4 non hanno la pari in altre realizzazioni, quando ve ne siano, equivalenti) E l'uso sporadico di quale 10-20... il Nikon DX o il Sigma DC? Insomma, cosa userai di piu' il 10-20 o il Tamron 15-30 (se sia gia' in tuo possesso)? Aiuto....
  7. f/1,8 e' piu' del doppio di luminosita' rispetto f/4... ed in un superwide non si traduce in una pdc eccezionalmente superiore, a meno che non si metta a fuoco un soggetto a distanza minima: allora si riuscirà a cogliere differenza tra f/ 1,8 - 2 - 2,8 e 4 Ma se gia' ci allontaniamo a 60/70cm dal soggetto a fuoco si annullano molte di queste differenze. Andiamo alla differenza di qualita': il 14/1,8 mi sembra una spanna sopra al 12-24 alla stessa focale e a diaframma medio (f/5,6 - 8 - 11). Inoltre e' enormemente corretto da ghosts e flares: nello zoom sono piccoli e poco invasivi, ma nel 14/1,8 sono quasi impercettibili Peso e prezzo sono identici... Per uso sporadico ti fai bastare il 14/1,8 che è un prodigio della tecnologia ! Un 12-24 toglie le castagne dal fuoco a chi quelle focali le usi correntemente... e non abbia gia' un 20/1,4... come me Penso a quelli che fotografano la volta celeste: tagliare via parti indesiderate di inquadratura gia' in ripresa, zoomando, è indispensabile e la sensibilita' in quei casi e' l'ultimo dei problemi. Mentre con la D810...che non voglio mai usare oltre i 640/800 iso... io comprerei un f/1,8
  8. IL peggiore ! Poveri gatti...
  9. e mi piacerebbe a questo punto provare anche il Nikon anche se datato, 12-24.... Marco Rovere... se ci sei batti un colpo?
  10. Ecco, guardo le foto di Vignoli e mi vengono le vertigini: ma come diamine fai a fotografare piu' in alto dei gabbiani e delle sule in volo? Lo so che in giro nel mondo esistono questi posti, dove io andrei anche solo per guardare, lungamente, queste incredibili esperienze di vita tenace, che solo gli animali riescono a strappare alla natura. Sai trasferire immaginazione dalle immagini: mi piacerebbe ti soffermassi ogni tanto a parlare nel sito delle tue esperienze di scatto. Trova il tempo per farlo: guarda a che ora ti sto scrivendo... p.s. HermanHesse scrisse: “La natura ha migliaia e migliaia di colori, e noi ci siamo messi in testa di ridurne la scala solo ad una ventina.”
  11. Grazie per gli apprezzamenti e ancora ad Umberto bimatic che ci ha dato la possibilità di parlare di questa realizzazione così sui generis. Già...perche' ritengo che una focale da 11/12mm sia veramente destinata a compiti ben piu' specifici di una da 14/15mm, imparagonabili tra loro come con buona parte dell'attuale vasto panorama che coinvolge wide, ultrawide e fisheye in un mercato che spesso propone "pezzi unici" frutto di ammirazione piu' che di reali esigenze di ripresa. Vedo queste focali come certamente orientate a quelle riprese notturne della volta celeste, per le quali pero' a mio parere questo Irix non mi pare possegga le fondamentali doti di nitidezza ed acutezza che scopi simili prevedono. Dove eccellono certamente ottiche ben differenti da questa come il 12-24/4 Sigma Art, davvero di livello superiore in tutte le caratteristiche fondamentali e complementari, rispetto all'Irix 11/4 Che e' trendy, dal bel design, attrezzato per una pratica antica, quella dell'iperfocale, a cui ci si dedicava con macchine buie come certe telemetro di prima generazione, in assenza (funzionale o...economica) dei mirini adatti alle focali grandangolari in uso, dotate di supporto sensibile assolutamente difforme dal concetto di planeita' e per cio' stesso proclivi a produrre immagini prive di nitidezza se non al centro immagine. Oggi siamo viziati dalla qualità raggiunta dai sistemi attuali, non possiamo più mettere la testa dentro la sabbia: vendere due versioni dello stesso obiettivo a prezzi sensibilmente differenti induce a pretendere una qualità di base che in questo 11mm a mio parere manca: per incisività e per contrasto, sempre da correggere in post produzione coi rispettivi cursori. Pastellato cromaticamente, mai brillante: a suo agio quindi, come avete correttamente osservato, più con luce diffusa che con luce contrastata e puntiforme. Divertente per abituarsi a valutare la scena in funzione dell'esigenza della lente....ma ovviamente questo si chiama giocare: non certo lavorare. Scusate l'accostamento finale all'iris con la ricotta: ma era una settimana che mi ci faceva pensare...ed ora meglio pensare ai trigliceridi...
