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  1. Lo scorso venerdì, approfittando della bella giornata mi sono fatto quattro passi fuori porta, e sono andato a Mandello del Lario, mi interessavano due cose: la prima il Mulino Ripamonti ( eddaje, che continua con stà solfa ) e il secondo motivo la visita del Museo Guzzi, purtroppo non sempre le cose vanno come si pensa e spera.. la Piaggio, proprietaria del marchio, permette la visita in forma gratuita " SOLO tra le 15,00 - 16,00 di ogni giorno meno festivi pre-festivi il mese di Agosto ed altre limitazioni.. poi, doveva esserci un Boock store, era chiusa da tempo.. vabbè non diciamo altro; una breve storia dell'azienda e poi le fotografie.. A Genova nel 1921 esattamente il 21 marzo il cav. Emanuele Vittorio Parodi, suo figlio Giorgio e il suo amico Carlo Guzzi fondarono a Genova la " Soc. Anonima Moto Guzzi " sede legale a Genova e unità produttiva a Mandello Tonzanico, nel tempo diverrà Mandello del Lario, per il logo fu scelta l'Aquila in onore di un'amico aviatore caduto. In quel di Mandello l'unità produttiva venne installata nel garage della fam. Guzzi con lo scopo di portare a termine il prototipo, che fu la G.P. 500 ( la sigla delle lettere di Guzzi e Parodi ), venne prodotta con il valente aiuto dell'officina del sig. Giorgio Ripamonti ( del omonimo mulino n.d.r. ) ma il nome dato al primo motociclo non durò molto, dopo poco tempo si tramutò in Moto Guzzi, con l'emblema dell'aquila con le ali spiegate; dopo il primo prototipo venne iniziata una piccola produzione con bel 17 motocicli prodotti nel primo anno, con leggere varianti per il contenimento dei costi. La " Normale " questo era il nome del modello, era per l'epoca con caratteristiche avanzate una potenza di 8 CV, una velocità di ben 80Km/h oltre ad essere la prima motocicletta nella storia ad avere il cavalletto centrale, siamo sempre nel 1921, nel mese di settembre viene presa la decisione di debuttare nelle competizioni sportive, con due " Normali " alla Milano - Napoli, ultima prova sportiva per quell'anno, riuscendo a arrivare al traguardo, senza danni e guasti percorrendo ben 877 Km della gara di gran fondo. Partecipando alle gare la marca si affermava sempre più nel tempo, e la consacrazione la si ottiene già nel 1924 con la partecipazione trionfale del Campionato Europeo nella quale la 500 C 4V riesce ad ottenere il primo, secondo e il quinto posto; nel 1925 a Mandello con circa 300 persone di maestranza, vengono prodotte ben 1200 motocicli, mentre nel 1927 per sperimentare il cosidetto 2 Telaio elastico " brevetto Guzzi " unica al mondo, il fratello di Carlo, Giuseppe Guzzi guida sino a Capo Nord il nuovo modello GT, che con questa impresa si potrà fregiare del nome " Norge "in onore all'omonimo dirigibile, va detto che i due fratelli Guzzi furono gl'inventori del telaio elastico con sospensione posteriore; precedentemente tutte le motociclette erano dotate di telaio completamente rigido, nel 1929 la produzione raggiunge le 2500 unità, e poi nel 1934 sarà il maggiore produttore italiano. Adesso basta con la storia.. se volete leggerne di più in commercio potete trovare testi validissimi, passiamo ora alle fotografie.. dimenticavo, ora ve ne propino il 50% circa.. poi vediamo il vostro pensiero.. se devo continuare o meno.. Un amore purtroppo passeggero di diversi anni fa, ma la colpa fu solamente di un venditore disonesto; che messo alle strette riprese il veicolo e, rimborsò tutta la cifra pagata, ma onestamente era una gran bella sensazione, la motocicletta era un' Airone Sport. Ed eccoci davanti all'ingresso del vecchio stabilimento, ora vuoto, la produzione è altrove, il parcheggio davanti era praticamente vuoto, solo alcuni nostalgici in attesa dell'apertura. L'unica persona addetta al controllo del museo, che polo poteva indossare? ma Ralph Lauren perbacco.. Il giubbino marchiato.. Venerdì sono stato il primo ad entrare, la sicurezza mi ha fatto compilare un modulo e firmarlo, non ho letto cosa vi era scritto in piccolo.. e poco dopo ecco il primo bolide. Passato il bolide, la scala.. al primo piano un lungo corridoio, e il primo lotto di mezzi, i più vetusti. posti in due file posti quasi tutti a 45° uno vicino all'altro, in totale la mostra è di 150 motociclette + pezzi affini. Ed ecco