Vai al contenuto

Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
  • Numero contenuti

    6.998
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    247

Tutti i contenuti di Silvio Renesto

  1. Primo giro con il MIO Sigma 100-400 Il nostro Scoiattolo Europeo L'invasore americano, si presenta nello stesso posto... E per finire una Cornacchia Grigia.
  2. E fotografava (o almeno, si è fatto ritrarre) immerso fino alla cintola nelle acque della palude... anche con la barba bianca.
  3. Da oltre cinquant'anni Clyde Butcher ha creato emozionanti immagini in bianco e nero dei paesaggi naturali del Nord America. Le sue fotografie trasportano chi guarda nella bellezza primordiale dei vasti orizzonti, dei panorami infiniti e nello splendore,raramente visibile, della wilderness. Le sue immagini sono coinvolgenti e ci rammentano il legame che abbiamo con il mondo della natura. Clyde Butcher nacque in Kansas nel 1942. Da bambino disegnava navi o ne costruiva dei modelli con scarti di ferro nell'officina di suo padre lattoniere. Prese una Laurea in Architettura alla California Polytechnic State University. Fu allora che scoprì di non essere bravo a disegnare e così decise di imparare da solo a fotografare per poter riprodurre i progetti di architettura senza disegnarli. Non avendo i soldi per acquistare una fotocamenra se ne costruì una a foro stenopeico. Negli anni sessanta vide una mostra fotografica di Ansel Adams allo Yosemite National Park, ne rimase così impressionato che cominciò a fotografare in bianco e nero. Nel 1970 lasciò l'architettura e si iniziò a far vedere le sue fotografie in mostre locali. Nel 1971 iniziò una nuova attività "Eye encounter Inc." che consisteva nello stampare e vendere le sue fotografie di panorami selvaggi degli Sati Uniticome decorazioni murali per grandi magazzini. Per aumentare le vendite iniziò ad usare pellicole a colori e fotocamere a formato 13x18cm . Il giro d' affari crebbe vertiginosamente e Eye Encounter divenne una ditta con moltissimi dipendenti. Clyde vendette l'attività nel 1977 a causa dello stress eccessivo e si mise a girare la Florida in barca a vela. Si stabilì con la famiglia a Ft. Myers nel 1980, iniziando a vendere i suoi paesaggi western a colori e fotografie di temi diversi. Nel 1984 fu portato a visitare una palude di cipressi dentro al Big Cypress National Preserve. Questo, disse, gli rivelò un nuovo mondo. L'immersione nella bellezza della palude lo convinse a ritornare al bianco e nero. Dopo la tragica morte del figlio diciassettenne nel 1986, Clyde trovò conforto solo nella vicinanza della natura selvaggia. Decise di tagliare ogni legame con la fotografia a colori e dedicarsi unicamente al bianco e nero. Acquistò una fotocamera formato 20x25 ed un ingranditore ed ebbe inizio la sua nuova vita di fotografo. Oltre alle Everglades per le quali è maggirmente famoso, Butcher si è impegnato a immortalare paesaggi naturali di tutto il mondo. La qualità ed importanza del suo lavoro gli hanno guadagnato ammirazione internazionale. Butcher ha inoltre realizzato documentari sull'ambiente della Florida e ha pubblicato numerosi libri. Al di là della bellezza intrinseca delle sue immagini, ciò che distingue le opere di Clyde Butcher sono le dimensioni gigantesche delle sue stampe, unite ad una nitidezza che ha dell'incredibile. Scegliendo accuratamente il formato del negativo a seconda dellel dimensionid el soggetto, Butcher riesce a produrre stampe nitidissime di dimensioni oltre i 160x300 cm, che permettono all'osservatore di immergersi nei suoi panorami . “Cerco di usare la pellicola più grande possibile epr il soggetto che voglio fotografare. Se ho un ampio panorama uso un formato 30x65 (circa). se devo fotografare cose come l'Orchidea Fantasma lavoro con una 20x25" racconta Butcher. “Voglio che la gente guardi i miei lavori da vicino” dice Butcher a proposito del suo stampare in grandi dimensioni. “Molti non conoscono quello come si vede:si vede chiaramente solo una piccola parte del tutto e in natura l'occhio scorre continuamente da un particolare all'altro e questo ci da' la percezione dell'insieme. La chiave per riprodurre questa sensazione è la nitidezza. Una stampa di tre metri e mezzo da un negativo 35mm sembrerà nitida se si rimane a distanza 10 metri, ma se ci si avvicina ad un metro sembrerà molto scarsa. Quindi per calarsi in un' immagine grande e vederla bene occorre che abbia un dettaglio molto elevato. Stampa con una Epson Stylus 4800 or una stampante 11880 con inchiostri Ultra-chrome K3 e carta Harman Hahnemuhle. Nota: Qualche mese fa Clyde Butcher è stato colpito da ictus che gli ha paralizzato il lato destro del corpo, ma ha già ripreso a muoversi con deambulatore ed è confidente che tornerà a fotografare quanto prima. Glielo auguro di cuore Tutto questo e molto altro nel sito di Clyde Butcher https://clydebutcher.com Le foto sono (C) di Clyde Butcher mostrate qui al solo scopo di illustrare la sua opera. Photos are (C) by Clyde Butcher shown here only to illustrate his art.
