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Max Aquila

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Tutti i contenuti di Max Aquila

  1. affanK: ma dici vero? Secondo te perchè leggi del Valerio su questo sito? Col cavatappi i suoi articoli: altro che cavalletto! Rischi la cancellazione
  2. Minchia Roby, nella tua foto sembriamo due ladri che hai scoperto mentre stavano forzando la vetrina, sacco in spalla ! Posare (non la refurtiva) è un obbligo morale verso gli over fifty (fifty fifty)
  3. Il che è dimostrato dalla numerazione dell'ultimo aggiornamento fw Nikon ...non ancora 3.0: inaccettabile l'assenza di migliorie significative rispetto le ottime prestazioni delle XQD da 64Gb a 80 euro (18 mesi fa) aspettiamo le carte Sony (che darà le carte quando vuole lei )
  4. Verissimo Alberto: anche in relazione ai prezzi improponibili nel 21^ secolo per una dannata scheda per nulla differente dalle precedenti se non nelle prestazioni che deve indurre agli apparecchi che la conterranno. Ma eravamo arrivati ad un punto di stallo nel quale non era più chiaro se avessimo comprato macchine più obsolete di quelle che continuano ad utilizzare le schede Sd o in procinto di acquistare schede nuove e di installare fw non retroattivi. Un bel casino dunque. Grazie a Sony...
  5. Qualsiasi cosa attaccata all FTZ sulla Z50 è completamente fuori squadra. Ma se hai bisogno dei superwide non c è alternativa.
  6. Non per farmi gli affari tuoi: ma perchè lo hai dato via se lo sentivi così importante? Visto che la D5300 l'hai tenuta...
  7. vento. Costante.  Ed al Nikon AF-S 180-400/4E TC1.4 da cacciare davanti la Z6

    Risultati immagini per nikon 180-400

  8. Io non mi dimentico di nemmeno una delle cose che mi guardano dalle vetrine nelle quali le custodisco a casa, eliminando argenterie, cristalli e porcellane e tenendo in vista quegli oggetti che se anche non posso più utilizzare, ricordati, costituiscono il presupposto della nascita di questo sito. Non sono certo un museo, ma nemmeno un surplus, dimenticato in uno scatolone. Il 400/3,5 l'avrei venduto da tempo per convertirlo in un tele AF, ma mostra i segni del tempo e dell'uso: andrebbe pure revisionato il diaframma che funziona al meglio a TA e a f/4 (ossia i due diaframmi a cui ha sempre lavorato) Ma ho anche l'omologo nonAi e l'800/8 con la montatura Au1: vuoi farmi un'offerta in blocco ? Devi venderti il dannato microscopio per comprarmeli !
  9. Scarse, in quanto lenti Nikon, non ci giurerei: magari dedicate, come ci ricorda uno dei pochi registri vintage del genere, ossia ciò che fu il sito malese mir.com che ci specifica, per queste lenti close-up dell'epoca delle Nikon F ed F2: lente no.0: un elemento, +0,7 diottrie, 52mm: destinata prevalentemente a mediotele come i 105/2,5 il 135/2,8 e f/3,5 e per il tele 200/4 (tutti con passo filtro da 52mm) lente no.1: un elemento, +1,5 diottrie, 52mm: dedicato genericamente alle focali standard, attorno ai 50mm lente no.2: un elemento, +3 diottrie, 52mm: anche questo per gli standard, ma di potenza diottrica superiore lente no.3T: due elementi, +1,5 diottrie, 52mm: la lettera "T" si intende per "Telephoto" e non ha destinazione specifica se non per il passo filtro lente no 4T: due elementi, +2,9 diottrie, 52mm: anch'essa generica, di potenza quasi doppia a parità di diametro filtro lente no 5T: due elementi, +1,5 diottrie, 62mm: ...come sopra lente no 6T: due elementi, +2,9 diottrie, 62mm: ... come sopra Dalla data dell'articolo in questione, ho incrementato il numero delle lenti addizionali di pregio, dovendo dotarmi delle Marumi, in assenza ormai da decenni, di doppietti acromatici dal diametro confacente agli enormi obiettivi odierni, dove 62mm sono ormai il passo filtri di uno standard, dovendomi orientare su lenti da 77mm anche piuttosto costose, quindi, da adattare con anelli step-up per i diametri inferiori. Di fatto, anche per queste realizzazioni di carattere amatoriale, siamo in attesa che in Nikon qualcuno si ricordi ancora della Fotografia alla portata di tutti, come una lente addizionale era nata per essere.