il reale ingresso, con alla sinistra in una teca .. Con la prima motocicletta in assoluto costruita, la GP 500 prodotta a Mandello nell'officina del fabbro del paese, il Ripamonti.. ma era l'anno 1919 e dobbiamo aspettare il 1921 che.... Siamo nel settembre del 1921 e la prima moto di serie la Normale, debutta.. notare: l'assenza del freno anteriore, e la mancanza di qualsiasi ammortizzatore anteriore e posteriore, dietro un piccolo freno a tamburo con azionamento a leva, motore monocilindrico 4 tempi 498 cc 8,5 Cv a 3400 giri, velocità di 85 Km/h. Questa è la C 2 V , prodotta dal 1923 al 1927, 498 cc 4 tempi 17 CV per 4200 giri, velocità di 120 Km/h, si inizia ad avere un molleggio anteriore e relativo freno, posteriormente ancora rigida, con molloni sotto la sella, notate il serbatoio ausiliario dell'olio, posto sotto quello della benzina. Una motocicletta di 250 cc sperimentale, non viene detto altro, siamo nel 1926, migliora il sistema frenante complessivo e l'ammortizzatore anteriore. Due viste della GTW 500, mezzo decisamente militare Tre viste della 250 Compressore, prodotta dal 1938 al 1952, 250 cc per 38 CV e 180 Km/h.. dici niente.. la ruota posteriore carenata, e finalmente un' ammortizzatore posteriore, primitivo ma c'è.. Ben quattro viste della Tre cilindri, sono 491cc per tre cilindri a 4 tempi, anno di produzione, non sono molto chiari.. si passa dai 1932/33 al 1940, con 65 CV a 8000 giri ed una velocità di 230 Km/h Uno studio del 1937, 250 cc a compressore Motore sperimentale bicilindrico da 500 CC raffreddato ad acqua 1937 Ed ecco Gerolamo del 1938, 250 cc con compressore e iniezione diretta Siamo per l'epoca, ad un piccolo gioiello; tre cilindri 494 cc con 25 CV a 5500 giri velocità di 130KM/h; notate il sistema di ammortizzamento già all'avanguardia il faro , il clakson i paragambe le marce a mano con leva al fianco del serbatoio e i freni a tamburo. Queste cinque fotografie sono della mitica GT che poi acquisterà l'appellativo NORGE, motore monocilindrico 4 tempi, 498 cc per 13,2 Cv a 3800 giri velocita massima 130 Km/h Questa notte ero andato avanti ben più di questa immagine ma nel caricare altre fotografie ho sbagliato, chiudendo in fretta senza salvare.. debbo ora rifare quanto avevo fatto prima.. beh, poco male.. Dicevamo, ad un certo punto mi trovo al mio fianco un altro visitatore con in mano una cosa da me mai vista, un coso con cui può fare riprese a 4K in condizioni di operabilità per me precluse, visto la barra di protezione posta a tutte le motociclette esposte, ma ad un costo così mi ha riferito, di circa 250 €. Queste quattro ultime sono della Corsa C 4 V, che si vede in due leggere varianti estetiche, motore da 498 cc monocilindrico 22CV di potenza per 5500 giri, velocità massima di 150 Km/h; prodotta dal 1924 al 1927. E siamo arrivati alla fine della prima parte del giro, due ragazzi stanno leggendosi la storia della casa.. A questo punto mi tocca uscire dalla mostra, la batteria della mia D 5300, simil Nikon ma a tutti gli effetti cinese.. da segni poco simpatici.. eppure era stata ricaricata ieri sera, sono passato davanti ad una bacheca nei pressi del fatidico Orologio dove veniva timbrato il cartellino.. e la bacheca con gli avvisi, quanti di noi hanno vissuto quotidianità del genere? tanti.. ma il tempo passa ed ora ci sono i badge.. ma però ormai tutto è inutile, i 300 operai chissa dove sono visto che la fabbrica è ormai deserta. Ed anche questo cartello, ormai risuona un pochino beffardo.. nei saloni ormai vuoti dalle maestranze.. Questa costruzione che vedete, in effetti io non l'ho mai vista, è uno scatto recuperato dalla rete, questaè la galleria del vento della Guzzi, unica in Europa quando fu costruita oltre mezzo secolo fa, nel 1950; oggi ormai è prassi comune utilizzare una simile risorsa.. ma allora... Ma torniamo a Mandello, al museo.. ecco quanto si vede nelle sale; la galleria vera viene aperta alle visite solo in momenti eccezionali, chissà se un giorno non mi sarà possibile.. sarebbe interessante, da questo momento si riprende il giro su un altro piano, dopo scale e corridoi. Altra vista " rubata.. " globalmente in questo reportage, di fotografie mie sono solo tre.. più avanti la terza; il gruppo motore per la creazione dei flussi. Su questo tavolino vengono esposti