Il Tempo incalza per la Verità in via d'Amelio a Palermo
Contiamo gli Anni, come i Minuti: quelli che ci separano da far si che i bambini di oggi, innocenti testimoni cui raccontiamo ciò che fu, possano Loro riuscire in quello in cui noi, rimasti in pochi, abbiamo fallito.
Nel raccontare La Storia con parole scevre da condizionamento.
Oggi, come sempre da tanti anni ormai, tantissimi bambini delle scuole, a colorare quell'asfalto che trenta anni fa è stato livido custode della strage di via Mariano d'Amelio.
A far loro visita, insieme all'ex Procuratore Capo Teresi, oggi presidente del Centro Studi intestato a Paolo Borsellino, anche il Ministro dell' Istruzione Patrizio Bianchi, al quale hanno fatto assaggiare le olive dell'albero piantato trent'anni fa in memoria di quel sacrificio: le sue olive vengono raccolte ogni anno e spremute a produrre un olio che non può avere la pari in nessun altro posto al mondo...
Oggi c'è un sole brillante: come anche nel 1992, prima che le nuvole nere dell'esplosione macchiassero il cielo della mia città.
Ma questo anniversario se pur vissuto liberati dalle mascherine che ci hanno accompagnato per due anni, ci ha fatto ricadere nell'oppressione del silenzio a causa della recente sentenza del processo sui depistaggi della strage di via d'Amelio, conclusasi con prescrizioni dei reati e assoluzioni degli indagati.
La famiglia del giudice Borsellino ha dichiarato di non voler partecipare neppure in questo anniversario alle manifestazioni e perfino il fratello del giudice, Salvatore, attivissimo da sempre con i comitati sul mistero dell' Agenda Rossa, per la prima volta si è astenuto dal presenziare in questi luoghi nei quali ci siamo abituati a vederlo in questo ergastolo a cui ci siamo condannati, quello della partecipazione senza il beneficio delle risposte alle innumerevoli domande formulate da trent'anni in qua.
Di conseguenza, nel pomeriggio, tra le iniziative di protesta, quella di far intervenire il violoncellista Luca Franzetti, ad intonare le note del "Silenzio" alle 16.58, orario della deflagrazione e a seguire, le Suites per Cello di Bach, in particolar modo le due dedicate alla Rabbia ed all' Amore, i sentimenti che coinvolgono i cittadini che in tutto questo tempo hanno continuato a chiedersi perchè !
dal palco posizionato esattamente a fianco dell'albero di ulivo, piantato nel 1992 nel cratere creato dall'autobomba
La fiaccolata serale, dalla Statua di piazza Vittorio Veneto al sito della strage, ha sempre avuto una forte connotazione politica, opposta a quella delle fasi diurne: anche questo motivo di separazione e di contestazione reciproca. Una constatazione dolorosa, quella di non riuscire a realizzare dei percorsi comuni, gestiti solamente dalla voglia di partecipare e di condividere pensieri, proposte, soluzioni.
Max Aquila photo (C) per Nikonland 1992-2022
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