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Alberto73

Nikonlander Veterano
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  1. ogni tecnologia col tempo viene migliorata quindi anche le nostre z sono destinate a diventare obsolete, per quanto mi riguarda al momento mi posso ritenere soddisfatto dalla mia e come ergonomia non trovo di che lamentarmi, anzi... di sicuro un miglioramento sul fronte batteria è sempre ben accetto, non credo che con l'attuale dimensione sia possibile ma un doppio slot per le schede sarebbe altrettanto apprezzato
  2. Ricordo ancora il tuo commento sul mio 18-200 Dx al primo workshop a cui ho partecipato (ed era in borsa solo per essere usato come tappo della reflex che avevo): "hai già buttato i soldi comprandolo, vuoi anche buttare i soldi usandolo". Ecco dopo questa ho evitato di prendere ottiche tutto-fare ma un po' più specializzate.
  3. Concordo! Anche se attualmente collezione tutt'altro... però qualche modellino di Ferrari di F1 ce l'ho...
  4. Compra cartucce e ti regaliamo una stampante... peccato non fosse granché
  5. Erano un bel po' di anni che non passavo da Rialto, con i turisti è sempre stata una zona impraticabile, ieri invece.... Nikon Z6 con 24-70/4 a 32mm
  6. Segue da [luoghi] Il mio Giappone 2019 parte 12 (1 di 2) Aoba Castle È stato il castello voluto da Date Masamune, costruito nel 1600 sul monte Aoba, una piccola collina alta 100 metri, in posizione dominante rispetto alla città di Sendai. Venne parzialmente smantellato nel 1870 dopo l’acquisizione da parte del governo Meiji e l’area ceduta all’esercito imperiale. Nel 1882 un incendio distrusse molto di quel che restava del castello. Nel 1931 la Porta Omotemon e la torre Wakiyagura sono state catalogate come tesori nazionali. Durante il bombardamento del 10 luglio del 1945 queste strutture con quello che rimaneva del castello sono andate distrutte e, durante l’occupazione da parte dell’esercito degli Stati Uniti, l’area venne posta sotto il controllo militare americano e tutte le edificazioni risalenti al periodo Edo furono rase al suolo. Ciò che vediamo oggi è il risultato di una ricostruzione successiva a fini turistici. Miyagi Ken Gokoku Jinja Si tratta di un santuario shintoista che sorge nei pressi delle rovine del castello Aoba. Santuari denominati ‘gokoku’ (Guardia della Nazione) se ne trovano in ogni prefettura del paese e risalgono al 19° secolo, si tratta di luoghi dove consacrare le anime dei soldati defunti durante le guerre civili scoppiate nel periodo della restaurazione Meiji. Questo specifico santuario venne fondato nel 1904 sulle rovine del castello appartenuto al clan Date. Nel luglio del 1945 venne distrutto da un incendio causato dal raid aereo sulla città. Nel 1958 uno degli edifici annessi al santuario di Ise venne smantellato e riedificato nel luogo dove sorgeva il precedente santuario Gokoku. Essendo situato su una collina a un’altezza di 144 metri è il miglior luogo panoramico della città. Hanyū Yuzuru Nei pressi del “Sendai International Center”, vicino all’ingresso del Kokusai Center troviamo il monumento ai due pattinatori più importanti e conosciuti della città di Sendai: Arakawa Shizuka, medaglia d’oro alle olimpiadi di Torino 2006, e Hanyu Yuzuru, atleta che ha vinto praticamente tutto in carriera, l’ultimo successo in ordine di tempo, che gli ha consentito di ottenere l’unico titolo che ancora gli mancava, è il Campionato dei 4 Continenti (Seoul, Corea del Sud, febbraio 2020). Le due lastre di vetro a lui dedicate rappresentano le due medaglie olimpiche vinte nel 2014 a Soci, rappresentato col costume di ‘Parisienne Walkways’, e nel 2018 a Pyeongchang, col costume di ‘Seimei’, i programmi corto e libero delle rispettive stagioni. Yuzuru è stato il primo atleta a vincere, back to back, 2 medaglie olimpiche d’oro nel singolo maschile dopo Dick Button, che centrò i suoi successi nelle due edizioni del 1948 e del 1952. E così si conclude questo ideale viaggio in giappone, qui trovate gli altri articoli del mio blog. Vi lascio con in breve filmato montato da