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M&M

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  1. M&M

    Io ho deciso

    La Sony A9 ai miei occhi è solamente una Sony A7II anabolizzata. E' troppo piccola e spigolosa per usare ottiche professionali, le memorie non sono della stessa classe della macchina. La risoluzione è scarsa. La lista di quello che si perde per avere il falso otturatore elettronico è maggiore di quello che si guadagna. E poi, il limite principale, per me, chiaramente, non è Nikon. Macula originalis ... Per me la mirrorless ideale sarebbe la Nikon D850 (o la D5 !) senza specchio, con mirino elettronico superiore a quello della Fujifilm GFX e un autofocus valido come quello della D850 ma a tutto frame.
  2. M&M

    Io ho deciso

    Credo che il tempo degli specchi sarebbe finito se ci fossero delle mirrorless con le caratteristiche migliori delle attuali reflex. Per il momento io le ho provate (quasi) tutte e nessuna mi ha dato l'esperienza d'uso di una reflex Nikon. La questione piuttosto è che Nikon continua a dire pubblicamente che entrerà nel mercato delle mirrorless serie. Quindi quando avremo una mirrorless Nikon come e più di una D850 ? Io credo tra non meno di 24-36 mesi. E nel frattime io farò 200.000 scatti con le mie D850 Se poi - io non credo - le future mirrorless Nikon necessitassero di nuovi obiettivi con un altro attacco ... francamente non so se farei il cambio dell'intero corredo
  3. M&M

