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M&M

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  1. M&M

    Io ho deciso

    Ancora prima di vederla dal vero, sarà la mia reflex principale. Per questo ho deciso di tenere solo la Nikon D5, che dedicherò specificatamente per l'azione, mentre ho venduto sia la Nikon D810 che la Nikon D500. Entrambe dovrebbero essere più che degnamente sostituite dalla nuova macchina. Il mio feeling è che la Nikon D850 sarà tale e quale alla Nikon F del 1959. Facilmente il punto più alto raggiunto da Nikon con le reflex (digitali). In base a come la troverò poi nell'uso (e non mancherò di renderne conto su queste pagine) è facile che a regime, saranno due le mie D850 e non una sola
  2. M&M

    Attesa per l'annuncio ufficiale

    Secondo i segnali che arrivano dal Giappone, dovrebbe essere imminente l'annuncio uffciale della Nikon D850. Già questo giovedì 24/8 o comunque entro questa settimana. Ma la disponibilità effettiva in negozio avverrà solamente tra fine settembre e ottobre. In quei giorni sono previsti gli incontri pubblici (i classici Nikon Day), che ovviamente verranno programmati anche in Italia. Per i rumors più aggiornati - oramai quasi definitivi - leggere il nostro articolo qui
  3. E' semplice ed immediato, molto più di prima. Il sistema più facile è premere sul comando "Non letti" che si trova sulla destra della pagina, sotto al Cerca. Questo comando vi invierà dentro al menù Novità, opzione Non Letti e vi evidenzierà tutti i contenuti che non avete letto negli ultimi ... 365 giorni, di tutto il sito, forum, gallerie, articoli, blog e club compresi. Così non vi sfuggirà nulla. Ovviamente potete personalizzare la selezione. Oppure, come faccio io, andare direttamente nel Menù Novità, sotto al logo di Nikonland, e scegliere Tutte le Attività. Questo vi elencherà tutto, anche ciò che avete già letto. adesso la cosa difficile sarà ... come farvi scoprire che vi dovrebbe interessare leggere questo articolo ...
  4. Dopo anni di silenzio fa un pò sensazione questa disponibilità con gli organi di stampa. Meglio così. La nuova intervista è ancora in giapponese e questo ci obbliga in larga parte a congetture per la difficoltà di traduzione. Comunque, è disponibile sulla versione digitale dello Asahi Shimbun (qui) Si parla del futuro di Nikon e del fatto che : - si focalizzeranno su fotocamere digitali che offrano qualità di immagine in grado di differenziarle dagli smartphone In particolare lo sforzo andrà di pari passo con lo sviluppo della televisione 8K che in Giappone diventerà realtà entro il 2020, con le Olimpiadi di Tokyo. Quindi fotocamere in grado di produrre immagini e video di grande impatto in formato 8K (cioè con una risoluzione minima di circa 32 megapixel). - parallelamente si concentreranno sullo sviluppo del ramo medicale, specie in campo oftalmico, come già hanno iniziato a fare e come Canon ha deciso di fare, acquistando la divisione health-care di Toshiba. Nulla che non sapessimo già compreso il timore che "i prossimi 100 anni rappresentino un pericolo " per la vita di Nikon se "non ci sarà un terreno nuovo di crescita" ma nuove conferme.
  5. In alto, a destra, vicino al tuo nome, c'è il simbolo della busta. Premendo li, vai nel sistema di messaggistica.
  6. Ribadiamo che tutta la materia inerente il libro per il centenario Nikon, iniziativa ampiamente dibattuta colà a far tempo dal 20 febbraio 2017, potrà/dovrà essere continuata esclusivamente su Nikonland 1.0 a questo indirizzo. Dove sono stati copiati per riassunto i messaggi postati in questi giorni su questo argomento su questo sito. Per la pubblicazione dei lavori in corso é a discrezione dei singoli se farlo solo su Nikonland 1.0 (come raccomandato), o su entrambi i siti. In ogni caso, l'amministratore dei due siti non prenderà più posizioni al riguardo. Grazie a tutti. ________________________ L'admin
  7. Disponibile in preorder per Apple iPhone 6s e successivi. Android seguiranno. Potenza di 1 w come luce pilota e 8 w/s come flash. Prezzo 70 dollari.
  8. M&M

    Nikon D850 (rumors aggiornati)