me. (si ringrazia Davide Bitti di Vivi Giappone per il contributo al video). Grazie per aver letto i miei articoli o, come dicono da quelle parti, ありがとうございました! おしまい -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- le informazioni contenute in questo articolo sono tratte da: museo della birra https://www.japanhoppers.com/it/hokkaido/sapporo/kanko/1774/ https://www.marcotogni.it/sapporo-beer-museum/ https://www.italiajapan.net/museo-birra-sapporo/ https://www.japan.travel/it/spot/1922/ https://www.matteoingiappone.it/hokkaido/sapporo/sapporo-beer-museum/ https://www.sapporobeer.jp/english/brewery/s_museum/ https://www.giornaledellabirra.it/luoghi-di-birra/museo-della-birra-di-sapporo/ https://onegaishimasu.it/guide-ed-itinerari-giappone/sapporo-beer-factory-il-museo-della-birra-di-sapporo/ Ogami-jinja Shrine https://hachinohe-kanko.com/english/kanko_data/ogamijinja https://visithachinohe.com/en/places/ogamijinja/ Hachinohe Sansha Taisai https://en.wikipedia.org/wiki/Hachinohe_Sansha_Taisai https://www.en-aomori.com/culture-041.html https://hachinohe-kanko.com/english/10stories/hachinohe-sannshataisai https://travel.gaijinpot.com/hachinohe-sansha-taisai-festival/ https://ohmatsuri.com/en/articles/aomori-hachinohe-sansha-taisai-festival https://www.ohayo.it/gallerie-fotografiche/eventi/matsuri-hachinohe-sansha-taisai/ https://visithachinohe.com/en/stories/hachinohe-sannshataisai/ Utou Jinja http://utojinja.sakura.ne.jp/ https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g298241-d3396233-Reviews-Utou_Jinja-Aomori_Aomori_Prefecture_Tohoku.html https://en.japantravel.com/aomori/utou-jinja/6958 senshu koen akita https://www.tohokukanko.jp/en/attractions/detail_1495.html Kubota Castle https://en.wikipedia.org/wiki/Kubota_Castle Aoba Castle https://en.wikipedia.org/wiki/Aoba_Castle https://www.japan-guide.com/e/e5152.html miyagi ken gokoku jinja https://gokokujinja.org/ https://nippon-kichi.jp/article_list.do;jsessionid=1B54FFFBFA5F982E7E65A7DBF66B62FB?p=4354&ml_lang=en https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g298249-d1386299-r484215308-Gokoku_Shrine-Sendai_Miyagi_Prefecture_Tohoku.html https://nippon-kichi.jp/article_list.do;jsessionid=1B54FFFBFA5F982E7E65A7DBF66B62FB?p=4354&ml_lang=en
  7. Concludo questo ideale viaggio in Giappone con una carrellata di luoghi ed eventi non compresi negli articoli precedenti, partendo dal museo della birra di Sapporo. Si tratta dell’unico museo in Giappone dedicato alla birra ed è ricavato da un edificio in mattoni rossi costruito nel 1890. Originariamente vi era ospitata una fabbrica di zucchero, la Sapporo Sugar Company. La costruzione fa parte della lista dei siti considerati patrimonio culturale del paese in quanto si tratta di una delle testimonianze più importanti del periodo Meiji. All’interno del museo il percorso prevede varie sezioni: la prima riguarda la storia della birra in giappone, dai primi marchi introdotti dagli europei alla produzione locale. Successivamente si passa alla sezione riguardante il birrificio Sapporo e al suo legame con la regione. L’ultima sezione riguarda le fasi di produzione della birra mentre il tour viene concluso dalla degustazione di tre tipologie di birra prodotte dall’azienda (chi vuole può scegliere di assaggiarne una sola). Ogami-jinja Shrine Le origini di questo santuario sono un mistero, si dice che sia il più antico di Hachinohe. Quel che è certo è che esisteva già nel tardo periodo Heian ma la sua origine potrebbe essere ben più antica. Hachinohe Sansha Taisai Si tratta di un matsuri che si tiene dal 31 luglio al 4 agosto nella città di Hachinohe da oltre 290 anni. La sua origine risale al 1721. In quell’anno nel santuario di Ogory di Horyosan si tenne una processione di mikoshi (santuari portatili). Nel corso degli anni sono stati aggiunti carri allegorici, ballerini e quant’altro. L’odierno matsuri consta di ventisette carri che, da semplici carri, sono diventati dei palcoscenici riccamente decorati con scene di racconti popolari cinesi e giapponesi, spettacoli di Kabuki, battaglie storiche e altro. I