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  • Max Aquila
    Max Aquila

    Irix 11mm f/4 Firefly: lucciola o lanterna?

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    Immaginato dai fotografi, progettato dagli ingegneri, perfezionato dai designers... questo è Irix: il sogno dei fotografi

    Questo e' la traduzione in italiano del concept espresso sul sito della casa madre delle ottiche Irix, al momento due superwide manual focus per baionette reflex Nikon, Canon e Pentax, un 15/2,4 oltre all'incredibile (a pensarci seriamente) 11mm f/4,0 oggetto di questo test.

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    Obiettivo che mi e' stato generosamente prestato proprio allo scopo di provarlo e di esprimere le mie opinioni al riguardo, da Umberto "bimatic" : nikonlander che ci segue gia' dalla precedente versione del sito.

    Lo ringrazio di questa opportunità altrimenti difficile da realizzarsi anche a causa della bassa diffusione di queste due ottiche, destinate ad un pubblico particolare e certamente consapevole delle modalità di utilizzo a fuoco manuale di un obiettivo da 126° di angolo di campo sul pieno formato delle reflex cui destinarlo.

    Stiamo parlando di un progetto ottico svizzero (TH Swiss), realizzato in stabilimenti coreani, presentato sul mercato a marzo 2017, in due versioni che si differenziano per materiali ed estetica, il modello Blackstone in lega di magnesio ed alluminio, con i riferimenti serigrafati sul barilotto in una vernice reattiva agli UV ed il modello Firefly, rivestito in materiali plastici di elevato livello, che gli consentono di risparmiare 60 grammi di peso rispetto la versione piu' ricca (che costa...il 50% in piu'...!)

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    Al netto dei tappi, originali per forma ed ancoraggio, parliamo di un obiettivo che pesa 730 grammi in questa versione, piu' largo che lungo (118x103mm)

    con un elemento frontale davvero imponente, 59ffb2c9e1107_131-_D8X4469105mm1-50secaf-16MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.1e05b95788209c63d5af4b3271269fd1.jpg addirittura piu' largo di 1,4cm

    dell'enorme lente frontale dei Sigma Art 14/1,8 e 12-24/4  (il secondo dei quali sara' il mio riferimento mentale nell'uso di questo fisso, per focale e luminosità)

    schema ottico da 16 lenti in 10 gruppi, soczewka.jpg.1e0e87ca49ca7fd9ceb0658c44a61a08.jpg (9 delle quali speciali)

    dotato di diaframma a nove lamelle da f/4 a f/22 e di strato antiriflesso denominato "neutrino coating" in omaggio forse alla neutralita' (carica zero) dell'omonimo elemento fisico.

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    011  30102017 -_D8X4464  Max Aquila photo (C).jpg

    Munito di una completissima scala di pdc, dedicata all'uso in iperfocale 59ffb26d0c3b6_128-_D8X4459105mm1-100secaf-80MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.0d57342d4341ac198becc0e0b97a0d5f.jpg

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    come ampiamente evidenziato tra le serigrafie stesse, oltre che di una ergonomica protuberanza sulla ghiera di messa a fuoco manuale, che arrivata all'infinito segnala il riferimento con un click che consente di regolarla senza dover distogliere l'occhio dal mirino.

    Davanti all'ampia, morbida e comoda ghiera di messa a fuoco, si individua un collare di serraggio della ghiera stessa, nella posizione scelta per lavorare in iperfocale con l'obiettivo.

    La distanza iperfocale (per rinfrescare questo argomento, caro agli utilizzatori seriali di grandangolari, e' quella regolazione della ghiera di messa a fuoco che produca in relazione al diaframma in uso, la profondita' di campo richiesta dal soggetto ritratto tra due valori di distanza minima e massima.

    E' in pratica il campo di nitidezza di quel diaframma su quel determinato obiettivo, necessario per tenere a fuoco tutto cio' che e' ricompreso tra i due valori indicati sulla scala delle distanze (relativi a quel diaframma) al di qua e al di la' del riferimento centrale di messa a fuoco di quell'obiettivo.