    Io ho deciso

    Credo che sia lo scopo che si è prefissa Nikon con questa macchina : la completa polivalenza in tutti i campi, lasciando a D5 e D500 la super-specializzazione. Per questo io tendo a paragonarla alla Nikon F del 1959.
  4. Caro Dario, anche io ho fatto foto sensazionali con il Nikon 135/2 DC. Peccato non avere più quei soggetti adesso che ho il Sigma 135/1.8 Art Ma intanto mi consolo con altre opzioni : Fiori con il 135/1.8 ? E perchè no ? naturalmente su Nikon D810 F8, ISO 64, 1/100'', Glash Godox AD600B in TTL con softbox 60x60 e nido d'ape. Una vera figlia di Albion, un fiore bretone Nikon D810 e Sigma Art 135/1.8 attendendo la Nikon D850, ovviamente
  5. Ho ricevuto questo obiettivo in test da Mtrading Srl, distributore italiano di Sigma, in qualità di Sigma Ambassador. L'obiettivo sarà restituito a fine test. 1.060 grammi, 108x88mm (in posizione 24mm), passo filtri da 82mm, 19 lenti in 14 gruppi, ecco il biglietto da visita del nuovo zoom Sigma 24-70/2.8 Art OS. Si tratta di una aggiunta molto attesa al catalogo degli obiettivi Sigma Global Vision e se ne parlava effettivamente da almeno un paio di anni. E' oramai un must per ogni casa produttrice avere in catalogo almeno uno zoom di questa categoria perchè nel tempo sono diventati ambiti dai fotografi, sia professionisti che amatoriali. Un tempo potevano sostituire un intero corredo, quando i fissi alle focali corrispondenti erano poco luminosi e poco prestazionali. Adesso le cose sono cambiate. E tra obiettivi superluminosi (e Sigma con i suoi Art è all'avanguardia, quasi un riferimento) e della serie F1.8, le soluzioni sul fisso sono oggi molto più attraenti di un tempo. Resta la flessibilità e la comodità dello zoom, specie quando non si può cambiare ottica oppure non si sa a priori quale servirà, come sarà il soggetto, a che distanza saremo. Ma oggi esistono anche zoom trans-standard con una escursione più ampia che pagano uno stop di luminosità sui più prestigiosi F2.8 ma generalmente non sono delle seconde scelte. Insomma, lo zoom 24-70/2.8 è una scelta tra le diverse possibili, magari non più "la scelta" ma comunque tra le prime che il fotografo considera. E l'ultima generazione aggiunge alle sue specificità anche la presenza dello stabilizzatore che se non serve a fermare un soggetto che si muove, rende ininfluenti i movimenti del fotografo quando è costretto - per scelta o per necessità - ad usare tempi molto lunghi. Questo Sigma, annunciato lo scorso mese di marzo e reso disponibile a metà estate, si presenta come il più classico degli obiettivi Sigma Art. Ben costruito, con il fusto in metallo e la restate parte in resina termostabilizzata, in posizione 24mm ha una presenza massiccia, un pò tozza, ma sta benissimo in mano. il paraluce a petali è di buona fattura. Il tappo è il consueto Sigma che immdiatamente si riga senza paraluce a 24mm, esteso a 70mm, con il paraluce non è piccolo ma a confronto con il Sigma 100-400mm F5-6.3 sembra piccolino mentre a me sta bene in mano, e le mie mani non sono particolarmente grandi ... bottoniera tradizionale, qui si aggiunge l'interruttore dello stabilizzatore. la costruzione è ineccepibile, secondo gli standard Sigma dell'ultima generazione il marchio dell'anno di introduzione made in Japan, ovviamente la parte anteriore è ben sigillata da differenti anelli e guarnizioni. Non credo che questo obiettivo debba patire infiltrazioni di polvere o di umidità montato sulla mia Nikon D5. Una accoppiata abbastanza agile test dello stabilizzatore ad 1/6'' di secondo. Ragionevolmente fermo. primo piano e sfuocato in esterni, 46mm. Una bella prova. a 24mm l'aberrazione cromatica assiale è abbastanza presente ma nella norma a 70mm è invece quasi del tutto assente. Bella prova. distorsione alle varie focali. Anche qui siamo nella norma, tutto sommato meglio del Nikon ma è impossibile fare miracoli su escursioni così estese. Insomma, quanto mostrato dal meraviglioso Sigma 24-35/2 Art sta su un altro pianeta. Ma quello non è nemmeno un 2x ! l'escursione focale sulla villa d'Este di Varese sfuocato a 70mm e tutta apertura due prove di panning a diaframma tutto chiuso e tempi intorno ad 1/25''. L'autofocus è fulmineo e reattivo. nuvole, sole a destra sole nel fotogramma aprendo un pò il diaframma si vedono gli artefatti luminosi in primo piano. Ma il sole non si fotografa in pieno agosto ... a 24mm a 50mm a 70mm a 50mm a 70mm, F8 a 24mm Per più di uno questo Sigma sarà un ideale candidato in alternativa al superprofessionale Nikon 24-70/2.8E VR, provato da noi di recente su queste pagine. Li confronto solo sul piano dimensionale (dirò due parole sulle mie impressioni in fase di conclusione). il Nikon, pur tanto furbo da nascondere l'escursione dello zoom con il paraluce monumentale di cui è dotato, è comunque enormemente più grosso del Sigma in posizione rientrata peraltro il Sigma si estende al massimo a 24mm, mentre il Sigma è al minimo a quella focale, il Nikon è al minimo intorno ai 58mm altra foto "artistica" del nuovo Sigma sulla mia Nikon D5 Un altro confronto (anche qui, solo dimensionale, per un confronto fotografico dovrete attendere il prossimo test