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The Handel Project : Seong-Jin Cho


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The Handel Project : Seong-Jin Cho, pianoforte
DG 3 febbraio 2023, formato 96/24

***

Detesto questo uso del termine "Progetto" se non è un vero e proprio progetto di integrale o di riedizione critica o qualsiasi altra cosa di grande respiro.
Qui abbiamo un semplice tentativo - perfettamente riuscito - di riportare tre suite di Handel sul pianoforte moderno, suonandolo alla Handel e non alla Richter.
Il parallelo con le "più grandi variazioni per pianoforte mai scritte" (le Handel di Brahms), ci sta. Ma il progetto finisce qui ?
Speriamo di no.

Detto questo, il nostro Seong-Jin Cho che avevamo tanto apprezzato in Chopin, sa veramente quello che fa.
Prende uno Steinwey, evita accuratamente il pedale, suona staccato, con la sinistra che sostituisce il basso continuo e la destra la prima voce, violino, oboe o soprano che vogliate.
Raddoppia quando serve, rafforza quando di vuole, rallenta quando è necessario.

Il suo Handel ne esce vincente ed è un peccato che altri non si impegni in questo modo. Perché diciamolo, tranne rari casi, questa musica al clavicembalo è noiosa - non è Bach ! - necessità di aria, vita e chiaroscuri per esprimere tutta la vitalità e la gioia che Handel ha inteso metterci dentro.
Così come la suona il coreano, con leggerezza, competenza, amore e senza "servizio sacerdotale" come tanti clavicembalisti strettamente osservanti, appare per tutta la bellezza che cela.

Le famose variazioni sul "l'armonioso maniscalco", per esempio, sono una danza in punta di dita, un gioco di bravura, ritmato, semplicemente sensazionale.

Etereo e danzante il finale, con il minuetto arrangiato da Kempff .

E Brahms ?

In mezzo scorre il fiume.

Per Brahms, Handel era "il migliore di tutti noi" e persino Wagner arrivò ad apprezzare le Variazioni Handel di Brahms ...

Anche qui l'interprete danza sulla tastiera, cogliendo così il legame tra il Brahms del 1861 e l'Handel del 1733.
E' un bell'ascoltare dalla prima variazione sino alla fuga finale che cresce passaggio dopo passaggio.

Insomma, sulle prime il disco mi era sembrato velleitario. Ma al terzo ascolto è cambiato tutto, si è levato un velo, la chiarezza di tocco e l'onestà di Seong-Jin Cho mi hanno vinto.
E' veramente un bel tributo. Al di là del progetto ... :)

1 Commento


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Seong-Jin Cho è molto bravo e in questo disco ne abbiamo ancora una volta la conferma. Ha una paletta di timbri incredibile e sa mettersi al servizio della musica, lasciando che "parli da sola". Speriamo che il "progetto" vada avanti e che non sia la solita trovata dell'editore per attirare l'attenzione.

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