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Io ho la FTTC da qualche anno, praticamente da quando ho preso casa, non ho la gigabit ma come banda non mi posso lamentare e la linea è generalmente stabile. l'unica cosa che mi rompe è avere il cavo in fibra di Open fiber che passa quasi a fianco della mia porta di casa e non potermici attaccare...
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From the album: Tutti i colori dell'autunno
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From the album: Tutti i colori dell'autunno
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From the album: Nikonland in a Day : 4 settembre 2022
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Nikon Z30 : l' inaspettata ...
Alberto73 commented on Max Aquila's article in Nikon Z : Test fotocamere
mi sono appena imbattuto in questo video... non è un test ma semplici impressioni d'uso (lo dice lui stesso che non ne ha le competenze) però lo trovo interessante dato che tra chi fa video su Youtube Sony imperversa... anche se qui il paragone è con un iPhone...- 29 comments
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Uno dei posti a cui mi sento più legato è una piccola cittadina in provincia di Palermo: Cefalù! Tale legame affettivo è dovuto sia al fatto che questi luoghi racchiudono ricordi d’infanzia, sia che qui è nata mia nonna materna. Della provincia di Palermo era anche il nonno, suo marito, originario di un paese chiamato Torretta. Caratteristica principale della città, che la rende molto visibile, è la rocca che la sovrasta. Non mi accingo però a parlare non parlerò della rocca, bensì di ciò che si trova nel cuore della città, ovvero il Duomo, il cui nome corretto è ‘Basilica Cattedrale della Trasfigurazione’. Una leggenda narra che la sua edificazione sia legata ad un voto fatto da Ruggero II d’Altavilla, primo re di Sicilia. Il re, sorpreso da una forte tempesta, avrebbe fatto voto di costruire un tempio dedicato a Cristo e ai suoi apostoli se lui e l’equipaggio si fossero salvati. Una volta approdato sulla spiaggia di Cefalù (Cefaleddi per i saraceni) avrebbe mantenuto la promessa facendo costruire l’edificio religioso sul luogo dell’approdo. Ma questa è solo una leggenda; alcuni documenti storici ci danno una versione dei fatti ben diversa: uno è datato 1145 ed è un diploma di dotazione della chiesa in cui non si fa menzione di nessun voto ma di un sentimento di devozione verso il Salvatore che gli aveva permesso di salire al potere. Più chiaro ancora è un diploma dell’arcivescovo di Messina, datato 1131, nel quale si parla della fondazione del tempio da parte di re Ruggero “in suffragio, delle anime di suo padre di più memoria, Ruggiero, primo conte di Sicilia, e della madre sua Adelasia regina, e ancora per sua redenzione e soddisfacimento di tutti i suoi peccati, e per sollievo dei poveri e viandanti”. Delle indagini archeologiche hanno inoltre rivelato la presenza di mosaici del VI secolo legati a una struttura di epoca bizantina che testimonierebbero l'esistenza in loco di un precedente edificio religioso. Architettonicamente parlando l’edificio è stato realizzato basandosi su modelli costruttivi tipici della Normandia importati dai Normanni soprattutto in Calabria, ma è anche testimone dell’influenza che ha avuto l’architettura araba nelle maestranze siciliane che hanno realizzato questo monumento. L’intera struttura poggia su un basamento fatto di pietre intagliate, recuperate da edifici della città che un tempo sorgeva sulla cima della rupe. Un’ampia scala dà accesso al grande sagrato della chiesa, in origine utilizzato come cimitero, circondato da una cancellata in ferro battuto realizzata nel 1585 in sostituzione del muro perimetrale e interrotta da pilastri, terminanti con una piramide sovrastata da una sfera, posti ai lati dei cancelli d’ingresso e sugli angoli prospicenti la piazza. Sui quattro pilastri rivolti verso quest’ultima nel 1726 le piramidi vennero sostituite da quattro pisatuna, ovvero statue che rappresentano i quattro dottori della chiesa latina: San Girolamo, San Gregorio, Sant’Ambrogio e Sant’Agostino. Sul sagrato troneggia la facciata principale della chiesa delimitata da due torri a pianta quadrata leggermente diverse l’una dall’altra in quanto rappresentano l’una il potere spirituale della Chiesa e l’altra il potere temporale della Monarchia. Le