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Sonos Play:5 (test/prova/review/recensione)


M&M

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Sintesi della prova :

Punti di forza

  • costruiti come gli Apple, sono oggetti realmente premium, non solo per il prezzo.
    Ci sono aggeggi cinesi su Amazon che promettono cose simili per 57 euro e 50. Li ho provati. E buttati !
  • tanta tecnologia in un involucro compatto. Sei altoparlanti, sei amplificatori, infrastruttura di rete, cross-over, dsp
  • totale assenza di rimbombi, risonanze, distorsioni, senza necessità di impiego di pannelli assorbenti, punte, distanziali, solette. Metteteli dove vi pare suoneranno come vi piacerà
  • immediatezza di messa in opera. La configurazione è guidata ed a prova di bomba. Durante la prova ho cambiato l'access point del wi-fi con un modello più potente.
    E' bastato farli ripartire perchè rientrassero in rete senza alcun intervento nel software
  • l'app è a prova di bomba.Non ci sono incertezze, né ritardi. E' il minimo aspettarsi un funzionamento privo di grattacapi. Purtroppo la realtà è spessissimo ben distante dalle promesse.
    Anche in questo aspetto (oltre che nell'hardware e nella confezione, nei dettagli, mi ricordano Apple)
  • se alzate il volume : suonano forte (5a di Beethoven in questo momento !).
  • volendo (ma io non ho più nulla di "analogico" in casa) si può collegare un apparecchio hi-fi per la presina mini-jack ed usare lo speaker per riprodurne il suono

di debolezza

  • almeno allo stato attuale (non so nulla dell'imminente aggiornamento della piattaforma) la riproduzione è limitata nella risoluzione dei file eventualmente presenti nella rete locale

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Già si vede dalla confezione, l'imballo ha una sicurezza, se non si rimuove quella, la scatola non si apre.
E la qualità si conferma prendendo in mano l'oggetto e toccandolo.
E' solido e concreto. Pesa più di quello che le dimensioni farebbero pensare.

Non c'è accenno di risonanza e questo è importante.

Ho esperienza di monitor professionali attivi (per chi non ha dimestichezza con il termine, parlo di diffusori amplificati internamente, che si usano normalmente nelle sale di registrazione per verificare il missaggio) con la "cassa" tanto ballerina che al tatto risuona.
E che necessitano in genere, per evitare rimbombi e risonanze, di un bel setto spugnoso sotto al mobile per disaccoppiarlo dal piano dove lo si mette a suonare.

Questo Sonos Play:5 invece al tatto è totalmente sordo.
Ed è anche del tutto refrattario al posizionamento. Nel senso che può stare in campo aperto, con aria sui 5 lati, oppure a parete, scaffale, coricato o in piedi, il suono resta sempre pulito e limpido, senza code.
Certo non ha un cono enorme a riprodurre il basso, ma probabilmente la scelta di mettere tre piccoli mid-woofer che suonano insieme deve essere stata influenzata da questa esigenza.

Come quella di avere tre tweeter per le vie alte. E un totale di 6 amplificatori dedicati. Oltre al filtro, l'infrastruttura di rete, di comunicazione e di controllo.

Insomma, piaccia o meno l'estetica, è un oggetto di fattura ragguardevole che tradisce la progettazione Made in Usa, e che mi fa pensare solo ad Apple, giusto come riferimento.

Stesso discorso sul lato software, assolutamente fondamentale negli speaker di rete wireless. Perchè potremmo avere un poderoso monitor in grado di scuotere le pareti ma se non si connette o se è sempre sconnesso quando vorresti sentirlo suonare, allora non serve a niente che sia ben costruito o ben suonante.

Invece qui abbiamo tutto insieme. Un oggetto eccellente come fattura, che suona bene e che funziona sempre nel modo in cui ti aspetteresti.

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eccolo in piedi. Sulle superfici - esclusa quella esterna - sono ricavati dei minuscoli piedini di appoggio che offrono una ulteriore via di disaccoppiamento con il piano di appoggio.
Il diffusore può stare sia sdraiato sul lato lungo che, in piedi, su quello corto.
In configurazione stereo con due speaker uguali sceglieremo certamente la formula in piedi. Possibilmente con i tweeter orientati all'interno e, se è possibile, posizionati alla stessa distanza dal punto di ascolto in un ideale triangolo.

