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Max Aquila

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Tutti i contenuti di Max Aquila

  1. Sto usando, come avrai visto, il 14/1,8 che, se pur tarpato 1,2x dalla sigma sd4h, mi pare molto più facile dello zoom da gestire in bolla. Lo vedrò alla prova su Nikon FX e DX, Mtrading permettendo, spero presto
  2. trasferita da NIkonland 1.0, aggiornata e corretta , con gli inserimenti di new entries quali : - Nikon D7500 - Nikon AF-P 10-20mm f/4,5-5,6 - Nikon AF-P 70-300mm f/4,5-5,6E ED VR - Sigma C 100-400mm f/5-6,3 DG OSS continueremo ad integrare nel corso del tempo i profili cosi' delineati per questa guida al... vu cumpra'?
  3. Una base di partenza per chi abbia dapprima scelto la reflex e...soltanto dopo si sia posto il quesito di cosa scegliere nel grande catalogo all brands degli obiettivi intercambiabili per reflex Nikon. Senza la pretesa (come gia' scritto) di assolutezza, sia per il fatto che tanti obiettivi siano ancora da testare, sia per le autocratiche epurazioni di obiettivi fissi e zoom ormai a nostro avviso rinunciabili se non del tutto obsoleti. Tanto per fare un esempio, tra le opzioni per il corredo prosumer DX, allo step 3, mancano al fine di una valutazione completa, almeno sei zoom tra Tokina e Tamron della categoria wide-to-standard. Alcuni dei quali sarei curioso di provare. Inoltre, come apparira' chiaro, manca del tutto la terza categoria di utente, quella "no compromise" Ossia il chiaro identikit di...almeno uno dei redattori di Nikonland, ma certamente l'anelito comune alla esistenza di questo sito il quale, se e' pur vero che da dieci anni si occupa su queste pagine di tutto cio' che ruota intorno a Nikon (e negli ultimi anni questo ruotare assume volute sempre piu' ampie...per causa di Nikon) e' altrettanto chiaro come tenda prevalentemente a far emergere quanto di meglio nel campo della Fotografia esista, sia esistito, si prepari ad esistere. O desidereremmo che possa esistere !
  4. Quello sarà perfetto per i matrimoni ed i ritratti. Come per lo sport e il reportage lo scatto silenzioso a 30 ftg/s, che se arrivasse a 16 mpx invece di...8 quello si che sarebbe da reporter
  5. mi pare che su questo thread non si parli ancora della vexata quaestio per una FX Nikon: QUALE SARA' LA COPERTURA AF DEI SENSORI DI QUESTA D850??? Avremo ancora la ridicola (rispetto l'unica ML degna di rispetto in questo senso) assenza di sensori nella maggior parte del fotogramma, come su D5 e D810 (e a scalare tutte le altre)? Una copertura AF appena sufficiente per il sensore DX della D500? Perche' se no... hai voglia ad aumentare il rapporto di visione a mirino: se le righe di copertura dei sensori AF aumentano fino al 70/75% del mirino, la gente che con le fotocamere lavora e scatta davvero tanto, la precedente generazione di macchine fotografiche la trasformera' in lussuosi fermacarte: tranne che non fotografino esclusivamente in studio... Se e' stato deciso che questa sia una "action camera" dedicata ai reporter (da 45 Mpx ...) mi importa certo che tutti i punti AF reagiscano gia' da -3EV e quello centrale da -4EV.... ma dove li hanno dislocati? e, sopratutto, quanti sono...?
  6. talmente bello questo grandangolo, da poter tollerare che sia tu ad utilizzarlo...
  7. talmente bello questo grandangolo, da poter tollerare che sia tu ad utilizzarlo...
  8. Risalta in questa parata in quattro pagine come su Nikonland si siano trattati quasi esclusivamente zoom Nikon e Sigma: perche'? Prima di tutto Nikon in quanto Nikonland, spesso testando anche materiale per puro spirito di campanile. Poi Sigma, perche' negli ultimissimi anni, nella new age Yamaki, ha decisamente prodotto uno strappo che in molti casi l'ha portata a mettere in discussione tutti i competitor, Casemadri comprese. Sicuramente Nikon perche' di Nikon ci siamo fotograficamente cibati da quando fotografiamo, ma altrettanto di certo Sigma, grazie alla proficua e disinteressata (in entrambe le direzioni) collaborazione apprestata da MTrading nel metterci a disposizione obiettivi di tutte le categorie in cui si diparte oggi la loro produzione. E se per altre categorie di lenti (fissi, superluminosi, standard, mirrorless) ci siamo interessati a tanti altri marchi, a completare gli obiettivi widezoom per reflex Nikon mancano, ci mancano, quelli Tamron e Tokina di ultima generazione, che vedete "schedati" nelle ultime due pagine dell'articolo. Come gia' detto alcuni di questi esemplari (quasi tutti) avrei proprio voglia di provarli: compilando le schede facendo ricorso ai siti ufficiali (spesso in lingua inglese) e alle risorse gia' presenti sul web, ho constatato come questi Tamron siano pieni zeppi di lenti speciali, alcune con sigle autoctone, mai sentite prima. Cosi' come questi widezoom Tokina si caratterizzano per esigui rapporti di focale che raramente superano la soglia dei 2X... Quasi un oltraggio ai cultori dei superzoom da duecifreX . Mi riprometto di fare il possibile per prendere contatto con l'importatore italiano di Tamron: con Tokina per tre volte ho inutilmente tentato per mail di colloquiare in proposito... non ho mai ricevuto neppure una mail automatica di risposta. Se questo e' il livello commerciale degli intermediari commerciali non ci stupisce il baratro al quale da tempo si sono condannati con politiche degne degli anni Settanta del XX secolo. Ma da allora sono passati quarant'anni ed oltre: oggi noi siamo Nikonland e veniamo letti ogni giorno da una moltitudine di soggetti silenti. Che non sentono il bisogno di replicare, ma dei quali abbiamo contezza numerica. Sono persone che desiderano spendere bene il proprio denaro ed il tempo che dedicano alla passione per la fotografia. Meditate, importatori, meditate
