Viola 1919
VIOLA 1919
Yizhak Schotten, viola
Katherine Collier, piano
Sonate per viola e pianoforte del 1919 di Rebecca Clarke, Enest Bloch e Paul Hindemith
Crystal Records 1993, formato CD
***
i due protagonisti del disco all'epoca della registrazione
e oggi, in concerto.
Disco particolare, a tema, che racchiude tre composizioni per viola e pianoforte del 1919.
Registrato nel 1993 ma che io ho scoperto solo oggi, nel 2019, quando è uscito un secondo disco, identico, per il centenario, con lo stesso repertorio ma con altri interpreti.
Le tre composizioni sono la splendida sonata per viola e pianoforte di Rebecca Clarke, la Sonata n.4 Op. 11 di Paul Hindemith, la Suite per viola e pianoforte di Ernest Bloch.
Il violista è Yizhak Schotten, allievo selezionato del grande William Primrose, che ricorda molto nella dolcezza del timbro.
Lo accompagna al pianoforte Katherine Collier, sua consorte, con la quale si esibisce anche oggi a quasi trent'anni di distanza.
Son tre composizioni in cui la viola è la grande protagonista ma il pianoforte ha comunque grande importanza, come ad esempio nell'inizio della suite di Bloch.
Yizhak Schotten mostra un timbro dolce, non eccede nei tratti iper-romantici della sonata della Clarke e sembra forse più a suo agio in Bloch che nel primissimo Hindemith dell'Op. 11
L'atmosfera nebbiosa e misteriosa della suite di Bloch si stempera mano a mano fino al rapsodico secondo movimento allegro per concludersi con il brillantissimo finale che richiama melodie orientali.
Morbidissimo l'inizio della sonata di Hindemith, lenta e sognante.
Finale possente ma anche qui senza eccessi.
Nel complesso i due sono protagonisti di una prova decisa ma che non va oltre il segno nonostante queste pagine offrano ogni opportunità di mettersi in mostra. Probabilmente però il loro scopo, nel 1993, era più al servizio della musica, per lo più sconosciuta al tempo.
Oggi le sonate di Clarke e di Hindemith sono in repertorio di quasi tutti i violisti e sono anche materia di esame (vedere su Youtube il fiorire di video di giovani violiste cinesi).
Il suono è un pò ovattato, sembra indulgere sulla tonalità brunita della viola e il piano è ben ripreso senza enfasi.
Un disco garbato, raro, io credo, che dovrebbe essere più conosciuto.
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