  12. Immaginato dai fotografi, progettato dagli ingegneri, perfezionato dai designers... questo è Irix: il sogno dei fotografi Questo e' la traduzione in italiano del concept espresso sul sito della casa madre delle ottiche Irix, al momento due superwide manual focus per baionette reflex Nikon, Canon e Pentax, un 15/2,4 oltre all'incredibile (a pensarci seriamente) 11mm f/4,0 oggetto di questo test. Obiettivo che mi e' stato generosamente prestato proprio allo scopo di provarlo e di esprimere le mie opinioni al riguardo, da Umberto "bimatic" : nikonlander che ci segue gia' dalla precedente versione del sito. Lo ringrazio di questa opportunità altrimenti difficile da realizzarsi anche a causa della bassa diffusione di queste due ottiche, destinate ad un pubblico particolare e certamente consapevole delle modalità di utilizzo a fuoco manuale di un obiettivo da 126° di angolo di campo sul pieno formato delle reflex cui destinarlo. Stiamo parlando di un progetto ottico svizzero (TH Swiss), realizzato in stabilimenti coreani, presentato sul mercato a marzo 2017, in due versioni che si differenziano per materiali ed estetica, il modello Blackstone in lega di magnesio ed alluminio, con i riferimenti serigrafati sul barilotto in una vernice reattiva agli UV ed il modello Firefly, rivestito in materiali plastici di elevato livello, che gli consentono di risparmiare 60 grammi di peso rispetto la versione piu' ricca (che costa...il 50% in piu'...!) Al netto dei tappi, originali per forma ed ancoraggio, parliamo di un obiettivo che pesa 730 grammi in questa versione, piu' largo che lungo (118x103mm) con un elemento frontale davvero imponente, addirittura piu' largo di 1,4cm dell'enorme lente frontale dei Sigma Art 14/1,8 e 12-24/4 (il secondo dei quali sara' il mio riferimento mentale nell'uso di questo fisso, per focale e luminosità) schema ottico da 16 lenti in 10 gruppi, (9 delle quali speciali) dotato di diaframma a nove lamelle da f/4 a f/22 e di strato antiriflesso denominato "neutrino coating" in omaggio forse alla neutralita' (carica zero) dell'omonimo elemento fisico. Munito di una completissima scala di pdc, dedicata all'uso in iperfocale come ampiamente evidenziato tra le serigrafie stesse, oltre che di una ergonomica protuberanza sulla ghiera di messa a fuoco manuale, che arrivata all'infinito segnala il riferimento con un click che consente di regolarla senza dover distogliere l'occhio dal mirino. Davanti all'ampia, morbida e comoda ghiera di messa a fuoco, si individua un collare di serraggio della ghiera stessa, nella posizione scelta per lavorare in iperfocale con l'obiettivo. La distanza iperfocale (per rinfrescare questo argomento, caro agli utilizzatori seriali di grandangolari, e' quella regolazione della ghiera di messa a fuoco che produca in relazione al diaframma in uso, la profondita' di campo richiesta dal soggetto ritratto tra due valori di distanza minima e massima. E' in pratica il campo di nitidezza di quel diaframma su quel determinato obiettivo, necessario per tenere a fuoco tutto cio' che e' ricompreso tra i due valori indicati sulla scala delle distanze (relativi a quel diaframma) al di qua e al di la' del riferimento centrale di messa a fuoco di quell'obiettivo. Chi fa il reporter con obiettivi wide e superwide MF in sostanza, spesso non sposta mai la ghiera di messa a fuoco, dopo averla regolata sulla distanza iperfocale, se deve realizzare degli scatti a distanza costante dal soggetto e sempre con lo stesso diaframma: se varia il diaframma, dovra' apportare una proporzionale variazione della distanza di iperfocale. Insomma...sul sensore da 36milioni di pixel di questa mia D810, un omaggio ad una pratica del passato, data l'estrema necessita' di precisione del fuoco che questo sensore invece richiederebbe... I due superwide Irix possiedono questo collare di serraggio che aiuta, utilizzandolo, a non produrre spostamenti accidentali della ghiera MF, frequenti in questo tipo di pratica. Tra le ulteriori "chicche" di questo 11/4 abbiamo anche la possibilita' di utilizzare filtri posteriori in gelatina, dentro l'apposita baionetta, ritagliandoli nel formato 30x30mm inoltre, anche un trimming della ghiera MF che funziona secondo le istruzioni, per settare correttamente l'infinito Un obiettivo apparentemente tanto ben progettato e confezionato, da muovere a pensarne tutto il bene possibile. Lo vedremo