di Max Aquila) che può interessare molti e con l'ottimo Sigma 24-105/4 Art che è il mio zoom standard (per quando uno zoom è indispensabile pure a me :marameo:) il passo filtri è lo stesso (82mm), le dimension a riposo paragonabili. Il 24-70/2.8 ha un diametro più marcato ma la lunghezza è simile. ovviamente il 24-105/4 svetta quando è esteso al massimo. Ma ci sono giusto quei 35mm in più che a me tanto fanno comodo sul campo ... ! di fronte sono praticamente indistinguibili, infatti nell'usarli io dovevo leggere prima l'etichetta qual'è l'uno e qual'è l'altro ? Vi aiuto io : in primo piano il 24-105/4, in secondo, il 24-70/2.8 ancora di fronte Uno dei punti di forza degli obiettivi Sigma Global Vision è la disponibilità della basetta USB e del programma Sigma Optimizer Pro. In questo caso, dopo aver verificato la presenza di un nuovo firmware, ho tarato la messa a fuoco. che ho poi verificato con questo scatto a Sue mentre non c'è nessuno in grado di verificare la velocità di messa a fuoco del mio Fritz In questo periodo ho fotografato moltissimo ed ho portato sempre con me il Sigma 24-70/2.8. In studio un momento di preparazione del make-up : Julia e Ilaria Ferrantello mi sono subito accorto che la prestazione migliore di questo zoom è sempre attorno ai 46-56mm. Non che alle focali più corte sia disprezzabile, ma è visibilissima la differenza. In location, con Arya, luce naturale e mista, sempre tutto aperto e ancora in studio, flash da 600 W/s e ombrellone da 185cm, F2.8 Bene, andiamo alle : Conclusioni Pro ottime prestazioni di autofocus e stabilizzatore aberrazioni cromate molto ben controllate distorsioni normali per questo genere di zoom, forse un filo meglio della media alla focale più corta colori vivaci, contrasto non esagerato, obiettivo adatto al ritratto pur pesando più di un chilo è un obiettivo più compatto del Nikon che invece sembra quasi un 70-200/2.8 massima prestazione in termini di nitidezza alla focale normale Contro non brillantissimo alle focali grandangolari. Per il paesaggio sul mercato c'è di meglio vignettatura sempre ben presente a tutte le focali, anche chiudendo di uno stop il diaframma anche a 70mm tende ad essere un pò più morbido che a 50mm. Ma potrebbe essere un vantaggio per ritratto stretto prezzo consigliato al pubblico di 1.400 euro che se conveniente rispetto agli obiettivi "originali" Nikon e Canon non ne fa un campione di prezzo/prestazioni in casa Sigma In estrema sintesi, sarebbe un ottimo obiettivo questo nuovo Zoom Sigma se considerato a se stante. Purtroppo è un obiettivo Sigma Art e le ultime realizzazioni hanno alzato così tanto le aspettative di noi fotografi che questo non è riuscito ad entusiasmarmi come, ad esempio, il fantascientifico Sigma 24-35/2 Art, per tacere degli ultimi fissi da 85 e 135mm. Evidentemente ancora non si possono fare miracoli con escursioni così estese che prendano dal grandangolare spinto al tele moderato. E' possibile che il 24-35/2 tragga vantaggio dall'avere una escursione così modesta. Ma tant'è e la differenza di prestazioni è tale che nessuno potrebbe non accorgersene. E non considero nel novero il bellissimo Sigma 50-100/1.8 Art solo perchè non è full-frame. Mentre entrambi sono più luminosi di oltre uno stop rispetto al 24-70/2.8 e non pesano così tanto sia in mano che ... nel portafogli. Insomma, candidamente, confesso che me lo aspettavo. Da parte mia non sono un grande fan degli zoom e trovo che, se devo accettare dei compromessi per usare uno zoom, il Sigma 24-105/4 soddisfi di più le mie esigenze, dandomi a circa la metà del prezzo (pari garanzia Mtrading) e pur a costo di uno stop di luce in meno, molta più flessibilità sulle focali più lunghe. Quando sull'altro corpo avrò la possibilità di montare uno o più fissi scelti tra le opzioni del ricchissimo catalogo Sigma. Non che ve lo sconsigli, certamente no, ma solo vi consiglio di provarlo bene prima di comperarlo. Per evitare di comperare una cosa differente da quello che vi aspettate. Può essere che per voi vada bene, io lo so, sono un pò particolare con gli zoom. Rispetto al Nikon, sul piano delle prestazioni siamo tutto sommato li, con il Nikon un filino meglio (e questa è già una novità di questi tempi). Non che il Nikon sia un campione assoluto - tutt'altro - ma se siete un fotografo professionista, io tenderei a consigliarvi quello, specie con la Nikon D5. La parentela dà dei vantaggi che vanno oltre le prestazioni. Il Nikon sta in mano come un 70-200/2.8, solo è un pò più leggero. Ed è assolutamente naturale nell'uso. Ma anche con quello avrete bisogno dei migliori fissi per avere invece la prestazioni maiuscola. Ad un fotoamatore ... beh, ragioniamoci insieme nei commenti, se vi va. Comunque sia, e al di là della mia opinione che non voglio sembri essere asseverante, questo Sigma è bello da usare, "docile", pastoso, ben fatto e sincero. Una volta fatta la tara ai suoi "limiti", non dubito che, pur non potendo mai diventare un purosangue come il Sigma 135/1.8 Art, farà quello che gli chiederete di fare. Infiniti ringraziamenti a Mtrading che ci ha inviato questo esemplare in test, appena disponibile in Italia.
  6. M&M