    E' abbastanza probabile che l'annuncio ufficiale ci sia a metà della settimana prossima (tra il 22 e il 24 agosto). La disponibilità effettiva dalla seconda metà di settembre.
  9. Ma tu Silvio credi che Sigma lo sappia che con questo suo gingillo si possono fare foto così ?
  10. Il termine sbarazzino, credo che renda perfettamente l'idea per quanto riguarda il Nikon. Il Sigma ha velleità superiori, secondo me, di sostituire supertele-zoom più impegnativi (sia i Sigmoni sia i Nikon). Ma certamente "sbarazzino" non è
  11. Fino al mese scorso se uno era alla ricerca di uno zoom compatto e non troppo costoso, capace di arrivare ad almeno 300mm, doveva orientarsi su i vecchi 70-300mm, pensati per i sensori di due generazioni fa. E' il caso del primo Nikon 70-300mm F4.5-5.6 VR, un vero best-seller ma incapace di valorizzare i sensori successivi alla Nikon D90. Per non parlare dei vari Sigma e Tamron più o meno coevi e validi solo dal punto di vista economico. Il fotografo alla ricerca di una qualità superiore, doveva perciò orientarsi su oggetti differenti - come il Nikon 70-200/4G - o comunque di fascia superiore - come il Nikon 80-400mm F4.5-5.6 VR - oppure molto più grossi e pesanti - come il Nikon 200-500/5.6 o i vari nuovi 150-600 di Sigma e Tamron. Ottimi apparecchi ma più impegnativi per costo e meno disinvolti per pesi e ingombri. Mentre il classico 70-300, negli ultimi decenni è sempre stato il primo obiettivo da consigliare a chi volesse un oggetto relativamente compatto, che costasse il giusto, da usare facilmente a mano libera. Non l'obiettivo bellissimo, ma quello da scegliere per un uso delle focali più lunghe sporadico, in un corredo generalista. L'arrivo praticamente contemporaneo dei due apparecchi di cui parliamo in questo articolo ha rimesso tutto in discussione. Il nuovo Nikon AF-P 70-300mm F4.5-5.6E - ne abbiamo parlato qui in un recente test - é un obiettivo completamente nuovo che con il precedente condivide solo i dati di targa. Mentre il nuovo Sigma 100-400mm F5-6.3 OS Contemporary - ne abbiamo parlato qui in un recente test - si aggiunge ad un catalogo già affollato di tele-zoom, offrendo una scelta in più, prima inedita. i due oggetti di cui parliamo in questo articolo, affiancati in posizione estesa alla massima focale, con il paraluce qu, sempre affiancati in posizione estesa alla massima focale, senza il paraluce alla minima focale, in posizione di riposo, senza paraluce Ma sono due obiettivi sovrapponibili per fascia di costo (intorno agli 800-850 euro IVA inclusa con garanzia e regolare importazione in Italia) ma non per caratteristiche, che condividono però una peculiarità che li distingue dagli oggetti delle precedenti generazioni. Entrambi hanno ottime prestazioni a tutte le focoli della gamma ma danno il massimo di se a quelle massime, a differenza dei vecchi modelli, spesso inservibili oltre i 200mm. Come abbiamo visto nei due test individuali invece, sia il Nikon che il Sigma sono eccellenti a 300mm e a 400mm, come ci mostra i grafici MTF Sigma 100-400mm F5-6.3 Contemporary - grafici MTF ufficiali Nikon AF-P 70-300mm F4.5-5.6E VR - grafici MTF ufficiali. Differiscono per lo schema ottico, complesso per entrambi ma con una disposizione differente tra loro il Sigma 100-400 contiene ben tre lenti a bassissima dispersione il Nikon 70-300 contiene una lente ED Pur compatti, i due obiettivi non sono paragonabili ad un piccolo fisso come il Nikon 50/1.8G il nuovo Nikon 70-300 in raffronto al piccolo Nikon 50/1.8G e se ne dovrà tener conto in caso di acquisto. Ma anche tra loro, pur con un ingombro non troppo dissimile, il Sigma pesa circa il doppio (1.160 grammi) del Nikon (680 grammi). Una differenza che si sente se si impugna l'obiettivo per un lungo periodo. Rispetto al Nikon, il Sigma dispone del consueto plus dato dalla USB dock che consente la messa a punto di tutti i parametri dell'obiettivo, oltre all'aggiornamento del firmware dello stesso. Operazioni che per gli obiettivi Nikon invece obbligano l'utente a ricorrere all'assistenza. Sul campo : Come vanno ? A mio giudizio vanno entrambi ottimamente. Vi rimando ai due test già citati per i dettagli ma vorrei riportare qui alcune foto che credo possano identificare i bisogni che i due obiettivi possono assolvere. Nikon 70-300 Sigma 100-400 non sovrapponibili ma quasi, in linea di principio e che consentono di classificare i due obiettivo per impiego generico, potendo andare dal paesaggio, alla fotografia sportiva, per arrivare al ritratto stretto o al reportage. Ma, avendoli provati insieme mi sento di sottolineare come in dondo questa sovrapposizione sia più che altro formale. Il Nikon 70-300 AF-P è sicuramente un obiettivo più adatto ad un uso generico, meno spinto sul lato tele, ma certamente di impiego più disinvolto e disimpegnato. Anche quando il fotografo è una donna. La differenza di peso si fa indubbiamente sentire. Io l'ho apprezzata, per esempio, nel panning dei kart, più scorrevole e semplice con il 70-300, rispetto al più pesante Sigma. Il Nikon, infine, offre una focale minima più moderata e consente per questo di fotografare più da vicino. Ma il Sigma offre quei 100 mm in più che fanno la differenza tra un teleobiettivo e un superteleobiettivo. A parità di nitidezza e di prestazioni complessive, a 400mm - magari con una macchina APS-C - possiamo ottenere effetti più estremi, sia su soggetti lontani che più vicini. Quindi, concludendo e in sintesi Entrambi gli obiettivi hanno ottime prestazioni generali e danno il meglio di se alla focale massima Entrambi hanno una velocità di messa a fuoco e una stabilizzazione efficace e tutto sommato equivalente Entrambi stanno facilmente in qualsiasi borsa, senza necessitare trasporti separati o richiedere treppiedi o monopiedi Entrambi hanno un costo accessibile e paragonabile, con differenze nelle decine di euro Entrambi sono adatti alla stagione estiva o comunque alle situazioni con buona illuminazione