all'opera... Se utilizzassimo un superwide come questo Irix 11mm f/4 per produrre inutili quanto grottesche distorsioni prospettiche non utilizzeremmo che il potenziale dello spioncino della nostra porta di ingresso di casa: che serve solo a proteggerci da visite indesiderate... ...se non si sta piu' che attenti, l'effetto che ne derivi diventa devastante, anche in condizioni nelle quali, con focali meno estreme, si lavorerebbe con maggior relax. Quando si usano obiettivi piu' larghi di un 35mm bisogna ricordarsi sempre questo assunto: che un grandangolare non deve servire per deformare, ma per contenere, o ancora meglio, mettere in evidenza i differenti piani su cui giacciono il/i soggetti della nostra inquadratura. E' anche vero che un superwide da 126° come questo Irix possa essere dedicato, ne piu' ne meno che un fisheye a riprodurre proprio una realta' falsata, stante la difficoltà con la quale ottenere una parvenza di planeita' di campo in una prospettiva che gia' da progetto e' quasi il triplo del campo visivo normale dell'occhio umano. Ma nelle determinazioni progettuali della casa svizzera che assembla in Corea questi obiettivi, c'è invece la pretesa di ottenere anche quella parvenza di normalità visiva che in qualche maniera, distanziandomi opportunamente dal soggetto, sono riuscito a ottenere, in qualche modo divertendomi certo a esprimere in postproduzione anche ulteriore ampiezza, nell'unione quasi mistica di 11 scatti ad f/11 di un obiettivo da 11mm e invariabilmente, rompendo il passo, anche a deformare ottenendo comunque delle immagini apparentemente ortogonali, nonostante la prossimita' esagerata agli elementi in primissimo piano, ancora piu' visibile nella stessa inquadratura, in verticale, dove riuscire a trovare il punto di intersezione in ripresa, tra il pianparallelismo orizzontale e verticale equivale all'abilita' con il joystick di comando di un drone... Una delle eventualita' da gestire spesso nell'utilizzo di simili focali consiste nell'estrema facilità di ritrovare il sole (o la sorgente di luce artificiale) in inquadratura: il comportamento di questo Irix e' molto differente a seconda della presenza o della mascheratura della sorgente luminosa in determinati casi (forte emissione di luce e chiusura accentuata del diaframma) il problema si acuisce e compaiono un'esplosione di corpi celesti, satelliti alla sorgente, effettivamente scomposti e impossibili da gestire in postproduzione, in barba al "neutrino coating" sbandierato in serigrafia e nella pubblicità del marchio problema non gestibile neppure sovraesponendo a livelli da +2EV ed oltre il problema resta nella sua interezza indipendentemente dalle situazioni limite, questo e' un limite ben preciso per un obiettivo con il quale basta girarsi di pochi gradi rispetto il sole alle spalle per ritrovarselo in inquadratura. Affrontiamo quindi il piu' caratteristico aspetto dell' Irix 11/4 ossia quello della destinazione gia' da progetto al suo utilizzo in iperfocale... Basta provare a individuare ad occhio la transizione a fuoco/fuori fuoco già con soggetti contrastati e ben illuminati, per desistere dopo pochi tentativi e tanta stanchezza visiva: le reflex digitali sono equipaggiate con vetrini di maf luminosissimi e pochissimo contrastati, perche' semplicemente...non si devono occupare così spesso di utilizzo delle ottiche in manual focus: quando cio' avvenga con mediotele e tele è certamente più facile da condursi a buon fine, piuttosto che con obiettivi wide. E questo non e' un wide, ma il superwide piu' estremo che ci sia sul mercato a copertura dell'intero fotogramma FF uno di quegli obiettivi con i quali mettere in primo piano un oggetto piccolo a contrasto con uno grande sullo sfondo, ridotto al suo livello...e quando si faccia l'opposto e' un rischio un superwide che un soggetto a un metro e mezzo di distanza ancora non sborda dal fotogramma vedere ad occhio dove sia nitido il soggetto e' (almeno per me) impraticabile un obiettivo per il quale la differenza di chiusura pare non portare a risultati apprezzabilmente differenti... fin da f/4 ad f/8 nemmeno ad f/11 o a f/16... e quindi, con questo obiettivo, si imposta il diaframma prescelto, in funzione degli ISO e del tempo di otturazione auspicato, si blocca la ghiera di maf sui riferimenti di iperfocale per quel diaframma, ben evidenziati in serigrafia, si cammina, si punta, si scatta... e se necessario, poi