    Io ho deciso

    Considerazioni condivisibili. Ma la D5, la D500, e la D7500 sinora non hanno fatto segnalare difetti di un qualche rilievo (se escludiamo l'incompatibilità della D500 con batterie non originali, o con le prime Lexar UHS-II).
  7. M&M

    Io ho deciso

    Bene, benvenuti in questo nuovo club, allora. Qui potremo parlarne fino alla noia, senza ... annoiare chi non è interessato (ma magari gli faremo venire la voglia di interessarsi della nuova D850 )
  8. M&M

    Io ho deciso

    Dovremmo sapere tutto entro pochi giorni. Ma se ti sei iscritto a questo club vuol dire che sei già ampiamente orientato. O no ?
  9. Io credo che al 99% tutta l'intera questione brevetti sia a totale vantaggio degli uffici legali (vedi causa vinta da Nikon contro Sigma e causa legale incrociata in corso tra Nikon e ASML/Zeiss). Però è anche una traccia per capire dove vanno le case. Per esempio in questi giorni, dopo Sony e Nikon, anche Canon ha brevettato un obiettivo pensato per sensore curvo. Un'idea che per me ha zero possibilità di industrializzazione pratica.
  10. M&M

    Io ho deciso

    Ancora prima di vederla dal vero, sarà la mia reflex principale. Per questo ho deciso di tenere solo la Nikon D5, che dedicherò specificatamente per l'azione, mentre ho venduto sia la Nikon D810 che la Nikon D500. Entrambe dovrebbero essere più che degnamente sostituite dalla nuova macchina. Il mio feeling è che la Nikon D850 sarà tale e quale alla Nikon F del 1959. Facilmente il punto più alto raggiunto da Nikon con le reflex (digitali). In base a come la troverò poi nell'uso (e non mancherò di renderne conto su queste pagine) è facile che a regime, saranno due le mie D850 e non una sola
  11. M&M

    Attesa per l'annuncio ufficiale

    Secondo i segnali che arrivano dal Giappone, dovrebbe essere imminente l'annuncio uffciale della Nikon D850. Già questo giovedì 24/8 o comunque entro questa settimana. Ma la disponibilità effettiva in negozio avverrà solamente tra fine settembre e ottobre. In quei giorni sono previsti gli incontri pubblici (i classici Nikon Day), che ovviamente verranno programmati anche in Italia. Per i rumors più aggiornati - oramai quasi definitivi - leggere il nostro articolo qui
  12. E' semplice ed immediato, molto più di prima. Il sistema più facile è premere sul comando "Non letti" che si trova sulla destra della pagina, sotto al Cerca. Questo comando vi invierà dentro al menù Novità, opzione Non Letti e vi evidenzierà tutti i contenuti che non avete letto negli ultimi ... 365 giorni, di tutto il sito, forum, gallerie, articoli, blog e club compresi. Così non vi sfuggirà nulla. Ovviamente potete personalizzare la selezione. Oppure, come faccio io, andare direttamente nel Menù Novità, sotto al logo di Nikonland, e scegliere Tutte le Attività. Questo vi elencherà tutto, anche ciò che avete già letto. adesso la cosa difficile sarà ... come farvi scoprire che vi dovrebbe interessare leggere questo articolo ...
  13. Dopo anni di silenzio fa un pò sensazione questa disponibilità con gli organi di stampa. Meglio così. La nuova intervista è ancora in giapponese e questo ci obbliga in larga parte a congetture per la difficoltà di traduzione. Comunque, è disponibile sulla versione digitale dello Asahi Shimbun (qui) Si parla del futuro di Nikon e del fatto che : - si focalizzeranno su fotocamere digitali che offrano qualità di immagine in grado di differenziarle dagli smartphone In particolare lo sforzo andrà di pari passo con lo sviluppo della televisione 8K che in Giappone diventerà realtà entro il 2020, con le Olimpiadi di Tokyo. Quindi fotocamere in grado di produrre immagini e video di grande impatto in formato 8K (cioè con una risoluzione minima di circa 32 megapixel). - parallelamente si concentreranno sullo sviluppo del ramo medicale, specie in campo oftalmico, come già hanno iniziato a fare e come Canon ha deciso di fare, acquistando la divisione health-care di Toshiba. Nulla che non sapessimo già compreso il timore che "i prossimi 100 anni rappresentino un pericolo " per la vita di Nikon se "non ci sarà un terreno nuovo di crescita" ma nuove conferme.
  14. In alto, a destra, vicino al tuo nome, c'è il simbolo della busta. Premendo li, vai nel sistema di messaggistica.
  15. Ribadiamo che tutta la materia inerente il libro per il centenario Nikon, iniziativa ampiamente dibattuta colà a far tempo dal 20 febbraio 2017, potrà/dovrà essere continuata esclusivamente su Nikonland 1.0 a questo indirizzo. Dove sono stati copiati per riassunto i messaggi postati in questi giorni su questo argomento su questo sito. Per la pubblicazione dei lavori in corso é a discrezione dei singoli se farlo solo su Nikonland 1.0 (come raccomandato), o su entrambi i siti. In ogni caso, l'amministratore dei due siti non prenderà più posizioni al riguardo. Grazie a tutti. ________________________ L'admin
  16. Disponibile in preorder per Apple iPhone 6s e successivi. Android seguiranno. Potenza di 1 w come luce pilota e 8 w/s come flash. Prezzo 70 dollari.
  17. M&M

