Vai al contenuto

Nelson Goerner : Brahms


M&M

166 visite

front.thumb.jpg.b4c14524e1cb43d296cbb286048c51da.jpg.91fe10f7f33d36d156803d27ecd56fc0.jpg

Johannes Brahms : Sonata per pianoforte n.3 Op. 5
Variazioni su un tema di Pagani, sibro I e Libro II Op. 35
Nelson Goerner
Alpha 2019, formato 24/88.2

***

Bella sorpresa trovare due nuovi dischi del giovane Brahms presentati contemporaneamente da due apprezzati e stimati pianisti come Nelson Goerner e Lars Vogt.

Nel caso di cui stiamo parlando abbiamo un programma che fa saltare le vene dei polsi di molti pianisti.

La sonata n. 3 Op. 5 (!) di un Brahms ventenne rappresenta già l'apice della sua maturazione pianistica tanto che raggiunti i limiti formali e strutturali di quel genere al piano, non ci si dedicherà più. E passeranno decenni prima che altri compositori/pianisti trovino strade successive nel genere sonatistico.
L'articolazione è tale da travalicare le potenzialità delle dieci dita del pianista perchè ha una tensione realmente sinfonica.

Volumi e tensioni non trovano alla fine uno sbocco logico e in qualche caso lasciano interrogativi aperti sia al pianista che all'ascoltare.

Ma soprattutto c'è tutto l'impeto del giovane che sta sconvolgendo un mondo musicale tutto sommato già definito.
Lo scontro concettuale con Wagner che durerà tutte le loro vite, con gli altri musicisti del tempo a fare da comprimari, ne è piuttosto la logica conseguenza, addirittura al di là della musica stessa.

Ma sto divagando sebbene la premessa sia a mio parere necessaria.

Questa sonata va eseguita come la esegue qui l'ottimo Goerner, alternando impeto e foga ad attimi di dolcezza. Lucidamente, senza la follia incontrollata di Schumann. Qui non ci sono strade aperte, semplicemente perchè non ce ne sono. In Schumann era la mente dell'autore che non riusciva a trovare le porte che su quelle strade davano ...

Ma Goerner ci arriva. E non cito a caso quattro dei miei riferimenti (Kempff, Freire, Annie Fischer e Katchen) per trovare confronti. 

Qui in più abbiamo una registrazione ad altissima dinamica con un pianoforte possente eppure senza eccessi che ben asseconda Goerner nel caricare la tensione di ascolto nei momenti di dolcezza per poi scaricare l'impeto in quelli arrembanti.

Dello stesso livello o quasi le variazioni, grande monumento del contrappunto ottocentesco e prova superata dal solo Brahms in vita (o da Shostakovich dopo Brahms).
Forse forse, dopo quello sconvolgente inizio della sonata, avremmo amato qualche rischio in più perchè sembra che in alcuni passaggi Goerner si trattenga per non andare oltre le sue stesse possibilità con ritmi che tendono nel tempo a non essere mantenuti.
Ma non c'è proprio nulla di cui lamentarsi.

Gran bel disco !

0 Commenti


Commenti Raccomandati

Non ci sono commenti da visualizzare.

Ospite
Aggiungi un commento...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...