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Debussy: Études & Pour le piano - Steven Osborne


happygiraffe

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Claude Debussy, Études, Pour le piano, La plus que lente, Berceuse héroïque, Étude retrouvée.
Steven Osborne, pianoforte.
Hyperion, 2023.

***

Che lo scozzese Steven Osborne sia uno straordinario interprete di Debussy non è certo una sorpresa, ma devo ammettere che ogni nuovo disco mi riempe di meraviglia.
Il piatto forte di questa raccolta sono i formidabili études del 1915, ultima composizione pianistica di Debussy e per molti anni dimenticati nei repertori concertistici, a vantaggio di pagine più celebri. Nonostante la dedica dell'autore alla memoria di Chopin, questi brani non potrebbero essere più diversi dai celebri studi del compositore polacco. Le finalità didattiche sono completamente trascese, in uno scherzoso e raffinato gioco di richiami alla tradizione pianistica, siano essi nella musica stessa, così come nei titoli dei pezzi e nelle indicazioni sulla partitura. 
La caratteristica del Debussy di Osborne è quella di non dimenticare mai proprio l'aspetto umoristico, a tratti sornione, a tratti ironico, a tratti giocoso, allontanandosi da una tradizione interpretativa volta più ad avvolgere questa musica in una seriosa bruma sonora tesa ad esaltarne il carattere più impressionistico. Il suono di Osborne è brillante, terso e cristallino, delicato, ma anche potente quando occore, perfettamente assecondato da una registrazione di straordinaria chiarezza. La musica scorre con naturalezza, dimostrando ancora una volta l'affinità di Osborne per questo compositore.

L'approccio è coerente con quello delle altre sue raccolte dedicate a Debussy:

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Il precedente disco del 2022.

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Quello del 2017 con Images, Estampes e Childer's corner.

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I Préludes del 2006.

E' un disco che raccomando senza la minima esitazione. Per chi amasse fare i confronti, suggerisco le registrazioni di Mitsuko Uchida e Maurizio Pollini.

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