    Nikon D850 (rumors aggiornati)

    E' abbastanza probabile che l'annuncio ufficiale ci sia a metà della settimana prossima (tra il 22 e il 24 agosto). La disponibilità effettiva dalla seconda metà di settembre.
  18. Ma tu Silvio credi che Sigma lo sappia che con questo suo gingillo si possono fare foto così ?
  19. Il termine sbarazzino, credo che renda perfettamente l'idea per quanto riguarda il Nikon. Il Sigma ha velleità superiori, secondo me, di sostituire supertele-zoom più impegnativi (sia i Sigmoni sia i Nikon). Ma certamente "sbarazzino" non è
  20. Fino al mese scorso se uno era alla ricerca di uno zoom compatto e non troppo costoso, capace di arrivare ad almeno 300mm, doveva orientarsi su i vecchi 70-300mm, pensati per i sensori di due generazioni fa. E' il caso del primo Nikon 70-300mm F4.5-5.6 VR, un vero best-seller ma incapace di valorizzare i sensori successivi alla Nikon D90. Per non parlare dei vari Sigma e Tamron più o meno coevi e validi solo dal punto di vista economico. Il fotografo alla ricerca di una qualità superiore, doveva perciò orientarsi su oggetti differenti - come il Nikon 70-200/4G - o comunque di fascia superiore - come il Nikon 80-400mm F4.5-5.6 VR - oppure molto più grossi e pesanti - come il Nikon 200-500/5.6 o i vari nuovi 150-600 di Sigma e Tamron. Ottimi apparecchi ma più impegnativi per costo e meno disinvolti per pesi e ingombri. Mentre il classico 70-300, negli ultimi decenni è sempre stato il primo obiettivo da consigliare a chi volesse un oggetto relativamente compatto, che costasse il giusto, da usare facilmente a mano libera. Non l'obiettivo bellissimo, ma quello da scegliere per un uso delle focali più lunghe sporadico, in un corredo generalista. L'arrivo praticamente contemporaneo dei due apparecchi di cui parliamo in questo articolo ha rimesso tutto in discussione. Il nuovo Nikon AF-P 70-300mm F4.5-5.6E - ne abbiamo parlato qui in un recente test - é un obiettivo completamente nuovo che con il precedente condivide solo i dati di targa. Mentre il nuovo Sigma 100-400mm F5-6.3 OS Contemporary - ne abbiamo parlato qui in un recente test - si aggiunge ad un catalogo già affollato di tele-zoom, offrendo una scelta in più, prima inedita. i due oggetti di cui parliamo in questo articolo, affiancati in posizione estesa alla massima focale, con il paraluce qu, sempre affiancati in posizione estesa alla massima focale, senza il paraluce alla minima focale, in posizione di riposo, senza paraluce Ma sono due obiettivi sovrapponibili per fascia di costo (intorno agli 800-850 euro IVA inclusa con garanzia e regolare importazione in Italia) ma non per caratteristiche, che condividono però una peculiarità che li distingue dagli oggetti delle precedenti generazioni. Entrambi hanno ottime prestazioni a tutte le focoli della gamma ma danno il massimo di se a quelle massime, a differenza dei vecchi modelli, spesso inservibili oltre i 200mm. Come abbiamo visto nei due test individuali invece, sia il Nikon che il Sigma sono eccellenti a 300mm e a 400mm, come ci mostra i grafici MTF Sigma 100-400mm F5-6.3 Contemporary - grafici MTF ufficiali Nikon AF-P 70-300mm F4.5-5.6E VR - grafici MTF ufficiali. Differiscono per lo schema ottico, complesso per entrambi ma con una disposizione differente tra loro il Sigma 100-400 contiene ben tre lenti a bassissima dispersione il Nikon 70-300 contiene una lente ED Pur compatti, i due obiettivi non sono paragonabili ad un piccolo fisso come il Nikon 50/1.8G il nuovo Nikon 70-300 in raffronto al piccolo Nikon 50/1.8G e se ne dovrà tener conto in caso di acquisto. Ma anche tra loro, pur con un ingombro non troppo dissimile, il Sigma pesa circa il doppio (1.160 grammi) del Nikon (680 grammi). Una differenza che si sente se si impugna l'obiettivo per un lungo periodo. Rispetto al Nikon, il Sigma dispone del consueto plus dato dalla USB dock che consente la messa a punto di tutti i parametri dell'obiettivo, oltre all'aggiornamento del firmware dello stesso. Operazioni che per gli obiettivi Nikon invece obbligano l'utente a ricorrere all'assistenza. Sul campo : Come vanno ? A mio giudizio vanno entrambi ottimamente. Vi rimando ai due test già citati per i dettagli ma vorrei riportare qui alcune foto che credo possano identificare i bisogni che i due obiettivi possono assolvere. Nikon 70-300 Sigma 100-400 non sovrapponibili ma quasi, in linea di principio e che consentono di classificare i due obiettivo per impiego generico, potendo andare dal paesaggio, alla fotografia sportiva, per arrivare al ritratto stretto o al reportage. Ma, avendoli provati insieme mi sento di sottolineare come in dondo questa sovrapposizione sia più che altro formale. Il Nikon 70-300 AF-P è sicuramente un obiettivo più adatto ad un uso generico, meno spinto sul lato tele, ma certamente di impiego più disinvolto e disimpegnato. Anche quando il fotografo è una donna. La differenza di peso si fa indubbiamente sentire. Io l'ho apprezzata, per esempio, nel panning dei kart, più scorrevole e semplice con il 70-300, rispetto al più pesante Sigma. Il Nikon, infine, offre una focale minima più moderata e consente per questo di fotografare più da vicino. Ma il Sigma offre quei 100 mm in più che fanno la differenza tra un teleobiettivo e un superteleobiettivo. A parità di nitidezza e di prestazioni complessive, a 400mm - magari con una macchina APS-C - possiamo ottenere effetti più estremi, sia su soggetti lontani che più vicini. Quindi, concludendo e in sintesi Entrambi gli obiettivi hanno ottime prestazioni generali e danno il meglio di se alla focale massima Entrambi hanno una velocità di messa a fuoco e una stabilizzazione efficace e tutto sommato equivalente Entrambi stanno facilmente in qualsiasi borsa, senza necessitare trasporti separati o richiedere treppiedi o monopiedi