  9. Ho da 15 mesi una Nikon D500 e nell'impossibilita' di trovare nell'immediato, subito dopo il suo acquisto, un MB-D17 a prezzo umano, mi sono attrezzato con un compatibile Meike, cosi' come avevo gia' fatto per molte altre reflex Nikon (e non solo Nikon). Ma come risaputo, la D500 e' una Nikon che splende di luce propria e vive le proprie contraddizioni in maniera ben differente da ogni altro modello della Casa. Uno dei grattacapi fin dall'inizio e' stato dato dalla compatibilita' con batterie che non siano le EN-EL15 originali, ma, ancora peggio, anche con i primi lotti di quel modello Nikon. Qualcosa di altrettanto strano l'ho notato dopo l'acquisto di questo battery grip non originale, dotato in bundle di remote control che pilota una ricevente posta nel BG stesso, nel senso di una sostanziosa autoscarica dell'elemento EN-EL15 che rimane dentro la fotocamera anche a macchina assolutamente spenta. Autoscarica che dopo alcune settimane arrivava ad incidere anche in termini del 20% in meno di carica di un elemento appena ricaricato. Siccome avevo il dubbio che la ricevente del telecomando Meike (mai utilizzato e lasciato senza batterie) potesse essere il punto cruciale, rimanendo sempre attiva ed assorbendo energia dalla batteria, non appena mi si e' presentata l'occasione, ho comprato un secondo battery grip (senza telecomando) per sincerarmi della questione. Ecco che allora, accanto al Meike, vedete in foto... un economicissimo (la meta' del primo, di prezzo) Neewer Travor for NIK D500 !!! Come vedete dalle rispettive confezioni entrambi i battery grip sono dotati, oltre che della slitta porta EN-EL15, anche di quella per utilizzare otto elementi stilo, con i quali, date le esperienze fallimentari con alimentatori che non fossero quelli previsti, temo fortemente che la nostra viziosa D500... non canti 'a canzunciella... a lungo ! il fatidico telecomando del Meike differenzia decisamente i due BG: si tratta peraltro di una bella realizzazione multifunzione, un po' astrusa nelle regolazioni, ma certamente efficiente sia come scatto a distanza, sia come intervallometro, in modo B e T, come chiaramente espresso gia' nella robusta confezione che lo accompagna al BG sulla piastra di contatto il porta fondello di gomma della D500 che va levato per collegarla ghiere, joystick e pulsanti come nel battery grip originale, tasto verticale di scatto sensibile quanto basta, senza effetti speciali da pranoterapia, di BGrip che scattano gia' in prossimita' di contatto... Il Neewer e' invece un prodotto incredibile: un BG cinese che rimarca un altro connazionale... Pagato su ebay 30 euro da un venditore europeo, viene da chiedere, considerati gli inevitabili margini di guadagno di tutti gli intermediari, a quanto in effetti possa valere un aggeggio del genere. (e non soltanto l'aggeggio in questione ) assolutamente affine all'altro, non presenta, guardandolo, particolarita' salvo... l'assenza del telecomando (che e' stato il motivo del suo acquisto) (a sx Meike, a dx Neewer/Travor) In piedi pero' si vede come il Meike possegga dietro il pulsante di scatto verticale il pulsante programmabile, presente anche sul Nikon MB-D17, assente invece sul Neewer a riprova dell'economia di gestione relativa a questo accessorio. l'instabilita' in piedi del Meike (a sx) denota anche una differenza di forma che accompagna anche il diverso "touch" delle due impugnature, decisamente piu' robusta e handly quella piu' costosa. Anche il joystick dei due BG e' differente per forma e materiali, ma in questo specifico caso ho trovato ben realizzato anche il piu' economico dei due. Stessa sensazione di "poverta'" di materiali nella vista dall'alto Le piastre per EN-EL15 sono analoghe di costruzione e forma, salvo che per il nottolino di serraggio, piu' convesso il Meike e, conseguentemente, piu' sicuro nel bloccaggio della slitta nel BG Da ricordare che entrambi questi battery grip potrebbero montare una batteria EN-EL18/18a (D4/D5) attraverso un attacco BL5, se soltanto elettricamente venisse riconosciuta dalla fotocamera: ma come gia' riscontrato in altri test, la D500 se non si passa per il MB-D17 questo matrimonio...non lo fa fare ! Andiamo al punto dolente, motivo dell'acquisto di questo BG economico: riuscire a capire se l'assenza del remote control, porti la mia D500 a perdere energia anche nel sonno. PArtiamo dal presupposto di possedere un charger efficiente ed a canali separati di carica, con indicazione del rispettivo livello, per confermare i dati del menu' interno della fotocamera, quando ci avvisa dello stato di carica degli elementi inseriti: Ho condotto diverse fasi di ricarica dei due elementi EN-EL15 (rigorosamente originali e di ultima generazione) incrociandoli anche sul charger, per essere sicuro che uno dei due canali non ricaricasse piu' dell'altro constatando poi conferma del livello di carica raggiunto sul menu' fotocamera. Il risultato e' stato alterno: dopo diversi mesi di prove incrociate con i due battery grip, non sono riuscito che a constatare l'effettiva perdita di carica, variabile dal 10% (dopo tre giorni di spegnimento) al 20% da un mese in poi, ma non strettamente in dipendenza della presenza del ricevitore del remote control sul battery grip ! Vale a dire che... anche col Neewer la mia D500 da spenta perde carica. Ne piu' ne meno che con il Meike... Cade quindi questa ipotesi, quella che il dannato telecomando del Meike possa essere causa di questo problema. Ma ormai si sa...: che la Nikon D500 is different... come Nikonland Max Aquila photo (C) per Nikonland 2.0 - 2017
  10. prima vendo i due compatibili pero'...