  10. E tu sei l'altro che aveva dato via il surplus... Meno male
  11. Pensavo anch'io a qualcosa di simile, considerando lo spazio dedicato da questa Casa alla presentazione commerciale di questo oggetto raro: insieme alla Z50 ed ai suoi due zoomini che istintivamente (anche se ingiustamente) abbiamo epidermicamente odiato. Invece di un red carpet apposito, con modelle e fotografi all'altezza di questo obiettivo (non sarà solo Mauro a saper pensare foto di ritratto), sotto i riflettori dei media più riconosciuti. Questi qua non capiscono nulla di prodotto, salvo al momento di imporre un prezzo.
  12. Parliamo dell' incompatibilità dei lettori XQD da mesi. Evidentemente ogni opinione esterna fa notizia: molte però sono incontrollate. In quanto al tentativo di offendermi (rispetto per ogni brigadiere di paese), ti giro qualcosa di essenziale e che non ho scritto io, ma condivido in pieno
  13. Io Coltrane: sarà un caso...non è biondo!
  14. E io non prescindo assolutamente da chi scrive: viviamo in epoca di grafomani
  15. Lo scriviamo da mesi. Ma non è certo: vedremo quando avremo entrambe le cose, scheda e lettore
  16. No. Per tradizione riportiamo esperienze dirette. In assenza, almeno cerchiamo di essere obiettivi: funzionare, significa che i dati si registrano. Non basta: deve accadere in tutte le modalità di scatto e di ripresa. I tuoi riferimenti di facebook parlano di qualcosa in questo senso? Hanno misurato la velocità in lettura e scrittura dei dati? Quelli riportati da Mauro si: sarà perché sono Yankee come dici tu e come dicevano i Sudisti dell'800.... Ma la tua/loro affermazione è imprudente: metti che Vignoli si compri subito una CFexpress Sandisk e non funzioni come deve, poi gli do il tuo indirizzo di casa...😉😱
  17. Sto seriamente pensando che certe volte bisognerebbe far finta che certe opportunità non esistano. Perché il divario rispetto l ordinario fa poi precipitare nello scontato ogni altro fotogramma. E poi, da quando mi occupo di fotografia, credo sia la prima volta che, finalmente, il nome/sigla/concetto Noct(ilux) non venga tristemente associato alla soluzione dei problemi di aberrazione ottica; niente semafori in una noCte piovosa, niente orrende luminarie da festa (ah vero...Natale è vicino) come anche nei terribili depliant Nikon che in questo modo del predecessore illustravano i ...pregi. Grazie a Mauro, che ha davvero dovuto vincere molti dèmoni per mettere alfine mano a questa session, resa complicata da mille motivi. E all'intelligenza di chi, vincendo logiche aziendali, è alla fine riuscito a mettere il Noct (letteralmente) nelle sue mani. Il risultato sta su NIKONLAND solamente!
  18. Mauro riporta esperienze opposte: dagli USA dicono essere lentissimi i dati in scrittura, assolutamente più lenti che con una XQD. Per favore riportiamo dati oggettivi.
  19. Il 60 micro...? Tu hai fatto esperimenti di eyeAF con il 60 micro AFS? Era più veloce l' AFD a mano !
  20. e figuriamoci se non ci riuscirai !!! Aspettiamo...
  21. No... non puoi rovinare nulla perchè negli anelli Ai to Z cinesi (o tedeschi o americani che siano), non ci sono rimandi per agganciare alcun simulatore di diaframma, nè tantomeno flange con spigoli non smussati che costituirebbero un pericolo sia per l' FTZ sia per ogni reflex digitale a baionetta F (che pertanto proibivano l'utilizzo degli obiettivi nonAi e di alcuni Ai-d)
  22. un refuso: all'inizio dell'articolo era ben scritto...poi sarà calata la palpebra...: correggo subito PS: però nel 2016, quando avevo scritto questo articolo ...non me l'avevi fatto notare !