    Chi fa il reporter con obiettivi wide e superwide MF in sostanza, spesso non sposta mai la ghiera di messa a fuoco, dopo averla regolata sulla distanza iperfocale, se deve realizzare degli scatti a distanza costante dal soggetto e sempre con lo stesso diaframma: se varia il diaframma, dovra' apportare una proporzionale variazione della distanza di iperfocale.

    Insomma...sul sensore da 36milioni di pixel di questa mia D810, un omaggio ad una pratica del passato, data l'estrema necessita' di precisione del fuoco che questo sensore invece richiederebbe...

    I due superwide Irix possiedono questo collare di serraggio che aiuta, utilizzandolo, a non produrre spostamenti accidentali della ghiera MF, frequenti in questo tipo di pratica.

    Tra le ulteriori "chicche" di questo 11/4 abbiamo anche la possibilita' di utilizzare filtri posteriori in gelatina, dentro l'apposita baionetta, ritagliandoli nel formato 30x30mm

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    inoltre, anche un trimming della ghiera MF

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    che funziona secondo le istruzioni, per settare correttamente l'infinito

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    Un obiettivo apparentemente tanto ben progettato e confezionato, da muovere a pensarne tutto il bene possibile.

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    Se utilizzassimo un superwide come questo Irix 11mm f/4 per produrre inutili quanto grottesche distorsioni prospettiche

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    non utilizzeremmo che il potenziale dello spioncino della nostra porta di ingresso di casa: che serve solo a proteggerci da visite indesiderate...

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    ...se non si sta piu' che attenti, l'effetto che ne derivi diventa devastante, anche in condizioni nelle quali, con focali meno estreme, si lavorerebbe con maggior relax.

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    Quando si usano obiettivi piu' larghi di un 35mm bisogna ricordarsi sempre questo assunto: che un grandangolare non deve servire per deformare, ma per contenere, o ancora meglio, mettere in evidenza i differenti piani su cui giacciono il/i soggetti della nostra inquadratura.

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    ne piu' ne meno che un fisheye a riprodurre proprio una realta' falsata, stante la difficoltà con la quale ottenere una parvenza di planeita' di campo in una prospettiva  che gia' da progetto e' quasi il triplo del campo visivo normale dell'occhio umano.

    Ma nelle determinazioni progettuali della casa svizzera che assembla in Corea questi obiettivi, c'è invece la pretesa di ottenere anche quella parvenza di normalità visiva che in qualche maniera, distanziandomi opportunamente dal soggetto, sono riuscito a ottenere, in qualche modo

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    divertendomi certo a esprimere in postproduzione anche ulteriore ampiezza, nell'unione quasi mistica di 11 scatti ad f/11 di un obiettivo da 11mm

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    e invariabilmente, rompendo il passo, anche a deformare 59ffb364f3ba7_103-_D8X424111mm1-250secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.06a19185d045a0359e46d01e047e4465.jpg

    ottenendo comunque delle immagini apparentemente ortogonali, 

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    nonostante la prossimita' esagerata agli elementi in primissimo piano, ancora piu' visibile nella stessa inquadratura, in verticale,

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    tra il pianparallelismo orizzontale e verticale equivale all'abilita' con il joystick di comando di un drone...

    Una delle eventualita' da gestire spesso nell'utilizzo di simili focali consiste nell'estrema facilità di ritrovare il sole (o la sorgente di luce artificiale) in inquadratura: il comportamento di questo Irix e' molto differente a seconda della presenza o della mascheratura della sorgente luminosa

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    in determinati casi (forte emissione di luce e chiusura accentuata del diaframma) il problema si acuisce e compaiono un'esplosione di corpi celesti, satelliti alla sorgente, effettivamente scomposti e impossibili da gestire in postproduzione, in barba al "neutrino coating" sbandierato in serigrafia e nella pubblicità del marchio

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    a livelli da +2EV ed oltre 59ffb9fbacacc_149-_D8X469711mm1-25secaf-16MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.d6e10e4954978382566a4d0673380638.jpg il problema resta nella sua interezza

    indipendentemente dalle situazioni limite, questo e' un limite ben preciso per un obiettivo con il quale basta girarsi di pochi gradi rispetto il sole alle spalle per ritrovarselo in inquadratura.