  4. Un ottimo portfolio, mi sono goduto le immagini.
  5. I "ratti" sono nutrie; dietro è quello di cui parliamo io e l'altro paleontologo, ombre del passato. PS La locandina l'ho disegnata io
  6. Articolo gustosissimo e pieno di sincera passione. Un piacere leggerlo.
  7. Magiche, la neve poi, rende tutto ancora più magico. Bellissime inquadrature.
  8. Grazie Roby, Sono contento che qualcuno stia reagendo a questo articolo, che secondo me potrebbe dare spunto a diverse riflessioni, sia nei confronti dell'intervistato che anche su noi stessi, perchè no. O proprio non fa venire in mente nulla da dire ?
  9. Vi segnalo questa iniziativa: M'ammalia 2017 13 novembre 2017 Aula Magna Museo Civico Storia Naturale Milano. Il titolo è un gioco di parole perchè Mammalia senza apostrofo è il nome latino per Mammiferi. Si tratta di tre brevi conferenze "per tutti" ed un documentario. Il Programma è questo: h. 17:00 Saluti e introduzione da parte del Direttore del Museo ed altre personalità. h. 17:15 Da dottor Jekill a Mr Hyde. Lo strano caso delle specie aliene , Adriano Martinoli - Università dell'Insubria - Associazione Teriologica Italiana - si parla delle specie invasive che sono arrivate negli ultimi decenni, ad es. lo scoiattolo grigio, la nutria, il procione ecc. h. 17:45 La "nascita" dei mammiferi: gli albori della storia dei mammiferi e le caratteristiche dei rettili progenitori Silvio Renesto - Università dell'Insubria h. 18:15 Attraverso il tempo e lo spazio: il lungo viaggio dei Mammiferi in Italia. Fabio Bona – Paleontologo h. 18:45 Proiezione documentario (40 min) Sul sentiero dei mufloni Alessandro Omassi e Roberto Ambrosi - Documentaristi . Adriano Martinoli: è mio collega, è zoologo, ed è bravissimo, segue da vicino i progetti di conservazione della fauna e quelli di controllo delle specie invasive. Consulente a livello ministeriale, simpaticissimo divulgatore. Fabio Bona: ci ho lavorato insieme quando si scavava l'orso delle caverne, ha una conoscenza sorprendente dei mammiferi preistorici e anche dell'uomo preistorico. Mi ricordo quando in un museo gli hanno mostrato un osso che nessuno riusciva ad intepretare e lui a colpo d'occhio l'ha identificato (correttamente) per un osso della caviglia di un ippopotamo. L'unico che non so come sia è Silvio Renesto Naturalmente ingresso gratuito. Se siete di Milano e dintorni e la cosa vi interessa, è un'occasione per vedersi. Appena mi danno la locandina la metto qui.
  10. Lo sapevo, ma adesso lo sperimento, fotografare i gatti (ma penso sia lo stesso per i cani) è molto più simile a fotografare gli umani che alla caccia fotografica. Il più delle volte non stai nascosto, devi invece relazionarti con loro e diventare una presenza accettata e discreta, in modo che si rilassino e, se ne hanno voglia, si rendano disponibili. Coi gatti di colonia si fa fatica e si è sempre sull'orlo della diffidenza, perchè quasi tutti sono reduci da brutte esperienze. Questo sembra dire: Che vuoi da me? PS Bel micio rosso...
  11. E' un gran bel soggetto e una posa elegante, se interessava, ci si poteva giocare fotograficamente un po', tra gatto bianco sfondo nero.
  12. Mi trattengo dal pubblicare foto domestiche se non per gioco, ma sono d'accordo che sono soggetti difficii, ma che possono dare immagini curiose e divertenti. Ho deciso di provare questa avventura felina per vedere se riuscivo a fare foto un po' diverse. Il mio amcio Gianni qualche volta mi accompagna ed è strettamente sorvegliato....
  13. Che tristezza, comunque oltre al micio mutilato si intravede come la location in questi contesti sia molto spesso terribile, per il fotografo e un po' anche per i gatti.
  14. Infatti ho scartato le colonie feline del Fatebenefratelli, Niguarda ecc. perchè si attira già troppa attenzione nei luoghi normali, in un ospedale si finisce per dover discutere con qualcuno. Quelli di Pagano... ci darò un'occhiata, grazie. Via Brisa dove ci sono i ruderi romani, non sarebbe male se si potesse entrare.
  15. Non ti dar pena Roby, magari se proprio vuoi, rifotografale con la V3, solo per documento.
  16. Hai proprio vinto... una stretta di mano virtuale o reale se mai ci si incontra. Anche se può sembrare un'idea un po' così, non dimentichiamo che il grande Edward Weston amava e fotografava spesso i gatti. Non che io voglia paragonarmi a lui, è solo per spiegare che sono soggetti meritevoli. Sabrina Boem ha scritto una cosa molto vera: lo sguardo dei gatti di colonia è diverso, più intenso, di quello dei pur sempre adorabili gatti di casa. La vita dura si vede scolpita non solo sulla faccia degli umani. I gatti del Castello Sforzesco... è l'unica colonia con contesto interessante che ho trovato finora, per quelli sono già a posto e ho anche incontrato una delle gattare del Castello; purtroppo hanno orari quasi sempre incompatibili con i miei. E' estendere la ricerca che è difficile. Un "assaggino" per Rea:
×
×
  • Crea Nuovo...