a casa, si ricompone l'inquadratura... tanto lo spazio non manca mai La mia impressione di utilizzo su di un sensore super esigente come quello della mia D810 e' quella che non siano la nitidezza ed il contrasto i punti di forza di questo obiettivo, neppure la luminosità ai bordi, sempre sottoesposti vistosamente rispetto al centro immagine, dove non riesco mai a notare una differenza plausibile dalle zone teoricamente non a fuoco nemmeno ingrandendo apprezzabilmente Insomma un obiettivo non ottimizzato per le tendenze attuali di super contrasto anche a focali estreme come queste (vedi Sigma Art fissi e zoom) ma un obiettivo assolutamente plasmabile in seconda battuta, in postproduzione, dove pero' i difetti macroscopici di vignettatura persistente e scarsa tenuta ai riflessi non possono che essere appena attenuati. la distorsione costante va dominata gestendo l'inquadratura in una serie progressiva di compromessi dalla quale possono certo scaturire opportunità di ad effetto, con soggetti privi di coerenza geometrica come quest'alberello di pompelmi un fiore di un cespuglio o panorami complessi, che lascino spazio ad immaginazione ed effetto piu' che alla coerenza di immagine ma se torno a voler...ricomprendere tutto.... meglio avvicinarsi, infilandosi nella scena Con questo obiettivo il soggetto risulta sempre intellegibile, qualsiasi sia la distanza di ripresa, ma nel piu' degli scatti, mai decisamente nitido certo... capita anche il caso fortuito... ma e' un attimo prima che...voli via Sulle inquadrature a pieno spazio bisogna industriarsi sempre nel trovare il corretto punto di ripresa per evitare di piegare ogni struttura alla logica distorsiva dela focale, unita alla mancanza di possibilita' di sollevarsi da terra quel tanto che basterebbe ad ottenere risultati coerenti (bisognerebbe portarsi appresso uno sgabellino pieghevole per maggior efficacia) ed anche qui, mai la sensazione della nitidezza assoluta di una delle parti sul piano di messa a fuoco (o di iperfocale, nel caso in questione) alla fine si decide pur sempre di... inclinare verso l'alto la fotocamera... chiaramente sugli ampi spazi la disponibilita' di campo e' sempre straordinaria ma nonostante mi ci sia applicato a lungo, la nitidezza, anche a brevi distanze ed ampie aperture... e qundi si finisce per usarlo sempre a f/11 il diaframma di elezione per le immagini che avete osservato, pazientemente... Insomma... il reportage in iperfocale era una delle pratiche piu' comuni al tempo della pellicola che badava al contesto piu' che alla chiarezza del soggetto e questo obiettivo sembra riportare a quell'epoca, nella quale parlare di planeita' di immagine si scontrava con l'efficacia del pressapellicola dentro la macchina, prima che con e qualita' specifiche dell'ottica e in fondo al tunnel contava solo la luce... Ma nel 2017, presentare un ultrawide FF a fuoco manuale e con la predisposizione per l'uso in iperfocale, in due versioni differenziate solo esteticamente, una a 550-700 euro e l'altra a 750-900 mi pare un po'... estremo nel senso che con i sensori attuali la richiesta di leggibilità del dettaglio diventa un must, al quale sacrificare la scelta degli obiettivi adatti. E questo Irix 11mm f/4, per le sue caratteristiche mi pare piu' orientato a diventare un discreto 16mm equivalente su di un corpo APS-C piuttosto che di consigliarne l'utilizzo in FF su corpi non piu' definiti di una D700 e giu' di li... Concludendo...? A Palermo la lettera X risulta linguisticamente impronunciabile: non ci appartiene.... quindi quest'obiettivo sarebbe un... Iris. Anche noi ne possiamo trovare due diverse versioni, entrambe con ricotta, una al forno e l'altra fritta (la mia versione .... Iris Friedcheese) Ma costa infinitamente meno... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2017
  13. Sony e Sigma insieme da fotoluce per mostrarvi le potenzialità di due sistemi accomunati da grandi prodotti e grande qualità d'immagine. Potrete provare l'intera gamma di fotocamere Alpha 7, Alpha 9 e Alpha 6X00, le ottiche GMaster e le compatte premium serie RX ed HX, oltre agli obiettivi Sigma con l'adattatore MC11 per il sistema ad attacco Sony E.Sei della Sicilia occidentale? Fotoluce ha una sorpresa per te!Il giorno dopo, sabato 11 novembre, il Sony e Sigma Day sarà ospite di Sicily Photo a Palermo. Due grandi giornate all'insegna della fotografia e della tecnologia!