    Affrontiamo quindi il piu' caratteristico aspetto dell' Irix 11/4 ossia quello della destinazione gia' da progetto al suo utilizzo in iperfocale...

    Basta provare a individuare ad occhio la transizione a fuoco/fuori fuoco già con soggetti contrastati e ben illuminati, per desistere dopo pochi tentativi e tanta stanchezza visiva: le reflex digitali sono equipaggiate con vetrini di maf luminosissimi e pochissimo contrastati, perche' semplicemente...non si devono occupare così spesso di utilizzo delle ottiche in manual focus: quando cio' avvenga con mediotele e tele è certamente più facile da condursi a buon fine, piuttosto che con obiettivi wide.

    E questo non e' un wide, ma il superwide piu' estremo che ci sia sul mercato a copertura dell'intero fotogramma FF

    uno di quegli obiettivi con i quali mettere in primo piano un oggetto piccolo a contrasto con uno grande sullo sfondo, ridotto al suo livello...e quando si faccia l'opposto e' un rischio

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    un superwide che un soggetto a un metro e mezzo di distanza ancora non sborda dal fotogramma 59ffb8bc70fdc_142-_D8X459711mm1-50secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.e11ca3bd7fbd79e801537170af26e200.jpg

     vedere ad occhio dove sia nitido il soggetto e' (almeno per me) impraticabile

     

    un obiettivo per il quale la differenza di chiusura pare non portare a risultati apprezzabilmente differenti...

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    ad f/8 59ffb54eee1a6_115-_D8X432311mm1-200secaf-80MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.48ced31b757d858f6c2b9e0b5b8d91b0.jpg

    nemmeno ad f/11 59ffb59a5b024_117-_D8X433611mm1-160secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.5dcf736fd380aa68b72945af278300c4.jpg

     

    o a f/16... 59ffb4dfa2c66_113-_D8X431211mm1-160secaf-16MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.775d7948b99e66b56105e1ea1450b746.jpg
     

    e quindi, con questo obiettivo, si imposta il diaframma prescelto, in funzione degli ISO e del tempo di otturazione auspicato, si blocca la ghiera di maf sui riferimenti di iperfocale per quel diaframma, ben evidenziati in serigrafia, si cammina, si punta, si scatta...

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    e se necessario, poi a casa, si ricompone l'inquadratura... tanto lo spazio non manca mai 

    La mia impressione di utilizzo su di un sensore super esigente come quello della mia D810 e' quella che non siano la nitidezza ed il contrasto i punti di forza di questo obiettivo, neppure la luminosità ai bordi, sempre sottoesposti vistosamente rispetto al centro immagine, dove non riesco mai a notare una differenza plausibile dalle zone teoricamente non a fuoco

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    nemmeno ingrandendo apprezzabilmente

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    Insomma un obiettivo non ottimizzato per le tendenze attuali di super contrasto anche a focali estreme come queste (vedi Sigma Art fissi e zoom)

    ma un obiettivo assolutamente plasmabile in seconda battuta, in postproduzione, dove pero' i difetti macroscopici di vignettatura persistente e scarsa tenuta ai riflessi non possono che essere appena attenuati.

    59ffb515125d9_114-_D8X431611mm1-50secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.72d88357329a4f7164c07edb1300fa05.jpg la distorsione costante va dominata gestendo l'inquadratura in una serie progressiva di compromessi 

    dalla quale possono certo scaturire opportunità di ad effetto, con soggetti privi di coerenza geometrica

    59ffb63a50d92_121-_D8X434611mm1-60secaf-80MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.5b5d9e46f7766ae51f63224916f93faa.jpg

    come quest'alberello di pompelmi 59ffb662edfee_122-_D8X434811mm1-125secaf-80MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.c07ec34110c18da9dee98f5b8d253a2f.jpg

    59ffb88b1380e_141-_D8X459211mm1-6secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.7558abe4a02f272bd074661ced3de0b3.jpg

    un fiore di un cespuglio

    o panorami complessi, che lascino spazio ad immaginazione ed effetto piu' che alla coerenza di immagine