Il minimalismo dell'oggetto è massimo.
Nella parte posteriore sono presenti tre connettori e un unico tasto.

Al centro l'alimentazione, sotto, a sinistra, l'ingresso per il cavo di rete nel caso vogliate collegarli alla vostra ethernet cablata (motivi potrebbero essere la scarsa qualità del campo wi-fi o la presenza di interferenze), in mezzo l'ingresso linea per un mini-jack, a destra il tasto di connessione che l'App a volte vi chiederà di premere.

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lo spinotto di alimentazione è ben costruito, solido, a prova di ... strappo.
Una volta inserito nella presa è quasi impossibile che esca senza che voi applichiate una adeguata e intenzionale forza per estrarlo.

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la griglia anteriore è a prova di urto. Sotto la protezione (che non è in tessuto ma in materiale sintetico anti-graffio, c'è una ulteriore gabbia di protezione per gli altoparlanti.
L'unica concessione griffata è il marchio Sonos, ben posizionato e visibile.

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a scaffale o posizionato su un tavolo. Facile da ambientare ed anche da spostare.

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Sull'estetica, i gusti sono gusti. C'è chi preferisco "retro", chi il moderno. Questi rispecchiano uno stile un pò scandinavo, con superfici lisce del tutto prive di spigoli.
Andamento morbido e rilassante.
Sono disponibili bianchi o neri. Coordinati con eventuali altri dispositivi che potreste decidere di aggiungere alla vostra rete per popolare di musica la vostra casa.

Bene. Bell'oggetto. Ma come suona ?

L'impostazione sonora è comune al Sonos One Gen. 2 che ho provato contemporaneamente.
Ottimizzato o meno, il suono è limpido, cristallino, privo di risonanze e di rimbombi.
Con una potenza che apparentemente sembra sproporzionata per oggetti di queste dimensioni.
D'accordo i sei altoparlanti e i sei amplificatori ma qui c'è dell'altro che non può che essere generato con l'uso sapiente di DSP.
Sia che si usi da solo, che in coppia stereo. Sia posizionato in mezzo ad una stanza o a ridosso di una parete, il campo sonoro è generoso, potente, privo di distorsioni e chiaro.

Ecco, l'impostazione del suono si può definire chiara ma questo non significa carente, semmai non artatamente gonfiata.

Naturalmente anche qui il basso non potrà essere quello dei miei diffusori principali (che hanno ognuno 2 woofer da 15 pollici e 2 woofer da 11 pollici in vetro, pilotati da un amplificatore ciascuno da 1200 W di picco) ma c'è ed è convincente.
Psicoacustica ? Può essere.
Nel catalogo Sonos c'è un subwoofer intrigante che si può sempre aggiungere in un secondo momento io però non ne ho mai sentito un effettivo bisogno e comunque bisognerebbe sentire dal vivo se l'aggiunta ha senso o se, al contrario, rischia di rovinare l'equilibrio del sistema

Li ho provati anche in modalità "party" due Play:5 e uno One Gen. 2, e assicuro che possono sonorizzare bene una stanza anche di ampie dimensioni.
Magari non a livelli da concerto heavy metal ma certamente non sarà questo il motivo per cui uno si andrà a comprare questi apparecchi.

Insomma, suono premium, ulteriormente perfezionabile sia con l'Ottimizzazione permessa dall'App (che si fa in cinque minuti con una procedura guidata che prevede l'utilizzo del vostro iPhone come monitor/microfono) che con l'equalizzatore integrato nell'app.

Parte software : Sonos Controller

Ne ho parlato già diffusamente nel test dello One qui :

Ho provato sia la versione per iPhone che quella per Android su tablet Samsung. E su PC la versione desktop.

Ricavandone sempre una impressione di solidità operativa, affidabilità, certezza di risultato.
Cose non di poco conto in un sistema che deve fornire semplicemente il risultato atteso senza tanti grattacapi.
Chi si siede in poltrona o si sdraia sul divano vuole potersi rilassare ascoltando il proprio disco preferito o l'ultima novità in streaming senza dover regolare nulla.
Accendere nulla. Verificare nessun cavo o fare altre operazioni complicate.

Qui le cose vanno sempre come ci si attende. E passando da una stanza ad un'altra si può continuare ad ascoltare la propria musica.

