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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Il flash era su slitta, Il soggetto era circa alla mia altezza (forse un po' di più). ho scattato a 1/800s. Ho sottoesposto il flash di 1 stop e la D500 di 0.7.
  2. Grazie! Il flash era sul corpo macchina, con un diffusorino e zoom allargato a 14mm. Così è meglio?
  3. Lo metto qui tanto per scherzare, ma è assolutamente vero: quando spiego l'evoluzione dell'uomo e il fatto che noi umani siamo dei camminatori efficientissimi, faccio anche vedere dei video fra cui uno di coaching di modelle che si allenano al catwalk, per mostrare le differenze nella meccanica dei modi camminare.
  4. Differenza tra scatto con flash e senza: Senza: Con
  5. Immaginavo ... luce interessante, sì
  6. Coloratissssimo. Ma sei ai tropici o è in uno zoo?
  7. Qualcosa così (ibis più furgone) può andare , o c'è troppo poco paesaggio?
  8. Ambosessi in realtà. Fresco di oggi, ecco un maschio tenerale (ossia metamorfosato da poco) di Anax imperator. Da giovane è così, verde, da adulto avrà il classico addome blu, gli occhi saranno più scuri e azzurri, l'anello giallo all'attaccatura dell'addome non sarà più così giallo. Siccome un giovane "mi mancava"... sono contento. Come ho scritto nella sezione "La foto della settimana..." cliccateci sopra per aprirlo che la preview è un po' spenta. IL 300 f4 (PF in questo caso ma anche l'AFS) è l'obiettivo principe, su formato dx, per le libellule intere. Siccome so che siete curiosi, ecco qui sotto come diventerà da grande (foto vecchia)
  9. Giovane imperatore. Ovvero maschio immaturo di Anax imperator. Nikon D500, 300mm f4 PF, Flash Godox V860 sottoesposto di 1 stop, treppiede F11, 1/800s, 800 ISO. Cliccateci sopra per aprire che nella preview è ... smorto.
  10. Se nel frattempo esce una mirrorless Canon che lo supporta adeguatamente...
  11. Quella delle penne spero sia una bufala, però purtroppo il fenomeno del disturbo è reale, con la "volgarizzazione" del mezzo fotografico (intendendo che oggi tantissimi pensano che basti comprarsi un cannone superzoom e diventano automaticamente dei Frans Lanting), e la successiva compulsione a mettere le foto sui siti e forum, per fare a gara di chi ha l'uccello più bello (doppio senso intenzionale), si è creata una schiera di fotografi (non) naturalisti, che sono animati dallo stesso spirito dei cacciatori che sparano. Qualunque mezzo è buono, basta portare a casa un trofeo. Mi sono trovato ad esempio a discutere con gente che per tirare fuori l'... "animale" dal nido voleva usare i richiami registrati, che come è noto sono causa di stress, perchè il soggetto pensa ad una invasione di territorio. Ma ci sono anche episodi ben peggiori. Inutile elencarli qui, ci si farebbe il sangue cattivo, come diceva la mia nonna. Mi limito a riportare di un fotografo che si è messo ad imprecare urlando come uno scaricatore di porto perchè un qualcosa gli ha fatto scappare il picchio dal posatoio. Questo aveva capito tutto della fotografia di natura. Tant' è che in alcune oasi, sicuramente all'estero, da noi non ne sono sicuro, c'è il divieto di accesso ai fotografi nei periodi riproduttivi. Se la sono cercata, peccato ci vadano di mezzo anche quelli che sanno rispettare, ma per gli animali è meglio così. Precisazione doverosa: non ritengo sbagliato pubblicare le proprie foto (naturalistiche in questo caso) , anzi è una bella cosa, ed eventuali commenti sono giusta gratifica di un impegno e testimonianza di un amore per i soggetti, un amore che si vuole condividere. Diventa sbagliato quando il solo autocelebrarsi diventa lo scopo finale e si perde il rispetto per chi viene coinvolto fino a fargli del male per ignoranza se non per volontà.