    59ffb948c068d_145-_D8X463511mm1-100secaf-10MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.053dc4fc1a8b9dc5a806beeb99dd1296.jpg

    59ffb8eea552d_143-_D8X459811mm1-30secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.23865e11a6fc1af939a42ec8c00c1b8f.jpg

    59ffb91c10612_144-_D8X461711mm1-50secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.e7acf2dba8758f3df16993e457c7b04a.jpg

    59ffb97f41289_146-_D8X465158mm1-25secaf-80MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.87d47d264deededad58471997dbd2a91.jpg

    ma se torno a voler...ricomprendere tutto.... 59ffbb19373dd_154-_D8X478211mm1-250secaf-80MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.ea1f9f46afcaa46cc617d4537a9faeef.jpg

    meglio avvicinarsi, infilandosi nella scena

     59ffba9c23e94_152-_D8X475711mm1-200secaf-40MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.01957ead7becd5212443ba58416635d2.jpg59ffbaea86523_153-_D8X476211mm1-320secaf-40MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.0e46822faf3df623a273a5c08d281311.jpg

    Con questo obiettivo il soggetto risulta sempre intellegibile, qualsiasi sia la distanza di ripresa, ma nel piu' degli scatti, mai decisamente nitido

    certo... capita anche il caso fortuito... 59ffba268c987_150-_D8X471111mm1-2500secaf-40MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.3e2c8145e1f54d92feb1f6cf9969db36.jpg

    ma e' un attimo prima che...voli via 59ffba4fe004d_151-_D8X471111mm1-2500secaf-40MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.1585eef1f95de933b5eea18e008b2e7e.jpg  

    Sulle inquadrature a pieno spazio bisogna industriarsi sempre nel trovare il corretto punto di ripresa per evitare di piegare ogni struttura alla logica distorsiva dela focale, unita alla mancanza di possibilita' di sollevarsi da terra quel tanto che basterebbe ad ottenere risultati coerenti (bisognerebbe portarsi appresso uno sgabellino pieghevole per maggior efficacia)

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    ed anche qui, mai la sensazione della nitidezza assoluta di una delle parti sul piano di messa a fuoco (o di iperfocale, nel caso in questione)

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    alla fine si decide pur sempre di... inclinare verso l'alto la fotocamera...

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    chiaramente sugli ampi spazi59ffb7b17e6f9_137-_D8X450511mm1-100secaf-80MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.c1917ab5590bb3f9b16689244e1024dc.jpg

    la disponibilita' di campo e' sempre straordinaria

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    ma nonostante mi ci sia applicato a lungo, la nitidezza, anche a brevi distanze ed ampie aperture...

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    e qundi si finisce per usarlo sempre a f/11 59ffb7f23ec9e_138-_D8X451111mm1-30secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.44f6ac358d3d1986066859d5a30189a5.jpg

    il diaframma di elezione per le immagini che avete osservato, pazientemente...9_9
     

    Insomma... il reportage in iperfocale era una delle pratiche piu' comuni al tempo della pellicola

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    che badava al contesto piu' che alla chiarezza del soggetto

    e questo obiettivo sembra riportare a quell'epoca, nella quale parlare di planeita' di immagine si scontrava con l'efficacia del pressapellicola dentro la macchina, prima che con e qualita' specifiche dell'ottica

    59ffbb4b9c200_155-_D8X478511mm1-60secaf-11MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.654285813829fc71ce28235a422d3e24.jpg e in fondo al tunnel contava solo la luce...

    Ma nel 2017, presentare un ultrawide FF a fuoco manuale e con la predisposizione per l'uso in iperfocale, in due versioni differenziate solo esteticamente, una a 550-700 euro e l'altra a 750-900 mi pare un po'... estremo nel senso che con i sensori attuali la richiesta di leggibilità del dettaglio diventa un must, al quale sacrificare la scelta degli obiettivi adatti.