  14. Colpa di Enrico Fermi: ancora una volta...
  15. Ne avete visto uno? ...o usato? nemmeno per sentito dire...? ecco che torna la fotografia in iperfocale.... come negli anni Cinquanta neutrino coating...? Esplosivo?!!!? in breve qui su Nikonland 2.0
  16. Dubito che possa essere addirittura "mecfiun" a causa dell' h Ma sono casertani?
  17. E comunque questo è il commento (negativo) di un suo acquirente americano Don't do it. Just' don't. Read my entire review. It's worth it. ByChris Dubuqueon February 13, 2017 Verified Purchase Please for the love of god read this entire review. I wish I could give this company negative reviews. Simply don't do it. This protection plan, and the company, Warrantech, who sells it, are not worth the time it takes to click on em. I purchased this plan for my 700.00 camera. The plan was for accidental damage. It turns out that they have a very long list of accidental damage that they don't even cover, but fortunately they did decide to cover mine. Great right! I mailed the camera in October of 2016 and they received it on November 2. The product description on Amazon has a list of bullet points under the price, one of them saying this: "5 Day Repair Guarantee on Depot Service". You would think that would mean my camera would be fixed within five days of their receiving it right? Well two weeks expire and I start asking for updates. On November 28 I get a response, saying that it is "In line for a technician". Then I hear nothing. I make several phone calls and get the same line, and get promises that it will be looked into but get no response. By approximately December 21 it finally gets looked at by a Tech. By December 28 I get notified that they have to order parts. It has now been two months since I mailed this camera away to a company who advertises a 5 day service guarantee. By January 12 I get some one on the phone who tells me that they have to mail it to the manufacturer. At this point I am becoming upset as this is now hurting my productivity and reputation. They tell me that instead of mailing it to the manufacturer they can fast track getting me an Amazon gift card so I can just buy my own. But then I hear nothing. I email them, and approximately ten days later I get a response offering me a refurbished camera. But you can't get a new protection plan on a refurbished camera. At least none I could find. I reject the offer and ask for the gift card they offered. At least a week later after several more phone calls and emails I get another response, saying they will give me a $440.00 gift card. (The camera was 700.00). When I call the first person I speak to tells me the 440.00 is such because my plan pays out 700.00 but they have to subtract the diagnostic fees from the company who does the repair. She actually says that "I can't expect them to pay the diagnostic fee right?" Unwilling to accept this I ask for some one who I can negotiate with. A woman answers the phone and identifies herself as a supervisor. This woman then tells me that the previous woman was misinformed and that the 440.00 was due to that being their cost for a refurbished camera that was offered. I then ask her about the 5 day service guarantee. She says that it Amazon's fault. They don't offer a 5 day guarantee that it would be ridiculous for a business to offer so quick a turnaround. Those are pretty much her words. She then puts me on hold and of course the call disconnects. To wrap this up I make several more calls. One supervisor actually seemed reasonable, after telling me that I have to allow for depreciation of my camera... (I bought a plan for a 700.00 camera but they were saying it was now worth 440.00). I also find out that the previous woman who identified herself as a supervisor was not a supervisor at all. Go figure. I ask for the refurbished camera on condition that they also provide me with a new accidental protection plan. Incidentally when I asked her about the 5 day service guarantee she tells me that the guarantee is that they will find me a repair service within five days. Shocked I asked her to repeat herself then again asked her to confirm that it is her final stance that the five day guarantee advertised in the product description in two different places only refers to the time they have to find a repair company... She says absolutely. She promises to call me back, but