  11. Certo qualche refuso in questa rivista c'è... Povera Df.... nemmeno per il Centenario una passerella
  12. Max Aquila

    tra il bianco e il nero

    Nikonland maggio 2016
  13. Trovato su eBay a soli 30 euro, pur possedendo gia' l'analogo compatibile della Meike, l'ho comprato unicamente per fare un confronto tra due compatibili invece che (come si fa usualmente) con l'originale MB-D17 confezione molto semplice, ma completa marchio (Neewer) piu' famoso su Amazon che altrove, qui presente su di un rimarchiato cinese Travor (cinese su cinese....) Completo come gli altri battery grip delle due slitte batteria, una per la seconda EN-EL15 Nikon (la prima resta nel corpo macchina), l'altra capace di otto stilo come soluzione temporanea di alimentazione. Niente telecomando (come invece nei Meike), ed e' stato proprio questo a muovermi all'acquisto: per capire se il fenomeno per il quale una D500 con il BG montato consuma energia dalla batteria interna, possa essere determinato o meno da un consumo continuo per tenere sotto alimentazione il circuito di ricezione del remote control. Vedremo...
  14. uno degli argomenti piu' dibattuti sul web e' proprio questo: che garanzia ottenere per un acquisto effettuato dentro e fuori i canali tradizionali di vendita. La quantita' di domande alle quali negli anni abbiamo sempre cercato di dare risposta, nel senso di Nikonland, ossia di rispondere solamente se avessimo conoscenza diretta della questione, ci ha portato a raccogliere sul sito originario un'intera sezione del forum all'interno della quale trovate ancora raggruppate decine di discussioni, riguardanti ognuna un negozio fisico o virtuale, qua Da Nikonland 2.0 ripartiamo con quest'analisi, valutando nuovamente i negozi che vorrete vengano presi in considerazione. Anche se lo fossero gia' stati in passato: facilmente oggi cambiano i gestori dei negozi fisici o le politiche di vendita/tempi di consegna di quelli virtuali. L'argomento e' uno dei piu' caldi.
  15. Grazie Roby, la tua passione e' benzina per il nostro entusiasmo Inoltre voglio ricordarti che il mitico Uli Koch e' stato uno dei nostri lettori degli esordi: comprai su ebay, ma direttamente da lui il mitico trittico della sua letteratura sulla Nikon F ed essendomene reso conto gli chiesi di autografarmelo e di venirci a leggere. Cosa che fece, apprezzando i contenuti "hystorical " gia' allora ben definiti sul nostro primo sito, commentando con me alcuni di essi, sebbene con le difficolta' relative alla lingua.
  16. Belle e ben corrette dal punto di vista descrittivo e di inquadratura. Qualche ora blu l'hai pero' scattata...non era così notte in alcune di quelle foto e, ti dirò, son quelle che preferisco. E che scatto anch'io appena possibile. Il mio cruccio personale è di uscire dalla dimensione "cartolinesca" per dare alle mie foto di questo genere un valore aggiunto. Ma non è semplice, proprio per le condizioni di luce disponibile, per le quali ogni altra cosa che non sia il soggetto, sfuma nell'ombra
  17. Max Aquila

    The Play...

  18. Novello Ulisse, come da avatar, torno a casa, Itaca, dopo decenni di guerre e terribili avventure, alcune anche piacevoli, ma dimentico del Tempo impiegato nel comprendere l'importanza delle origini: Nikon ! Nikon compie 100 anni dalla fondazione e, casualmente, per me sono 30 dacche' ne posseggo una o...piu'. Ma fotografo da molto prima di Nikon e questo mi e' servito per comprendere come l'Universo sia composto da corpi celesti che ruotano intorno ad un fulcro. Questo fulcro e' per me da sempre Nikon: attorno quale ho alternato e continuero' a farlo tutto quanto ci sia di meglio per ottenere dei risultati a me utili, comodi, confacenti. Sigma e' stato il primo di questi corpi celesti e continua ad apparire nelle mie mani in unione a Nikon: e' un connubio tale che mi ha spinto (e continuera' a farlo) ad utilizzare anche corpi macchina Sigma per sfruttare al meglio le potenzialita' di queste ottiche, specie nelle ultime ....manifestazioni. Non stupitevi se Ulisse ad Itaca porti il frutto della sua aumentata esperienza. Su Nikonland c'è posto per ogni cosa che ne meriti lo spazio!