santuari Ogami, Chojasan Shinra e Shinmei-gu partecipano alla tradizionale processione di mikoshi. La manifestazione è accompagnata da balli, musica dal vivo ed esibizioni tradizionali. Utou Jinja Piccolo santuario nel centro di Aomori, situato nei pressi della stazione. Dietro all’edificio principale troviamo un piccolo giardino e uno stagno con le carpe. Senshu Koen Akita È il parco costruito sulle rovine del castello di Akita. Vi possiamo trovare degli splendidi giardini giapponesi dove, nella seconda metà di aprile, è possibile ammirare la fioritura dei sakura. Vi sono infatti 730 alberi per i quali il parco è stato selezionato tra i 100 posti migliori dove ammirarne la fioritura. Oltre a questo ci sono le azalee che fioriscono nella seconda metà del mese di maggio e i fiori di loto che galleggiano sull’acqua (del fossato di Otemon) a fine luglio. (nota da spostare dopo il castello kubota?) Kubota Castle Situato nella città di Akita, e conosciuto come "Yadome-jō" ( 矢 留 城 ) o "Kuzune-jō" ( 葛根 城 ), è stato la dimora del clan Satake , daimyō del dominio Kubota. Ubicato su una collina è stato edificato tra il 1602 e il 1604 in stile hirayama. Nella sua storia subì almeno due incendi che obbligarono a delle successive riparazioni mentre con la restaurazione Meiji, e l’appoggio del clan al governo, a cui venne ceduto, il catello divenne l'Ufficio Prefetturale. Una volta trasferito tale ufficio, esso venne abbandonato, i fossati chiusi per ampliare le vie della città e molte delle strutture abbattute. Ciò che ne restava venne in buona parte distrutto da un incendio nel 1880. Nel 1890 il clan Satake, rientrato in possesso dell’area, ne fece dono alla città affinché potesse essere adibita a parco pubblico. Il castello attualmente visibile è una ricostruzione del 1989 a fini turistici. Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく - [luoghi] Il mio Giappone 2019 parte 12 (2 di 2)
  8. Proseguendo il nostro ideale viaggio per il Giappone torniamo a parlare di Sendai, ed in particolare dello Zuihoden, ovvero del Mausoleo di Date Masamune. Stiamo parlando di uno dei più potenti daimyō, vissuto a cavallo tra la fine del periodo Azuchi-Momoyama e l’inizio del primo periodo Edo. Era soprannominato dokuganryū (独眼 竜), che significa “il drago con un occhio solo” o anche “il drago con un occhio solo di Ōshu”, per la benda che copriva il suo occhio destro, perso a causa di una malattia. Date Masamune viene ricordato per essere stato il fondatore della città di Sendai su cui esercitava il suo potere dal castello di Aoba, del quale però resta soltanto uno spiazzo vuoto e un monumento al suo signore. La costruzione del mausoleo risale al 1637 dopo la morte di Date Masamune. Considerato dal ‘tesoro nazionale’, fu completamente distrutto da un incendio provocato dai bombardamenti statunitensi nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Una prima ricostruzione è stata portata a termine nel 1979 mentre nel 2001, in occasione del 400° anniversario dalla fondazione della città, è stata effettuata un’ulteriore opera di ricostruzione volta a ripristinare quanto più possibile l’aspetto originale. Il progetto del mausoleo risale al periodo Momoyama ed è caratterizzato dall’utilizzo di una varietà di colori vivaci e da una complessa lavorazione del legno. L’accesso all’area si ha salendo una breve scalinata e i percorsi al suo interno sono circondati da imponenti alberi di cedro, metafora della lunga storia del clan. Nell’adiacente museo Zuihoden sono conservati i cimeli del clan Date rinvenuti con gli scavi effettuati dopo il bombardamento. Date Yasumune, l’attuale discendente del clan, ha ricoperto il ruolo di direttore del museo oltre che del Date Taiyama Bunko e della Tohoku Broadcasting Culture Corporation. Si occupa, inoltre, del restauro del patrimonio storico della famiglia Date. Nelle vicinanze del mausoleo di Date Masamune sorgono quelli del figlio, Date Tadamune, e del nipote, Date Tsunamune. Il primo, denominato Kansenden, fu costruito nel 1664 e venne anch’esso distrutto nel 1945 per essere ricostruito nel 