Entrambi hanno un costo accessibile e paragonabile, con differenze nelle decine di euro Entrambi sono adatti alla stagione estiva o comunque alle situazioni con buona illuminazione perchè non hanno una luminosità massima elevata come certi obiettivi di fascia superiore (e costo molto superiore) La scelta andrà quindi fatta più pensando all'uso specifico e all'indole del fotografo che ad altro. Credo che il Nikon sia un obiettivo più adatto alla fotografia di tutti i giurni, per chi abbia bisogno di potersi spingere fino a 300mm e non necessiti di ingrandimenti superiori ma non faccia della fotografia al teleobiettivi il suo principale interesse. Mentre penso che il Sigma sia più indicato per chi necessita di focali lunghe ma non sia disposto agli impegni (anche di peso e ingombro, non solo di costo) di obiettivi di fascia superiore (come i due 150-600, per restare in casa Sigma). Per esempio per gli sport automobilistici o per foto di aeronautica, dove i soggetti sono sempre lontani. Per l'avifauna, dove i soggetti possono essere molto piccoli. Per i safari, quando comunque si vuole potersi muovere in modo più disinvolto rispetto ad un obiettivo più impegnativo. Meno adatto ad un uso da tutti i giorni rispetto al Nikon, perchè pur non essendo esageratamente più grosso, pesa comunque praticamente il doppio ed è meno maneggevole per chi non sia abituato a maneggiare per lungo tempo obiettivo pesanti. Quale che sia la scelta, comunque, le foto prodotte da entrambi soddisferanno il loro proprietario. Ma mi sento obbligato dal dissuadere dall'acquisto di entrambi, chi avesse esigenze specifiche che possono essere risolte solo da un vero super-teleobiettivo e non ne faccia una mera questione economica. Certe volte è meglio rinunciare ad un dato genere fotografico che utilizzare un oggetto che potrebbe portarci a patire frustrazioni. Si tratta di due obiettivi pensati per completare la gamma in catalogo delle due case. Che invece offrono altri lunghi calibri con caratteristiche più adatte a generi molto specifici. Tra i due, avendo già un 70-200/2.8 e un 200-500/5.6 Nikon, io punterei al Sigma, perchè mi consentirebbe di andare in autodromo con un solo obiettivo tenuto in mano e senza monopiedi. Un gran sollievo in tante circostanze. Ma per altre situazioni io punterei piuttosto ad un eccezionale 500mm F4 fisso. Mentre io non ho alcuna esigenza di un obiettivo per foto da passeggio ... se l'avessi, comprerei invece il Nikon. A ciascuno il suo. Ma non mancate di condividere con noi la vostra esperienza e la vostra opinione in merito.
  21. Jeanloup Sieff - La grazia del bianco e nero "Il denominatore comune di tutte le foto é sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso" (J. Sieff). autoritratto Note biografiche Nasce a Parigi nel 1933, da genitori di origine polacca. Inizia a fotografare all'età di 14 anni con una macchina fotografica ricevuta in regalo per il suo compleanno. Studia fotografia a l'Ecole de Vevey in Svizzera per poi seguire una breve formazione di giornalismo. 1950 pubblica la sua prima fotografia per Photo - Revue. 1954 inizia a lavorare come freelance per Elle e nel 1955 come reporter. 1958 spinto dal desiderio di cambiamento, lascia Elle per una breve esperienza come reporter all'Agenzia Magnum, per la quale realizza un servizio su uno sciopero di minatori in Belgio che gli varrà il Prix Niepce, 1959. 1959 lascia l'agenzia Magnum. 1961 si trasferisce a New York dove vivrà fino al 1966. 1966 rientra a Parigi e lavora per diverse testate (Jardin de Mode, Vogue, Harper's Bazar, Paris-Match, Femme, Photo-) mentre le sue fotografie vengono esposte in prestigiose mostre in tutto il mondo. 1974 inizia la stesura di un romanzo che rimarrà incompiuto. 1981 nominato Chevalier des Arts et Lettres a Parigi. 1990 nominato Chevalier de la Le'gion d'Honneur a Parigi. 1992 vince il Grand Prix National de la photographie francese. 1994 vince il Grand Prix della Biennale di Nancy, Francia. 2000 muore a Parigi all'età di 67 anni. RITRATTI IN STUDIO l'elenco dei ritratti fatti nel tempo da Jeanloup Sieff è semplicemente interminabile : Anouck Aim'e, Azzedine Ala'a, Louis Armstrong, Fanny Ardant, Gae Aulenti, Jacqueline Auriol, Daniel Auteuil, Richard Avedon, Charles Aznavour, Edouard Balladur, Francois-Marie Bannier, Monica Bellucci , Marisa Berenson, Pierre Bergé, Bertha et Edwige Brigitte Bardot, Mijanou Bardot, Raymond Barre, Jean-Dominique Bauby, Maurice Béjart, Jane Birkin,Gìrad Blain, Marc Bohan, Sandrine Bonnaire, Pierre-André Boutang, Jean-Claude Brialy, Christian Bourgois, Carla Bruni, Sergueé Bubka, Capucci, Pierre Cardin, Carolyn Carlson, Amira Casar, Laetitia Casta, Nino Cerruti, César, Claude Chabrol, Géraldine Chaplin, Bernadette Chirac ,Jacques Chirac, Chou En-lai, Julien Clerc, Coluche, Régine Crespin, Alain Cuny, Jules Dassin, Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Jacques Doillon, Robert Doisneau, Kirk Douglas, Julie Driscoll, Annie Duperey, Patrick Dupond, Mia Farrow, Gianfranco Ferré, Marco Ferrer, Jean-Michel Folon, Suzanne Flon, Jane Fonda, Régis Franc, Claude Francois, Inés de la Fressange Charlotte Gainsbourg, Serge Gainsbourg, France Gall, Romain Gary, Thalita Getty, Annie Girardot, Hubert de Givenchy, Ivry Gitlis, André Glucksmann, Jean-Luc Godard, Sylvie Guillem, La troupe de Hair, Johnny Hallyday, Howard Hawks, Robert Hirsch, Alfred Hitchcock, Hiro, Isabelle Huppert, Aldous Huxley, Zizi Jeanmaire, Lionel Jospin, Denise Klossowski, Pierre Klossowski, Christian Lacroix, Bernadette Lafont, Karl Lagerfeld, Merryl Lanvin, Guy Laroche, Jacques Henri Lartigue, Maxime Le Forestier, Nicolas Leriche, Pierre Lescure, Bianca Li, Serge Lifar, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Peter Lorre, Antonella Lualdi, Fabrice Lucchini, Shirley Mc Laine, Sophie