  19. Uso con continuità, passione e divertimento costante nell'imparare NIKON da trent'anni.Esattamente nel 1987 la mia F301 con uno zoom AF in bundle.Che esistono ancora perfettamente funzionanti pur con i segni del loro utilizzo.Ma il mio fotografare non ha mai avuto limiti né preclusioni nell utilizzare attrezzature delle più varie e funzionali (nel bene e nel male)Di tutto ciò è composto il mio know-how:negli ultimi quattro anni, pur munito delle migliori attrezzature (per le mie esigenze) marchiate Nikon, ho attraversato una molteplicità di esperienze con macchine ed obiettivi affini o addirittura opposti, per senso, modi ed impostazioni da ciò che conosco meglio.Mi sento come Ulisse (per restare nel mito) che combatte nemici e sirene per capire se stia tornando o meno ad Itaca.Questo centenario mi fa comprendere come i canti delle sirene stiano perdendo fascino rispetto al grido della coscienza che mi riporta a casa.Telemaco, Penelope, Argo... armatemi contro i Proci e sarò pronto allo sbarco! Aiutatemi...
  20. Finita la ricreazione, si ritorna ai compiti: quelli per Nikonland sono ben chiari, scavalcano le logiche commerciali e campanilistiche, trattano del meglio disponibile (raramente troverete test che parlano male di un obiettivo o di un corpo macchina, perche' sarebbe stato un...incidente di percorso) e trattano il meglio disponibile al meglio delle nostre capacita' valutative, talvolta aggiornando a distanza di tempo il nostro punto di vista al riguardo, perche'... e' cambiato col passare del tempo. Nessuna pretesa, ma molta ambizione: quella di consolidare il ruolo di questo sito nel panorama che lo concerne, in termini di equilibrio nei giudizi e nei consigli, capacita' esplicativa in termini di chiarezza, pressing su distributori, importatori e Marchi al fine di riconoscere che il nostro apporto (intendo di tutti i siti che si occupino con altrettanta serieta' e passione dei temi connessi) oggi e' diventato insostituibile per supportare un recupero di mercato che questo settore auspica al fine della continuita' delle Case nella progettazione e realizzazione di apparecchiature nelle quali sia trasfusa tutta la tecnologia della quale siano capaci. Senza lasciare nulla o quasi nei cassetti... Noi, Nikonland, ci siamo...
  21. quando si dice: la qualita' e' tutto...! Abbiamo gia' abbondantemente detto e mostrato di questo Sigma 12-24mm f/4 DC HSM Art, prestatoci per un paio di mesi da Mtrading, nella sua piu' congeniale collocazione in ambito Nikon, ossia sulla D810, la reflex che possiede su questo marchio il sensore della migliore qualita' e densita'. Mentre lo utilizzavo con la soddisfazione che ho raccontato ed il profitto che le mie foto, spero, abbiano espresso, mi attraversava la mente l'idea di fare la medesima esperienza collocando questo zoom (capace di un angolo di campo esteso fino a 120°), anche sulla mia D500, reflex di formato APS-C, tarpandogli quindi le ali, trasformandolo in un 18-36mm equivalente, certamente una copertura meno eclatante del valore assoluto di cui questo eccellente obiettivo e' accreditato, ma classicamente in uno zoomino 2x per un corredo da viaggio, in associazione ad un 50mm luminoso e ad un telezoom a piacere.Per confutare le mie osservazioni conclusive dell'articolo citato, nelle quali sostenevo che Quote Bene, adesso a 35mm ed anche oltre ci si arriva, gli stop di luce in piu' li compensiamo con la gamma dinamica dello splendido sensore della D500, i 12mm deformanti non ci sono piu'... e quindi...?Resta di certo il peso... Ed e' stato cosi' che, approfittando di una mezza settimana progettata (in pieno fuori stagione, ad inizio di aprile) tra Cagliari ed il sud/sudovest sardo, complice un corso di lavoro della mia compagna Raffaella, ho fatto la mia borsa fotografica, appunto con gli elementi sopracitati (e qualcosa in piu') e su di una Panda in affitto ho cominciato il mio tour, alla fine del quale i 950 km percorsi, sono stranamente coincisi con il numero degli scatti (esattamente 950) effettuati con il solo Sigma Art: su un totale di piu' di 1500, quindi, il Sigma Art 18-36mm f/4 l'ha fatta da mattatore, come era nelle stelle che dovesse essere... Il secondo motivo per cui abbia voluto scriverne un secondo articolo, risiede nell'entusiasmo che mi ha suscitato l'uso prolungato di questa enorme boccia per pesci rossi e la curiosita' di vederlo alle prese col sensore della D500, sicuramente meno esigente di quello della sorella maggiore, ma molto piu' propenso a quelle regolazioni verso l'alto degli ISO che nelle fattispecie di ripresa di questo veloce tour sardo mi sarebbero state necessarie.Una notazione di servizio: nel nome di ognuna delle immagini postate nelle pagine seguenti, troverete anche la focale equivalente alla quale ho scattato.Ossia, con la ghiera di focale regolata a 12mm il file si chiamera' 18mm e cosi' via fino a 36... e cosi' li considerero' io stesso nell'articolo Cosa resta da dire di questo Sigma Art? nulla, a voi il giudizio: ormai gli editor di Nikonland sono diventati troppo di parte per Sigma.E Sigma Art unitamente al profilo colore FL(at) sono diventati per me connubio indissolubile con