Se ad un certo momento interrompiamo, possiamo essere sicuri che anche a distanza di ore o di giorni, premendo play lo/gli speaker riprenderanno a suonare dal punto di interruzione.
Devo ammettere che l'effetto stereo (i due Play:5 in piedi e configurati per suonare i due canali sinistro e destro) mi ha sorpreso, considerando la mia provenienza "tradizionale" e il fatto che non c'è alcuna interconnessione tra i due canali ma solo la gestione via software in wi-fi.

Una schermata dall'App desktop in una configurazione di un certo momento durante il lungo test. Stavo ascoltando un album in stereo, mentre in un'altra stanza ne andava un'altro.

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Meraviglia delle meraviglie, tutti gli speaker vengono visti come renderer di rete anche da server più evoluti.

Qui la mia installazione di JRiver Media Player versione 26 che sta mandando sulla coppia di Play:5 in stereo un brano presente sul mio NAS registrato in alta risoluzione.
Operazione effettuata con due click e nessun ritardo di risposta.
Fantastico !

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Conclusioni :

Mentre riepilogo le mie impressioni su questi speaker Mark Knopfler e la sia chitarra intonano le prime note di Brothers in Arms.
Il volume è a 2/3. Ho incrementato un filo i bassi e ridotto di altrettanto gli alti. E' inserito il Loudness.

Il risultato è credibilissimo e godibilissimo. Anzi, abbasserei un pochino il volume perchè è addirittura troppo in casa.
Sto suonando il disco dallo streaming di Qobuz e il mio abbonamento.
Ma potrebbe essere residente ovunque in rete.
Oppure intercettato in una radio online (è attivo un servizio radio da Sonos, per esempio).

Con il dito cerco tra i miei preferiti, l'ultimo disco di jazz vocale di Silje Nergaard e la sua voce compare nel tempo di premere, chiarissima, in avanti, con il piano indietro.

Il suono resta di tipo "monitor" che può o meno incontrare i gusti dell'ascoltatore. Io ho sempre gradito questa impostazione e quindi sono soddisfatto.
Altri dovrebbero ascoltarlo in uno showroom se è possibile. Almeno prima di fare l'investimento completo di due speaker e subwoofer e dotarsi in un colpo solo di un impianto che toglie dai piedi ogni forma tradizionale di amplificazione/conversione/cavetteria/discoteca.
Giusto per la spesa complessiva da affrontare, non indifferente.

Ma a livello di singolo speaker e per avere un suono pieno e corretto, concreto su ogni tipo di programma musicale e per ogni tipo di sorgente, sinceramente consiglierei ad occhi chiusi chi abbia esigenze di potenza e diffusione superiori al già generoso One.
Io francamente non sono riuscito a trovare nemmeno un difetto.

Sarà che avevo aspettative abbastanza basse (per esperienze precedenti) e questi apparecchi le hanno superate di diversi ordini di grandezza.
Sarà che io sono poco sofisticato nelle mie esigenze che sono semplicemente quelle di poter ascoltare quello che voglio, nel momento in cui ne ho voglia, senza dover fare operazioni noiose e con la certezza di una risposta immediata al mio "comando".

Mi hanno segnalato che mentre io provavo questi, Sonos ha aggiornato il catalogo e c'è stato un avvicendamento. Il Play:5 è diventato Play Five.
Stessa estetica ma con la disponibilità anche del bianco/grigio. Hardware potenziato coerentemente con gli altri dispositivi della nuova generazione.
Per giugno è annunciata anche una nuova versione dell'App con una piattaforma annunciata.
A testimonianza della cura e dell'impegno di Sonos a mantenere up-to-date la sua linea di prodotti.

Insomma, in estrema sintesi, esperienza pienamente positiva.

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  • Amministratori

Come mettere in comunicazione JRiver con i Sonos :

 

Bisogna abilitare il Media Server.

Si fa andando negli Strumenti>Strumenti Avanzati>Server Multimedia

Qui ci sono le istruzioni.

Una volta abilitato ed impostato, compariranno tra le Attività di JRiver (a sinistra, in alto) anche tutti i dispositivi multimediali connessi in rete (ma proprio tutti, anche la Smart TV) e si potrà scegliere su cosa indirizzare il suono della libreria locale o remota.

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