    301   -_D8X4823  105 mm  1-80 sec a f - 11  Max Aquila photo (C)_.jpg

    E questo Irix 11mm f/4, per le sue caratteristiche mi pare piu' orientato a diventare un discreto 16mm equivalente su di un corpo APS-C piuttosto che di consigliarne l'utilizzo in FF su corpi non piu' definiti di una D700 e giu' di li...

    Concludendo...?

    A Palermo la lettera X risulta linguisticamente impronunciabile: non ci appartiene....

    quindi quest'obiettivo sarebbe un... Iris.

    Anche noi ne possiamo trovare due diverse versioni, entrambe con ricotta, una al forno e l'altra fritta  (la mia versione .... Iris Friedcheese)

    5a00903779ef2_305-_D8X4862105mm1-25secaf-16MaxAquilaphoto(C)_.thumb.jpg.d815cd00e49910bf1d32610168165e66.jpg

    Ma costa infinitamente meno...xD

     

    Max Aquila photo (C) per Nikonland 2017

     

     

     

    Modificato da Max Aquila

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    Commenti Raccomandati

    • Nikonlander

    Grazie per il test è per le bellissime immagini... più di una volta mi hanno incuriosito questa coppia di obiettivi, ma alla fine il mio Samyang 14 mi ha sempre soddisfatto e sotto questa focale mi sono sempre "stufato" presto... 

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    • Nikonlander Veterano

    Veramente interessante e finalmente una prova seria di questo obiettivo. Non è certamente una lente "facile" ma questo è il male dei grandangoli molto spinti. Anche se lo diamo per scontato (ma scontato non lo è affatto) ho notato che le prestazioni migliorano in condizioni di cielo nuvoloso o comunque in condizioni di luce vagamente diffusa e questo ne limita parecchio l'utilizzo ma in fondo anche la focale (11 mm.) per proprio conto è già un limite. Prezzo comunque elevato per un'ottica che non rischia certo di finire consumata dall'usura. Troverei più interessante il 15mm (e magari un giorno leggerò anche quel test) che non solo è più luminoso (f. 2,4) ma nella versione Firefly è venduto a un prezzo molto più umano (399 euro da Giordano Innovation). Comunque ottimo test Max, come tuo solito ;)

    Modificato da effe
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    • Amministratori

    Grazie per gli apprezzamenti e ancora ad Umberto bimatic che ci ha dato la possibilità di parlare di questa realizzazione così sui generis.

    Già...perche' ritengo che una focale da 11/12mm sia veramente destinata a compiti ben piu' specifici di una da 14/15mm, imparagonabili tra loro come con buona parte dell'attuale vasto panorama che coinvolge wide, ultrawide e fisheye in un mercato che spesso propone "pezzi unici" frutto di ammirazione piu' che di reali esigenze di ripresa.

    Vedo queste focali come certamente orientate a quelle riprese notturne della volta celeste, per le quali pero' a mio parere questo Irix non mi pare possegga le fondamentali doti di nitidezza ed acutezza che scopi simili prevedono. Dove eccellono certamente ottiche ben differenti da questa come il 12-24/4 Sigma Art, davvero di livello superiore in tutte le caratteristiche fondamentali e complementari, rispetto all'Irix 11/4

    Che e' trendy, dal bel design, attrezzato per una pratica antica, quella dell'iperfocale, a cui ci si dedicava con macchine buie come certe telemetro di prima generazione, in assenza (funzionale o...economica) dei mirini adatti alle focali grandangolari in uso, dotate di supporto sensibile assolutamente difforme dal concetto di planeita' e per cio' stesso proclivi a produrre immagini prive di nitidezza se non al centro immagine.

    Oggi siamo viziati dalla qualità raggiunta dai sistemi attuali, non possiamo più mettere la testa dentro la sabbia: vendere due versioni dello stesso obiettivo a prezzi sensibilmente differenti induce a pretendere una qualità di base che in questo 11mm a mio parere manca: per incisività e per contrasto, sempre da correggere in post produzione coi rispettivi cursori.

    Pastellato cromaticamente, mai brillante: a suo agio quindi, come avete correttamente osservato, più con luce diffusa che con luce contrastata e puntiforme.

    Divertente per abituarsi a valutare la scena in funzione dell'esigenza della lente....ma ovviamente questo si chiama giocare: non certo lavorare.