Nikon... Scusate se e' poco! Primo giorno dedicato a questo obiettivo, andando dal sud verso il centro della Sardegna, per fermarci a Barumini, nella regione della Marmilla, specificamente per visitare uno dei nuraghi piu' rappresentativi (che grazie alle indicazioni delle persone incontrate, diventeranno due, anzi poi tre...). Cominciamo dalla deliziosa chiesa tardogotica della Beata Vergine Immacolata, al centro di questo paesino regno delle ricerche di un archeologo sardo, nominato accademico dei Lincei per le sue scoperte, il prof. G. Lilliu. Certamente un 18mm necessita per un'immagine orizzontale d'insieme, come d'uopo per documentare, tanto quanto di stringere l'inquadratura su entrambi gli orientamenti per meglio descrivereNegli interni ugualmente sia per l'insieme che per la piu' evidente delle qualita' di questo obiettivo, la definizione nel particolare sfruttando la sua massima apertura. A fianco a questa chiesa sorge un'istituzione culturale, fondata dallo stesso Lilliu, che contiene "casa Zapata" un palazzo del Seicento che recentemente si e' scoperto essere stato edificato su un insediamento nuragico che adesso ingloba e, sorprendentemente...mostra!"Su nuraxi E'Cresia" il nuraghe della Chiesa, in funzione della adiacenza ad essa. Ovvio che in tutte queste riprese la piu' corta focale dello zoom unitamente alla qualita' dinamica del sensore D500, capace di far coesistere luci alte e basse, consentono vita facile al turista fotografo Ma l'interesse per questa localita' sarda e' tutto orientato all'incredibile complesso fortificato Su Nuraxi, formato da un maschio di quasi 19 metri d'altezza e tre camere sovrapposte, contornato inizialmente da quattro torri nuragiche, poi affiancate da un secondo stadio di cinta e da altre cinque torri, contornato da un villaggio di un'epoca stimata tra il 17° ed il 13° sec. AC La visita guidata permette di comprendere al meglio come in pochissimo tempo il prof. Lilliu sia riuscito con i mezzi ancora primigenii degli anni Cinquanta del 900, a disseppellire quelle che fino allora erano vestigia incognite e a realizzare degli studi che ne hanno fatto comprendere l'importanza, non solo dimensionale, ma storica, per la definizione del periodo nuragico della Sardegna, terra nella quale, grazie alla natura differente rispetto il resto del territorio italiano si sono avvicendate popolazioni e tradizioni antichissime, testimonianza delle quali e' rimasta piu' integra grazie, non solo all'isolamento territoriale, ma anche alla totale assenza di sismi che altrove hanno mutato orografia ed integrita' dei luoghi, rendendone difficile la trasmissibilita' e conoscibilita'. I 18mm la fanno ovviamente da padrone nella maggior parte di queste riprese, giusta anche la necessita' di interporre "spazio" dove spazio proprio non esiste, tra camminamenti per popolazioni alte mediamente venti cm meno di noi e passaggi in pietra viva (e vegeta) caratterizzati dal buio delle camere secondarie dei nuraghi, quelle sottomesse perlomeno, fiocamente illuminati da spiragli di luce, ove non da lampadine posizionate a ... tutela della vita dei visitatori Non ho mai corretto le dominanti di colore, per cercare di trasferire (in qualche modo) l'enorme suggestione che provoca lo spostarsi su percorsi battuti e vissuti dai nostri simili di quasi 4.000 anni fa Auto ISO tra 100 e 6400, con impostato un tempo minimo da 1/125" per ottenere di scattare in tutte le condizioni di (non) illuminazione con la qualita' che a quei livelli la mia D500 consente, ma anche a luce ambiente in esterni dove diventava necessario anche chiudere il diaframma ai valori (by me) piu' congeniali a questo zoom, ossia f/8 ed 11.In postproduzione, al PC, solo piccole correzioni del rapporto S/R sugli ISO piu' alti, su LR. Il terzo complesso nuragico indicatomi nel primo giorno di perlustrazione sardo, e' non troppo lontano da Barumini, non troppo vicino: nel borgo nascosto tra i campi di Villanovafranca,dove un battesimo si annuncia gia' dal sentiero che porta alla masseria dove si festeggera' paese ovviamente caratterizzato come il nuraghe che custodisce, da edifici costruiti in pietra viva, che al Sigma piace tanto e da una piazza principale dalla prospettiva cara a tanti luoghi dell'edilizia rurale del ventennio fascista, (le linee cadenti si possono dominare anche a 18mm ) l'importantissimo complesso di Su Mulinu, che grazie ad una campagna di scavi iniziata all'inizio degli anni Ottanta e non ancora ultimata, sta dando risposta a moltissimi quesiti della storia nuragica della Sardegna, caratterizzata purtroppo dalla totale mancanza di testimonianza scritta, che non si derivi dagli oggetti che in luoghi come questo sono stati rinvenuti compreso un sorprendente e stupendo altare votivo dell'VIII sec AC dal fascino magnetico anche per la storia della sua scoperta narratami dalla guida eruditissima che ho avuto la fortuna di ascoltare. Che parla del periodo nuragico, di quello fenicio e di quello punico, di quello romano e di quello vandalico, dei barbari che approdarono qui in Sardegna, attraverso secoli e millenni, contribuendo alla ricostruzione storica della vita