Handel : le 16 suite per clavicembalo - Erìc Heidsieck pianoforte
Handel : le 16 suite per clavicembalo - Erìc Heidsieck pianoforte
rimasterizzazione del 5 agosto 2021 in formato 44/16
Alexandre Bak - Classical Music Reference Recording
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Erìc Heidsieck - classe 1936 - è il decano dei pianisti francesi.
Ha studiato con Cortot e con Ciampi (rispettivamente studente di uno studente di Chopin e studente di Debussy) e poi si è perfezionato con Kempff per Beethoven.
Già a fine anni 50 era pluripremiato ed ha registrato più di 100 dischi in carriera.
Di gusto raffinato, tocco leggero ed elegante. Vecchia scuola si direbbe oggi ma con un tratto perfettamente personale e distintivo.
L'ho riscoperto in questo che una volta avremmo chiamato "cofanetto", riedizione di materiale di stereo di più di 60 anni fa ma che sembra registrato nei nostri giorni
uno degli LP originali, riediti poi da EMI e adesso da Warner Classics.
Si tratta di una integrale su 71 tracce e per più di 3 ore di durata che lascia il segno.
Le suite di Handel non sono famose come quelle di Bach, ingiustamente.
Probabilmente perché non sono né inglesi né sassoni e certamente non sono francesi né italiane.
Ma contengono la summa dell'arte contrappuntistica che fanno di Handel uno dei massimi musicisti barocchi.
"Il migliore di tutti noi", come diceva Brahms, uno dei suoi più grandi estimatori.
Insieme a parecchie danze banali e mediocri, riempitivi per completare il pezzo e darlo in mano ad un allievo.
Le prime 8 (HWV 426-433) risalgono al 1720, le altre 9 (HWV 434-442) sono del 1733.
«Sono stato costretto a pubblicare alcune delle seguenti lezioni perché copie errate di esse sono apparse all'estero a mia insaputa. Ne ho aggiunte molte altre per rendere il lavoro più utile, sperando in una ricezione favorevole da parte del pubblico. Continuerò a pubblicare altri pezzi, perché considero mio dovere, con il mio modesto talento, servire un Paese dal quale ho ricevuto così generosa protezione. GF Händel.»
Scriveva Handel di suo pugno per la prima raccolta.
Che comprende arie sublimi, variazioni e fughe, note o arcinote come il celeberrimo "Armonioso maniscalco" e, a dispetto della durata, anche ascoltate di seguito, non pesano mai.
Se ad interpretarle c'è un raffinato pianista come Eric Heidsieck che mi ha illuminato la via.
Ho scoperto questa raccolta che mi era sconosciuta grazie ad una segnalazione di Qobuz e negli ultimi giorni l'ho ascoltata e riascoltata decine e decine di volte.
Il tratto è clavicembalista alla francese, senza abbellimenti e poco o niente pedale di espressione.
I tempi sono elastici ma sempre perfettamente intonati.
Anche nei momenti meno densi di ... tensione artistica per mancanza di ispirazione dell'autore, sempre indaffarato con cento iniziative in qualità di impresario di successo o di ... imminente fallimento, intento a reinventarsi secondo il gusto e l'estro della moda londinese, Heidsieck non viene meno a se stesso, offrendo il massimo.
E con la sicurezza di chi sa che la pagina successiva porterà il massimo.
Ci sono brani celeberrimi in queste pagine, ripresi anche orchestralmente, da Handel e da altri nei secoli successivi.
Non riesco a segnalare i momenti migliori di una integrale che merita - da chi sappia di poterla apprezzare - di essere ascoltata tutta di seguito.
Forse la fuga della terza suite e il finale, la giga dell'ultima suite del secondo volume, suonata a velocità iperbolica.
Rimasterizzazione di qualità commovente, vista l'età del materiale d'origine.
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