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Max Aquila

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  1. Io non ho dubbi: LEI !!! La mia prima Nikon, regalatami nel 1987 da mio papà (in un periodo nel quale sarebbe stato più facile dire a un figlio FAI !!! , invece di regalare qualcosa) . Fotografavo da tempo, arrabbattandomi tra la complessità della biottica che ...le guarda le spalle in questa foto, e l'inutilità delle compatte a pellicola dell'epoca. Da questa macchina fotografica il mio rapporto con la fotografia è diventato totale e totalizzante (magari a discapito di altre cose, cui mio padre avrebbe tenuto). Con questa macchina e con le sue ottiche intercambiabili ho imparato a guardare il mondo in una maniera differente e non più introspettiva come in ogni altra manifestazione della mia vita. Con la Nikon F-301 ho imparato a scattare le foto che piacevano a me, ma anche e sopratutto...le foto che piacevano agli altri ed anche venderle, imparando così anche a fare una cosa che credevo molto distante dal mio carattere. Con le foto scattate con questa macchina ho partecipato e vinto photo contest che mi hanno fatto conoscere le persone con le quali ho ampliato la mia visione del mondo fotografico, fondando con loro un' Associazione Culturale che ci ha permesso di organizzare mostre di fotografie di autori andati a cercare ad Arles ai Rencontres Internationales de la Photographie, emergenti, alcuni dei quali sono poi diventati nomi noti. E di organizzare ed imparare a tenere, corsi di Fotografia, di base ed evoluti, i quali poi mi hanno portato ad insegnare Fotografia all'Accademia delle Belle Arti per quindici anni. Che dire? Che in uno di quei corsi conobbi mia moglie ed anche i miei figli, quindi forse, devono qualcosa a questa Nikon? Io devo molto a questa mia F-301... Ed anche la mia maniera di fotografare, poi evolutasi nel digitale su percorsi più complessi.
  2. sta facendo solo il suo dovere: come tutti quelli che obbediscono a quanto imposto. A me per esempio, impediscono di incontrare persone per evitare il propagarsi dell'epidemia: e obbedisco ugualmente, ma ciò non porta denaro in casa e nemmeno contributi INPS a chi li aspetta in quanto già in pensione That's the difference: nessuno sta facendo eroismi, tranne coloro che fanno ben più di quanto richiesto. Per esempio Nikonland, che sta tentando di suggerire a chi sia costretto in casa di industriarsi, studiare, progettare e poi realizzare: aspettando di mostrarsi, fino a quando non si sia raggiunto l'obiettivo programmato. E di tenere alto il livello di questo ...obiettivo !
  3. comprendo, Roby: ma che c'entra tutto ciò col fotografare? I manuali servono a risolvere dubbi, come ti scriveva Mauro. I tuoi dubbi su esposizione e copertura del soggetto li hai risolti? Anche senza aspettare l'edizione in brossura che ne farai
  4. abbandona ISO 100 per forza, Davide: non siamo più con la Agfachrome e neppure con la D2x...
  5. vento.. vento chiaramente: basta un millimetro di spostamento e hai da ricominciare. Esposizione: hai misurato in Matrix e con que bianco smagliante, rispetto il verde di sfondo, avresti dovuto compensare oppure, misurare in spot e aprire verso il bianco (in spot trasformeresti il bianco in grigio medio) Inquadratura: hai mozzato solo il gambo e adesso il formato complessivo è squilibrato verso il basso, compresso . Artefatti non ne vedo, ma perchè anche cliccando sulla foto si apre molto piccola...: se ce ne siano dipende dalle interferenze tra soggetto e luce... e se si muoveva per il vento, penso si accentuino
  6. purtroppo... 5500 yen= 46 euro...: astuccio vuoto, quindi...
  7. e perchè quella funzione serve solo qualora ti trovassi a mal partito, con un soggetto vicino, in condizioni di scarsa illuminazione ambiente (ovviamente si autoesclude col flash attivo) su superfici ostiche a fare attecchire l'AF (vetro, porcellana, metalli molto lucidi, colori omogenei molto scuri o chiari)
  8. in che senso: la macchina non ti mette a fuoco bene? Non è che tieni a11 on e a12 off? Io entrambi off e francamente, a parte le note mancanze dell'AF della Z6 (in determinate condizioni soffetto/sfondo e quando i sensori risultano troppo grandi per il soggetto da ritrarre), non sbaglia un colpo.
  9. Non sono bastati: sei fuori fuoco su tre punti (a meno che non fosse voluto) Diciamo che il Focus Stacking o lo scatto multiplo hanno come presupposto anche la difficoltà di rappresentazione di un soggetto. Una moneta da 25mm non è un grande problema di ripresa.
