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Max Aquila

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Obiettivi di Max Aquila

Nikonlander Esagerato

Nikonlander Esagerato (6/6)

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Reputazione Forum

  1. Spero di collaborare presto in questa sperimentazione perché ne ho richiesto un esemplare anch'io, corredato .... da una Z8 senza la quale non potrei utilizzarla (per ora ho Z9 e Z30) Il vantaggio è immediato, nell' esigenza di disporre di un doppio treno di EN-EL15 quando si utilizzi una Z8 in ambito operativo col suo MB-N12 e si debbano ricaricare le prime due batterie esaurite, mentre si usino le seconde due. Ma anche in viaggio, per poter rinunciare agli ingombri del charger ufficiale, che ormai è ridotto al rango di semplice trasformatore 220/7,2 In breve basterà portarsi appresso un alimentatore/charger compatto e potente per tutti gli apparecchi a standard usb-c ... Oppure semplicemente un powerbank
  2. io le vorrei tutte... Ah...quella grigio pietra, sembra la mia F301 quando le si staccarono le pelli, prima di fargliele riattaccare Usano un profilo colore freddo i markettari Nikon: se tanto mi dà tanto, dopo aver visto la tua Orange rispetto quella effigiata, immagino il Moss Green !!! E la Cherry Coke
  3. Dei tre interessantissimo anche il 56mm su di una dx per le dimensioni. Il 40mm poi, sembra la replica dello Z
  4. ed io ben di più di tre: ma quel resoconto, Gianni, era del 9 gennaio scorso
  5. vorrei adattare il mio Nikkor O 2.1cm/4 sulle mie Z, ma purtroppo la baionetta F di primissima generazione, rilevata e profonda non me lo consente. Notare (frecce rosse) lo smusso della lente posteriore alla fine del periscopio, studiato appositamente per consentire compatibilità con gli specchi ritratti di F ed F2 (e qualche Nikkormat) L'ho provato solo appoggiato all'adattatore F e mi pare essere un obiettivo da wow !!! Penso di cannibalizzare un adattatore cinese per provare a risolvere il problema... Purtroppo l'ing Wakimoto (creatore anche dei primi e celebri Micro Nikkor) è morto nel 1996 e non posso chiedergli aiuto...
  6. Ho da qualche tempo a disposizione uno degli esemplari della classe Monarch5 dei binocoli Nikon, con prismi a tetto. Classe che comprende sei binocoli: 8x42, 10x42, 12x42 e poi 8x56, 16x56 e infine il più potente della serie, appunto questo 20x56 Si tratta della serie di livello medio alto, sopra il quale abbiamo i Monarch 7 e poi i binocoli da alte prestazioni notturne e marina, specialistici e prodotti in esemplari dalle caratteristiche fisse di ingrandimento. Anche questi Monarch 5 come la serie 7, sono caratterizzati da un elevato livello costruttivo, senza uso di materie plastiche, avendo una scocca in alluminio, totalmente coperta da materiale gommoso termoresistente e, sopratutto, impermeabile anche ad immersioni limitate entro una certa profondità e tempo. Sicuramente resistenti alle intemperie, oltre che agli urti e possibili cadute. Riempiti totalmente (negli spazi interni tra le lenti) con azoto, per prevenire appannamenti dovuti a forti escursioni termiche, come può avvenire tra esterno ed interno in capanni da appostamento e rifugi sulla neve. Oppure anche in piena estate tra ambienti refrigerati e quelli soggetti al sole tropicale. arriva nella sua confezione (che sbandiera anche il plus di 10 anni di garanzia totale Nital) contenente la custodia morbida in neoprene e la tracolla dello stesso materiale, oltre al supporto di fissaggio al treppiede dalla forma compatibile al pochissimo spazio che intercorre tra i due obiettivi, dotato di ben quattro passi vite da 1/4" (uno da 3/8 non avrebbe sfigurato), ma purtroppo non di standard Arca-Swiss, incomprensibilmente oggi. i tappi anteriori, a pressione, restano vincolati efficacemente ai fusti degli obiettivi, per essere sempre a disposizione... quelli posteriori invece hanno delle asole che se impegnate nella tracolla, ne consentono la reperibilità immediata (anche se limitano la estensione della tracolla stessa): a mio avviso, sarebbe preferibile entrassero anch'essi a pressione sugli oculari. L'ergonomia del binocolo è completata dalla posizione a tre scatti, distinta per ogni oculare, al fine di ottimizzare alla personale anatomia oculare la visione