1985. Il secondo, collocato al suo fianco, è lo Zennōden, che fu completato nel 1716, poi ricostruito nel 1985 e riparato nel 2007. Ricordiamo anche Il Myōnkaibyō, dove si trovano le stele di Date Chikamune e Date Nariyoshi, rispettivamente nono e undicesimo daimyō di Sendai, oltre allo Okosamagobyō, un luogo poco visitato dove sono sepolti molti bambini del clan Masamune. « Zuihoden è un posto molto carino per entrare nel mondo di Date Masamune, i suoi discendenti e le persone associate alla famiglia Date. Visita il museo in loco per vedere i manufatti delle tombe di Zuihoden. Ti consiglio anche di dedicare un po 'di tempo a goderti alcuni dei bar nelle vicinanze! » https://www.zuihoden.com le informazioni contenute in questo articolo sono tratte da Zuihoden https://www.japan-guide.com/e/e5153.html https://www.japanvisitor.com/japan-city-guides/zuihoden https://visitmiyagi.com/articles/zuihoden-mausoleum/ https://www.tohokuandtokyo.org/spot_80/ https://en.wikipedia.org/wiki/Zuihōden https://www.zuihoden.com/ https://www.tohokuandtokyo.org/spot_80/?language=it http://hsuchia.blogspot.com/2019/06/tohoku-2016-miyagi-sendai-zuihoden-mausoleum.html Date Masamune https://it.wikipedia.org/wiki/Date_Masamune https://en.wikipedia.org/wiki/Date_Masamune http://stanzegiapponesi.altervista.org/date-masamune/?doing_wp_cron=1588614762.4810609817504882812500 Date Yasumune https://it.wikipedia.org/wiki/Date_Yasumune https://en.wikipedia.org/wiki/Date_Yasumune Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく
  9. Io credo che serva qualcuno che abbia competenza e argomenti, la presenza (il fisico) poi passa in secondo piano...
  10. Grazie! Credo sia una delle peculiarità del Giappone moderno mischiare presente e passato in questo modo, che è un paese ultra moderno ma sempre legato alle proprie tradizioni.
  11. Proseguendo il nostro ideale viaggio nella terra del sol levante, facciamo ritorno a Sapporo, dove troviamo uno dei santuari più grandi e prestigiosi dell’estremo nord del Giappone: l’Hokkaido Jingu. Questo, assieme all’adiacente Maruyama Park occupa una superficie di 180.000 mq. Questo santuario risale all’epoca Meiji quando, con la restaurazione voluta dall’imperatore, venne abolito il sistema feudale, sostituito con uno prefettizio, il che riportò così il territorio sotto il controllo diretto del governo centrale. Nel 1969 si tenne, nell’ex città di Edo rinominata Tokyo, una cerimonia che designava tre kami (divinità shintoiste) affinché vegliassero sulle opere di bonifica della regione, ovvero: Okunitama, Onamuchi e Sukunahikona. Del trasferimento a Sapporo dei tre Kami se ne occuparono gli ufficiali del Kaitakushi, il precedente governo della prefettura di Hokkaidō. In quel periodo fu eretto un edificio provvisorio, mentre la struttura odierna, nella posizione attuale, venne edificata nel 1871 assumendo il nome di “Sapporo Jinja”. Nel settembre dello stesso anno si tenne la cerimonia di inaugurazione. Al santuario venne riconosciuto, dal 1869 fino al 1946, il titolo di ‘santuario imperiale’ di primo rango (Kanpei-Taisha - 官幣大社 ) che gli garantiva il sostegno diretto del governo. Nel 1964 venne aggiunto un quaarto kami: l’imperatore decise, infatti, di consacrare al santuario anche l’anima dell’imperatore Meiji. Quello stesso anno la denominazione venne cambiata e il santuario assunse ufficialmente il nome di Hokkaido Jingu, così rimasto sino ai nostri giorni. Nel 1974 l’edificio è stato distrutto da un incendio, per il quale non è mai stato individuato un colpevole, e successivamente ricostruito nel 1978. È bene ricordare, quando ci si reca in visita a questo santuario, di accedervi attraverso il torii non camminando lungo il percorso centrale ma tenendosi sempre di lato, in quanto la zona centrale è riservata ai kami del luogo. Lo stesso criterio va seguito anche se si vogliono scattare delle foto al portale: queste andranno fatte con inquadratura laterale e non centrale. Maruyama Park Maruyama è l’attuale denominazione del monte Moiwa che significa, in lingua Ainu, “Una piccola montagna”. Alta 226m si