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Max Aquila

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  1. Eh, ma nelle svariate discussioni aperte in queste settimane su questo argomento, si ipotizzava (in uno scenario dell'assurdo) che Nikon aspetti che Yamaki si decida a fare gli obiettivi per tirare fuori i corpi macchina che auspichiamo... Una specie di... "Buongiorno, passi Lei. No...non potrei mai... Prima Lei...!"
  2. Nella sostanza dei fatti il Godox V1 è un flash che utilizzerei correntemente se facessi ancora fotografia di matrimonio, così come se scattassi in occasioni di eventi e conferenze, quando l'assembramento delle persone e in molti casi, sopratutto dei fotografi ammassati tutti nello stesso metro quadrato per scattare, mette a dura prova la lucidità del fotografo nell'apportare eventuali variazioni alle riprese, dopo aver visto a monitor i primi risultati. E' un flash molto veloce per questi aggiustamenti e che consente dei risultati cotti e mangiati, già di base, veramente alla portata di molti. Ritengo che con i diffusori del kit che Godox vende in Italia allo straordinario prezzo di...57 euro !!! (più o meno un terzo del prezzo della batteria di un Profoto equivalente) i risultati a distanza ravvicinata saranno ancora più interessanti: con i fiori dell'Orto Botanico (e obiettivo f/1,8 attorno a TA) partivo da sottoesposizioni di base del TTL che andavano da -1,3 a -2,3EV Il diffusore, rendendo ancora più convessa la parabola del V1, probabilmente pareggerà i conti degli EV, consentendo di partire da valori più prossimi a 0EV. Il modo TCM è stato un vero divertimento ed una scoperta assoluta ! Provate e tornate a parlarne ...!
  3. Sono contento, perchè troppo Amazon non fa bene a nessuno ed Alfio Spartà di Fotoluce in molte occasioni ci ha consentito di usare anche il suo materiale touch and try per realizzare degli articoli che abbiamo pubblicato.
  4. Tu sei un pericolo... A me Tokyo mi ha salvato...levando il joystick e il secondo slot di cui si discuteva. Male che vada ti compri il kittone e poi ti ricompro il lungo per vedere come va
  5. Un AD200 per quelle cose che dici è ben più potente e modulabile. Il Godox V1 serve pronto all'uso: ne vedrai molti in tv tra i fotografi di cronaca politica. Oppure per un set on the road di ritratto in esterni, magari a fare da master ad un AD600pro con ombrello come luce di schiarita
  6. Spero di non essere inopportuno ma, pur avendone ricavato piacere dall'utilizzo e dalle scoperte delle innovazioni che il Godox V1 incorpora, il mio passerà di mano venerdì a Mauro perché per le mie esigenze attuali gli preferisco i miei due AD200 e i Ving 860II. Se decidessi di vendere il mio AD360 ...forse ... potrei affiancarlo a quella batteria di luce citata. E penso che neppure per te sia indicato
  7. e a prescindere da ogni posizione, ciò che conta è il risultato, ossia la Fotografia che venga fuori dal processo. Ogni fase (scelta dei materiali, previsualizzazione del risultato, ripresa, trattamento, stampa) è funzionale alle precedenti ed alle successive. Se si dia preferenza ad una piuttosto che ad un'altra diventa solo esercizio estetico, palestra di attitudine: un bravo fotografo che non stampi adeguatamente il suo fotogramma è pari ad un bravo stampatore che non faccia selezione tra i fotogrammi da stampare. I compromessi sono la risposta definitiva alla domanda: "Ne vale ancora la pena"? Se non si tratti di didattica, la risposta è no. Io ho smesso di guardare in bianco e nero i soggetti quando ho posato la pellicola e preso il sensore. Non riesco a fare a meno di ognuna di quelle fasi: filtrare con i software non mi appaga. Per me non esiste più il concetto del bianco e nero: come è normale che ormai sia. Tra vent'anni chi pensate che lo possa distinguere da uno scatto filtrato in stile Polaroid ?
  8. ottima la recensione e la tenuta della Z50 alla forfora di Jared... purtroppo il concetto di ottusità degli altri marchi viene emulato anche da Nikon la quale, nell'intento di diversificare, va a togliere una delle eccellenze delle Z, ossia il joystick, non si sa bene se guadagnandoci per il ...materiale risparmiato, oppure perdendoci anche, per la riprogettazione degli spazi. I due orrendi obiettivi sembrano ...rendere bene. Come al solito Nikon quando ci si mette...risolve. Il problema è farla sedere a fare i compiti, come con mio figlio Vincenzo. Ma lui ha 16 anni...e non 102 come Nikon di Tokyo
  9. serve a consentirgli le riprese del mirino che ha poi inserito nel video. Bravo ad essere curioso: e i due zoom dedicati non sembrano poi male a parte l'estetica orribile. Mi sa che se porti da Watanabe una valigia piene delle attrezzature che non usi, insieme a quei due zoom e alla Z50 ti ci entrerebbe anche il 50/1,8 e poi saresti a posto ! Vaimò !
  10. Max Aquila