perchè non hanno una luminosità massima elevata come certi obiettivi di fascia superiore (e costo molto superiore) La scelta andrà quindi fatta più pensando all'uso specifico e all'indole del fotografo che ad altro. Credo che il Nikon sia un obiettivo più adatto alla fotografia di tutti i giurni, per chi abbia bisogno di potersi spingere fino a 300mm e non necessiti di ingrandimenti superiori ma non faccia della fotografia al teleobiettivi il suo principale interesse. Mentre penso che il Sigma sia più indicato per chi necessita di focali lunghe ma non sia disposto agli impegni (anche di peso e ingombro, non solo di costo) di obiettivi di fascia superiore (come i due 150-600, per restare in casa Sigma). Per esempio per gli sport automobilistici o per foto di aeronautica, dove i soggetti sono sempre lontani. Per l'avifauna, dove i soggetti possono essere molto piccoli. Per i safari, quando comunque si vuole potersi muovere in modo più disinvolto rispetto ad un obiettivo più impegnativo. Meno adatto ad un uso da tutti i giorni rispetto al Nikon, perchè pur non essendo esageratamente più grosso, pesa comunque praticamente il doppio ed è meno maneggevole per chi non sia abituato a maneggiare per lungo tempo obiettivo pesanti. Quale che sia la scelta, comunque, le foto prodotte da entrambi soddisferanno il loro proprietario. Ma mi sento obbligato dal dissuadere dall'acquisto di entrambi, chi avesse esigenze specifiche che possono essere risolte solo da un vero super-teleobiettivo e non ne faccia una mera questione economica. Certe volte è meglio rinunciare ad un dato genere fotografico che utilizzare un oggetto che potrebbe portarci a patire frustrazioni. Si tratta di due obiettivi pensati per completare la gamma in catalogo delle due case. Che invece offrono altri lunghi calibri con caratteristiche più adatte a generi molto specifici. Tra i due, avendo già un 70-200/2.8 e un 200-500/5.6 Nikon, io punterei al Sigma, perchè mi consentirebbe di andare in autodromo con un solo obiettivo tenuto in mano e senza monopiedi. Un gran sollievo in tante circostanze. Ma per altre situazioni io punterei piuttosto ad un eccezionale 500mm F4 fisso. Mentre io non ho alcuna esigenza di un obiettivo per foto da passeggio ... se l'avessi, comprerei invece il Nikon. A ciascuno il suo. Ma non mancate di condividere con noi la vostra esperienza e la vostra opinione in merito.
  12. Jeanloup Sieff - La grazia del bianco e nero "Il denominatore comune di tutte le foto é sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso" (J. Sieff). autoritratto Note biografiche Nasce a Parigi nel 1933, da genitori di origine polacca. Inizia a fotografare all'età di 14 anni con una macchina fotografica ricevuta in regalo per il suo compleanno. Studia fotografia a l'Ecole de Vevey in Svizzera per poi seguire una breve formazione di giornalismo. 1950 pubblica la sua prima fotografia per Photo - Revue. 1954 inizia a lavorare come freelance per Elle e nel 1955 come reporter. 1958 spinto dal desiderio di cambiamento, lascia Elle per una breve esperienza come reporter all'Agenzia Magnum, per la quale realizza un servizio su uno sciopero di minatori in Belgio che gli varrà il Prix Niepce, 1959. 1959 lascia l'agenzia Magnum. 1961 si trasferisce a New York dove vivrà fino al 1966. 1966 rientra a Parigi e lavora per diverse testate (Jardin de Mode, Vogue, Harper's Bazar, Paris-Match, Femme, Photo-) mentre le sue fotografie vengono esposte in prestigiose mostre in tutto il mondo. 1974 inizia la stesura di un romanzo che rimarrà incompiuto. 1981 nominato Chevalier des Arts et Lettres a Parigi. 1990 nominato Chevalier de la Le'gion d'Honneur a Parigi. 1992 vince il Grand Prix National de la photographie francese. 1994 vince il Grand Prix della Biennale di Nancy, Francia. 2000 muore a Parigi all'età di 67 anni. RITRATTI IN STUDIO l'elenco dei ritratti fatti nel tempo da Jeanloup Sieff è semplicemente interminabile : Anouck Aim'e, Azzedine Ala'a, Louis Armstrong, Fanny Ardant, Gae Aulenti, Jacqueline Auriol, Daniel Auteuil, Richard Avedon, Charles Aznavour, Edouard Balladur, Francois-Marie Bannier, Monica Bellucci , Marisa Berenson, Pierre Bergé, Bertha et Edwige Brigitte Bardot, Mijanou Bardot, Raymond Barre, Jean-Dominique Bauby, Maurice Béjart, Jane Birkin,Gìrad Blain, Marc Bohan, Sandrine Bonnaire, Pierre-André Boutang, Jean-Claude Brialy, Christian Bourgois, Carla Bruni, Sergueé Bubka, Capucci, Pierre Cardin, Carolyn Carlson, Amira Casar, Laetitia Casta, Nino Cerruti, César, Claude Chabrol, Géraldine Chaplin, Bernadette Chirac ,Jacques Chirac, Chou En-lai, Julien Clerc, Coluche, Régine Crespin, Alain Cuny, Jules Dassin, Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Jacques Doillon, Robert Doisneau, Kirk Douglas, Julie Driscoll, Annie Duperey, Patrick Dupond, Mia Farrow, Gianfranco Ferré, Marco Ferrer, Jean-Michel Folon, Suzanne Flon, Jane Fonda, Régis Franc, Claude Francois, Inés de la Fressange Charlotte Gainsbourg, Serge Gainsbourg, France Gall, Romain Gary, Thalita Getty, Annie Girardot, Hubert de Givenchy, Ivry Gitlis, André Glucksmann, Jean-Luc Godard, Sylvie Guillem, La troupe de Hair, Johnny Hallyday, Howard Hawks, Robert Hirsch, Alfred Hitchcock, Hiro, Isabelle Huppert, Aldous Huxley, Zizi Jeanmaire, Lionel Jospin, Denise Klossowski, Pierre Klossowski, Christian Lacroix, Bernadette Lafont, Karl Lagerfeld, Merryl Lanvin, Guy Laroche, Jacques Henri Lartigue, Maxime Le Forestier, Nicolas Leriche, Pierre Lescure, Bianca Li, Serge Lifar, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Peter Lorre, Antonella Lualdi, Fabrice Lucchini, Shirley Mc Laine, Sophie Marceau, Jeanne Mas, Chiara Mastroianni, Marcello Mastroianni, Ali McGrawm, Liza Minnelli, Francois Mitterrand, Montana, Yves Montand, Jeanne Moreau, Jean Messagier, Nico, Rudolf Noureev, Francois Nourissier Jean Nouvel, NTM, Jean d'Ormesson, Oscar Peterson, Roland Petit, Paloma Picasso, Michel Piccol, Marie-Claude Pietragalla, André