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Bach : Concerti per violino - Isabelle Faust


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Bach : concerti per violino, sinfonia, sonate, ouverture
Isabelle Faust
Akademie fur alte musik Berlin

Harmonia Mundi 2019, formato 96/24

***

Isabelle Faust partecipò con il suo maestro Poppen alla Bach Edition ella Hanssler Classik sotto la direzione del grande Helmuth Rilling.
Allora come secondo violino nel doppio concerto BWV 1043 e come primo violino in quelli ricostruiti.

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i due CD vol 39 della Bach Edition del 2000 edita dalla Hassler


Ritorna adesso con questo progetto personale in collaborazione con l'Akademie di Berlino composta da specialisti del barocco.
Lo fa a completamento del suo percorso bachiano iniziato nel 2010-2012 con l'incisione delle sonate e partite a violiono solo e lo scorso anno con le sonate per violino e clavicembalo, sempre edite da Harmonia Mundi.

Se era ricco il programma del 2018 con circa un'ora e mezza di musica, lo è di più questo, superando le 2 ore e venti.

Oltre ai concerti per violino e a quelli ricostruiti (manca il controverso 1064R per tre violini) ci sono le sinfonie (da cantate) BWV 174, BWV 21, BWV 182 e BWV 1045, la sonata BWV 529 riscritta per due violini, la BWV 529 con oboe e violino e l'intera Ouverture n. 2 BWV 1067.

Ci sarebbe da scrivere per ore della musica qui registrata e delle sue peculiarità di scelte interpretative (per esempio l'uso del violino al posto del flauto nella celebre Badinerie della Ouverture n.2, oppure del fatto che la sinfonia BWV 174 sia il primo movimento del 3° Concerto Brandeburghese), sono tutte lecite e sarebbe state approvate da Bach stesso.
Sebbene io preferisca l'edizione per organo (ovviamente) della Triosonate BWV 527 con l'oboe non è affatto male e l'aggiunta di violino ci sta. Ma (l'equilibrio dell'organo con l'uso del pedale è un'altra cosa).

In generale trovo i tempi rapidi e "alla tedesca", quanto sia giusta questa affermazione è discutibile a priori. E' musica tedesca ma tipicamente "all'italiana". Quanto fosse la prassi esecutiva italiana nelle corti principesche della Germania Centrale noi non lo sappiamo.
E in ogni caso questa interpretazione è di oggi e deve essere autentica per noi.

Non mi fa impazzire la Sinfonia BWV 21, ci sono edizioni più interessanti - per pathos e impressione - degli specialisti delle cantate.
Ma nel complesso l'equilibrio nei concerti è di primo livello.

E anche la registrazione lo è, anni luce meglio di quella delle sonate per violino e cembalo del 2018, riprese con il microfono sulla testa della Faust, qui invece non c'è enfasi e il suono è senza sbavature in ogni situazione, pur tenendo a mente che ci sono svariati cambi di compagine e la registrazione deve aver richiesto parecchio tempo e differenti impostazioni microfoniche. Qui i bassi ci sono e sono belli intensi, cosa che non si può dire di tutte le registrazioni di questo repertorio, anche di marchi molto blasonati.

Dicevo che i tempi sono in generale molto rapidi. Questo va bene ma non sempre perchè diventa più difficile aggiungere fioriture ed abbellimenti, sempre necessari nel concerto per violino "all'italiana". E in effetti la Faust sceglie velocità differenti, al di là delle indicazioni dell'autore.
Ad esempio nel 1052R le accelerazioni sono possibili per la scelta di un tempo generalmente più comodo. Cosa che non è a mio avviso della stessa efficacia con la velocità dell'iniziale 1056R.
Potrebbe essere semplicemente una questione di editing, magari una scelta differente non mi avrebbe fatto esclamare al primo ascolto che "La bella addormentata" (il soprannome dello Stradivari di Isabelle) "si è svegliata male oggi". Ma nella realtà qui non usa il suo Stradivari ma uno Jacobus Stainer del 1658, probabilmente ritenuto più intonato a questo repertorio.

Per niente. Approfondendo l'ascolto - e pur in un generale rigore tedesco - c'è coerenza ma anche la giusta cura nel sottolineare i passaggi necessari e, quando è necessario, rallentare.
Ma quel tipo di virtuosismo richiede di andare veloci e far vedere quanto è bravo il primo violino (1056R : presto finale).

In estrema sintesi, è una edizione di grande pregio che si riscatta più la si ascolta. Probabilmente il mio nuovo riferimento e mi scuso con la Faust e i suoi amici berlinesi di averli criticati appena sentito il primo attacco. Era solo una prima impressione.

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