Marceau, Jeanne Mas, Chiara Mastroianni, Marcello Mastroianni, Ali McGrawm, Liza Minnelli, Francois Mitterrand, Montana, Yves Montand, Jeanne Moreau, Jean Messagier, Nico, Rudolf Noureev, Francois Nourissier Jean Nouvel, NTM, Jean d'Ormesson, Oscar Peterson, Roland Petit, Paloma Picasso, Michel Piccol, Marie-Claude Pietragalla, André Pieyre de Mandiargues, Hugues Quester, Charlotte Rampling, David Rampling, Serge Reggiani, Robert Ricci, Michel Rocard, Héléne Rochas, Jean Rochefort, Francoise Sagan, Dominique Sanda, Jean-Paul Sartre, Romy Schneider, Jean Seberg, Mathilde Seigner, Michel Serres, Pierre Soulages, Yves Saint Laurent, Angelika Taschen, Benedikt Taschen, Francois Truffaut, Emmanuel Ungaro, Sylvie Vartan, Simone Veil, Ana-Maria Vera, Ocimar Versolato, Jacques Weber, Anne Wiazemsky, Le duc et la duchesse de Windsor, Atahualpa Yupanqui, Elsa Zylberstein NUDI IN STUDIO PAESAGGIO MODA Ho volutamente impostato l'articolo su Jeanloup Sieff come se fosse una piccola personale. In realtà son centinaia e centinaia le foto di questo autore, gli interessati vorranno eventualmente andarsele a cercare in libreria o per il web, basti pensare allo sterminato catalogo di ritratti in circolazione. Ho scelto alcune fotografie che meglio caratterizzano il modo di fotografare di questo personaggio. Ironia, innanzitutto (come si capisce dal suo autoritratto), uso del grandangolare anche nel ritratto per stemperare alcuni tratti del carattere ed esaltarne altri, taglio mutuato dalla moda (o viceversa ?) per esaltare il dettaglio (menti che saltano, la parte alta della testa, spesso le orecchie), in un bianco e nero morbido ma al tempo stesso carico, denso, curato particolarmente in stampa. Attivo in tutti i generi di fotografia é particolarmente ricordato per i suoi nudi, specie le serie al tavolino (il soggetto senza accessori, seduto dal'altro lato di un tavolino quadrato, ripreso leggermente dall'alto, magari d'angolo) e ... i posteriori. Sieff si é sempre ripromesso di publbicare un intero libro di schiene e fondischiene. Sempre elegante, sempre composto, sempre perfettamente identificabile. Nella moda sono notevoli i suoi tagli, i suoi ambienti e l'uso del grandandolare per rendere le modelle ancora più longilinee, come nel caso di Twiggy : O punti di vista alternativi come questi : senza troppe preoccupazioni per le distorsioni indotte dal grandangolare in ripresa ravvicinata. Attivo anche nella danza ma mai banale : Chiudo con un uno scatto d'umorismo di un inglese ( Alfred Hitchcock insegue una modella, sullo sfondo il famo motel di Norman Bates, scena del film Psicho) : e di umorismo sugli inglesi (due generi diversi di istitutrici, a seconda dei tempi e dei ... datori di lavoro) : Insomma un grande, irriverente, irripetibile fotografo che ha lasciato un segno del suo tempo. Come le sue parole che ho riportato all'inizio di questo articolo. "Il denominatore comune di tutte le foto é sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso" (J. Sieff).
  22. Cosina ha aggiornato il vecchio Voigtlander Ultron 40mm f/2 SL II S, obiettivo disponibile sul mercato da una decina di anni. Si tratta sostanzialmente di un aggiornamento estetico (lo schema è invariato) ma con una miglioria all'elicoide che consente una messa a fuoco con una distanza minima ridotta a 25cm. estetica schema ottico lunghezza focale 40mm Apertura massima : 1: 2 Apertura minima : f/22 Schema ottico : 5 gruppi per 6 lenti angolo di campo : 57 ° Diaframma a 9 lamelle minima distanza di messa a fuoco : 0.25 m Rapporto di ingrandimento : 1:4 Diametro x lunghezza : 66.3 × 37.5 mm Passo filtri : 52 mm Peso: 260 g Attacco : Ai-S con CPU Paraluce a vite LH - 40 IIS (venduto separatamente) Disponibilità : da settembre 2017 Prezzo suggerito in Giappone : intorno ai 500 euro Colori : nero o nero e argento ricordo che tutti questi obiettivi Voigtlander sono costruiti da Cosina con controlli di qualità e materiali paragonabili agli Zeiss (parimenti costruiti in Giappone da Cosina) e che tutti questi obiettivi sono dotati di CPU che comunica alla fotocamera apertura massima e focale (quindi funzionanti in pieno automatismo senza bisogno di memorizzare preventivamente i dati).
  23. Celo (ovviamente) non so quale edizione peró.
  24. Foto di copertina (c) di Joe McNally, Nikon Ambassador Vi chiederete, chi é Dave Duncan Douglas (di seguito DDD) e che ci azzecca con Nikon ? David Douglas Duncan a Con Thien, Vietnam, ottobre 1967 con la sua Nikon F. Foto di Frank Breth DDD é stato un fotografo americano, lungamente attivo per Life come fotografo di guerra. Nato nel 1916 a Kansas City nel Missouri, Boy-Scout, studente di archeologia, gli capitò di fotografare casualmente il noto rapinatore di banche John Dillinger in un hotel nel 1934, cosa che evidentemente cambiò la sua vita per gli anni a venire. In realtà lui aveva semplicemente sentito alla radio che un hotel andava a fuoco (era a Tucson, Arizona, dove frequentava l'Università) e corse a fare delle foto con una fotocamera pagata 39 cents. La sua foto ritraeva un uomo che recuperava una valigetta dall'hotel in fiamme. Il giorno dopo scoprì leggendo il giornale che quell'uomo era Dillinger e nella valigetta aveva il solito corredo composto da pistole, mitragliatori e contanti frutto delle rapine. Nel 1938 riuscì a diplomarsi e per un anno girovagò come fotografo freelance. Alcune sue foto dei Caraibi furono pubblicate sul National Geografic. Durante la guerra servì nei marines come fotografo combattente (in servizio come ufficiale dei Marines, non come semplice fotoreporter), durante la campagna di Bouganville (isole Salomone, sanguinoso scontro protrattisi dall'estate 1943 fino ai primi giorni del 1945) si ritrovò infatti in combattimento con i soldati giapponesi. I Marines nei momenti di crisi mettono in linea