Pieyre de Mandiargues, Hugues Quester, Charlotte Rampling, David Rampling, Serge Reggiani, Robert Ricci, Michel Rocard, Héléne Rochas, Jean Rochefort, Francoise Sagan, Dominique Sanda, Jean-Paul Sartre, Romy Schneider, Jean Seberg, Mathilde Seigner, Michel Serres, Pierre Soulages, Yves Saint Laurent, Angelika Taschen, Benedikt Taschen, Francois Truffaut, Emmanuel Ungaro, Sylvie Vartan, Simone Veil, Ana-Maria Vera, Ocimar Versolato, Jacques Weber, Anne Wiazemsky, Le duc et la duchesse de Windsor, Atahualpa Yupanqui, Elsa Zylberstein NUDI IN STUDIO PAESAGGIO MODA Ho volutamente impostato l'articolo su Jeanloup Sieff come se fosse una piccola personale. In realtà son centinaia e centinaia le foto di questo autore, gli interessati vorranno eventualmente andarsele a cercare in libreria o per il web, basti pensare allo sterminato catalogo di ritratti in circolazione. Ho scelto alcune fotografie che meglio caratterizzano il modo di fotografare di questo personaggio. Ironia, innanzitutto (come si capisce dal suo autoritratto), uso del grandangolare anche nel ritratto per stemperare alcuni tratti del carattere ed esaltarne altri, taglio mutuato dalla moda (o viceversa ?) per esaltare il dettaglio (menti che saltano, la parte alta della testa, spesso le orecchie), in un bianco e nero morbido ma al tempo stesso carico, denso, curato particolarmente in stampa. Attivo in tutti i generi di fotografia é particolarmente ricordato per i suoi nudi, specie le serie al tavolino (il soggetto senza accessori, seduto dal'altro lato di un tavolino quadrato, ripreso leggermente dall'alto, magari d'angolo) e ... i posteriori. Sieff si é sempre ripromesso di publbicare un intero libro di schiene e fondischiene. Sempre elegante, sempre composto, sempre perfettamente identificabile. Nella moda sono notevoli i suoi tagli, i suoi ambienti e l'uso del grandandolare per rendere le modelle ancora più longilinee, come nel caso di Twiggy : O punti di vista alternativi come questi : senza troppe preoccupazioni per le distorsioni indotte dal grandangolare in ripresa ravvicinata. Attivo anche nella danza ma mai banale : Chiudo con un uno scatto d'umorismo di un inglese ( Alfred Hitchcock insegue una modella, sullo sfondo il famo motel di Norman Bates, scena del film Psicho) : e di umorismo sugli inglesi (due generi diversi di istitutrici, a seconda dei tempi e dei ... datori di lavoro) : Insomma un grande, irriverente, irripetibile fotografo che ha lasciato un segno del suo tempo. Come le sue parole che ho riportato all'inizio di questo articolo. "Il denominatore comune di tutte le foto é sempre il tempo, il tempo che scivola via tra le dita, fra gli occhi, il tempo delle cose, della gente, il tempo delle luci e delle emozioni, un tempo che non sarà mai più lo stesso" (J. Sieff).
  13. Cosina ha aggiornato il vecchio Voigtlander Ultron 40mm f/2 SL II S, obiettivo disponibile sul mercato da una decina di anni. Si tratta sostanzialmente di un aggiornamento estetico (lo schema è invariato) ma con una miglioria all'elicoide che consente una messa a fuoco con una distanza minima ridotta a 25cm. estetica schema ottico lunghezza focale 40mm Apertura massima : 1: 2 Apertura minima : f/22 Schema ottico : 5 gruppi per 6 lenti angolo di campo : 57 ° Diaframma a 9 lamelle minima distanza di messa a fuoco : 0.25 m Rapporto di ingrandimento : 1:4 Diametro x lunghezza : 66.3 × 37.5 mm Passo filtri : 52 mm Peso: 260 g Attacco : Ai-S con CPU Paraluce a vite LH - 40 IIS (venduto separatamente) Disponibilità : da settembre 2017 Prezzo suggerito in Giappone : intorno ai 500 euro Colori : nero o nero e argento ricordo che tutti questi obiettivi Voigtlander sono costruiti da Cosina con controlli di qualità e materiali paragonabili agli Zeiss (parimenti costruiti in Giappone da Cosina) e che tutti questi obiettivi sono dotati di CPU che comunica alla fotocamera apertura massima e focale (quindi funzionanti in pieno automatismo senza bisogno di memorizzare preventivamente i dati).
  14. Celo (ovviamente) non so quale edizione peró.
  15. Foto di copertina (c) di Joe McNally, Nikon Ambassador Vi chiederete, chi é Dave Duncan Douglas (di seguito DDD) e che ci azzecca con Nikon ? David Douglas Duncan a Con Thien, Vietnam, ottobre 1967 con la sua Nikon F. Foto di Frank Breth DDD é stato un fotografo americano, lungamente attivo per Life come fotografo di guerra. Nato nel 1916 a Kansas City nel Missouri, Boy-Scout, studente di archeologia, gli capitò di fotografare casualmente il noto rapinatore di banche John Dillinger in un hotel nel 1934, cosa che evidentemente cambiò la sua vita per gli anni a venire. In realtà lui aveva semplicemente sentito alla radio che un hotel andava a fuoco (era a Tucson, Arizona, dove frequentava l'Università) e corse a fare delle foto con una fotocamera pagata 39 cents. La sua foto ritraeva un uomo che recuperava una valigetta dall'hotel in fiamme. Il giorno dopo scoprì leggendo il giornale che quell'uomo era Dillinger e nella valigetta aveva il solito corredo composto da pistole, mitragliatori e contanti frutto delle rapine. Nel 1938 riuscì a diplomarsi e per un anno girovagò come fotografo freelance. Alcune sue foto dei Caraibi furono pubblicate sul National Geografic. Durante la guerra servì nei marines come fotografo combattente (in servizio come ufficiale dei Marines, non come semplice fotoreporter), durante la campagna di Bouganville (isole Salomone, sanguinoso scontro protrattisi dall'estate 1943 fino ai primi giorni del 1945) si ritrovò infatti in combattimento con i soldati giapponesi. I Marines nei momenti di crisi mettono in linea anche la banda reggimentale e i cuochi ! Più tardi era imbarcato sulla nave da battaglia USS Missouri, famosa perché sul suo ponte fu celebrata la cerimonia della resa incondizionata delle forze giapponesi agli americani (presente il Gen. Douglas MacArthur). Si congedò nel 1945 come tenente colonnello, dopo aver guadagnato svariate decorazioni