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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 10/01/2021 in tutte le aree

  1. Lui è Ignazio Arena, classe 1941, l'agricoltore che da cinquant'anni cura la vigna e l'uliveto della mia famiglia, contando il tempo come si usa in campagna, a potature, per cui il riferimento di un fatto avvenuto nel fondo si considera avvenuto ..."alla terza pota" o giù di li. È ritratto accanto al suo trattore col rimorchio carico di uve catarratto, appena vendemmiate. Vedendomi come sempre in giro per il vigneto a fotografare, mi ha chiesto, (contrariamente alle sue abitudini, secondo le quali non ha mai chiesto ma solo eseguito, nella sua vita di lavoro, iniziata già ai suoi otto anni): "Massimo, me la fai una foto accanto al trattore ?" E io gliela ho scattata, con piacere. Ma non l'estate scorsa. Questa foto è del settembre 2014 e oggi l'ho portata ai figli che lavorano anche essi la mia terra, perché ieri sera mi hanno chiamato per comunicarmi che Ignazio era appena venuto a mancare. Ad un mese dagli ottant'anni. Io non so se Ignazio mi abbia chiesto di scattargli questa foto per averla oggi, di certo è che ho tardato a portargliela. Ma lui nel frattempo non l'aveva reclamata, come avrebbe potuto. No. Lui voleva che io lo fotografassi li, nel vigneto, dove aveva faticato sudore sotto al nostro sole e bagnato dalla pioggia invernale, per pote e pote e pote... Non aveva bisogno di possedere la foto in vita. Voleva essere fissato nel mondo, il suo mondo, per sempre e per chi su quella terra continuerà a compiere i gesti di infinita pazienza che la Terra richiede, per ripagarci dei suoi Premi. Che non sono scontati: come non lo è stata la mia piccola foto. Il destino può essere fotografato. Riposa in pace, quindi, Ignazio. Max Aquila photo (C)
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  2. 8 Gennaio: San Massimo, arriva dal Giappone il mio autoregalo di onomastico, ecco a voi il Massimo delle SLR Nikon... la F5 del 1996 ! Sul finire del XX secolo, che aveva visto nella Fotografia (e cinematografia) la Settima Arte, compare il non plus ultra della stirpe reflex a pellicola Nikon iniziata 37 anni prima, all'indomani dei successi indiscussi ma non ancora universali, delle RangeFinder. Invece a partire dal 1959 il sistema Nikon già consolidato con le serie S a telemetro, conosce il successo incontrastato, ingenerato da un lungo e felice periodo progettuale per fotocamere, obiettivi, accessori. E per i fotografi che ne ne vollero servire. Nella foto qui sopra dettagliata, la serie completa delle SLR professionali Nikon attorno alla F5 1959: Nikon F eyelevel con Nippon Kogaku Nikkor-O 2,1cm f/4 (non retrofocus, montato a specchio alzato) 1977: Nikon F2A baionetta Ai (modello spartiacque tra la prima e la seconda serie di ottiche), con Nikon Nikkor-O C 35mm f/2 nonAi 1982 Nikon F3 HP su motore MD4 con Nikon Nikkor 105mm f/2,5 Ai-S (terza baionetta MF) 1988 Nikon F4s prima SLR AF professionale, nella versione con battery pack MB-21, con Nikon AF Nikkor 50mm f/1,8 L'ottica innovativa con cui fu presentata nel 1996 la F5 fu lo zoom di serie professionale Nikon AF 20-35mm f/2,8D con il quale conto di equipaggiare il mio nuovissimo corpo F5 non appena mi si presenterà una conveniente occasione di trovarlo, tanto quanto quella con la quale ho trovato in Giappone un esemplare di F5 praticamente intonso, pressapellicola palesemente nuovo, guide pellicola assolutamente prive di segni dello scorrimento veloce cui gli altri esemplari di questo eccezionale modello di reflex, venivano per forza di cose soggetti. Il sound è quello, inconfondibile, del suo tempo F5 sound.mp4 Questo mio esemplare ha dormito in qualche vetrina per tutto questo tempo: ma vorrei che comprendesse una cosa....che l'ora della pensione per lui non sia ancora scoccata
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  3. Credo dai vostri commenti di non essermi riuscito a spiegare: parlo di fotografia. Non della fotografia: e faccio bene, visto che non vi è chiaro. Cosa? Che qualsiasi gesto di quelli che compiamo, anche senza premeditazione, ogni nostra fotografia cioè, può e DEVE avere un senso almeno per chi la stiamo scattando. Un senso che va ben al di là del suo mero possesso. Della consegna al destinatario. Che ci chiede una foto, spesso, solo per chiarire al Mondo il senso della sua esistenza. A me è capitato migliaia di volte, ma io sono un reporter, che uno sconosciuto mi chiedesse di fotografarlo, a un matrimonio, ad una festa di paese, per carnevale, ad una gara di automobili o di pattinaggio. Senza chiedermi di fargli avere quella foto. Volendo solamente essere immortalato=morire di meno di quanto gli toccherà di fare. cercate di comprendere il senso delle cose che fate. Perché è superiore a quanto non sospettate neppure
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  4. Grande Max, hai fatto una cosa molto buona. Non so dirti altro, ma questo è molto sentito.
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  5. Io più che altro sono preoccupato per quando Mauro dovrà andare in pensione: questi modelli erano la giusta attività per quel momento. Li sta costruendo tutti a causa della reclusione da antiCovid Non vorrei che finiti questi, debba spostare in avanti il countdown della pensione. Cosa che allungherebbe la vita a Nikonland... E...pazienza se del caso...
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  6. Si e no. Nel senso che per te sono solo parzialmente sovrapposti, in termini di uso. Il 24-200 Non ce lo vedo molto a fare libellula, fauna etc. E so che tu sei tipo da zoom.
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