  10. No: ora chiedo. Invece dopo essermi sorbito il video di Ricci del confronto con il 20/1,8F sono rimasto sorpreso del fatto che sostenga non essere stato impiegato lo stesso antiriflesso di nuova concezione Arneo, presente su 24 e 14-30. Vedremo...
  11. e sopratutto, ben più corto nelle dimensioni reali rispetto al modellino di Mauro, per cui i tre scatti che hai operato a coprire mm invece di cm sono stati certamente più incisivi rispetto alla ripresa singola allo stesso valore di f/11 Ma ...la funzione HDR con serie di foto, qualcuno sulle Z l'ha già provata?
  12. https://onlinemanual.nikonimglib.com/z7_z6/it/02_getting_to_know_the_camera_01.html Forse non sarà una notizia, per coloro che lo abbia già consultato, ma ritengo utile segnalare che il manuale delle due Nikon Z si trovi online oltre che nel formato usuale come quello in forma cartacea, anche in una veste che garantisce una più comoda navigazione e leggibilità, in italiano.
  13. togliere la luce di assistenza A12, se abiliti A11 non ha alcun senso: sarebbe come dire ad uno che vede poco a distanza su A11: vuoi potenziata la visione con gli occhiali? e su a12: vuoi gli occhiali? Quindi, A11 migliora la capacità di AF-S di mettere a fuoco, a patto di sopportare il rallentamento del raggiungimento del fuoco, ma il presupposto è chiaramente l'ausilio dell'illuminatore A12 A12 assestante esiste per eliminare velocemente la sua funzionalità, nel caso possa essere di disturbo in una determinata ripresa. In quanto alla mia esperienza su Z6: in un anno di uso massiccio, non ho mai trovato in difficoltà il suo AF nemmeno in condizioni di scarsa illuminazione. Magari decide di mettere a fuoco sullo sfondo invece che sul soggetto se questo gli appaia essere più esile di ciò che lo contorna: ed allora potrebbe essere utile provare l'intervento del fascio di luce di assistenza: che però ha una portata limitata a 3 metri e per la sua posizione, richiede che spesso non venga montato il paraluce sull'ottica. Ritengo pertanto utile questa funzione in modalità AF-S (come prescritto) in situazioni di still life e di macrofotografia di soggetti inanimati. Provala li: con AF a cellula singola, in alternativa alla cellula più piccola, pinpoint, che però funziona solo a contrasto di fase ed è più lento, ma preciso (ed assistito dall'illuminazione rosso/verde)
  14. Credo di poter fare qualche considerazione in più sul nuovo 20mm f/1,8S a partire dai prossimi giorni. Quando mi arriverà
  15. il motivo della reprise dell'argomento, rispetto a quanto già scritto nell'articolo relativo, sta nella precisazioni che volevo aggiungere riguardo i criteri da adottare in relazione alle impostazioni sul menù della Z6 Ci troviamo di fronte a questa schermata dove al primo rigo ci viene chiesto di impostare il numero degli scatti desiderati. Questo numero non ci condiziona in assoluto, come già trattato nell'articolo, poichè quand'anche l'obiettivo trovasse il fine corsa prima di arrivare a scattare tutti i files impostati, si interromperebbe automaticamente. Inoltre, qualora in un secondo momento decidessimo che determinate parti del soggetto non ci interessa che risultino perfettamente nitide, basterebbe eliminarne i files relativi, prima del loro inserimento nel sw di sviluppo scelto. Andando invece al secondo rigo, larghezza step di maf, questa regolazione ci fa scegliere di quanti mm progredisca la maf tra uno scatto e l'altro: ciò può determinare la piena riuscita del nostro risultato finale, in quanto una progressione troppo stretta, con un numero di scatti troppo esiguo, porterebbe ad un risultato incompleto sull'intera dimensione del soggetto che desideriamo risulti a fuoco. La schermata del menù in oggetto, non è neppure troppo precisa in relazione a questo parametro: forse ce ne vorrebbe una che, in relazione al numero di scatti scelto, ci dica anche per quanti mm si estenda in totale l'operazione di messa a fuoco. E non basterebbe ancora: vi dimostro perchè. La migliore immagine risultante dalla ripresa a fuoco variabile è la seguente: (cliccare per ingrandire) dove le impostazioni erano di 105 scatti (ma alla fine ne sono stati sufficienti solo 81) con una regolazione di larghezza step 2 Come visibile, la mia Zenza Bronica risulta interamente nitida, dal bordo dx dell'obiettivo, fino all'estrema parte posteriore del dorso. Precedentemente, avevo realizzato un'altro stack di files, di soli 55 e con larghezza step da 3 In questa pila di files, risulta chiaro come oltre alla insufficiente quantità di files scattati (55 contro gli 81 dell'altro stack) anche la seconda regolazione, di larghezza step 3 è risultata troppo distanziata, tanto da produrre palese calo di nitidezza nella parte sx della flangia dell'ottica, pur essendo arretrata rispetto il bordo opposto, difetto che si trasmette anche alla ghiera dell'otturatore della fotocamera, con i valori numerici chiaramente poco nitidi. Ritengo quindi di poter consigliare a chi compia i primi passi in questa divertente ed ormai facilissima pratica (un tempo appannaggio di pochi eletti) di non tenersi troppo stretti sul numero totale di files da impilare (anche se ciò comporterà tempi di elaborazione sw più lunghi) e di valutare con attenzione l'intervallo di step, per evitare cattive sorprese come quello qui sopra documentata.