tra cui la Legion d'Onore al merito e due DFC, per meriti militari, non fotografici ! Finita la guerra passò a Life come corrispondente di guerra e si recò in varie parti calde del mondo, durante la crisi che portò alla fine del dominio britannico in India (1946), e in vari conflitti in medio-oriente (conflitto in Palestina e nascita dello stato di Israele 1948) in Europa Orientale e in Africa. Ma fu durante il conflitto di Korea che lasciò i suoi lavori migliori, diventando forse uno dei più influenti fotografi di guerra del secolo. Seguì le azioni della Prima Divisione dei Marines a Pusan e nella sacca di Chosin. Nel 1951 una sua raccolta di foto dal titolo "This is the War" illustrò in maniera realistica e cruda l'orrore della guerra e l'eroismo e il sacrificio dei soldati. Il libro ottenne la medaglia d'oro degli Stati Uniti. Fino al 1955 DDD lavorò per Life coprendo anche eventi come l'abdicazione di re Farouk d'Egitto. Nel 1956 si dedicò a servizi in Russia e in particolare alla pubblicazione dei tesori del Cremlino.Visse anche a contatto con Picasso in Riviera, dove immortalò il pittore in oltre 10.000 istantanee che lo ritraevano nella vita quotidiana. Nel 1960 (da questo momento con l'immancabile Nikon F presa in Germania) girò per l'Europa dove vinse numerosi premi. Nel 1967 tornò nel teatro di Guerra, in Vietnam, ancora per Life. Un celebre crop tratto da un celebre ritratto di Picasso (pubblicato sul libro Viva Picasso nel 1957) : e un ritratto decisamente meno noto dello stesso pittore : due foto della guerra di Korea nel luglio 1950 : ritratti celebri : foto prese dall'archivio pubblico Harry Ransom Center dell'Università del Texas. Bene ma che c'azzecca con Nikon il grande Dave Douglas Duncan che adesso conosciamo a tutto tondo ? Ebbene, abbiamo lasciato Nikon nel 1948 con la produzione delle sue macchine telemetro dotate dei primi Nikkor. Nel 1950 durante il suo servizio in Korea, DDD visitò il Giappone. I soldati impegnati in Korea avevano come base il Giappone ancora occupato. Yokohama era la base dell'US Navy per il teatro del Pacifico. Durante la visita poté provare i Nikkor adattati per l'attacco Leica a vite e si dotò del 50/1.5 e del 135/3.5 per la sua Leica IIIf. Con questi fotografò le vicende di guerra e in particolare per gli articoli pubblicati su Life che poi vennero raccolti nel libro fotografico Yankee Nomad. penso che la maggior parte di queste foto parli da sola, in gran parte - io presumo - prese con i vari Nikon in possesso di DDD e in particolare il 28 e il 50 mm. L'esperienza di DDD convinse anche altri colleghi di Life a passare a Nikon. In particolare Horace Bristol, altro grande fotografo di guerra americano e membro del Group F/64 di Ansel Adams, stabilitosi nel 1950 con la famiglia in Giappone, Karl Mydams (che usava Contax) e Hans Walker che per primo usò Nikkor su Nikon. Ma il punto di svolta fu quando apparve un articolo firmato dal grande divulgatore di argomenti fotografici Jacob Deschin (scriveva su una rivista chiamata Popular Photography attiva fin dal 1937) sul New York TImes il 10 dicembre 1950. Data fatidica. In questo articolo, con il supporto delle interviste a molti fotografi americani durante la guerra di Korea si metteva in evidenza la superiorità dei Nikkor rispetto agli obiettivi tedeschi ! La polemica e lo scontro tra pro-zeiss e pro-Nikkor si consumò per due anni. Nel febbraio 1951 Deschin pubblicò il definitivo passaporto per la qualità Nikkor su Popular Photography. Una puntuale disanima con ben dieci pagine di fotografie di DDD a supporto e l'analisi e il confronto puntuale delle prestazioni dei Nikkor in confronto dei parclasse tedeschi. Fu l'apoteosi. I marchi Nikon e Nikkor vennero lanciati sul mercato americano e grazie alla fine dell'occupazione americana del Giappone e alla abolizione dell'obbligo del marchio Made in Occupied Japan, Nikon si lanciò nell'esportazione nel ricco mercato USA con l'appoggio di una catena di negozi in tutto il territorio. Più avanti nel 1953, venne fondata la sussidiaria Nikon USA, ancora oggi la pià importante filiale Nikon fuori dal Giappone. Il successo dei Nikkor per Leica e Contax fornì a Nikon i mezzi per sviluppare le sue fotocamere a telemetro e permise il lancio di nuovi modelli di fotocamera e i relativi obiettivi. La gran parte dei fotografi professionisti americani passò a Nikon a telemetro prima, e alla relfex F al suo lancio, nel 1959. DDD, nel 1960 ebbe a dire, "quando nel 1950 Horace Bristol ed io passammo a Nikon non ci rendemmo immediatamente conto che stavamo segnando lo spartiacque della fotografia in piccolo formato del dopoguerra". Dal 1950 e fino ad oggi DDD é rimasto fedele alla sua scelta. Come ogni nikonista che si rispetti, peraltro ! Da quel 1950 e fino ai giorni nostri Nikon é diventata sinonimo di affidabilità e sicurezza di prestazioni anche nelle estreme situazioni di guerra.
  16. Paer che Canon stia per lanciare anche una nuova mirrorless APS-C entry-level, chiamiamola EOS-M20, che andrebbe a saturare la fascia bassa del mercato. Quella popolata in generale dai modelli superati di Olympus (EPL) e Sony (vecchie Nex e A5x00). In kit con il 15-45mm F3.5-4.5, destinata a far crescere il numero di pezzi venduti da Canon in attesa di calare pezzi più pregiati. Ricordo che già oggi Canon vende più di Sony e poco meno di Olympus. Obiettivo dichiarato è di essere il numero uno entro il 2017.
  17. Infatti è l'obiezione che ho fatto a Nital quando me l'hanno proposto in prova : "sarà sufficiente la mia D5 per magnificare questo 28/1.4 ? Non sarebbe meglio la D850 ?" Ma mi hanno fatto capire che non era il caso di insistere. La D850 solo a tempo debito
  18. Infatti è l'obiezione che ho fatto a Nital quando me l'hanno proposto in prova : "sarà sufficiente la mia D5 per magnificare questo 28/1.4 ? Non sarebbe meglio la D850 ?" Ma mi hanno fatto capire che non era il caso di insistere. La D850 solo a tempo debito
  19. M&M