  12. Non credo, la fotografia ha una funzione della "trama" (parola forte) . La Nikon F1 del film era la versione cromata, come anche la Canon, in modo da essere ben evidenti, e ci si insiste, ad esempio della Canon a Telemetro la ragazza dice che le piace perchè c'è un'infiltrazione di luce che rende le foto particolari. Secondo me come scrive Mauro è per aumentare l'effetto retrò e caratterizzare la ragazza. Infatti era enfatizzato anche il click e il gesto di far avanzare la pellicola con la leva. Piccolo OT per Leo, la narrativa Young Adult in genere non mi ispira molto, a volte però ci trovi delle cose carine. Neil Gaiman ad esempio, il suo Graveyard book (il Figlio del Cimitero) è una chicca. A dire il vero di Gaiman ce n'è più d'uno che mi piacciono (American Gods, I Figli di Anansi...).
  13. Qualche sera fa per, sbaglio e per pigrizia, ho visto un film: "Io sono il numero quattro". Un teen movie fantascientifico americano deteriore che più non si può (io pensavo fosse altro, uno sci fi interessante). Si svolge per lo più in un college con tutte le situazioni del caso, nerd, bulli, cheerleaders... più un ragazzo che in realtà è un alieno giovane e bello inseguito da alieni brutti e dentati. Ne scrivo perchè la ragazza coprotagonista che (naturalmente) si innamorerà del giovane alieno, è appassionata di fotografia, ha un suo sito ecc. pubblica su uno pseudo instagram scolastico... ma cosa usa? Una Nikon F con Photomic! Nel 2011! E poi ne fa immagini digitali. Il vero divertimento del film è vedere la ragazza scattare le foto senza mettere a fuoco e di notte senza flash e così via. In una scena, il ragazzo extraterrestre si trova in camera della fanciulla dove campeggiano in bella mostra le sue fotocamere: la Nikon F, una Canon a telemetro (che dice essere la sua preferita); in un'altra scena la ragazza sta contrattando una Hasselblad d'epoca in un negozio. Verso la fine del film, mentre sono inseguiti da alieni assassini e mostri carnivori, si rifugiano nel college dove trovano tutto il tempo per sviluppare e stampare delle immagini che rigorosamente appendono al filo in camera oscura (la rapidità di questo sviluppo e stampa è sensazionale, dato che gli alieni stanno per invadere il college). Il film è una schifezza, ma sono incuriosito: mi chiedo cosa abbia portato gli sceneggiatori alla scelta di far usare alla ragazza vecchie macchine nemmeno autofocus. All'inizio del film il ragazzo è ripreso dagli amici in spiaggia con dei normalissimi cellulari che poi vengono pubblicati su un simil facebook. Forse per far capire bene all'americano adolescente medio (il cui QI è difficilmente valutabile) che la ragazza (che è buona oltre che bella, non ama i bulli), è un'artista, una diversa come l'alieno? Forse pretendo troppo, può essere solo una questione di apparenza estetica ?
  14. D'accordissimo, questo lo avevo accennato nella premessa, ma fai benissimo ad esplicitarlo.
  15. Aggiornamento: siccome i contributi di Alberto e Mauro coprono aspetti essenziali, li ho incorporati nell'articolo (con i dovuti riconoscimenti).