alcuni cimeli ma purtroppo senza nessuna indicazione, siamo nell'ala dove è stato ricostruito l'ufficio di Carlo Guzzi, utilizzato sino alla sua scomparsa nel 1964, sotto la scrivania e i vari cimeli dell'ufficio, sul tavolo i volumi dove apporre le impressioni dei visitatori.. purtroppo non ho potuto farlo, per motivi che poi chiariremo.. Ed ecco un'altra chicca, questa è del 1948, motociclo da corsa, 2 cilindri a V di 120°, 4 tempi valvole in testa, 494cc complessivi per 44 CV a 7000 giri, cambio a 4 velocità Anche questa è del 1948, motore a 2 cilindri per 247 cc complessivi, 25 CV a 9000 giri, 4 tempi e 4 valvole in testa cambio a 4 velocità, per 170 Km/h E siamo nel 1955, questa motocicletta da corsa classe 350, 1 cilindro per 349 cc 4 tempi e valvole in testa sviluppa ben 35 Cv a 7800 giri, cambio a 5 marce velocita massima 220 Km/h, da notare i tasselli in legno.. E questa? beh.. potrò sbagliare ma io di cartelli con nome e cognome non ne ho visti, posso arguire che il motore è a 4 cilindri.. con i cilindri che sembrano in linea, trasmissione ad albero cardanico, due poderosi freni a tamburo di grande diametro, mi sono piaciuti i cerchi prodotti in spagna, la conformazione del parafango anteriore, cambio a pedale e ammortizzatori posteriori altro non posso dedurlo, sarà per la volta prossima. Motociclo da competizione anno 1957, monocilindrico di 498 cc, 4 tempi e valvole in testa, sviluppa 46 Cv a 7000 giri, cambio a 5 velocità e velocità massima 240 Km/h. Scooter sperimentale del 1960, motore a 2 tempi di 160cc, stop non si sa altro. Questo trabicolo a tre ruote, potete leggerne le caratteristiche la foto sopra.. ma anche questo, sperimentale. Bene.. di questa cosa a tre ruote, con carrozzeria in fibra di vetro.. non so un' accidente, per ora.. ma adesso invece qualche cosa la mettiamo, siamo a metà anni 60 e impazzava la moda delle vetture da spiaggia, o da " Mare " questa è costruita su un traliccio tubolare, lo scafo in materiale plastico, motore derivato dallo Stornello 160, avviamento elettrico, inversore di marcia, ruote da 10", sedili spaziali, trazione su una sola rota posteriore, ma rimase allo stadio di prototipo.. peccato. Due prove di inserirsi nell'agricolo.. Altro veicolo un pochino inusuale, un piccolo furgoncino, con motore a 2 tempi di 49 cc per 1,5 Cv cambio a 3 velocità + retromarcia, da notare i parastrappi sulla trasmissione. La prima fotografia inserita sono io, con il motociclo Airone Sport, non molto dissimile da questo che sport non era, ma ritengo che non vi fossero delle differenze eclatanti, mi ricordo che pesava un botto, ma per sollevarlo sul cavalletto non era un problema, era ben bilanciato; altra cosa che ricordo.. prima di richiedere una velocità quasi massima sentire con la mano SX la temperatura del serbatoio dell'olio, posto sotto quello della benzina, e via... come il vento.. ho raggiunto i 120 Km/h in discesa... insomma dai non brillava poi molto. Una piccola motoleggera.. di 65 cc del 1947... ma poi? ecco arriva il gestore e comunica a me e al tipo della micro-telecamera-super che tra non molto si chiude... e allora di corsa per il resto... Una visione d'insieme del corridoio riempito solo ed esclusivamente di V7 e famiglia... che ho di fatto saltato.. Alcune viste del mulo meccanico per il corpo alpini, motorizzato con il V7 appunto, ma di extra ha la trazione su TRE ruote Tutte e cinque le fotografie precedenti si riferiscono ad un modello per corsa rimasto unico nella storia a quanto ne so, un motore di 498,7cc frazionato in otto cilindri, due bancate di quattro a V di 90°, alla prima uscita nel 1955 sviluppava ben 68 CV e al momento del ritiro, nel 1957 era arrivato a 72 CV per una velocità di 285 Km/h; il progetto era dell'ing. Giulio Cesare Carcano, uno dei grani della Moto Guzzi. Queste due fotografie sono di un altro cimelio che porta la data del 1950, record assoluto mondiale dell'epoca con un motociclo carenato e alleggerito, motore monocilindrico di 75cc 2 tempi, a percorso 1000Km ( mille ) alla velocità di 105,3Km/h.. ma sono mille.. mica quattro giretti. E siamo arrivati alla fine del giro, gli ultimi metri di corsa.. con il tipo in Polo Guzzi Rossa che premeva perché uscissimo, difatti.. orrore siamo usciti alle 16,03, vabbè che fare? nulla.. mancherebbe ancora