Quale che sia l'ambiente di sviluppo dei nostri file NEF, abbiamo sempre dovuto riscontrare come - purtroppo - non ci sia mai rispondenza tra le impostazioni che effettuiamo oncamera al momento dello scatto e quelle riportate dal software, tranne che non si usi il programma concesso gratuitamente da Nikon.
E' di tutta evidenza che dentro Nikon Capture NX-D ogni dato, ogni parametro, ogni selezione sarà perfettamente riscontrata tanto che, senza alcuna regolazione successiva, i file sviluppati saranno del tutto identici a quelli che ha creato la nostra fotocamera e che noi abbiamo visto nell'anteprima sul dislpay, visualizzando il file appena scattato.
Una schermata di Capture NX-D
ma nolenti o volenti, lo standard de facto dello sviluppo dei file RAW e del fotoritocco/postproduzione universalmente riconosciuto e, soprattutto adottato, è quello prodotto da Adobe.
E i programmi Adobe - sia Photoshop che Lightroom - operando via Adobe Camera Raw, non hanno avuto sino ad oggi accesso alle regolazioni specifiche dei nostri scatti, salvati da Nikon nei metadati dei file NEF, ed accessibili solo dal software Nikon.
Sino a ieri, per meglio dire, perchè con le Nikon Z la storia cambia. Non in maniera sostanziale, sia chiaro, ma io lo trovo già un primo passo importante che in futuro potrebbe favorire ulteriormente il fotografo.
Perchè ? Perchè se è vero che scattando in NEW poi in sviluppo io posso fare tutto ciò che voglio (nei limiti del ragionevole) è anche vero che in fase di scatto posso aver utilizzato determinate impostazioni che mi hanno influenzato nelle mie foto (per esempio, l'uso del Picture Control o l'ADL) e non è detto che io mi ricordi, quando mi siedo davanti al computer, perchè e cosa stavo pensando mentre scattavo.
Rivedere almeno grosso modo la situazione con cui ho giudicato validi i miei scatti non sarebbe male.
Con le Nikon Z i programmatori Nikon hanno fatto un primo passo in questa direzione auspicabile, andando a scrivere nei metadati del file NEF parametri che Adobe Camera Raw può leggere.
Non tutti quelli che vorremmo, ma almeno alcuni.
Ce ne siamo accorti con Spinoza già nei primi scatti. Lui l'ha notato perchè vedeva delle correzioni inaspettate nella esposizione e nel trattamento delle ombre, nel caso lui avesse impostato l'ADL in fase di scatto (una modalità utile alle volte e che Nikon Capture NX-D interpreta, ma Lightroom ovviamente no).
Per confermarlo io mi sono andato ad aprire i file NEF grezzi, senza alcun intervento anteriore via software, con un normale editor esadecimale.
Quello che segue è l'header di un NEF della Nikon D850
Un NEF della Nikon D850
nel riquadro che ho evidenziato in rosso ci sono i parametri che Nikon faceva scrivere alle fotocamere prima della Nikon Z.
Sostanzialmente il modello della fotocamera, la versione del firmware, il copyright dell'autore, la data e l'ora di scatto e poco altro.
Guardate anche solo dalla dimensione di quella zona, i metadati Nikon di un file della Nikon Z7
un NEF della Nikon Z7
Se vi soffermate con attenzione, dopo il nome della fotocamera e la versione del firmware, cominciano una serie di informazioni che Adobe Camera Raw può direttamente leggere ed impostare in fase di sviluppo
Cominciando ... dal fondo, il profilo di scatto impostato - in questo caso "Camera Standard" (ma potrebbe essere invece Camera Landscape o Camera Neutral, o Portrait), e più indietro, correzioni di esposizione, di apertura ombre, di contrasto, di luci.
E di nitidezza (sharpening) e di correzione del rumore sia di luminanza che di crominanza.
Impostati secondo criteri Nikon per simulare le impostazioni del momento di scatto. Una specie di traduzione di quanto percepito da Nikon Capture NX-D e inaccessibile dall'ambiente Adobe, nel linguaggio di Adobe.
Aprendo una foto a caso scattata con la Z7 con Lightroom vedremo queste applicazioni :
Lightroom riconosce il profilo Monocromatico e lo applica, applica anche correzioni alle ombre, alla nitidezza e al trattamento della riduzione del rumore.
Un altro caso invece, di scatto con profilo Vivid ("Fotocamera Intenso")
qui oltre al profilo, viene applicata anche una correzione in esposizione (derivante dal ADL).
La riduzione del disturbo è diversa, segno che ci sono delle valutazioni effettive della situazione e non vengono passati dei dati fissi.
Ho notato che in altre circostanze viene applicata una riduzione del contrasto e via così.
In sostanza, come dicevo all'inizio, un inizio di comunicazione tra l'ambiente Nikon e quello Adobe, nella giusta direzione di aiutare chi utilizza i programmi Adobe per finalizzare le sue foto.
Non stiamo qui a sindacare su quali programmi siano meglio e quali utilizzare. Ognuno avrà fatto la sua scelta (per me è Adobe, in quanto trovo poco produttivo Nikon Capture e per nulla intuitivo e troppo "artistico" Capture One della danese Phase One).
Nemmeno che lo sviluppo sia già fatto semplicemente per l'applicazione di questi parametri.
Tutt'altro, ma già la riproposizione in anteprima senza intervento manuale di come ho scattato le foto è un passo avanti che mi mette più a mio agio nel poi procedere con le mie regolazioni.
Dove resta ancora da lavorare ?
Nell'effettiva connessione tra Nikon Inc. ed Adobe Inc. perchè ancora molte sfaccettature del modo di lavorare di Nikon non vengono ben interpretate dai programmi Adobe.
E' ancora approssimativa la rappresentazione dei profili della fotocamera nel rendering Adobe.
Eccessivo il contrasto applicato (tanto che anche la correzione automatica di Adobe propone sempre una riduzione del contrasto e un'apertura delle ombre).
Approssimativa la lettura del bilanciamento del bianco (ho impostato 10000 K in scatto e Camera Raw ha letto 9100 K).
In questo dovranno lavorare le due società che, dopo un generico annuncio congiunto di qualche anno fa, non hanno intrapreso passi avanti importanti.
Anche se possiamo riscontrare effettivamente che l'uscita della Z7 è stata anticipata da Adobe che già con Lightroom 7.51 consentiva la lettura, seppure grossolana, dei file NEF della macchina e con una beta version della versione completa messa a disposizione di certi ambienti.
Ma noi non ci accontentiamo
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