  16. Sì, infatti sono tre settimane che non combino nulla. Certo la luce conta, come conta quello che ha scritto Alberto Salvetti sia sulla tecnica che sul rispetto. In questo breve articolino mi ero concentrato sul come inquadrare. La luce, come giustamente hai scritto riguarda qualsiasi tipo di fotografia e non solo quella agli animali, avrei dovuto rimarcarlo. Per fare un esempio in casa, molte delle mie ultime foto di Torrile, da questo punto di vista facevano schifo, lo ammetto. Sono stato poco critico verso me stesso. Ancora un paio di precisazioni: Una foto con il soggetto piccolo, l'ho scritto anch'io che deve essere una scelta e non un alibi, quindi sono d'accordo con Alberto. Ma può essere una scelta premiante, vedi Brad Hill, o alcune immagini del Wildlife photographer of the year. Ribadisco non devono essere la regola ma una variazione sul tema. Sull'evanescenza dello sfondo sono d'accordo, è una scelta valida che ho dimenticato di inserire, e che valorizza il soggetto. A meno che non si vogliano enfatizzare alcuen caratteristiche del momento o dell'ambiente in cui è l'interazione ambiente soggetto a essere rilevante. Foto difficili. Sono contento che siano arrivati dei contributi tecnici, li avevo richiesti e chi legge ha una visione più completa, grazie. Sul rispetto della fauna (ma della natura in generale ho scritto più e più volte, ma Alberto fa bene a ribadirlo, serve sempre, non è mai abbastanza.
  17. Qui ho usato il 300mm f4 PF (con il TC 14 EIII). I rami sottili in secondo piano, vicino al muso della minilepre, si sdoppiano. Succede anche senza TC. Per avere il meglio da quest'ottica occorre quindi fare un po' di attenzione allo sfondo.
  18. Questo è un articolo rivolto a chi non se ne intende troppo, è rimasto incuriosito dal genere fotografico ormai molto diffuso e vorrebbe provare, chi se ne intende non troverà molto di nuovo, però può contribuire ad arricchire l'articolo nei commenti, anzi lo gradirei molto. Non è un articolo che parla di tecniche fotografiche o di scelta di attrezzature, ma di come provare ad ottenere foto interessanti. In questo articolo ci sono leggere tracce di ironia qua e là. L' ironia è una delle poche caratteristiche che differenzia l'uomo dagli altri animali. Chi non avesse il senso dell'ironia sappia che non c'è alcuna intenzione offensiva, eventualmente smetta di leggere. L'articolo è intriso di soggettività, sono le mie personali opinioni, nessuna pretesa di possedere la verità. Infine uso le mie foto per illustrare l'articolo, questo non vuol dire che so fare belle foto, ma che credo di saper distinguere quelle che mi sono venute meglio da quelle che mi sono venute peggio, può essere che il mio meglio faccia ribrezzo, ma il peggio lo farebbe ancora di più, quindi il discorso rimane valido Fotografare bene gli animali, non è semplice, occorrono esperienza, conoscenza dei soggetti, una valida attrezzatura ma non basta, occorre fondere le doti del naturalista con quelle che caratterizzano tutti i fotografi capaci di fare buone foto, ossia senso dell'inquadratura e della composizione. Di questo si occupa l'articolo, uso gli uccelli come esempio, ma vale anche per tutti gli altri animali (e perchè no, vegetali ). E adesso cominciamo. La ricetta dell'anatra spiaccicata. Non è un piatto orientale, ma è un vizio diffusissimo tra chi fotografa gli animali per caso, quando si riprendono i soggetti, magari alti venti centimetri, stando in piedi. Il risultato è che la paperella risulta ripresa da sopra la testa schiacciata sullo sfondo. Come non saliamo su un tavolo per fare i ritratti alle persone (salvo effetti particolari studiati apposta) ma li riprendiamo all'altezza degli occhi, così si dovrebbe fare anche con gli animali. Se serve abbassiamoci, che le ginocchia non sono di vetro. Altrimenti le foto sono proprio brutte. Io cerco di non fare