dell'Uomo.Scienza, religione, suggestione, tutto attraverso l'occhio di pesce del Sigma Art sulla mia Nikon... E la Sardegna non e' solo pietra, ma sopratutto mare e colore, come non ho mancato di godere durante il mio breve viaggio, rasentando spiaggie, coste, rade piu' o meno deserte (ad aprile?...non credo solo per questo, quanto per l'immensita' degli spazi ancora integri in questo versante dell'isola), ma incontrando sul mio percorso anche cave, murales (tanti, come quelli del paese di San Sperate) ed in generale, luoghi degni sempre di essere considerati fotograficamente, specie con l'obiettivo oggetto di questo articolo, indispensabile nel suo range di focali (equivalenti). Immagini, luce, colori, con le quali il Sigma, un po' a tutte le focali (perche' nei panorami non servono soltanto i grandangoli spinti) dimostra di trovarsi a suo agio certamente quando la luce sia brillante, talvolta un po' in minor dettaglio, come gli EV diminuiscano e/o nei controluce (facili come sul formato pieno) nei quali dove piu' dove meno, compaiono i flares gia' decantati (per la loro contenutezza) nell'articolo precedente al riguardo.Raramente quest'obiettivo mostra immagini desature o poco dettagliate. Raramente resta indifferente o causa delusione, dopo osservata la...cattura. (solo...non bisogna mettere umani ai bordi...neppure in APS-C) Last but not least, Cagliari ...dove i polpacci si torniscono nei saliscendi tra il centro residenziale e quello monumentale, dove camminare a naso all'aria e' consigliabile quanto l'opposto (per evitare inciampi e cadute ), dove le vestigia di numerosi e ben concreti passati si fondono al presente di una citta' nella quale mangiare bene e' considerato tanto quanto il godere dell'assetto urbanistico curato e pulito.Il Sigma Art 18-36/4 va a nozze con Cagliari... La meravigliosa Cattedrale di S. Maria Assunta e S. Cecilia, adornata di colore e forme sia nella imponente e prospettica facciata completata in sette secoli di modifiche sia nei suoi interni barocchi e nella imponente e ricchissima cripta (dettaglio del bordo alto dx a testimoniare la nitidezza di questo zoom anche ben fuori dalla zona di maf ed in condizioni di luce precaria) Non c'e' distorsione fuori da quella prospettica, non viene mai a mancare dettaglio ai bordi immagine, non serve postprodurre se non per gli errori (possibili) in inquadratura.Cromaticamente indenne da noia... quando si dice: la qualita' e' tutto...! Aggiungo, per concludere, alcuni scatti realizzati in un altro importante sito archeologico sopra Iglesias, quello di Antas, dove alla meta' dell'Ottocento, il Generale Lamarmora, perlustrando alla ricerca della leggendaria citta' perduta di Metalla, si imbatte' nelle rovine puniche e romane del tempio dedicato alla divinita' primigenia del "sardopadre" chiamato Babi o Babay, rispettato nel culto romano fino alla sua riedificazione, probabilmente sotto Caracalla.I lavori di restauro e riqualificazione del sito cominciarono solo verso il 1967 per concludersi dieci anni dopo. Incredibile il modo in cui si svela alla vista dei visitatori, all'interno di una vallata che un tempo fu popolata da querce da sughero, probabilmente enormi come questo esemplare, segnalato sul percorso. La mia opinione sull'obiettivo con cui ho scattato il 70% delle foto di questo viaggio (e mi riservo di integrare queste foto nel mio blog ed in galleria, prossimamente) dovrebbe trasparire dalla resa ottenuta e dalla considerazione con la quale l'ho voluto abbinare anche in questo modo improprio alla mia Nikon D500. Non mi pare cambi molto rispetto alla maggiore densita' di informazioni del miglior sensore della D810.Non mi sembra di aver travisato il senso di questo progetto ottico Sigma Art, bensi' di avere suggerito una ulteriore potenzialita' di utilizzo a chi, come me, possegga corredi di formati differenti, non solo da sfruttare con le lunghezze focali maggiori, cosi' come sarebbe logico comprando una reflex APS-C oggi, in tempi di FF prestazionali e non piu' eccessivamente costose. Ringrazio ancora Mtrading per la cortesia con la quale ce ne ha concesso utilizzo e spero di aver prodotto argomenti di interesse per altri utenti, non ancora raggiunti dalle potenzialita' di questo wide zoom. Max Aquila photo © per Nikonland 2017
  22. dedicato a chi componga Fotografia Abbiamo appena presentato qua il nuovo Sigma 12-24mm f/4 serie Art, promettendo di pubblicare "a ruota" foto nelle quali ci si possa render conto delle possibilita' di questo superwide, oltre che delle prerogative, delle quali l'articolo di presentazione dice esaurientemente. Se in ambito grandangolare ho sempre prediletto le focali fisse agli zoom, per giunta, andare al di sotto dei 20mm e' capitato prevalentemente a causa del "fattore dx" che in una prima fase del digitale ha spinto in molti a ricreare la copertura di un 20mm (che resta la mia focale wide di elezione) con obiettivi fissi e zoom ...semplicemente nati per altri scopi.Cosi' questa e' una delle prime volte che mi trovo a misurarmi con un range di focali a tutto formato cosi' estremo, capace di un angolo di campo variabile da 84 a 120 gradi, ossia da poco meno di un angolo retto, fino