    Nikon D850 (rumors aggiornati)

    Avendo il modulo AF della D5, non vedo come possa essere differente la copertura Però, per farti parzialmente contento, ci sarà il formato ritaglio 1:1
  20. Materiale ricevuto in visione dal distributore ufficiale italiano che sarà restituito a fine test. una riedizione del vecchio best-seller (ai tempi di D70 e D200) Nikon 70-300mm VR, sempre compatto e a buon prezzo. Lo abbiamo chiesto per anni. Nikon abbastanza distratta da progetti più ambiziosi, ci ha illusi lo scorso anno con un esemplare in formato DX, chiaramente di primo equipaggiamenti, per arrivare solo questa estate al tanto agognato nuovo tele-zoom midrange ma finalmente in full frame. Perchè se è vero che sul mercato intanto è uscito il bel Nikon 70-200/4G, è altrettanto vero che si tratta di un obiettivo che non è alla portata di tutti, guadagna si circa uno stop di luminosità, ma è anche inesorabilmente più corto di 100mm. E 100mm sul lato tele si fanno sentire se uno fa sport o fotografia naturalistica. Ma anche se fa paesaggio o addirittura ritratto, avere uno zoom che copra tutte, ma proprio tutte le focali tele fino al 300mm fa sempre comodo. Purchè con buone prestazioni. Perchè il vecchio 70-300 VR, purtroppo, non riesce da tempo a star dietro all'evoluzione dei sensori. E specialmente sulle focali più lunghe è maledettamente cedente in termini di qualità. Ma Nikon non ha atteso invano. Perchè già a vedere i dati di presentazione (recentissima, solo a metà luglio, come da noi riportato qui tra le nostre news) invece promette un pacchetto completo composto da un obiettivo maneggevole (680 grammi), non troppo lungo, con un passo filtri da 67mm, stabilizzato (come è necessario che sia oggi ogni teleobiettivo serio) ma soprattutto con una qualità che anzichè decrescere con l'aumento della focale, migliora ! Peraltro lo fa con un obiettivo che utilizza - ed è una prima assoluta per un obiettivo full-frame - la nuova generazione di motori AF-P. Si tratta di motori lineari elettrici, cosiddetti passo-passo, in grado di muoversi in modo veloce anche in autofocus in modalità Live-View, silenziosi, senza i soliti fischi indotti dai motori ad ultrasuoni. Essendo destinato a macchine non necessariamente entry-level (per quelle ci sono svariate soluzioni in formato DX) questo è il primo obiettivo della serie AF-P che dispone dei consueti comandi di controllo della messa a fuoco e dello stabilizzatore. Direi una scelta dovuta che sottolineiamo positivamente. abbastanza compatto a riposo, si allunga alla focale maggiore. Il paraluce, volendo è sovradimensionato, considerate le focali. Ma comunque efficace. sull'anello anteriore sono riportate le specifiche dell'obiettive, marcate in bianco. la ghiera dello zoom è molto comoda e ben dimensionata. Giustamente posta dove va naturalmente la mano del fotografo. Di minore importanza - e di uso decisamente meno consueto - quella della messa a fuoco manuale. baionetta in metallo, contattiera ben costruita, diaframma elettromagnetico. A tutti gli effetti un degno esponente dell'ultimissima generazione di obiettivi Nikkor ! 1.2 metri di messa a fuoco minima ne fanno un obiettivo decisamente polivalente. Il passo filtri da 67 mm lo allineano ad altre realizzazioni della stessa fascia, consentendo di ottimizzare gli eventuali filtri giá in dotazione al fotografo. Costruzione in Tailandia. compatto non significa piccolissimo, ma ricordiamoci che è pur sempre un 300mm alla massima estensione. Qui raffrontato con il Nikon 50/1.8G che per me rappresenta sempre il benchmark di compattezza. che si conferma in questa foto, occupando appena un pò di più della mia mano altra vista del bocchettone. La finestrella di uscita è semi-rettangolare. Come va ? Va molto bene. Punto. Oltre a star bene in mano e a non pesare in nessun modo, la messa a fuoco è rapida ed adeguata alle esigenze della fascia di fotografi interessati ad uno zoom tele tutto fare come questo. Io l'ho messa alla frusta con la mia D5 e in effetti in limitate circostanze ho notato che la macchina soffriva un pò. Ma è chiaro che non sarà certo l'obiettivo ideale per il proprietario di una tale ammiraglia che invece vedo molto felicemente accoppiato con macchine tipo D7500 o D750. A tutte le focali la nitidezza è adeguata, qui all'Oasi La Torbiera di Agrate Conturbia. in termini di verifica della velocità di messa a fuoco (e dello stabilizzatore) nulla è meglio di una corsa di kart. Sono veicoli lenti in termini assoluti ma dotati di una accelerazione angolare spettacolosa. Ed è solo qui che ho notato che la D5 tossicchiava a causa dell'obiettivo. Nessun intoppo invece in altre circostanze. foto scattate alla Pista Azzurra, in provincia di Novara. Uno zoom tele che va dal 70mm in su, si presta perfettamente anche al ritratto in studio, quando non siano richieste aperture massime elevate per sfuocare. Ma con il flash ad F8 questo obiettivo si fa valere ! 70mm 100mm 135mm 200mm 300mm 300mm 300mm specie considerando l'ottima distanza minima di soli 120cm (per un 300mm). scgliendo giudiziosamente lo sfondo, lo sfuocato è gradevole. Ma non è questa la sua peculiarità migliore. Con situazioni più caotiche, lo sfuocato tenderà a risultare nervoso. Situazioni tipiche da gita al lago, sulla diga del porticciolo di Como colori, contrasto, velocità, dettaglio, ok a tutte le focali Nessun problema anche a seguire uccelli in folo. Puntuale la messa a fuoco e l'inseguimento anche con movimenti pseudocasuali come quelli dei gabbiani. E' sempre molto forte però la vignettatura, anche chiudendo ad F11 stesso discorso (ma dopo i kart è facile) con ciclisti e podisti. noto ancora uno sfuocato non gradevolissimo in ombra a 2500 ISO. Dettaglio che si mantiente in tutte le sue caratteristiche. Soggetto a circa 20-25 metri da me. dall'altro lato della strada. Ed infine qualche scatto in studio con il flash e un ombrello da 185cm. provando anche a sfruttare la raffica della D5 e la prontezza del flash utilizzato (un 600 W/s da 10 scatti al secondo) con una ballerina lasciata libera di giocare sul set sempre fuoco in ogni circostanza. Ma una prestazione in grado di sostituire allegramente un 70-200 ai diaframmi più chiusi. Conclusioni Nikon ci ha fatto aspettare anni per rinnovare uno dei pezzi forti del corredo. Ed uno dei due obiettivi (l'altro è lo zoom wide) che in genere si vanno a comperare per estendere il proprio corredo. Lo fa in questa estate 2017 con un oggetto decisamente degno di nota, proposto ad un prezzo concorrenziale e soprattutto meno impegnativo dei pur più pregiati Nikon 70-200. La prova nel suo complesso lo vede uscire molto positivamente. Anche la messa a fuoco che temevo potesse essere il punto debole, non fa rimpiangere i motori tradizionali ad ultrasuoni. Anzi, in Live-view, la prestazione è decisamente migliore. Unico appunto che riesco a trovare è una vignettatura sempre un pò troppo presente (ma facile da eliminare in sviluppo, anche automaticamente) e uno sfuocato piuttosto ordinario. Ma sappiamo che il corredo Nikon offre macchine in grado di accontentare anche chi dovesse trovarsi limitato in questo. Mentre oggi, sul mercato, ci sono veramente pochissime alternative a questo nuovo Nikon AF-P 70-300mm f/4.5-5.6E, così compatte e prestazionali. Tenderei ad escludere gli altri 70-300 presenti sul mercato, siano Nikon che Sigma o Tamron, tranne che non si utilizzi ancora una vecchia D70 o una D200 o si voglia risparmiare a tutti i costi. Ma li sta tutto alle priorità del fotografo. Ringraziamo il distributore ufficiale italiano Nital Spa per averci inviato in visione l'obiettivo a tempo di record ! A nemmeno 15 giorni dall'annuncio, avevamo già in mano l'ultima novità del listino.
  21. M&M