due torri, sulle quali si aprono delle finestre bifore e che sulla sommità più stretta rispetto alla base presentano una terminazione piramidale, conferiscono un aspetto più tipico di una fortezza che non di un edificio sacro. Sulla facciata della basilica troviamo un portico a tre archi (due a sesto acuto e quello centrale a tutto sesto) sorretto da quattro colonne, da cui si accede all’edificio religioso. La pianta della chiesa è a croce latina divisa all’interno in tre navate rispetto alle quali il transetto presenta un’altezza maggiore. Fin dall’origine le decorazioni a mosaico furono realizzate esclusivamente nel presbiterio, mentre nel resto dell’edificio, anche se si può presumere che fossero previste, non vennero mai iniziate. Le figure rappresentate nell’abside sono disposte in ordine gerarchico dove la figura più importante è il ‘Cristo Pantocratore’ realizzato nella parte alta. La mano destra del Cristo rappresenta, con le due dita unite , la doppia natura, divina e umana, di Gesù mentre con l’altra mano regge un Vangelo aperto. Subito sotto troviamo la Madonna circondata dai quattro arcangeli. Nelle due fasce sottostanti sono raffigurati, in una Pietro e Paolo con gli evangelisti, mentre nell’altra alcuni degli apostoli identificati da un ‘titulis’ ovvero il nome. All’interno della chiesa è presente il monumento sepolcrale del Vescovo Castelli, nel quale un gruppo marmoreo rappresenta il prelato intento a distribuire elemosine, un mendicante nudo che riceve una camicia da lui e due fanciulli, un bimbo e una bimba. Accanto all’altare troviamo il fonte battesimale: una vasca circolare realizzata utilizzando un unico blocco di lumachella decorata con 4 leoncini a rilievo. Due di essi sono rappresentati in movimento mentre gli altri due sono fermi in quanto i due leoni fermi hanno già ricevuto il battesimo mentre quelli in movimento si dirigono verso la luce. Pregevole è l’altare d’argento situato nell’abside a sinistra dell’altare maggiore; realizzato da artigiani palermitani, è stato ivi posto nel XVIII secolo. All’interno del santuario si trova inoltre una statua della Madonna con Bambino realizzata nel 1533 dalla bottega di Antonello Gagini. Nel bassorilievo ai piedi della statua è rappresentata la dormienza di Maria con le effigi del committente e della moglie. Per chi fosse interessato è possibile fare delle visite guidate della cattedrale secondo tre percorsi diversi. Qui trovate gli altri articoli del mio blog. Al prossimo articolo! Ciao ciao!
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[Istituzionale] La copertina nei vostri blog !
Alberto73 commented on M&M's blog entry in Blog di Nikonland
i miei articoli ce l'hanno quasi tutti... ne mancano giusto alcuni che non ho ancora aggiornato. -
Meme fotografici per farsi due o tre risate.
Alberto73 replied to Silvio Renesto's topic in Due chiacchiere in compagnia
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Gli Hacker russi evitano l'Italia perché...
Alberto73 replied to M&M's topic in Due chiacchiere in compagnia
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Mi avete già dimenticato?
Alberto73 commented on Silvio Renesto's article in Nikon Z : Test fotocamere
Articolo davvero simpatico e divertente io però al momento sono già accasato cone le mie 2 zattuali.... la z50 la uso poco ma per ragioni di numero vorrei tenerla il più a lungo possibile -
Che c'è nella tua borsa ?
Alberto73 replied to M&M's topic in Apparecchiature's Forum : Materiale Fotografico
Non ho cambiato il contenuto della borsa ma la borsa: da qualche giorno ho aggiunto questa al mio 'parco borse' -
Wb Nikon z6II
Alberto73 replied to peliand's topic in Apparecchiature's Forum : Materiale Fotografico
Questa è la mia foto scattata nella stessa situazione (wb Auto0) Quella di Andrea con lo stesso settaggio vira pesantemente sull'azzurro! -
10 serissimi motivi per cui non dovete comprare la Nikon Z9
Alberto73 commented on M&M's article in Editoriali
Questi sarebbero tutti motivi per comprarla non per non farlo... comunque i tempi di attesa son davvero lunghi.... (pensare che a me son smbrati tanti 3 mesi per un portatile... ) -
LoL... magari! grazie ma mi limito a documentarmi e a riportare le informazioni che trovo nei miei testi Grazie! ho deciso di recuperare le foto dei luoghi che ho visitato negli anni passati e ce ne sono di belli!