  23. Nikon close up no.5T (+1,5) Hoya HMC (+4) Marumi DHG Achromat Macro 200 (+5) Sembra banale, ma definire il senso di un accessorio semplice come una lente addizionale non e' inutile. In questa occasione voglio approfittare dell'arrivo di una bellissima Marumi DHG Achromat Macro-200 da 5 diottrie di potenza, per metterla a confronto con altre due lenti di simili prestazioni, una Nikon Close UP no.5T da 1,5 diottrie e una ben piu' semplice ed economica Hoya HMC (Multi Coated) da 4 diottrie, ma colgo anche l'occasione per parlare in maniera piu' generale dell'argomento. Una lente addizionale e' una lente positiva (convergente) che si antepone all'obiettivo in uso allo scopo di modificarne lo schema ottico progettuale, diminuendo lunghezza focale e distanza minima di messa a fuoco, in misura proporzionale alla potenza diottrica della lente in questione. Si considera lente anche un complesso articolato di lenti e dell'aria al loro interno: siamo pertanto abituati a sintetizzare con la definizione di "lente" anche un obiettivo dei piu' articolati, forti del senso della definizione appena data. La potenza di una "lente" cosi' considerata si misura in "diottrie" nel seguente modo:osservando quante volte la lunghezza focale di una "lente" sia contenuta in un metro. Un obiettivo (inteso quindi come "lente") da 50mm avra' dunque una potenza diottrica di 1000mm (un metro) diviso 50mm= 20 diottrie... Anteponendo quindi ad un obiettivo da 50mm una lente addizionale da 5 diottrie, otterremo una nuova "lente" da 25 diottrie complessive. Usando la precedente formula del calcolo delle diottrie all'inverso, potremo dedurre la nuova lunghezza focale derivata dall'uso di quella lente addizionale:Focale= 1000/25= 40mm L'accorciamento della distanza minima di maf e' pertanto in diretta e proporzionale funzione della diminuzione complessiva di focale ottenuta. Avvicinarsi al soggetto procura invariabilmente una diminuzione della profondita' di campo, aiuta pertanto a staccare meglio il soggetto dallo sfondo.Ecco che l'utilizzo di lenti addizionali di moderata potenza puo' agevolare in molti generi, per esempio nel ritratto ed ovviamente nello still life, tanto da definire questa famiglia di elementi ottici come ottimizzata per il "close up" ossia, la fotografia a distanza ravvicinata. Il problema che affligge l'utilizzo delle lenti addizionali si riassume in due infauste evenienze: - aberrazione sferica - correzione cromatica entrambe sono fisicamente connesse al fatto che l'aggiunta di un elemento ottico ad uno schema gia' completo, come quello di un obiettivo, non possa che variare in modo certamente negativo il progetto su cui quell'obiettivo si fonda.Per arginare il problema nel corso del tempo i fabbricanti di lenti addizionali hanno affinato la qualita' complessiva delle loro migliori realizzazioni, arrivando a realizzare lenti da close up formate da piu' elementi (di solito due) accoppiati in modo da minimizzare entrambi i difetti sopra considerati, prevalentemente il secondo, attraverso la produzione di elementi ottici complessivamente acromatici, ossia ottimizzati su almeno due lunghezze d'onda (quelle del blu e del rosso).Ha cominciato Leitz molti decenni fa e poi hanno continuato i giapponesi, tra i quali i responsabili del progetto di due delle tre lenti addizionali oggetto di questo test. Per realizzare il quale ho utilizzato una Nikon D810 e due obiettivi, non scelti a caso, il Nikon AF-D 50mm f/1,4 un datato rappresentante degli standard della casa di Tokyo ed un piu' recente Micro 85mm f/3,5 per i sensori in formato DX, entrambi con filettatura filtri da 52mm, come la piu' piccola (ma piu' potente) delle tre lenti, mentre le altre due, la Nikon e la Hoya che sono da 62mm, utilizzate con un adattatore step up 62/52mm, qui ritratti insieme sul podio Nikon... Il 50 mm rappresenta l'obiettivo cui diminuire la minima maf (che e' di 45cm dal soggetto), mentre il Micro 85 serve a dimostrare come si possa transitare a degli interessanti RR (Rapporti di Riproduzione) partendo da quello massimo dell'obiettivo "naked" di 1:1 la corichiamo per avere in bella mostra il "ponte comandi" e impostando su cavalletto macchina ed obiettivo in MF a minima maf, anteponiamo dapprima la "vecchia" Nikon close up no.5T da 1,5 diottrie, ottenendo quindi un complesso ottico dalla nuova lunghezza focale di 46,5mm circache ci consente un deciso avvicinamento e "riempitivo" dell'inquadratura complessiva poi la Hoya HMC da quattro diottrie (focale risultante 41,7mm) con la quale si arriva quasi a dimezzare il campo inquadrato rispetto la combinazione precedente ed infine l'ambiziosa e ponderosa Marumi DHG Achromat Macro-200 da ben 5 diottrie (nuova focale 40mm) con la quale si concentra ulteriormente l'attenzione su un dettaglio di inquadratura grande oltre un terzo che con la lente da 1,5 diottrie, riuscendo a valutare dettagli ben difficili da poter considerare con l'obiettivo senza aggiuntivo ottico anteposto. Per curiosita', gli RR risultanti passano da 1:4,4 della combinazione con la Nikon da 1,5 diottrie, a 1:3 con la Hoya da quattro diottrie, per valicare finalmente la soglia tra close up e macrofotografia con l' 1:2,5 del 50mm con la Marumi DHG da 5 diottrie. Utile per avvicinare a fiori ed insetti solamente avvitando una lente davanti all'obiettivo che non dovrebbe mai mancare in alcuna borsa fotografica (il 50mm...) Nikon AF-S Micro Nikkor 85mm f/3,5 G ED DX il quale gia' da solo inquadra ben stretto anche senza arrivare alla minima maf di 28,6cm tra soggetto e piano focale della reflex... ma certamente strettissimo quando lo si conduca al suo naturale max RR di 1:1 appunto a 28,6cm dal soggetto Per valutare meglio eventuali slittamenti cromatici, allego anche di ogni combinazione anche un ingrandimento al 400% Eccoci quindi con Nikon 5T da 1,5 diottrie su 85mm (focale derivante 75,4mm) RR 1,33:1 400% poi con Hoya HMC da quattro diottrie (focale derivante 63,5mm) RR 1,6:1 400% quindi con la piu' potente del gruppo Marumi DHG 200 da cinque diottrie (focale derivante 59,7mm) RR 1,84:1 (quasi il doppio del RR max dell'obiettivo) 400% con Nikon 5T (18mm sul lato lungo) con Hoya HMC (15mm sul lato lungo) e con Marumi DHG 200 (13mm sul lato lungo) giusto per avere un quadro piu' concreto delle potenzialita' relative. In buona sostanza, comprare lenti addizionali della categoria di Marumi e Nikon, (doppietti acromatici onerosi non solo per peso), potrebbe costare ben di piu' che un set di tubi di prolunga che portino ad analoghi RR e distanze minime dal soggetto. (a proposito, la distanza utile tra soggetto e lente con la Marumi da 5 diottrie montata sul 50/1,4 scende fino ad 11 cm). Ma i tubi di prolunga aumentano disagio e diminuiscono luminosita'; rendono scomoda la fotografia ravvicinata "errante" e in ultima analisi non lasciano intatte le prerogative ottiche dell'obiettivo in uso, aumentando quantomeno la superficie di aria tra lenti e sensore...per non parlare di riflessi indesiderati e aumento possibile di flare e ghost. Queste lenti utilizzate, tra le quali la Hoya costa quanto due pizze ed una birra a casa, invece sono facili, veloci, quasi del tutto esenti da aberrazione sferica e da slittamenti cromatici consistenti.Inoltre non si "devono" utilizzare per forza al massimo RR disponibile, come con i tubi di prolunga si fa. Quindi risultano utili anche a distanze intermedie per avvicinarsi senza pericolo a soggetti ...minacciosi La mia Nikon 5T mi piace meno delle altre due, ma potrebbe esser causa della sua eta' (anche progettuale):ha una dominante rosata che non le puo' far raggiungere la neutralita' della Marumi, la cui trasmissione luminosa, forte del doppietto acromatico di cui e' costituita, me la fa preferire di gran lunga alle altre. (Tra poco mi arrivera' anche la versione DHG 330 da tre diottrie per aggiungere materiale a questo test, o proporne un secondo) Certo ...costa.Piu' di un trio di tubi di prolunga: ma la maneggevolezza che ne deriva mi fa spendere quei soldini in piu' senza pensarci tanto... E chest'e'! Max Aquila photo © per Nikonland 2016
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