riprese dall'alto, per cui questa è la più brutta che ho, ma in giro si vede di peggio. Un microbo ripreso dall'alto, ecco questa è anche peggio. Il Ritrattone, ovvero la foto ornitologica. Questo, in confronto a quanto sopra è un peccato veniale. Capita, soprattutto se siamo abituati a guardare le foto a monitor anzichè stamparle, di volere il soggetto bello grande, per deliziarci dei particolari. Lo so bene, succede spesso anche a me. Ma a volte si esagera. Specie se il soggetto in realtà è piccolo. Ingigantendolo, si possono vedere le trame, i dettagli, cosa che ci delizia e ci stupisce, ok, ma da una parte si ingabbia il soggetto nell'inquadratura, astraendolo dal contesto naturale, dall'altra se ne da' un'immagine un po' distorta. E' vero che gli Uccelli derivano dai Dinosauri, ma le Cince sono dei batuffoli di leggiadria, questa (mia) foto mi fa venire in mente la barzelletta: sai che verso fa un passero di trenta chili? Questo forse è un po' meglio ma sempre un po' troppo da manuale di ornitologia. Queste foto, che chiamo con affetto Ritrattoni, piacciono molto a chi conosce gli uccelli e i siti di Birding/Wildlife ne sono pieni, ricevono moltissimi like , se fatti bene. Intendiamoci, in molti casi non sono per niente facili da ottenere, spesso richiedono appostamenti e tempi lunghissimi, ma sono un po' da specialisti (se i soggetti sono rari), alla lunga possono stancare. Se invece lasciassimo un po' di spazio? Sarebbe molto meglio. Riecco la cinciallegra di prima, ma adesso può respirare, poverina, E' ancora un ritratto, ma a mio parere è di gran lunga preferibile. Questa garzetta non è brutta (forse). Ma questa è meglio, per me almeno: Siete d'accordo? Animalscapes! Ovvero paesaggio con animale, dove l'animale occupa una porzione piccola dell'inquadratura (ancora di più che nel ritratto ambientato) e ne costituisce un punto forte, di interesse. Se fatti bene sono immagini eccellenti perchè sono pittoriche e nel tempo stesso informative, raccontano dell'ambiente dove vive l'animale, (ripeto: se fatte bene) sono molto suggestive. Non è che si debbano fare solo animalscapes, ma inserirne nel contesto di un portfolio secondo me lo arricchisce enormemente. Questa foto di Tarabusino sta a mezzo tra il ritratto ambientato e l'animalscape. Attenzione! L' animalscape non dev'essere un alibi per spacciare foto insignificanti a microbi come opere d'arte: Questo non è un paesaggio con animale, è una garzetta troppo lontana. Un pizzico di creatività: Cerchiamo di fare i soggetti più nostri, più originali. Giochiamo con l'inquadratura, con la postura con la situazione in modo che la foto dica qualcosa di più. Possiamo sfruttare i riflessi: La postura e le ombre: Fare un ritratto stretto: Oppure sfruttare lo sfondo per suggerire qualcosa, ad esempio l'interazione con l'uomo: Od anche cercare suggestioni visive, con luce e composizione: Od una composizione minimalista... Gli animali devono fare ... gli animali. Insomma devono fare qualcosa. Nemmeno nei musei si espongono più gli animali in pose statiche, ma si ambientano in diorami e li si ricostruisce come fossero in azione. Tanto più deve valere per quelli vivi. Quante cose in più ci racconta una foto di un animale mentre caccia, lotta, litiga, corteggia e così via? Anche la più comune folaga può diventare interessante! Come scritto all'inizio gradisco molto gli interventi costruttivi e i quelli finora arrivati coprono alcuni aspetti essenziali che io, concentrato sul discorso di come inquadrare, avevo tralasciato. Riporto qui le parti essenziali in modo che arricchiscano l'articolo formando un tutt'uno con il mio testo ( le foto inserite, nel bene o nel male, sono sempre mie😞) Alberto Salvetti ... qualche piccolo distinguo. Il soggetto non deve essere incastonato nel fotogramma, ma a parte rare eccezioni, deve occupare almeno metà dell'immagine. Il