un sacco di cose.. vedremo in futuro, ma ora riporto quanto ho saputo da un ex dipendente dell'uff . tecnico, allora.. sono stato messo sulle tracce da due fattori, il primo è che il mio arrivo era di venerdì alle 15,00 come richiesto, al dire il vero era un'oretta che giravo in giro; nessun camion, nessuna vettura parcheggiata, le tapparelle tutte abbassate, ma dico io.. dove diavolo producono? in Cina? vuoi vedere.... poi, spero di non sbagliare, egidio 54 esulta e mi informa indirettamente che alcuni particolari li produce la ditta xy di Mandello... ora, io ho lavorato anche per la Guzzi, che ci crediate o no poco importa; certo ho fatto solo cinque interventi ma li ho fatti, negl'anni tra il 73 e il 75, del secolo scorso; mi ricordavo un'azienda piena di vita e di gente.. ma all'interno io non ho visto, a parte il guardiano della parte museale nessuno, beh la sicurezza appaltata da una ditta che con Guzzi non centra nulla, mi ha fatto compilare un foglio e firmarlo all'ingresso. Ho navigato con Google Hearth, con la possibilità di usare le fotografie aeree di alcuni anni indietro, ho pure scoperto che il fabbricato è stato anche parzialmente demolito; e allora? un trucco di una semplicità paurosa... La clientela vuole solo Moto Guzzi by Mandello, la Piaggio che fa? fa produrre una quantità tot di pezzi, dalle fusioni alle verniciature da ditte sparse anche ben fuori Mandello; con il proposito di stare sottodimensionati con il numero prodotto, e con questo si crea: la domanda supera l'offerta, quindi chi la vuole paga pure di più; il mezzo diventa di elité con tutto quello che ne consegue, viene prodotta solo la V qualche cosa in diverse varianti, non faccio magazzino, per il montaggio questo fatto nello stabilimento, occupo un centinaio di operai per poco tempo all'anno, tutta la parte amministrativa è a Genova... basta? io direi di sì.. beh per ora ho finito.. ultimo aggiornamento, il 21 - 10 - 2018
    2 punti
  2. Già, e anche oggi tra una storia e l'altra.. mi arriva una sorpresa.. arriva a casa mia una splendida ventenne... e' nata alle idi marzo del 1998, ha poco più di vent'anni Urca, ma ho sbagliato.. chiedo scusa .. insomma non era questa la ventenne però no, insomma questa è una cosa molto più terra a terra, quella sopra invece fa parte delle Divinità.. e non sono il mio campo La ventenne che intendo è invece questa, so di darVi un dolore ma tantè... anche lei è nata nel marzo del 1998, è nata nel paese del sol levante per antonomasia, il Giappone; la sua mamma la sig.ra Nippon Kokaku, detta la Nikon iniziava in questo nuovo genere, all'epoca costava un botto e, in pochi se la potevano permettere, il sensore era da 1/2,7 " CCD da 1,25 Mb sensibilità di 64 ISO, fissa; otturatore elettronico da 1/4" a 1/750" alimentazione con 4 batterie a stilo AA, possibilità di alimentazione esterna, AF a contrasto di fase, obbiettivo Zoom 3 x, costruito con elementi asferici, focale equiv. da 38-115 mm Posteriormente un piccolo monitor, con i comandi d'uso, ovviamente il menù è solamente in Inglese, francese, tedesco e giapponese, in alto il comando dello zoom a sinistra il mirino galileiano e due led di funzione Alimentazione esterna in continua e uscita seriale, la macchina è compatibile con i Mac con SO 7,5 e Win 95.. ultimo grido insomma, ha anche il sincro flash esterno.. Il monitorino superiore, con le varie informazioni e alcuni comandi oltre all'accensione Il vano della CF Il vano batterie il tutto per 360 grammi. Ed ecco il salto generazionale di vent'anni.. sia come schede che corpi e prestazioni, ora se potessimo vivere ancora diciamo altri vent'anni, quali saranno le differenze dalle attuali Z 7 alle.... mah... E tra l'atro funziona ancora, certo non è rapidissima del caricare il file ma ragazzi.. è storia
    1 punto
  3. ma no, dai! Max mi ha fatto crepare dalle risate, ma in fondo in fondo nikon sta cercando di guadagnare tempo, perchè ancora non ha iniziato la produzione di massa e fosse stata per lei se non era per la concorrenza, la mirrorless non l'avrebbe fatta uscire
    1 punto
  4. Parafrasando una vecchia canzone. Ritorno al quartiere Tre Torri: Critiche e commenti ben graditi, da tutti e soprattutto dagli esperti appassionati del genere .
    1 punto
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