    Godox V1

    ogni promessa è debito...
  11. Da quando frequento Godox, sono ormai diversi anni, non ho mai dubbi: anche senza aver preso in mano l'ultimo dei suoi prodotti immagino che non si sovrapponga a nessuno degli altri che continuano a popolare il suo catalogo ed altresì, di essere di fronte ad ulteriori espansioni del concetto di modularità e portatilità delle sorgenti di luce artificiale, applicate alle necessità del fotografo contemporaneo: concetto non omnicomprensivo dei fotografi operativi Abbiamo tardato un pò su Nikonland a procurarci un Godox V1-N per aspettare le impressioni di chi ha preceduti nel suo acquisto, ma in giro sul web ci siamo accorti della prevalenza di recensioni limitate a confrontarlo con i suoi fratelli dello stesso marchio, perdendo di vista il concetto (subito espresso su Nikonland al suo annuncio commerciale, a marzo scorso) che per i cinesi di Shenzen questo round-head flash non fosse altro che la ratifica della dichiarazione di guerra al marchio europeo leader in questo ambito, Profoto, dopo le prove tecniche di trasmissione della testa round per l' AD-200 della quale abbiamo parlato su queste pagine un anno fa. La prima difficoltà al reperimento di informazioni adeguate è...Godox stessa, che non brilla per la comunicazione commerciale, tanto che nelle scarne paginette dedicate, sul catalogo prodotti, si limita a dimostrarci visivamente la prima cosa che salta all'occhio ossia come praticamente una testa circolare consenta una migliore distribuzione periferica della luce del flash su un soggetto posto nel suo raggio d'azione, rispetto all'ordinaria testa rettangolare di un qualsiasi altro flash, Godox or not... Lapalissiano, tanto che ognuno di noi flash addict photographers, si ingegna a dare volume alle luci puntiformi delle nostre lampade flash, privilegiando quelle più potenti, da poter con facilità addomesticare con l'utilizzo dei più vari modificatori, come softbox, beauty dish, diffusori di ogni genere, tipo e forma, soprattutto oggi in auge i super ottagonali, ossia quanto di più vicino possibile alla forma circolare, che meglio si attaglia alla tridimensionalità dell'ambiente in cui viviamo. Insomma...stiamo parlando di fotografia flash da studio o di fotografia flash da cerimonia, o di fotografia flash da reportage (cronaca, ambiente, macro, etc...)? Un primo dubbio in questo senso, oltre alla forma circolare della parabola (indipendentemente dalla concorrenza a Profoto) mi è subito venuto quando ho inutilmente cercato uno degli elementi identificativi di un flash ordinario, ossia il numero guida (NG) di questo Godox V1: ebbene, Godox non lo dichiara e parla invece di una potenza illuminante da 76W/sec, ossia dell'unità di misura delle luci da studio, dove risulta importante per paragonare lampade diverse in funzione della potenza, piuttosto che rispetto alla portata (invece espressa dal rapporto NG). Un valore W/sec è costante, mentre gli NG variano in funzione della distanza del soggetto e alla focale e diaframma dell'obiettivo (oltre che alla sensibilità in uso). Per avere un parametro di potenza, questo V1 si inserisce al di sotto di un Godox Ad200, che sviluppa come da sigla 200W/s Nella scatola troviamo oltre al V1 una grande novità nella nuova batteria al litio, che risulta essere elemento strutturale a vista del corpo del flash, dalla ragguardevole potenza di 2600 mAh e del suo charger essenziale, dotato perfino di alimentatore separato USB/USB-C batteria che si espelle mediante pressione su un tastino quadrato accreditata di una capacità di poco inferiore ai 500 scatti (che già nel primo utilizzo ho di certo superato, prima di scendere ad una tacca dell'indicatore a display) La seconda domanda che mi sono posto era: "...ma a parte i motivi di concorrenza con Profoto (e la domanda vale anche per loro), per quale motivo costruire un flash a testa ammorbidita nell'emissione di luce, invece di utilizzare una sorgente puntiforme e superpotente, da addomesticare, come già detto, con la miriade di modificatori a disposizione sul mercato (in primis quelli Godox, efficienti ed economici)"? La risposta è chiara ed evidente fin dai primi scatti con il Godox V1: questo flash è stato realizzato per essere un drago di semplicità nell'utilizzo, tutti gli elementi di valutazione concorrono a dimostrarlo: il Godox V1 è un flash ready-to-use anche per le persone più ostiche al concetto di illuminazione artificiale. Lo si deve montare a