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In Val di Non, nei pressi di Tassullo e in posizione dominante rispetto al paesetto, troviamo Castel Valer. Premetto che essendo un edificio di proprietà privata, non è consentito fotografare gli interni. Il castello, il cui nome sembra derivi dalla cappella dedicata a San Valerio presente al suo interno, risale al 1211, quando venne edificato come guardia militare di un’antica strada romana dai conti di Appiano. Ma Per trovarne traccia su documenti scritti dobbiamo però arrivare al 1297, periodo in cui il Tirolo si espanse in Val di Non. Il castello cambia proprietà intorno alla metà del XIII secolo, quando viene espugnato da Ulrico I di Coredo. La famiglia Coredo ne resta in possesso fino al XIV secolo, allorché subentrano gli Spaur, che ne sono proprietari ancora ai giorni nostri. L’attuale castello si compone di due serie di edifici costruiti in epoche diverse: la prima, denominata ‘castel di sotto’, risale al XIV secolo, mentre la seconda, o ‘castel di sopra’, al XVI secolo. Fino a qualche tempo fa le due parti del castello appartenevano a due rami separati della famiglia Spaur ma poi, con l’estinzione di uno dei due, la proprietà si è unificata ed ora gli eredi del compianto conte Ulrico Spaur (venuto a mancare nel febbraio del 2021) ne stanno trattando la cessione con la provincia di Trento tra i possibili acquirenti. Il nucleo originario, ‘castel di sotto’, si sviluppa attorno alla torre ottagonale al centro dell’edificio che, oltre alla particolare forma della sezione, è, con i suoi 4 metri di altezza, la torre più alta della zona e le particolari aperture in cima ad essa permettevano di individuare eventuali assalitori e di difendere il maniero dai loro assalti. Entrati in possesso del castello, gli Spaur dettero il via, all’inizio del XVI secolo, al suo ampliamento con la costruzione di nuove cinta murarie e abitati che costituiscono la parte denominata ‘castel di sopra’. Da fortificazione militare, quindi, il castello diventa, col passare del tempo, sempre più edificio residenziale. Negli ultimi venti anni il conte Ulrico si è preso cura del complesso facendo eseguire un accurato restauro che hanno riportato il castello al suo splendore originale, anche con la ricostruzione del tetto effettuata utilizzando tegole realizzate a mano, dando l’impressione a chi vi entra di tornare in certo modo al medioevo. Un ponte di pietra permette di raggiungere il portone di ingresso e quindi di accedere al castello che, agli occhi del visitatore, si presenta come un piccolo borgo medioevale con le stradine che si snodano tra gli edifici. Con i suoi 5.500 mq, le sue oltre 100 stanze, delle quali ricordiamo, tra le più riccamente decorate, il salone degli Stemmi e le stanze Madruzziane, il castello conserva tutti gli arredi originali perfettamente conservati, che conferiscono un particolare pregio a tutta la costruzione. Da ricordare la presenza, all’interno del castello, della già citata cappella di San Valerio, affrescata da Giovanni e Battista Baschenis. Il committente dell’opera fu il conte Rodolfo Spaur che, avendo concesso loro fondi elevati, permise agli stessi di decorarla con materiali rari (come malachite e azzurrite) e impreziosirla con dorature. Dalla parte opposta dell’ingresso si trovava l’armeria del castello della quale, a causa di un cedimento del terreno sottostante e del conseguente crollo dell’edificio, non rimane più nulla, nemmeno del suo contenuto, probabilmente raccolto tra le macerie dagli abitanti del luogo. Pertanto, questa è una delle poche parti del castello che non si sono potute ricostruire. Altre aree o stanze visitabili che mi limito a ricordare sono il cortile, i giardini, la cantina, la cucina gotica, gli studi adiacenti, il loggiato, le stanze madruzziane, dal principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo che qui trascorreva l'estate, e il Salone Ulrico. Ricordo infine che è possibile entrarvi solo con delle visite guidate ad orari prestabiliti. Le informazioni contenute in questo articolo sono tratte da: https://visitcastelvaler.it/it/ https://www.visitvaldinon.it/it/poi/castel-valer/https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Valerhttps://www.pinetahotels.it/blog/castel-valer/https://www.ladige.it/territori/non-sole/2022/01/11/castel-valer-c-e-l-intesa-per-il-passaggio-alla-provincia-operazione-da-oltre-15-milioni-di-euro-1.3101262https://www.trentino.com/it/cultura-e-territorio/castelli/castel-valer/https://www.cultura.trentino.it/Luoghi/Tutti-i-luoghi-della-cultura/Castelli/Castel-Valerhttp://www.castellideltrentino.it/Siti/Castel-Valer Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Al prossimo articolo! Ciao ciao!
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