ad un terzo di angolo giro....Non e' poco gia' considerando una ripresa "in bolla" che a mano libera con una scultura ottica come questo zoom...sara' difficile ottenere. Nonostante il peso considerevole ed il diametro massimo di dieci centimetri questo Art cade bene in mano e da' l'impressione di essere realmente meno ingombrante di quanto non sembri. Ma la caratteristica piu' allettante, ossia quella della regolazione continua della lunghezza focale, porta naturalmente ad utilizzare la ghiera di zoomata verso gli estremi inferiori della gamma, cosi' da trovarsi piu' che spesso ad inquadrare "tutto" cio' che ci si presenta davanti, incuranti delle deformazioni prospettiche indotte dalla ortogonalita' dell'obiettivo rispetto alla scena inquadrata... senza tanto rispetto, per vedere sotto sotto l'effetto che fa... diagonali molto piu' che ardite interni a tutto campo schiacciamenti dall'alto verso il basso ...sfarfallamenti ... e tutto il campionario di orrori e curiosita' che tanti gradi di angolo di campo ci vengono concessi sul pieno formato della nostra reflex, nella fattispecie la migliore di Nikon al momento in listino In questo articolo provero' a descrivere le sensazioni indotte da questo ulteriore capolavoro Sigma dell'era Yamaki in termini di usability e qui anticipo una delle conclusioni alle quali sono giunto in un mesetto di utilizzo (grazie ovviamente alla tempestivita' di Mtrading, importatore italiano, che ce ne ha dato disponibilita'): questo zoom non e' un obiettivo per tutti e non soltanto per peso e prezzo, ma certamente non puo' essere considerato un obiettivo da street photography, come forse alcuni pensavano potesse essere.Si tratta di un attrezzo assolutamente indirizzato a chi in fotografia abbia estrema cura nel controllo della prospettiva in ambito professionale: come dice il titolo dell'articolo, addirittura un "sesto senso" per la cura di essa. E per il quale verra' ripagato con la stessa moneta utilizzata. 1 - interni Cominciamo quindi a guardare come questo Sigma Art "veda" alla sua minima focale di 12mm in interno, uno degli ambiti privilegiati dalla possibilita' di variare in maniera continua la zoomata su angoli di campo cosi' vasti, dove oltre che arretrare di pochi cm, rispetto una ripresa di base orizzontale o verticale dello stesso scorcio, basti girare il punto di ripresa di qualche cm sullo stesso asse o riportarlo sull'asse orizzontale per ottenere un campionario di riprese, ognuna autonoma e autoreferenziale, ai fini della realizzazione prefissa. Cio' che in interni risulta complesso con obiettivi da tale curvatura di campo e' sicuramente la gestione delle fonti di illuminazione, specie se miste a meno di organizzare interi set di luci artificiali, opportunamente pero' dissimulate (un 12mm vede quasi ovunque!!!) Suggestivo di certo anche in monocromatismo ma certamente di piu' per la multiforme potenzialita' di inquadrature in uno spazio ristretto, pur nella sua apparentemente ridicola escursione 2X (che al suo interno racchiude oltre agli estremi di gamma, focali wide importanti quali i 14/15/18/20/21mm, ognuna dotata di sue peculiarita') 12mm 15mm anche semplicemente zoomando dallo stesso punto di ripresa 12mm 24mm come anche qui, semplicemente restando al centro di una stanza e ruotando intorno il suo Art-eye Uno strumento, quindi, fatto apposta per introdursi in un ambiente e introdurvi gli osservatori prego, accomodatevi... 2 - esterni Stessa opportunita', ovviamente, in esterni, con la sorpresa ben gradita di un controllo cromatico eccellente, nonostante la boccia di vetro che e' la lente anteriore, costruttivamente lavorata in Sigma con apposito ed esclusivo tornio, potenzialmente recettore di riflessi e colorazioni che invece in questo 12-24 sembrano proprio essere assenti, manifestandosi sempre con la neutralita' cui da qualche anno a questa parte questa linea Art ci ha abituato a godere. Quattro possibili inquadrature dello stesso soggetto in luce e in controluce diretto o indiretto... a tutta apertura per cercare lo sfocato dietro il soggetto A mare ed al massimo della manifestazione di flares e ghost: piu' definiti e rimpiccioliti man mano che si proceda verso le aperture piu' piccole f/8 f/16 al pieno delle possibilita' di questo zoom alla minima distanza di maf notare il dettaglio della foto di prima: definizione, contrasto, saturazione: tutto come SigmaArt crea ! anche in ombra chiusa figuriamoci se in piena luce, sole alle spalle (attenti alla vostra ombra!!!) 3 - people People, reportage ambientato, street photography, sport: vero campo minato di un obiettivo da 120°A questo punto confessiamolo pure... sulle mie statistiche di Lightroom il 68% degli scatti fin qui effettuati col Sigma 12-24 sono a 12mm e la seconda percentuale rilevante e' un 8% di scatti a 20mm e poi un 7% a 24mm: queste ultime frutto piu' del "fondo corsa" alla ricerca di ulteriori focali (che non sono presenti) piuttosto che di scelta di inquadrature specifiche con quell'angolo di campo...Se utilizzare la curvatura dell'orizzonte in un panorama, o ricercare l'allineamento prospettico di un interno arredato, pur complesso, e' pero' un risultato gestibile, non appena abbiamo invece persone che non stiano esattamente al centro dell'inquadratura, non possiamo che distorcere, deformare, tagliare, sacrificare una parte del fotogramma, a vantaggio del soggetto reale della nostra composizione ma che dettaglio! anche qua! anche se sul fuori fuoco! 