slitta sulla fotocamera e poi delegargli la risoluzione della ripresa in ogni occasione in cui lo si ritenga necessario: non deluderà mai ed il risultato sarà sempre superiore ad ogni altro ottenibile con flash a slitta tradizionali, consentendo delle regolazioni in pieno automatismo facili e comprensibilissime...anche senza bisogno dei difficult-to-find (e poco discorsivi) manuali di istruzioni Ovviamente non è il solo modo di utilizzo di un V1, quello a slitta, essendo pienamente compatibile con i protocolli wireless radio flash di Godox, degli altri flash portatili e da studio, di tutti i trigger presenti nel catalogo della casa cinese, anche in questa modalità semplicissimo nell'impostazione dei comandi e delle successive regolazioni. dotato perfino di un collare di bloccaggio affidabile e invidiabile dalla stragrande maggioranza di flash a slitta in commercio: va ruotato fino al click di serraggio, si sblocca premendo il pulsantino grigio. Pressando sulla destra la ghiera di comando centrale, si attiva la luce pilota (modeling light) presente in basso sulla parabola, regolabile fino a 10W di potenza a passi graduali da 1 a 10: decisamente una dotazione superiore anche alla norma di altri apparecchi Godox, dove i livelli di graduazione erano al massimo tre. Un'altra Prima Godox, direttamente mutuata dai Profoto? In modo manuale la regolazione di livello dell'emissione flash non procede a passi da terzo di diaframma, ma in decimi ! Per non impazzire più a equilibrare una regolazione fine dovendo smuovere anche gli ISO, come fa chi desideri un livello intermedio tra due, usualmente... Ovviamente i controlli standard dei flash Godox e non, sono tutti presenti: i-TTL, Manual, strobo ed anche, in M, le due funzioni spesso trascurata (sbagliando) S1 ed S2, ossia la modalità nelle quali un flash risponda direttamente all'emissione di un altro flash, qualunque sia la sua marca e modello (S1 ossia servoflash) e quella analoga, che non tenga conto degli eventuali pre-flash di valutazione (S2) Ma nel Godox V1, una Prima Assoluta, consiste nell'inserimento di una funzione che avevamo letto (inutilmente ancora) sul trigger X-Pro, la funzione TCM (TTL-Converting to-Manual) la quale permette con una semplicità da Premio Nobel dopo una ripresa in i-TTL flash, premendo il pulsante corrispondente sotto il display, di passare automaticamente all'impostazione della stessa potenza di emissione in modo M, consentendo così quelle regolazioni fini, in passi di decimi di EV, delle quali parlavo prima. Una vera rivoluzione in termini di semplicità d'uso ovviamente il TCM, una volta attivato, comprende le preregolazioni apportate all'emissione della foto scattata in TTL, a passi di terzi di stop, tra +/-3 EV. A mio parere, utilizzando esclusivamente questo passaggio, tenendo in relazione i-TTL ed M, si esclude la necessità di passare obbligatoriamente attraverso maschere del display che non ci interessano (RPT una tra tutte) e che nella foga o in condizioni disagevoli di ripresa, sono spesso fonte di errori e/o perdite di tempo fatali, durante una sessione di lavoro. Ritengo che TCM, pilotabile oltre che sul flash a slitta anche attraverso l'apposito pulsante previsto sul trigger X-Pro, costituisca l'innovazione più utile a chi della fotografia flash faccia attività professionale in ambito commerciale, come durante cerimonie, eventi, conferenze stampa, ed in tutti gli ambiti nei quali si vogliano apportare correzioni sostanziali al bilancio di luce sulla scena, mantenendo un parametro di riferimento nella foto iniziale scattata in TTL-flash. E non ho letto ancora di nessuno che oltre a me sia stato folgorato da questo lampo di genio di Godox... 🤔 Un'altra Prima di questo Godox V1 in termini di semplificazione di utilizzo? L'aver abbandonato la doppia modalità di trasmissione wireless-radio/Godox ed infrarosso/Nikon (o Canon) non più offerta: ciò comporta la presenza di un numero inferiore di schermate e di altrettante potenzialità di errore di impostazione, quando le condizioni di illuminazione (per esempio la forte luce diretta) non consentissero una agevole lettura dei simboli specifici nel display. Sono contento di non dover più precisare quanto a mio parere fosse poco utile mischiare flash di epoche (e qualità della luce) differenti, come questa opportunità, ora obsoleta, concedeva. Ovviamente, pressando il tasto Mode e girando il multiselettore, si passa attraverso tutte le principali modalità di funzionamento