     

    Scusate l'accostamento finale all'iris con la ricotta: ma era una settimana che mi ci faceva pensare...ed ora meglio pensare ai trigliceridi...:marameo:

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    • Amministratori

    Dunque, anche al netto delle condizioni meteo non splendide come al solito sotto al sole di Sicilia, io non riesco a capire il sensazionalismo che ha accolto queste ottiche Irix (effettivamente io preferirei infinitamente ... una cartata di Iris alla ricotta !).

    Io vedo :

    - colori sbiaditi
    - vignettatura che arriva fino al centro dell'immagine
    - distorsione non correggibile (a doppia S ?)
    - nessun piano di nitidezza

    insomma : una cacca !

    quindi a questo punto sposterei il campo di indagine per definire l'identikit del possibile usuario (  (c) Fab Cortesi ) e/o proprietario di questo cosone.

    Con quei soldi ci si compra un eccellente vecchio Nikkor 15/3.5 Ais, corretto all'inverosimile e con colori squillanti anche d'inverno.

    Ma a noi ci piace farci prendere per i fondelli da improvvisati otticisti :marameo:

    • Sono d'accordo 1
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    • Nikonlander Veterano
    17 minuti fa, Mauro Maratta dice:

     

    Con quei soldi ci si compra un eccellente vecchio Nikkor 15/3.5 Ais, corretto all'inverosimile e con colori squillanti anche d'inverno.

    Ma a noi ci piace farci prendere per i fondelli da improvvisati otticisti :marameo:

    Come diceva Max, l'11 ed il 15 sono due cose diverse, probabilmente il campo d'utilizzo per astrofotografia rende poco utile la rettilinearità, ma sono certo che per i grandi sviluppatori di raw potrebbe avere un'utilità anche nel paesaggio estremo, diversamente c'è il 12-24 sigma che non è manco da paragonare per qualità.

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    • Amministratori
    4 ore fa, Dario Fava dice:

    Come diceva Max, l'11 ed il 15 sono due cose diverse, probabilmente il campo d'utilizzo per astrofotografia rende poco utile la rettilinearità, ma sono certo che per i grandi sviluppatori di raw potrebbe avere un'utilità anche nel paesaggio estremo, diversamente c'è il 12-24 sigma che non è manco da paragonare per qualità.

    e mi piacerebbe a questo punto provare anche il Nikon anche se datato, 12-24....

    Marco Rovere... se ci sei batti un colpo?xD

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    Grazie Max per questi articoli sui grandangolari estremi, è un argomento di cui so poco e mi intriga molto. Stavo infatti pensando di chiedere a Babbo Natale, per cominciare, il Tokina 11-20 mm (più luminoso del 10-20 Nikon): qualcuno lo ha provato?

    p.s.: che corpo hai usato per la prova dell'Irix?

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    • Amministratori
    21 minuti fa, Francesco dice:

    Grazie Max per questi articoli sui grandangolari estremi, è un argomento di cui so poco e mi intriga molto. Stavo infatti pensando di chiedere a Babbo Natale, per cominciare, il Tokina 11-20 mm (più luminoso del 10-20 Nikon): qualcuno lo ha provato?

    p.s.: che corpo hai usato per la prova dell'Irix?

    Tokina giusto Babbo Natale potrà dirtene.

    Per il test dell'Irix ho usato la Nikon D810... ma non soltanto...: altre foto la prossima settimana...

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    • Nikonlander Veterano

    Grazie Max per questo test, per il quale mi pare di capire (con un po' di invidia per i bei luoghi ritratti) non sia stato esattamente un sacrificio effettuarlo... xD

    Concordo sul fatto - se ho letto bene fra le righe - che Sigma sia ormai diventato il benchmark per gli obiettivi di fascia pro a fronte dei quali le prestazioni di questo Irix appaiono cedenti sia dal punto di vista ottico che nel rapporto qualità/prezzo. E credo anch'io che forse la migliore destinazione di questa lente sia davanti ad una APS-C.