4 - people again... ...si, anche con le statue, oltre che con le persone... Dove la ricerca dell'inglobamento prospettico di elementi vicini e lontani, tipica prerogativa di un superwide, deve incontrare il freno del rispetto delle proporzioni: specie se il tutto sia indirizzato ad un utilizzo professionale. Diversamente....la ghiera di zoomata fa venire...il prurito! (notare come nel controluce col sole in inquadratura questo zoom riesca a direzionare l'inevitabile flare sull'asse verticale, quasi annullandolo nel riflesso della sorgente luminosa) Tutto il resto, non opportunamente gestito, e' ...libero arbitrio, non certo studio prospettico: e capita con molta facilita' di perdere il suo controllo ovviamente non soltanto con questo superwide, ma con qualsivoglia lente che interpreti in modo analogo la realta'. in fondo son sempre situazioni da... salto nel buio 5 - 12-24/4 VS. 20/1,4 Nel girovagare per la citta' con questo 12-24mm mi e' venuto spontaneo, in determinate occasioni, metterlo a confronto con uno dei Sigma Art che preferisco, il mio 20/1,4dal quale si differenzia piu' nel diametro della lente frontale (maggiore di un cm pieno), che nella lunghezza totale, praticamente identica e nella ricerca di soggetti difficili da inquadrare, che non con questi wide, ho realizzato alcune considerazioni interessanti, quantomeno sulla focale dei 20mm Intanto la sensazione che...si accendesse la luce, ogniqualvolta che, facendo cambio ottica, passavo al 20/1,4...vero pozzo di luce!Corrispondentemente, che il 20/1,4 sia meno saturo dello zoom alla stessa focale e non troppo piu' inciso del fratellone meno luminoso: di certo sempre lievemente sovraesposto (+0,3EV) rispetto lo zoom 20 fisso @ f/11 20 zoom @ f/11 Guardiamo a f/4 ed f/11 lo stesso scatto ed il dettaglio per entrambi gli obiettivi: zoom @ f/4 e dettaglio fisso @ f/4 e dettaglio zoom @ f/11 e dettaglio fisso @ f/11 e dettaglio Comunque di eccellenza si tratta per entrambi zoom @ f/8 fisso @ f/8 Nella possibilita' di utilizzo con luce come quella della primavera a Palermo, dell'intera gamma dei diaframmi con tempi di assoluta sicurezza, sono riuscito a determinare come (a mio parere) il diaframma piu' nitido alla massima pdc, prima dell'avvento di un'ineluttabile diffrazione, essere f/11 f/4 f/11 f/22 (messa a fuoco sulla pilotina in primo piano, pdc visualizzabile sulla scritta col nome della nave di sfondo) 6 - conclusioni In buona sostanza sono fortemente impressionato dalle qualita' progettuali di questo zoom: che e' studiato per inquadrare, rispettando luce e composizione ben oltre i limiti fisici della sua, affascinante, estrema focale wide.Correttissimo nell'antiriflesso, ma anche all'estremo, nella forma compatta e ben accettabile dei flares prodotti dai frequentissimi controluce ingenerati dall'enorme angolo di campo a 12mm, pari ad un terzo di un giro completo della Terra. I files che produce sono duttili cromaticamente ed anche nell'eventualita' che necessitino tagli di inquadratura Induce a paziente riflessione nella scelta, a mano libera, dell'angolazione da imporre all'inquadratura per mettere dentro quanto richiesto e questa riflessione non puo' che essere motivo di perfezionamento nella propria tecnica. Lo ritengo dedicato, proprio per questo, a chi della Fotografia ami la componente compositiva, piu' che quella istintuale, della quale questo zoom comunque puo' essere comunque altrettanto interprete Non penso possa trovarsi bene in qualsiasi mano: nella street serve andare in giro il piu' semplici e leggeri possibile, nel reportage di cronaca servono range focali che in wide arrivino almeno a 35mm e poi anche uno o due diaframmi di luce in piu'...Nello sport serve un ritratto del soggetto il piu' possibile esaltante delle sue qualita' atletiche... e i 12mm trasformerebbero in bastoni di scope anche i piu' tarchiati piloni del rugby...oltre a dover arrivare davvero troppo vicini all'azione. Di certo non ho mai visto un obiettivo su questi range focali migliore di questo in termini di distorsione (non indotta da inclinazioni improprie) e, sopratutto, NITIDEZZA !!!Quando si va ad ingrandire anche il centro dell'immagine scattata con un wide spesso si raccolgono delusioni inimmaginabili: questo obiettivo, anche a 12mm va a fuoco sul soggetto con una velocita' e precisione che solo Sigma su tali focali ci ha regalato negli ultimi anni con la serie Art. Ciononostante continuo ad amare i wide fissi: quelli che arrivi coi piedi nel punto da cui devi scattare la foto, e dopo poche volte lo sai gia' prima di mettere l'occhio al mirino di essere gia' nel punto giusto. Ma questa boccia di vetro la voglio usare ancora: non riesco comunque a stancarmene! Grazie ancora a MTrading per la fiducia nella Redazione di Nikonland Max Aquila photo © per Nikonland 2017
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