e di personalizzazione che si possono anche bloccare per evitare sorprese...! E nella modalità wireless radio Master è stato reso ancora più intuitiva la regolazione del modo di funzionamento di un gruppo flash (in questo caso il Gruppo B): con la semplice pressione del tasto corrispondente, sottostante alla sua lettera nel display, se ne attiva prima la selezione, poi le successive variazioni, quindi la conferma col tasto OK. Nei modelli precedenti si dovevano invece premere tasti differenti, facendo attenzione alle scritte che andavano comparendo, in relazione all'esigenza specifica. Inoltre, nel Godox V1, il multiselettore rotativo, ha quadagnato quattro punti di pressione per altrettanti tasti di comando, rispetto per esempio i Godox Ving 860II, per il pilotaggio delle principali funzioni, come il modo di selezione funzioni, la regolazione del livello +/-, l'accensione della luce pilota (che si regola poi in intensità ruotando il multiselettore, e last but not least il range di zoomata della parabola, che in questo Godox è ovviamente limitato all'escursione da 28 a 105mm, elemento questo che mi aveva fatto sospettare fin da prima di averlo tra le mie mani la differenziazione apportata da Godox tra il V1 ed ogni altro suo flash a slitta che per motivi generalistici arrivano addirittura a 14mm con la lastrina diffusore (che qui si ottiene nell'economico multikit di modificatori calamitati sulla flangia metallica frontale della parabola AK-R1) e sull'altro versante, fino a 200mm. Cosa poteva indurre Godox a fare diversamente? Il V1 nè un flash che si accoppia quindi meravigliosamente agli obiettivi zoom transtandard più utilizzati dai reporter, ossia i 24-105/4 e alla moltitudine di fissi in uso per i fotografi da ritratto, quali i 35mm, 50mm, 85mm, 105mm, ormai anche superluminosi f/1,4 o ancora di più, qui perfettamente sfruttabili, grazie alla compatibilità di questo Godox con lo standard HSS di trasmissione veloce sui tempi più brevi di quello di sincroflash della fotocamera in uso Che consentono di fotografare in sincronia al V1 fino ad 1/8000" in piena luce permettendo di bloccare soggetti in ...rapido spostamento, come questa vespa congelata nel crop della precedente immagine come anche di staccare decisamente il soggetto dallo sfondo, lavorando a tutta apertura in luce diurna in piena collaborazione col flash anche in condizioni limite, per i colori in questione e le condizioni di interazione con la luce ambiente, delineando, attraverso una minima aggiunta di luce flash, accuratamente dosata con gli automatismi del Godox V1, la quantità desiderata di luce per il soggetto inquadrato, come potrete agevolmente valutare nella galleria linkata qui di seguito, dove le foto sono realizzate nelle modalità descritte: Questo drago di semplicità di utilizzo costa poco più di 230 euro come da Fotoluce.it di Catania (che ai Nikonlander promette sempre sconti) con la garanzia ufficiale del distributore italiano e a mio avviso rappresenta un'evoluzione ulteriore nell'offerta del catalogo Godox, che si accresce delle innovazioni da questo bellissimo V1 apportate, diventando ormai un termine di paragone obbligato per tutte le Case, anche le più blasonate che sul mercato della Luce disponibile si muovono e vogliono proporre attrezzature innovative. Max Aquila photo (C) per Nikonland 2019
  12. si: per dire che ci hanno già provato, con esiti non definiti, commercialmente difficili se non fallimentari e, appunto, oggi improponibili. Perchè oggi che sanno costruire una mirrorless, tornare indietro e impostare una nuova catena di progettazione/produzione di una macchina con gli ingombri e costi di una reflex e solamente alcuni dei vantaggi di una mirrorless, sicuramente nessuno investirà le rilevanti somme necessarie. Per un mercato di appassionati del tempo che fu: per i quali resta un mercato del nuovo e dell'usato (sopratutto) che riesce a colmare ogni loro esigenza qualitativa.
  13. https://www.sonyland.it/index.php?/articles.html/test/Sonny-a99-ii-condannata-alleccellenza-r7/
  14. La domanda che dovrebbe porsi Thom Hogan rispetto questo Risiko aziendale è: ma D6 e D860... da che ottiche dovrebbero essere supportate in ragione d'essere le sostitute di Nikon D5 e D850, note per essere state messe già esse al mondo orfane di lenti adeguate (salvo i tre obiettivi che ogni colta riportiamo quali sono 28 e 105/1,4 70-200FL)?
  15. ero impegnato a sgranocchiare la melagrana
  16. Max Aquila