trova nella parte ovest del quartiere Chuo, a Sapporo. Ai suoi piedi troviamo l’omonimo parco, dove gli abitanti della città possono recarsi per un po’ di relax o per divertimento. Del parco fanno parte, oltre all’ Hokkaido Jingu, anche uno zoo, uno stadio di baseball e uno stadio di atletica leggera. Nel 1975 vennero piantati circa 150 alberi lungo la via che porta al santuario, dando così il via alla realizzazione del parco che iniziò a prendere forma, nel 1951, con l’apertura dello zoo. L’apertura ufficiale risale al 1957. Per la sua progettazione è stato preso a modello l’omonimo parco situato a Kyoto Una parte del Maruyama Park è costituita da una foresta vergine composta da querce, Katsura (albero di Giuda giapponese), magnolie, aceri e altre varietà di alberi. Olmi e cipressi giganti, invece occupano il fianco della collina. Vi è, inoltre una folta presenza di sakura, circa 1500 alberi, che rendono questo parco il più popolare della città per l’hanami. In Hokkaido il periodo di fioritura dei ciliegi corrisponde col mese di maggio. le informazioni contenute in questo articolo sono tratte da: https://en.wikipedia.org/wiki/Hokkaidō_Shrine https://taiken.co/single/hokkaido-jingu-sapporos-beautiful-shrine-experience/ https://diversity-finder.net/tourism/hokkaido-jingu-shrine-hokkaido https://www.fleemy.com/hokkaido-shrine/ https://www.japan.travel/it/spot/1935/ https://www.sapporo.travel/find/culture/hokkaido_shrine/?lang=en https://travel.gaijinpot.com/hokkaido-jingu/ https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g298560-d591381-r217705003-Hokkaido_Jingu-Sapporo_Hokkaido.html https://magazine.japan-jtrip.com/article/hokkaido/8238/ https://it.qwe.wiki/wiki/Hokkaidō_Shrine Hokkaido Jingu https://en.wikipedia.org/wiki/Hokkaidō_Shrine https://taiken.co/single/hokkaido-jingu-sapporos-beautiful-shrine-experience/ https://diversity-finder.net/tourism/hokkaido-jingu-shrine-hokkaido https://www.fleemy.com/hokkaido-shrine/ https://www.japan.travel/it/spot/1935/ https://www.sapporo.travel/find/culture/hokkaido_shrine/?lang=en https://travel.gaijinpot.com/hokkaido-jingu/ https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g298560-d591381-r217705003-Hokkaido_Jingu-Sapporo_Hokkaido.html https://magazine.japan-jtrip.com/article/hokkaido/8238/ https://it.qwe.wiki/wiki/Hokkaidō_Shrine Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく
  12. L'isola dei gatti? se mi capita.... quest'anno sarei dovuto andare da quelle parti ma Aoshima non era prevista...
  13. 😂😂😂 Sai che potrebbe anche essere? tolte le manifestazioni sportive non credo di avere tante foto fatte qui in città... 😄 mentre nei due viaggi credo di aver fatto 6/7000 foto 🤔
  14. Fosse stato un 50 mm poteva anche essere (mi pare sia stato il primo che ha usato) ma un 20 no... 😅
  15. Grazie! Per me è stato molto bello poter assistere in prima persona ai matsuri estivi, che sono davvero molto belli e particolari!
  16. Proseguendo il nostro ipotetico viaggio in Giappone, una delle ultime tappe ci porta ad Otaru. Città portuale ubicata nella parte meridionale dell’isola di Hokkaido, si affaccia sulla baia di Ishikari, a nord ovest di Sapporo. Otaru, che nella lingua Ainu significa “fiume che attraversa la spiaggia di sabbia”, ha rappresentato per molto tempo un importante centro finanziario e commerciale di questa regione, oltre ad essere un fiorente porto commerciale. In virtù della sua florida attività portuale, lungo la costa vennero costruiti numerosi edifici adibiti a vari scopi: sedi di compagnie mercantili, opifici e magazzini per lo stoccaggio delle merci. Tutte queste costruzioni, in stile liberty, davano e danno tuttora alla città un aspetto più tipicamente nord europeo che giapponese. Potremmo affermare che Otaru è, urbanisticamente e architettonicamente parlando, un mix di stili occidentale e giapponese. Negli anni 50, con il declino dell’industria del carbone, Otaru perse la sua importanza entrando in una fase di declino che trasferì lo status di centro economico a Sapporo. I magazzini abbandonati, col tempo, vennero riconvertiti