Charles Richard-Hamelin : concerti per pianoforte e orchestra di Mozart
Mozart : concerti per pianoforte n. 20, 22, 23, 24
Charles Richard-Hamelin, pianoforte
Les Violons du Roy diretto da Jonathan Cohen
Analekta, 96/24 e 192/24, 20/10/2023 e 31/1/2020, via Qobuz
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Prima una precisazione, Charles Richard-Hamelin non è imparentato con il pianista connazionale Marc-André Hamelin, sono due ottimi pianisti canadesi ma non sono affini e nemmeno tanto vicini sul piano musicale.
Secondo, per proporre ancora dei concerti per pianoforte di Mozart, benché sempre piacevoli, ci vorrà qualche cosa di nuovo da dire, non lo pensate anche voi ?
Charles Richard-Hamelin non è il figlio fi Marc-André Hamelin
Ma qui abbiamo ingredienti interessanti. E soprattutto per il momento non è detto che l'iniziativa si debba trasformare per forza nell'ennesima integrale non troppo significativa, come tante ce ne sono.
Abbiamo un consort che suona a parti reali con strumenti originali caratterizzato da un suono leggero, veloce e frizzante, specializzato nel repertorio barocco del '600 e del primo '700.
A questo non è stato aggiunto il solito fortepiano ma un pianoforte moderno che qui viene valorizzato al massimo, senza però che ci sia una sproporzione di forze in campo che renderebbe il tutto un esperimento cameristico.
Infine, ma in particolare, un pianista molto eclettico, dotato di grande spirito di improvvisazione che aggiunge fioriture e imbellettamenti ad una musica che apparentemente non ne necessiterebbe.
E che si è scritto tutte le cadenze, tutte. Con tanti bei richiami operistici (nel #22 c'è un Don Giovanni agli inferi bello bello) e tante invenzioni ad effetto ma senza mai andare a farla "fuori da vasino".
Così, tra il suono leggero e brillante, degno del miglior Leporello e tante belle note aggiunte in più che avrebbero fatto impazzire l'Imperatore Giuseppe II.
La ricetta del miglior Mozart con questi chef è un successo assicurato.
Ed infatti, già quando avevo ascoltato il primo disco (che certo, sia per il #20 che per il #24 in termini interpretativi non impensieriscono i miei riferimenti) mi aveva attirato.
Con questo secondo disco ancora di più, facendomi fermare in certi passaggi, qualunque cosa stessi facendo.
In una lunga intervista Richard-Hamelin dice che Chopin gli ha cambiato la vita. Io ho sbocconcellato un pò dei suoi dischi di Chopin editi dalla stessa Analekta ma non li ho trovato così straordinari come questi di Mozart.
Ed è per questo che ve li propongo in questa recensione, sottolineando come il carattere di queste letture, dal pianoforte ai timpani, richiamino anche nei momenti da "do minore" i sorrisini esibiti dai due protagonisti sulle copertine dei dischi.
Perché la musica a volte deve saper sdrammatizzare e togliere un pò di patina anche da monumenti come questi, venerati già da Beethoven e dai giovani Chopin e Schumann, male non fa ...
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