  16. Ricordiamolo ancora (repetita iuvant) Tale pratica consiste nell'effettuazione in manuale o in automatico di una serie (stack) di file dello stesso soggetto, con la variazione del punto di messa a fuoco progressiva, in modo tale da poterli poi sovrapporre con uno dei tanti sistemi software disponibili sul mercato, al fine di ottenere una elaborazione dell'intera pila di files in una unica immagine del soggetto che possegga tutte le parti desiderate, perfettamente nitide. Tutto ciò è possibile grazie alla maggiore o minore capacità dei sw in questione, di compensare le inevitabili differenze delle tante immagini in funzione di diversi aspetti, tra i quali la modifica della dimensione dell'oggetto in funzione della variazione di messa a fuoco (minima...ma purtuttavia determinante) e le possibili aberrazioni cromatiche dovute alle interferenze dei punti di luce della sorgente luminosa che, a questo fine, per evitare problemi, è forse meglio sia più omogenea e costante possibile. Da cui la mia scelta di una sorgente a luce continua, stabilizzata. Ancora a tanti, quando si parla di FS, scappa la fatidica domanda "ma perchè, non ti basta chiudere al massimo il diaframma dell'obiettivo?" No...non basta per tanti motivi: prima di tutto per la ricerca di un risultato ineccepibile, che è impossibile da raggiungere utilizzando i diaframmi più chiusi di un'ottica, ai quali si manifestano molti difetti fisiologici determinati dalla piccolissima apertura: diffrazione sopra ogni altro difetto e possibilità di generare flares più o meno netti, a seconda di obiettivo e sorgente luminosa. Inoltre, pur banalizzando, più si chiude il diaframma e più luce necessiterebbe (o corrispondentemente, allungamento del tempo di posa / innalzamento degli ISO) Ancora... pur chiudendo al massimo il diaframma del mio 50/1,8...che è f/16, non riuscirei a rendere, nitidi tutti i dettagli del soggetto alle brevi distanze di ripresa richieste dal mio set. Per capirci meglio: ecco la Zenza Bronica fotografata a f/16 e, giusto per capire la selettività del suo diaframma, ecco la stessa immagine a tutta apertura (punto di maf sul bordo dx dell'ottica in entrambe le immagini)
  17. Continuando il discorso sul Focus Stacking e la Nikon Z6, a distanza di tempo e grazie alla reprise dell'argomento su altre considerazioni (di programmi sw diversi da Photoshop) oggi ho provato a riprendere le fila, riservandomi ulteriori experience in questo ambito. In interni, visto il periodo. Soggetto: la mia coetanea Zenza Bronica C con il suo bellissimo Nikkor 50mm f/3,5 (su questo formato un wide corrispondente ad un 28mm) il primo grandangolo nato per le medioformato di Zenzaburo Yoshino Fotocamera: Nikon Z6 con 50mm f/1,8S e lente addizionale Nikon 5T su treppiede Manfrotto 055 + testa Leofoto LH66 Illuminazione: Faro led Godox SL60W Modo M, Auto Iso, t/80 f/5,6 (oppure f/4 in uno stack di immagini) Ripresa con cambio di messa a fuoco (Focus Stacking) con modalità variabili, come vedremo
  18. bisogna basarsi sull'archivio: proprio...! Siamo tutti dentro casa. L'iniziativa di Silvio mira a raccogliere scatti che possano disegnare una mappa, animale e vegetale delle specie che conosciamo, alloctone, che si siano insediate da più o meno tempo sul territorio. Fotografate da noi. Se no...Google power...!
  19. ma se le foto non sono tue.... perchè le metti? Sopratutto se fuori fuoco o non interessanti fotograficamente. Se scrivo insetto foglia su google/immagini...lo sai quanti risultati mi dà? Qua siamo su Nikonland, ci aspettiamo da fotografi le loro stesse fotografie, pensate, realizzate e postprodotte con cura ed attenzione. E poi: Ora è chiaro? Se nò...c'è l'altro "contenitore" : potpourrì ... ...
  20. ci riempi di gioia e di colori in queste grigie giornate, nonostante ogni filtro si possa anteporre...
  21. Oggi spesa (dopo sei gg) Comprato filtro anch'io per autocostruire le introvabili mascherine. Profumate...
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