never does. The next day I get an email with the 440.00 gift card code. That was almost four months after I mailed the camera away, and at least 20-30 hours of waiting on hold or arguing with reps. I reject the card of course and email them several times telling them so. The Smart Guard protection team's final response response is as such: "Since the replacement item offered was denied, you are sent an ecard in the amount of the replacement item. Per the terms and conditions, your plan provides replacement of your originally covered product, or at our sole, discretion, reimbursement for the cost of replacement (up to the original purchase price). Replacement products may be a new or refurbished product of equal or similar features and functionality, but not necessarily the same brand". So there you go. If you decide to purchase this plan expect several months of waiting and lies and many hours of heart ache and disappointment only to be given half the camera's value and a bunch of contract jargon. This company will flat out not honor its "Guarantee" and will do whatever it can to avoid responsibility, from blatant lies to hanging up on you, leaving you shaking your head and frustrated. I will never purchase their product again, and nor should you or any one else
  18. Si. Non esiste. E se esistesse, per gli italiani, dovresti aggiungere uno zero al premio
  19. Venerdi' 10 novembre a Catania e Sabato 11 a Palermo ben due giornate Sigma in Sicilia, regione poco avvezza a questi appuntamenti, come del resto buona parte del mezzogiorno d'Italia. Aspettiamo la locandina dei due Sigma Day, ma in entrambi gli appuntamenti saro' modestamente a disposizione per illustrare a chi lo desideri le meraviglie del catalogo Sigma che tanto su Nikonland abbiamo in questi ultimi anni sviscerato con articoli basati sull'utilizzo concreto e realistico degli obiettivi e delle macchine fotografiche di questo marchio. Keep in touch per gli aggiornamenti su orari e luoghi...
  20. A Roma a settembre avevo chiesto a Giuseppe Maio se Nital mantenesse la distribuzione Lexar nonostante il cambio di proprietà. Mi era apparso fiducioso. Speriamo inoltre in ulteriori incrementi prestazionali delle "nuova" Lexar
  21. nella foto in questione: trattasi di moderna abitazione con tetto a trullo... falso La caratteristica del luogo viene riprodotta anche in molte recenti abitazioni, dotate di tutti i confort, semplicemente addizionate di trullo posticcio... Come quelli che fingono un castello medievale in cemento armato
  22. Infatti è questa la notizia: non che un antennista sia precipitato nel vuoto, ma che a una ragazzina/bambina di quattordici anni fosse imposto/consentito di svolgere assiduamente (non episodicamente) un lavoro stressante con turni simili. Non è che altre minori, solo perché in buona salute possano tollerare simili violenze.
  23. chi muore in fabbrica spesso non aveva avuto altra scelta lavorativa: queste ragazzine dell'est, quelle belle, vanno a fare le modelle per non finire in fabbrica, ove le fabbriche ci siano, o a fare di peggio. Ho pubblicato la notizia in un sito che si occupa di fotografia per ricordare a chi assolda in proprio modelle di sincerarsi sempre, come avviene in Nikonland in relazione agli stages qui organizzati, che le condizioni minime di rispetto della persona vengano tenute nella massima considerazione. Chiedendo se necessario anche i documenti di identita'. Non considerandole mai come manichini, ma sempre come persone, degne di rispetto indipendentemente dal livello di capacita' professionale.
  24. Max Aquila

    Fashion & Death

    Cito quanto riportato, spero coerentemente, dai portali web. Ritengo sia non solamente immorale la modalita' con la quale vengano "assunte" queste modelle, non soltanto la disumanita' con la quale vengono trattate, ma sopratutto l'abbassamento dell'eta' necessaria per poter pensare di svolgere "lavori" di questa fatta. Francamente oltre agli impresari magnacci, alle case di moda richiedenti e agli spettatori consapevoli di queste sfilate, ritengo siano responsabili di questa tratta delle schiave principalmente le famiglie dalle quali queste vittime consapevoli (od inconsapevoli) vengono buttate sul marciapiede sulla passerella di questa illusione della vita reale che e' il "mondo del fashion" Angosciante...
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