ad altre attività, come musei, negozi e ristoranti, o definitivamente abbandonati. Otaru oggi è fondamentalmente una località turistica visitata ogni anno da molti giapponesi ma anche da stranieri, soprattutto russi. La città è rinomata per la sua birra, nonché per la qualità del suo sushi molto fresco, vi sono infatti oltre 100 ristoranti di sushi. Da queste parti la stagione fredda dura da novembre a marzo e le abbondanti nevicate la rendono una località ideale per gli sport invernali. Una funivia collega alla città la vicina Tenguyama Sky Resort, meta di molti sciatori. In estate le temperature arrivano a 25° centigradi ma possono anche superare i 30°, temperatura ideale per gli amanti del mare e dell’abbronzatura. Chi si recasse in questi luoghi nel periodo invernale potrebbe vedere “l’Otaru Gleaming Festival” che si tiene a febbraio con le sue sculture realizzate con la neve. Uno dei luoghi più significativi della città è il suo canale, lungo 1140m, il quale veniva un tempo utilizzato per lo smistamento delle merci. Persa questa sua funzione nel dopoguerra, è diventato anch’esso un’attrattiva turistica, solcato ogni giorno da numerose barche che offrono al turista una visuale diversa della città e degli edifici che qui si affacciano. Nei pressi della città, in cima alla collina e in posizione dominante rispetto al porto, troviamo il Suitengu Shrine, è un santuario shintoista tra i più famosi e storici della zona. Fu costruito per la prima volta nella sua attuale ubicazione nel 1859, mentre ma l’odierno l’edificio odierno risale al 1919 ad opera di Saburo Ikuji. Il luogo è conosciuto anche per i ciliegi che vi fiorisco ogni anno. Una cosa, che forse non tutti sanno, è che Otaru è famosa per le sue creazioni di vetro, un po’ come il vetro di Murano a Venezia. Tra gli oggetti in vetro prodotti artigianalmente troviamo bicchieri, statuette, fermacapelli ma soprattutto i tradizionali fuurin (風鈴), i campanelli in vetro tipici dell’estate nipponica. Anche la ferrovia che attraversa la città, la Temiya Line, oramai è soltanto luogo dove turisti e popolazione locale possono fare lunghe passeggiate lungo i binari dismessi. Lunga circa 2,8 km collegava la stazione Minami-Otaru e la stazione Temiya, i binari a scartamento ridotto servivano per il trasporto del carbone di merci e passeggeri. Nel 1985 è stata chiusa e di essa rimangono solo alcuni tratti oltre a parte della segnaletica. Il Museo ferroviario si trova sul vecchio sito del terminal. Qui possiamo trovare raccontata, attraverso mostre e diorami, la storia di questa linea ferroviaria locale, sono conservati i treni che nelle varie epoche l’hanno percorsa. In Giappone non è strano imbattersi in uno spettacolo di kigurumi, in cui attori in carne ed ossa portano su un palco scene tratte o ispirate all’animazione indossando una calzamaglia e una maschera, oltre al vestito, che li rende in tutto simili al personaggio interpretato. chiudo con una carrellata di foto della gita in barca: Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく"
  17. Io invece l'avrei già comprata se non ci fosse stato sto casino a livello mondiale
  18. mi sembra comunque una cosa interessante, chissà quando potranno farla uscire.... mi piacerebbe provarla
  19. Concordo, io quest'anno sarei dovuto andare nello Shikoku che offre paesaggi ancora diversi, ma credo che dovrò rinviare...
  20. il profumo della lavanda è sempre piaciuto anche a me, mentre mio padre odia qualsiasi cosa che abbia anche un vago odore. Questo breve giro dell'Hokkaido mi ha fatto vedere dei paesaggi davvero belli, compreso il Blue Pond che forse in fotografia rende meno che visto dal vivo. Diverso in positivo spero... quello è il prezzo a cui lo vendevano lì e non credo sia produzione diretta... su alcune cose in Giappone si spende meno che da noi mentre su altre no...
  21. ma perché in Russia? magari è una cosa normale...
  22. Nel mio ultimo viaggio in Giappone sono quasi riuscito a farmi bastare le 3 XQD per complessivi 160 GB a disposizione della Z6, con tagli del genere il pc non serve proprio....