    Nikon D850 (rumors aggiornati)

    Il fatto é che l'SRaw di Nikon, allo stato comporta una perdita di informazioni tale ta sconsigliarlo. E poi, scusate, con la quantità di scatti che fate, un file da 50 megabyte vi risulta così intollerabile o ne fate solo una questione di principio ?
  22. Grazie Silvio, in effetti è quello che intendevo. A riposo ha la stessa sagoma di un Nikon Micro 105/2.8 VR, mentre esteso, la parte che sporge non sposta il baricentro. Quindi non vedo controindicazioni ad usarlo montandolo sul treppiedi per la macchina (qualora il credo o la fede del fotografo non lo vietino severamente ). Riguardo il Nikon 70-300, credo sia un obiettivo più generalista, inteso come complemento del proprio equipaggiamento senza velleità specialistiche (che non significa di scarsa qualità ... in fondo siamo li). Mentre questo Sigma si caratterizza eccome (mentre è più scomodo del Nikon per tanti altri versi).
  23. Ritengo che siano due obiettivi sovrapponibili per lo più perchè hanno più o meno lo stesso prezzo. A brevissimo pubblicherò il test anche del nuovo Nikkor AF-P 70-300, e una guida all'acquisto tra i due, con le mie considerazioni al riguardo. Entrambi hanno punto di forza e di debolezza. Quasi si compendiano, tanto che sarebbe bello averli entrambi. Il tuo amore per il treppiedi è noto. Ma dubito che tu ti faccia scrupoli ad usare il Micro Nikkor 105/2.8 VR su treppiedi, pur senza collarino, o a mano libera quando il treppiedi non ci sta. E ti sfido a fare panning a bordo campo con il treppiedi ... ! Oppure sei di quelli che portano la manica lunga anche a Ferragosto al mare ?
  24. M&M