    Orto Botanico di Palermo in autunno

    Fiori vividi e temperature estive ad ottobre: molte zanzare, ma pazienza ! Nikon Z6 e Godox V1 con Nikkor 50mm f/1,8S
  17. Max Aquila

    Godox V1

    Dosando la luce...
  18. Max Aquila

    Godox V1

    per amore della tua bambina, ti prometto che entro domani ne leggerai su queste pagine 😜 un esempio? Le foto col 50/1,8 messe in galleria ieri
  19. si...ma dopo mica vai a fare Shutter Count...!!! Non avevo mai letto un valore così basso !!! Kit D70s completo di mitico (per la distorsione ottica) Nikon 18-70mm f/3.5-4.5 scatole, cd di installazione, cavi e manuali: firmware...ovviamente, 1.0 Spedizione inclusa, 60 euro
  20. La mia nuova DSLR: appena arrivata, a kmZero dal 2008
  21. そして次の曲が始まるのです ...: e inizia la canzone successiva?
  22. compà ! La F301 era MF: la mia prima Nikon, nata nell 1985: funziona ancora oggi perfettamente e se la chiami cifone vengo a spaccare personalmente le tue due fuggifuggi La sua versione AF era la F501 del 1986 e la prima F401 esce nel 1987...: pensa che excursus prima di arrivare alla prima Nikon AF "per tutti", ossia la F801 del 1988 coetanea della F4 (che però costava attorno a 4 Milioni di lire italiane)
  23. che noia: ancora non arrivi al risultato...
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