e l'accomodamento pupillare, come vedremo, importantissimo in un binocolo di questo livello di ingrandimento la correzione diottrica, dopo effettuata la corretta messa a fuoco con la comoda ghiera centrale, si opera sull'oculare destro Ecco le caratteristiche della serie 5, come riportate da Nikon se ne derivano alcune considerazioni, tra le quali appare chiaro come le caratteristiche dei binocoli di base di ognuna delle due luminosità (42 e 56) siano quelli che consentono un migliore accomodamento dell'occhio, ossia una maggiore facilità di centratura della pupilla per evitare di avere fastidiosi black out di uno dei due campi visivi, o peggio, impossibilità ad accoppiare le due immagini provenienti dai due obiettivi in una unica. Che è quello che capita a me con questo 20x56: in pratica soffro moltissimo per riuscire a centrare le pupille nel giusto tunnel di estrazione dell'immagine riflessa dal prisma... Ovviamente è un problema soggettivo, che non mi era mai capitato con altri modelli e dimostrato dal fatto che lo stesso Monarch, sugli occhi di mio figlio usato come tester a proposito, funzionava eminentemente. Un binocolo infatti va sempre provato prima di essere acquistato, perchè l'anatomia facciale delle persone è un elemento assolutamente soggettivo e che può portare a trasformare un'esperienza di visione in una tortura medievale. I dati tecnici ci parlano di un binocolo con lenti ED a bassa dispersione e con un trattamento anti UV ed anti nebbia di alto livello. Peso non contenutissimo, superiore al chilo e 200, ma assolutamente bilanciato e gestibile anche a mano libera, quando le condizioni di ripresa non consentano l'uso di un treppiede, sempre auspicabile Al netto delle mie difficoltà di adattamento, l'ho trovato comunque piuttosto critico nella fase di puntamento, quindi consigliabile più per spazi aperti di osservazione, piuttosto che per individuazione di fauna nella boscaglia, specie se in condizioni di luminosità critiche. Lo farò provare ad un altro tester per ciò che possa riguardare il puntamento notturno di astri: io non ci sono riuscito con tutta la mia buona volontà, per i problemi anzi accennati. Risolutivo e nitido alle lunghe distanze, come da questo punto di osservazione... verso quelle auto parcheggiate ad almeno 400metri di distanza in linea d'aria, delle quali leggevo distintamente i numeri di targa Non l'ho trovato, come mi sarei aspettato invece, di straordinaria tridimensionalità, così come (valutate da voi le condizioni e la qualità della luce in cui ho effettuato osservazione) non così particolarmente brillante nè protetto dalle emissioni di UV come invece dichiarato nelle sue caratteristiche. Certamente maneggevolissimo e compatto, forse anche eccessivamente compatto per un 20x, il che potrebbe essere alla base delle difficoltà che ho incontrato: del resto dotato di un campo visivo totale apparente di quasi 60° che è poi il dato straordinario di un binocolo di questo livello di potenza di ingrandimento. Mi resta il rammarico di non averlo potuto godere come mi sarei aspettato, ma come già detto è una valutazione puramente soggettiva: chi l'ha provato mi ha comunicato emozione visiva notevole. Il prezzo, attorno ai mille euro è forse il parametro meno indicativo nella bolgia dei prezzi che coinvolge tutto il comparto: una volta di più non è il prezzo il parametro da tenere in considerazione, quanto invece la comodità di utilizzo: un binocolo va sempre provato prima dell'acquisto! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2024
  7. torneremo al tempo della Serie 5 reflex? Che equipaggiavamo con ottiche di terze parti, segnatamente Sigma Art &C? Smallrig si sta espandendo in tutto ciò che Nikon si ostina a non offrire più, a livello di accessori/necessori. I flash li compriamo Godox (e gli illuminatori Smallrig come il COB di Mauro) le ottiche più accessoriate sta facendole Viltrox e le adegua ai successivi aggiornamenti fw Nikon in tempo reale... e poi c'è il mercato sconfinato delle altre aziende di Shenzen, che vendono su Amazon tutto, dal mini stativo al maxi illuminatore, passando dall'attrezzo professionale fino al gadget... Nikon...
