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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 10/09/2020 in Risposte

  1. Realizzata con Nikon D6 e Nikkor 20mm 1.8 G L'ammiraglia delle reflex Nikon è finalmente ai massimi livelli anche per la macro grazie alla sua funzione di focus stacking automatico velocissimo. Dati di scatto: focus stacking automatico di 35 scatti a 1/100s; ISO800; f/16. Cavalletto: Velbon Geo Serie 700 Unione degli scatti in RAW con Helicon Focus e post produzione con Adobe Camera RAW Un ringraziamento particolare a Nital per l'utilizzo della nuova Nikon D6 Video di backstege in HD su YouTube: https://youtu.be/X1q0HExcC8s
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  2. Ciao, dirò una cosa scontata ma stampo per avere il controllo completo del processo fotografico; a dire il vero continuo anche con mettere le foto su pannello o incorniciandole. Fin dagli inizi mi sono sempre interessato alla stampa in modo teorico per poi, dopo alcuni anni passare alla stampa fisica vera e propria con una stamapante A3+ e attualmente con una per il formato A2 (vorrei anche un plotter più grande ma....) Concordo con i punti che hai inserito: monitor, calibrazione, profilazione ecc. Non ne faccio una questione di costi in quanto ovviamente se si fanno confronti con le stampe on line il confronto non regge, ma se il confronto è fatto con stampe fine art il discorso cambia e di parecchio. Il problema è l'uso delle stampanti, che se fatto di rado può portare a dei problemi ed ha anche poco senso. Per chi può consiglio sempre di stampare e di stampare su diverse carte (esistono i sample pack per fare le prove e risparmiare qualcosa)...non avete idea di quanto potrebbe cambiare una foto in stampa e di cosa potete vedere in stampa che a monitor non vedete. My two cent. Saluti
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  3. Dove lavoro la pausa pranzo dura un'ora e mezza. Tempo veramente sprecato. Quando mi è possibile sfrutto questo tempo per qualche qualche foto nei dintorni. La scorsa primavera mi sono concentrato sulle fioriture spontanee in un campo di fronte.
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  4. Poiana brianzola, risultato di un lavoro iniziato parecchio tempo fa.
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  5. In una luminosa mattina invernale due cigni attirano la mia attenzione. Nuotano pigramente in un acquitrino temporaneo, creato dalle piogge copiose dei giorni precedenti. Mi avvicino dall’unica direzione possibile, con il sole contro. La luce è molto interessante, abbondante e luminosa, con il sole ancora non troppo alto, siamo alla fine di Dicembre. Comincio a maturare idee, sensazioni sul come fotografare i cigni. Inizio tentando un controluce per far risaltare la silhouette dei colli, ma non sono soddisfatto. Tento, in seconda battuta, di sfruttare i riflessi superficiali per esaltare lo sfondo con bokeh puntiformi, ma anche questi scatti, seppur più interessanti non sono completamente soddisfacenti. Cerco allora di valorizzare l’enorme quantità di luce brillante e di avvicinarla al candore delle piume dei cigni. L’esposimetro della macchina fotografica, nonostante i miei sforzi, non riesce a fornire la combinazione giusta di scatto per ottenere ciò che sto cominciando a visualizzare in mente. Decido allora di passare in modalità manuale, e dopo qualche iniziale tentativo per tarare l’esposizione riesco ad ottenere ciò che avevo visto prima di scattare. Un’inondazione di luce che, tono su tono, esalta il candore del piumaggio e le linee sinuose e delicate del cigno.
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  6. In fondo Silvio per lo still life ha soprattutto per lavoro la sigma sd Quattro, fatta la tara alle difficoltà tecnologiche. Ma per la sua fotografia di libellule e altri insetti di piccole dimensioni, che torna comunque a fotografare, ha necessità di un corpo dx anche su Z. Perché per fare foto in giro per strada non serve avere due corpi macchina con due ottiche differenti innestate. In attesa di un corpo dx che non susciti la vostra ilarità, mi pare che oggi la scelta sia obbligata ... E indolore in caso di rivendita al momento dell'arrivo di altre Z dx Le altre opzioni, tutte, comportano attesa (di trovare l usato che dite a prezzo adeguato e nelle condizioni d'uso sperate) e comunque almeno il doppio di spesa. Mentre vendendo le attuali sue reflex dx l'operazione con la Z50 sarebbe in pari, se non addirittura a vantaggio. The answer is blowing in the wind...
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  7. Quindi, riepilogando per Silvio : una seconda Z6 sarebbe perfettamente coerente con la prima in tutto. Stessa batteria, stesso corpo, stesso sensore, stesse prestazioni. Stesso stabilizzatore. A sfavore : il costo e il fatto che, per quello che so io di Silvio, non necessita quasi mai di due corpi contemporaneamente con due ottiche diverse montate sopra (che è il motivo per cui si comprano due corpi uguali) una Z50. Ottima in tutto, anche per il wildlife. Ma non eccellente in fotografia impegnata. L'ho provata in still-life e l'ho trovata non brillantissima come le altre due. A sfavore : batteria diversa, altro caricabatterie, altro tipo di memoria. A me fa sorridere dover mettere la memoria nel vano batterie A favore : costo. Una ricondizionata al Nikonstore.it costa una stupidata. Anche meno di 1000 euro per il kittone completo. Raffica, velocità complessiva, compattezza, fattore di moltiplicazione una Z7. Coerente con la Z6 di cui è il complemento ad alta risoluzione. Stessa batteria, stesso caricabatterie, stessa memoria. Stesso tutto, stabilizzatore eccellente. A sfavore : costo elevato e solo parzialmente giustificato. Raffica inadeguata. Del tutto inadatta a riprendere soggetti che non posino.
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  8. Qualche scatto di un posto interessantissimo che ho scoperto avere a forse 500 metri in linea d'aria da dove abito. Abito appena fuori Rieti nel comune di Cittaducale sto praticamente a ridosso del bosco (con tutti i pro e i contro) appena sotto il massiccio del Terminillo. In questo spot ho scoperto, dallo scorso anno, la fioritura di Hepatica nobilis, ciclamino e almeno tre specie di orchidee.
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  9. Il mio 2018 si chiude, fotograficamente, con uno scatto che avevo immaginato da tanto tempo. Il tramonto del 27 dicembre mi ha permesso di riuscire a tirarlo fuori. Dal punto di vista compositivo non è il massimo, ma ad onor del vero è stato uno scatto complicato; inquadrare il sole (per quanto invernale e al tramonto) non è proprio un toccasana per gli occhi, l'opportunità è stata brevissima, o la va o la spacca. Stavolta è andata. La vecchietta (D300s) ha gestito in maniera esemplare l'esposizione e messa a fuoco, il Sigma 150-600 mi ha stupito per la gestione dei flare a tutta apertura e per la elevata definizione che è riuscito a tirare fuori. Ad maiora!
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