anche la banda reggimentale e i cuochi ! Più tardi era imbarcato sulla nave da battaglia USS Missouri, famosa perché sul suo ponte fu celebrata la cerimonia della resa incondizionata delle forze giapponesi agli americani (presente il Gen. Douglas MacArthur). Si congedò nel 1945 come tenente colonnello, dopo aver guadagnato svariate decorazioni tra cui la Legion d'Onore al merito e due DFC, per meriti militari, non fotografici ! Finita la guerra passò a Life come corrispondente di guerra e si recò in varie parti calde del mondo, durante la crisi che portò alla fine del dominio britannico in India (1946), e in vari conflitti in medio-oriente (conflitto in Palestina e nascita dello stato di Israele 1948) in Europa Orientale e in Africa. Ma fu durante il conflitto di Korea che lasciò i suoi lavori migliori, diventando forse uno dei più influenti fotografi di guerra del secolo. Seguì le azioni della Prima Divisione dei Marines a Pusan e nella sacca di Chosin. Nel 1951 una sua raccolta di foto dal titolo "This is the War" illustrò in maniera realistica e cruda l'orrore della guerra e l'eroismo e il sacrificio dei soldati. Il libro ottenne la medaglia d'oro degli Stati Uniti. Fino al 1955 DDD lavorò per Life coprendo anche eventi come l'abdicazione di re Farouk d'Egitto. Nel 1956 si dedicò a servizi in Russia e in particolare alla pubblicazione dei tesori del Cremlino.Visse anche a contatto con Picasso in Riviera, dove immortalò il pittore in oltre 10.000 istantanee che lo ritraevano nella vita quotidiana. Nel 1960 (da questo momento con l'immancabile Nikon F presa in Germania) girò per l'Europa dove vinse numerosi premi. Nel 1967 tornò nel teatro di Guerra, in Vietnam, ancora per Life. Un celebre crop tratto da un celebre ritratto di Picasso (pubblicato sul libro Viva Picasso nel 1957) : e un ritratto decisamente meno noto dello stesso pittore : due foto della guerra di Korea nel luglio 1950 : ritratti celebri : foto prese dall'archivio pubblico Harry Ransom Center dell'Università del Texas. Bene ma che c'azzecca con Nikon il grande Dave Douglas Duncan che adesso conosciamo a tutto tondo ? Ebbene, abbiamo lasciato Nikon nel 1948 con la produzione delle sue macchine telemetro dotate dei primi Nikkor. Nel 1950 durante il suo servizio in Korea, DDD visitò il Giappone. I soldati impegnati in Korea avevano come base il Giappone ancora occupato. Yokohama era la base dell'US Navy per il teatro del Pacifico. Durante la visita poté provare i Nikkor adattati per l'attacco Leica a vite e si dotò del 50/1.5 e del 135/3.5 per la sua Leica IIIf. Con questi fotografò le vicende di guerra e in particolare per gli articoli pubblicati su Life che poi vennero raccolti nel libro fotografico Yankee Nomad. penso che la maggior parte di queste foto parli da sola, in gran parte - io presumo - prese con i vari Nikon in possesso di DDD e in particolare il 28 e il 50 mm. L'esperienza di DDD convinse anche altri colleghi di Life a passare a Nikon. In particolare Horace Bristol, altro grande fotografo di guerra americano e membro del Group F/64 di Ansel Adams, stabilitosi nel 1950 con la famiglia in Giappone, Karl Mydams (che usava Contax) e Hans Walker che per primo usò Nikkor su Nikon. Ma il punto di svolta fu quando apparve un articolo firmato dal grande divulgatore di argomenti fotografici Jacob Deschin (scriveva su una rivista chiamata Popular Photography attiva fin dal 1937) sul New York TImes il 10 dicembre 1950. Data fatidica. In questo articolo, con il supporto delle interviste a molti fotografi americani durante la guerra di Korea si metteva in evidenza la superiorità dei Nikkor rispetto agli obiettivi tedeschi ! La polemica e lo scontro tra pro-zeiss e pro-Nikkor si consumò per due anni. Nel febbraio 1951 Deschin pubblicò il definitivo passaporto per la qualità Nikkor su Popular Photography. Una puntuale disanima con ben dieci pagine di fotografie di DDD a supporto e l'analisi e il confronto puntuale delle prestazioni dei Nikkor in confronto dei parclasse tedeschi. Fu l'apoteosi. I marchi Nikon e Nikkor vennero lanciati sul mercato americano e grazie alla fine dell'occupazione americana del Giappone e alla abolizione dell'obbligo del marchio Made in Occupied Japan, Nikon si lanciò nell'esportazione nel ricco mercato USA con l'appoggio di una catena di negozi in tutto il territorio. Più avanti nel 1953, venne fondata la sussidiaria Nikon USA, ancora oggi la pià importante filiale Nikon fuori dal Giappone. Il successo dei Nikkor per Leica e Contax fornì a Nikon i mezzi per sviluppare le sue fotocamere a telemetro e permise il lancio di nuovi modelli di fotocamera e i relativi obiettivi. La gran parte dei fotografi professionisti americani passò a Nikon a telemetro prima, e alla relfex F al suo lancio, nel 1959. DDD, nel 1960 ebbe a dire, "quando nel 1950 Horace Bristol ed io passammo a Nikon non ci rendemmo immediatamente conto che stavamo segnando lo spartiacque della fotografia in piccolo formato del dopoguerra". Dal 1950 e fino ad oggi DDD é rimasto fedele alla sua scelta. Come ogni nikonista che si rispetti, peraltro ! Da quel 1950 e fino ai giorni nostri Nikon é diventata sinonimo di affidabilità e sicurezza di prestazioni anche nelle estreme situazioni di guerra.
  25. Paer che Canon stia per lanciare anche una nuova mirrorless APS-C entry-level, chiamiamola EOS-M20, che andrebbe a saturare la fascia bassa del mercato. Quella popolata in generale dai modelli superati di Olympus (EPL) e Sony (vecchie Nex e A5x00). In kit con il 15-45mm F3.5-4.5, destinata a far crescere il numero di pezzi venduti da Canon in attesa di calare pezzi più pregiati. Ricordo che già oggi Canon vende più di Sony e poco meno di Olympus. Obiettivo dichiarato è di essere il numero uno entro il 2017.
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