  23. Questa ottava tappa del viaggio in Giappone ci porta a fare un breve tour dell’Hokkaido tra le sue colline e i suoi bellissimi paesaggi. La prima tappa è Campana Rokkatei. Un edificio ubicato in mezzo al vigneto di Shimizuyama nella città di Furano (ebbene sì, in Giappone hanno anche i vigneti e producono vino), edificio che ospita un caffè. Dalla terrazza è possibile ammirare le montagne vulcaniche e la vista può spaziare sui vigneti circostanti. Accanto all’edificio è presente la torre con la campana simbolo di Rokkatei. L’Hokkaido è conosciuto anche per le culture di lavanda. La sua coltivazione risale a circa 100 anni fa. All’epoca la maggior parte dei prodotti che contenenti lavanda provenivano da questa regione. A partire dagli anni 60/70 l’importazione di lavanda a costi più convenienti ha ridotto la domanda della produzione nazionale. Per questo motivo i campi di lavanda di questa regione sono diventati un’attrazione turistica. La seconda tappa di questo tour ideale ci porta a visitare la Tomita Farm, un’azienda agricola nei pressi della città di Furano famosa per le sue coltivazioni di fiori. Vi possiamo trovare, infatti, coltivazioni di fiori di vari colori. Dal 2008 l’azienda ha aperto un’altra coltivazione esclusivamente di lavanda,denominata “Lavender East”, a 4 km dalla sede principale, che copre un’estensione di 14 ettari in cui possiamo trovare anche un negozietto e un caffè, ma soprattutto un osservatorio da dove ammirare il paesaggio. Lasciata Tomita Farm proseguiamo alla volta di ‘Shikisai no oka’, letteralmente colline dei colori stagionali, che è il più grande parco floreale della zona di Furano. Nei suoi 15 ettari possiamo ammirare trenta varietà di fiori diversi, tra cui citiamo l’immancabile lavanda ma anche cosmo, lupini, girasoli, dalie e anemoni giapponesi. L’area è accessibile tutto l’anno e l’ingresso è gratuito, viene però chiesta ai visitatori una donazione di 200 円 (Yen, circa un Euro e mezzo) a persona per coprire i costi di manutenzione dei giardini floreali. Il nostro giro si conclude in un luogo spettacolare: il Blue Pond. Conosciuto anche come ‘il lago che cambia colore’, è un piccolo lago artificiale sulla riva sinistra del fiume Bieigawa, nei pressi di Shirogane Onsen, stazione termale della città di Biei. Col tempo è diventato una meta turistica molto apprezzata grazie al colore particolare delle sue acque, che sembra cambiare continuamente, dal turchese acceso al verde smeraldo fino al blu cobalto a seconda della luce che riceve e delle condizioni atmosferiche. In primavera il Blue Pond assume un colore verde smeraldo dovuto alla vegetazione che cresce sulle sponde e immersa nel lago; in estate l’acqua diventa turchese, per virare sempre più verso il blu intenso con l’avvicinarsi dell’inverno; quando nevica il contrasto con il bianco della neve crea un effetto davvero unico e le fotografie scattate qui risultano spettacolari. Sull’origine della colorazione dell’acqua non c’è ancora un’idea certa. Un’ipotesi molto probabile è la presenza in essa di sostanze chimiche. L’idrossido di alluminio, ad esempio, sarebbe responsabile del particolare riflesso della luce, mentre lo zolfo, tipico delle aree termali, colorerebbe i sassi di bianco dando risalto all’azzurro dell’acqua. La nascita di questo lago è la diretta conseguenza della creazione di un sistema di controllo delle erosioni risalente al 1988. Si tratta di uno sbarramento avente lo scopo di evitare che la colata di fango, conseguente all’eruzione del vulcano Tokachidake raggiungesse la città di Biei. In questo modo il fiume ha accumulato talmente tanta acqua da creare questo bacino. Dal 2014 sono consentite le visite anche in periodo invernale. Curiosità: tra i 15 wallpapers disponibili per OS X Mountain Lion c’è una foto del Blue Pond. Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく
  24. La settima tappa del viaggio in Giappone ci porta nella città di Sendai. Sendai è il capoluogo della prefettura di Miyagi e, col suo milione di abitanti circa, la più grande città della regione del Tohoku. A Sendai si volge uno dei Matsuri più importanti della regione: il Tanabata. Mentre nel resto del Giappone questa ricorrenza cade il 7 luglio, a Sendai si tiene un mese dopo, il 7 agosto e le manifestazioni legate ad esso si svolgono in tre giorni, dal sei all’otto di agosto. Ma cos’è il Tanabata? Il Tanabata (七夕 che letteralmente significa "settima notte") è una tradizione nipponica che però di rifà a una leggenda di origine cinese. Questa leggenda narra la storia di una bellissima principessa, Orihime, figlia di Tentei, l’imperatore del cielo, dedita alla tessitura degli abiti degli dei, e di un mandriano, Hikoboshi, il cui compito è quello di stare a guardia delle greggi celesti. Orihime e Hikoboshi rappresentano, rispettivamente le stelle Vega e Altair. Tentei, vedendo sua figlia triste, decise di farla incontrare con Hikoboshi per dargliela in sposa. Tra i due scoppiò un amore a prima vista che li portò, però, travolti dalla passione, a trascurare i propri compiti. Tentei, adirato, decise di punire i due innamorati facendo in modo che non si potessero più vedere, separati dal fiume celeste, la Via Lattea. Si narra che, impietosito dalla disperazione della figlia, Tentei concesse loro di potersi incontrare, attraversando il Fiume Celeste, una volta all’anno, il settimo giorno del settimo mese, il giorno, appunto, del Tanabata. Esistono varie versioni di questa leggenda, molte delle quali legate all’astronomia. Tra queste una versione molto conosciuta è ambientata in Cina, sulle rive del fiume Han. In questo luogo, si dice, viveva la figlia del sovrano della regione, abilissima tessitrice che, in età da marito, venne data in sposa a un giovane pastore. Anche in questo caso i due giovani, travolti dalla passione, abbandonano i loro doveri per essere poi crudelmente separati. Per il fatto che i cinesi sono un popolo dedito allo studio del cielo e dei suoi fenomeni, a questa storia venne dato uno scenario celeste. Con l’introduzione del calendario gregoriano, alla fine dell’ottocento, la festa del Tanabata è venuta a coincidere con il sette luglio, mentre in precedenza il calendario utilizzato era quello lunisolare per il quale l’anno inizia a febbraio. Secondo questo calendario il settimo mese cade ad agosto e ciò spiega il motivo per cui in molte zone del Giappone i festeggiamenti siano rimandati di un mese rispetto alla data fissata del 7 luglio. La festa del tanabata fu importata dalla Cina in Giappone dall’imperatrice Kōken nel 755. La sua origine si deve al Kikkōden (乞巧 奠festa per pregare per le abilità), versione nipponica del Qīxī che veniva celebrato in Cina e che fu adottato dal Palazzo Imperiale di Kyoto nel periodo Heian. È nel periodo Edo, però, che diventò popolare tra i giapponesi, quando le celebrazioni si uniscono all’obon (che all’epoca cadeva il 15° giorno del 7° mese) dando così origine al Tanabata come lo conosciamo oggi. Il matsuri di Sendai risale all’epoca di Date Masamune, leader del clan Date e fondatore della città. I kisudama, le decorazioni con cui viene addobbata la città, originariamente avevano la forma di un fiore. Hanno assunto l’aspetto attuale nel 1946 su iniziativa del proprietario di un negozio ubicato in centro città. Insieme alle stelle filanti fukinagashi, sono le decorazioni moderne più famose del Tanabata. Onnipresenti nella vita dei giapponesi, anche qui non potevano mancare i personaggi dell'animazione (in questo caso Takami Chika e, nella foto successiva, Kurosawa Ruby di "Love Live! Sunshine!!") I tanzaku sono delle striscioline di carta che simboleggiano i fili di seta intrecciati da Orihime e sui quali vengono scritti i desideri o le preghiere, anche in forma di poesia, da rivolgere alle stelle. Questi ‘foglietti’ vengono legati a un ramo di bambù e poi bruciati per consentire loro di raggiungere le divinità. Questa usanza ebbe origine nel periodo Edo, quando i desideri dei bambini erano di migliorarsi nella scrittura, per cui si allenavano a scrivere vari caratteri su piccoli ritagli di carta. Per le bambine il desiderio, invece, era di migliorarsi nelle attività manuali. Gli orizuru, o gru di carta, sono un tipo di origami e per la precisione quella che ne è considerato la forma più classica. L’orizuru rappresenta la gru della Manciuria e si ritiene che porti salute, protezione e lunga vita alle famiglie. Ciò perché secondo tradizione vivrebbe fino a 1000 anni. Questo particolare tipo di origami è legato alla storia, per chi la conosce, della piccola Sadako e della sua tragica fine causata da una delle bombe atomiche (ne ho scritto in un articolo precedente tempo fa). Eventi come spettacoli teatrali, danza tradizionale, musica dal vivo e intrattenimento si svolgono in piazza Shimin Hiroba, nel Parco Kotodai e lungo la via Juzenji Dori. Sono sempre presenti le immancabili bancarelle col cibo. Piccole idol crescono... Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく
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