    Nikon D850 (rumors aggiornati)

    Nel frattime ... abbiamo anche il profilo (quello meno sexy) della D850 il tipo che l'ha pubblicata su Dpreview (lui ha la Df, a destra), dice che l'aveva suo cognato che lavora per non si sa chi, in prova, ovviamente sotto NDA e quindi oltre a qualche schermata e due foto non sa dire altro. Strano che non abbia pensato di far vedere anche l'altro lato, quello con il famoso cosino sopra al correttore diottrico. Io non me la bevo ... ma intanto è così che abbiamo potuto vedere una D850 dal vero e non per le foto rubate a Nikon China.
  25. M&M

    Nikon D850 (rumors aggiornati)

    Nikon ha introdotto lo Small Raw (SRaw) con la D4s e poi con la D810. La tua D500 ce l'ha, quindi puoi provarlo anche tu. Ovviamente non comporta crop, il formato è prodotto per downsizing del formato pieno del sensore. Ma altrettanto ovviamente, è prodotto via software, non si applica nessun pixel binning. Nella buona sostanza l'SRaw è una sorta di Jpeg nobilitato (Iliah Borg, contributore di Dpreview e di Rawdigger lo ha misurato essere un formato a 11 bit, leggere il suo articolo qui) già demosaicizzato on-camera ma che conserva qualche proprietà del RAW ma i valori di crominanza e luminanza sono quelli tipici del Jpeg. L'unico vantaggio concreto è la riduzione del peso del file. Che avviene però a scapito della qualità, rispetto al RAW, e fin qui ci siamo, ma, peggio ancora, a scapito delle prestazioni operative della macchina. Perchè il processore viene appesantito, e ciò provoca un crollo a circa la metà della capacità del buffer e un consumo di batteria superiore. Morale, io non l'ho mai impiegato, non lo userò mai, perchè per la massima qualità uso esclusivamente il NEF a 14 bit compresso LossLess, e quando mi serve la raffica ma la capacità in post-produzione non è necessaria (sport) trovo che il jpg ben esposto e con un bilanciamento del bianco adeguato (magari pure con il D-Lightning di Nikon attivo in automatico) sia ben più pratico, specie perchè la macchina anzichè essere appesantita, ne risulta alleggerita e posso scattare più allegramente. Canon che ha una esperienza più matura in questo formato, assicura che il suo SRaw sia da 14 bit. Io non lo so. E francamente me ne infischio ! Non utilizzerò mai la mia D850 a meno delle sue capacità massime
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