    E mi chiedo, se utilizzato con una FF, quale possa essere lo scopo specifico per dotarsene stante le peculiarità di una focale così estrema, considerando le riprese notturne della volta celeste le necessità - credo - di una parte veramente minima dei possibile acquirenti. :ph34r:

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    • Nikonlander

    Ottimo articolo grazie Max.

     

    E' una mia visione o vedo un po di aberrazione cromatica e un effetto "impastato" e poco definito delle immagini? Forse la compressione delle immagini ma lo dico perche son cose (difetti) che ho riscontrato anche sul 12mm di Samyang che monto a volte sulla fuji. E qui con la D810 non dovrebbe essere un problema di risoluzione del sensore.

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    • Amministratori
    2 ore fa, Fab Cortesi dice:

    Ottimo articolo grazie Max.

     

    E' una mia visione o vedo un po di aberrazione cromatica e un effetto "impastato" e poco definito delle immagini? Forse la compressione delle immagini ma lo dico perche son cose (difetti) che ho riscontrato anche sul 12mm di Samyang che monto a volte sulla fuji. E qui con la D810 non dovrebbe essere un problema di risoluzione del sensore.

    Non e' una tua visione, ma anche mia...

    Nel testo dell'articolo, se ti soffermerai a leggerlo, vedrai che scrivo cose come:

    Cita

    ...in determinati casi (forte emissione di luce e chiusura accentuata del diaframma) il problema si acuisce e compaiono un'esplosione di corpi celesti, satelliti alla sorgente, effettivamente scomposti e impossibili da gestire in postproduzione, in barba al "neutrino coating" sbandierato in serigrafia e nella pubblicità del marchio...

    ...vedere ad occhio dove sia nitido il soggetto e' (almeno per me) impraticabile... un obiettivo per il quale la differenza di chiusura pare non portare a risultati apprezzabilmente differenti...

    ...La mia impressione di utilizzo su di un sensore super esigente come quello della mia D810 e' quella che non siano la nitidezza ed il contrasto i punti di forza di questo obiettivo, neppure la luminosità ai bordi, sempre sottoesposti vistosamente rispetto al centro immagine, dove non riesco mai a notare una differenza plausibile dalle zone teoricamente non a fuoco...

    ...Insomma un obiettivo non ottimizzato per le tendenze attuali di super contrasto anche a focali estreme come queste (vedi Sigma Art fissi e zoom), ma un obiettivo assolutamente plasmabile in seconda battuta, in postproduzione, dove pero' i difetti macroscopici di vignettatura persistente e scarsa tenuta ai riflessi non possono che essere appena attenuati...

    ...Con questo obiettivo il soggetto risulta sempre intellegibile, qualsiasi sia la distanza di ripresa, ma nel piu' degli scatti, mai decisamente nitido

    certo... capita anche il caso fortuito... 

     

    ...con i sensori attuali la richiesta di leggibilità del dettaglio diventa un must, al quale sacrificare la scelta degli obiettivi adatti...

    Ad essere piu' esplicito... potrei rischiare una denunzia xDxDxD

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    • Nikonlander
    17 ore fa, Max Aquila dice:

    Non e' una tua visione, ma anche mia...

    Nel testo dell'articolo, se ti soffermerai a leggerlo, vedrai che scrivo cose come:

    Ad essere piu' esplicito... potrei rischiare una denunzia xDxDxD

    Perfetto grazie per confermarlo.

    Credo sia un problema generico di lenti come queste.

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    Il 9/11/2017 at 11:05, Max Aquila dice:

    Tokina giusto Babbo Natale potrà dirtene.

    Per il test dell'Irix ho usato la Nikon D810... ma non soltanto...: altre foto la prossima settimana...

    E quindi cosa mi suggerisci? una cosa semplice, per iniziare (Nikon aps-c), poi se mi prende la scimmia...

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    • Amministratori
    1 ora fa, Francesco dice:

    E quindi cosa mi suggerisci? una cosa semplice, per iniziare (Nikon aps-c), poi se mi prende la scimmia...

    il Nikon 10-20 anche se poco luminoso, oppure in subordine, il Sigma EX 10-20 f/3,5 di cui in questo articolo

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