  8. Viltrox 16/1,8 AF: dotato di ghiera dei diaframmi a terzi di stop (indicati) disponibile fluida o a click (apposito slider) Display a doppia scala di distanza e profondità di campo, sempre attivo, (una volta alimentato) retroilluminato e leggibile in ogni condizione di luce ambiente. Convertibile in indicatore della funzione attribuita alla ghiera programmabile dell'obiettivo via menù fotocamera. Ghiera di messa a fuoco manuale ampia, ergonomica, fluida, endless, perfetta anche in video. Due pulsanti funzione programmabili dal menù delle Nikon Z.... Tutto questo, che è il poco che ho riscontrato per aver avuto in mano la versione per sonisti, in un superwide che a f/4 sarà gia a fuoco da 1 metro ad infinito e che userò nei ritratti buffi a 0,50 cm dal soggetto a f/1,8....francamente sovradotato! Vi immaginate con questa integrazione all' attacco Z se costruissero un mediotele da ritratto oppure uno zoom 70-200/2,8???? Se non mi sparasse qualcuno da Moncalieri, sarei portato a pensare che Viltrox stia a Nikon come Lexus a Toyota...
  9. Che onore per la Zefina ... !!! Verde militare: ma sbaglio o è una colorazione non Nikon Europe? Forse, data la provenienza dell' obiettivo, vietcong?
  10. 24 la prima è una vecchia immagine, che si è prestata a fare da copertina ad una delle nostre pubblicazioni, Nikonland in a day (e da immagine di chiusura della giornata del 21/06/2015) a cui tengo particolarmente perchè realizzata insieme ai miei figli, uno in posa e l'altro a reggere la luce di schiarita, mentre io scattavo con una Nikon One V3 ed il suo Nikkor PD 10-30/3,5/5,6 a 30mm f/10 t/200 iso160 ed anche perchè lega le mie due passioni, quella per la fotografia e quella per Nikonland 25 la seconda, all'opposto, scattata pochi giorni fa, nel luogo dove ho scattato la maggior parte delle mie foto: ossia a mare. A simboleggiare un amore nato insieme allo sport e poi proseguito al posto dello sport stesso ! Un omaggio al mosso controllato, con la Nikon Z9 ed il Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 a f/9 t/160 iso64 26 ...e per terzo metto un video: non è solo mio, ma di tutti noi italiani. Ideato nel 2023 da Axnaird e dalla sua Associazione no profit, realizzato con un testo di Federica Re, sua moglie e con la collaborazione di suo figlio Samuele. Mi ha chiesto le mie foto, che non ho mai pubblicato se non qui su Nikonland, e lo ha portato in giro per tutta Italia, nelle scuole e nei teatri contestualmente ad uno spettacolo da essi prodotto con la partecipazione esclusiva di giovani attori... Ci tengo immensamente Il Seme.mp4
  11. si vede che non leggete Nikonland e preferite i fumetti...
  12. Beh, ai tempi di Nikon F e Nikkormat erano quelle black le special edition. Costavano anche qualcosa di più delle silver... non è che magari esce la silver a xxcento euri meno della black?
  13. Va da se che si tratta di un flash a lampada nuda e riflettore posteriore, quindi con un range di dispersione luminosa di 180° e più. E' un valore utile per un ritratto ad un metro e mezzo-due metri di distanza, un pò meno per un gruppo nutrito di persone dove quelle agliestremi del fotogramma risulteranno più scure di quelle al centro. Vedo che si possa equipaggiare di opportuni diffusori (specie quello a boccia) che risulteranno gli accessori più indicati per rendere più omogenea l'emissione di luce e quindi più utilizzati. Io penso che questa corsa al recupero del vintage porterà poco vantaggio a chi non abbia le cognizioni per sfruttare oggetti del genere secondo il solco in cui si collocano. Nikon produceva repliche di flash Heiland come questo nei primi anni 60 e si faceva gestire l'elettronica necessaria da Toshiba. Mi sembra francamente un oggetto sinceramente rinunciabile. Mi piacerebbe invece che Godox realizzasse un bel flash a torcia, provvisto di tutta la tecnologia di cui dispone, a teste intercambiabili, sulla scia dei miei due Sunpak 622Pro che di teste ne annoveravano una mezza dozzina, tra standard, wide, zoom, infrared, lampada nuda, white diffuser, etc Ne ho ancora due: orrendi, ma insuperati da Metz.
  14. Sono linguaggi differenti... Il vantaggio oggi, è la possibilità di scelta: avere delle videocamere incorporate nelle correnti fotocamere (probabilmente è esattamente l' opposto) è una comodità di espressione artistica inaudita. Sta all' autore la giusta considerazione
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