soggetto deve essere molto staccato dal fondo ed il fondo deve essere il più evanescente possibile. Tendo a scartare le immagini con fondo invadente. Qualche volta inserisco il soggetto nel suo ambiente, se caratterizzante, ma non mi piacciono molto le immagini con il soggetto piccolo e ambientato esclusivamente perché non si è riusciti a fare una foto da distanza più ravvicinata. E' evidente che è meglio una foto dinamica di una foto statica. Io comunque cerco di privilegiare la nitidezza del soggetto, l'estetica e l'armonia dell'insieme. Per finire voglio fare un appello a chi si avvicina a questo tipo di foto. Fotografare gli uccelli, come del resto qualsiasi altro soggetto che sta in natura, deve servire all'approfondimento della conoscenza di ciò che si fotografa. Serve un buon manuale e curiosità, e cercate di contattare qualcuno che conosce questo tipo di fotografia. Ma attenzione!! La vostra attività non deve in nessun modo recare fastidio o peggio ancora danno ai vostri soggetti. Danno anche grave che potete procurare, tanto più siete inesperti. Nessuna foto vale il disturbo, soprattutto nel periodo della riproduzione. La bella foto prima o poi verrà quando meno ve lo aspettate. Mauro Maratta: ... E' vero, in ogni situazione si può impressionare il sensore per foto documentative, anche preziose. Ma nella stragrande maggioranza dei casi - a prescindere dal soggetto che può essere il più comune passerotto o il più esotico dei bipedi migratori - la luce conta. Sempre. E qualche volta il fotografo intelligente dovrebbe decidersi che la giornata potrebbe essere più proficuamente dedicata ad una mangiata con gli amici che ad una impegnativa escursione fotografica che si tradurrebbe, guardato il cielo, in una frustrante sequela di foto inguardabili. Francesco Contu: possono essere decisivi: la conoscenza dei luoghi e delle abitudini degli animali. La capacita' di mimetizzarsi, dato che si tratta quasi sempre di creature assai poco confidenti. Se per qualcuno il miglior grandangolo e' "un passo indietro", spesso il miglior tele e' "l'abbigliamento giusto".voglia di muoversi e viaggiare. Per esperienza, la barca e' un eccellente posto da cui fotografare e ci sono diversi luoghi dove ci si può accordare con pescatori e guide locali che organizzano dei giri. Alla peggio, ci si sara' fatti un bel giro nella natura. Molto più appagante che stare dentro un capanno, almeno per me che mi annoio mortalmente a star fermo. Sono d'accordo, questo Airone Rosso e questa Sgarza ciuffetto li ho ripresi dalla barca, Lago Superiore, Mantova. Grazie sentite a chi ha fornito queste interessanti considerazioni. Spero di aver scritto cose abbastanza interessanti ed aver mostrato foto non troppo indegne (a questo proposito, le foto spaziano nell'arco di anni ed alcune sono state scattate con Nikon digitali del tempo che fu, questo spiega almeno in parte alcune differenze di resa, il resto è incapacità del fotografo ). Poi, non prendetemi troppo sul serio. Anch'io faccio "passerosauri", uccelli impettiti ... ma l'importante è sapere dove si deve arrivare e provare ad arrivarci. Ma soprattutto spero sia stata una lettura divertente!
  19. Silvio Renesto

    Meike MK-Z7G

    E' scritto per Nikon Z7, significa che non è montabile sulla Z6? Mi sembrava di capire che come chassis fossero identiche.
  20. Silvio Renesto

    1/1,7 inch

    1/1,7 inch era/è la dimensione del sensore di molte compattine, digitali se non ricordo male.
  21. Che dire, bravissimo Mauro (e anche Max nella chiosa). Veramente "I got a Nikon" è un inno. Sono anch'io fiero di essere nikonista. E di far parte di Nikonland.
  22. Sì infatti, anche quella di Mauro, quelle che si gonfiano non hanno scritto niente.
  23. Arrivata, c'è scritto IES per cui dovrebbe essere Ok. Thank you Nikonland.
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