Di cosa sto parlando?
Del fatto che sto aspettando l'arrivo di un Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 per stabilire se semplicemente affiancarlo al mio Z 400/4,5 col quale in un anno ho scattato
già più di 80k scatti oppure se sostituire il fisso con lo zoom per i miei scopi precipui, quelli rivolti al mare ed ai suoi frequentatori.
Il mio 400/4,5 come potete vedere, ha lavorato sia liscio, sia insieme ai due moltiplicatori Z, con i quali spazia dalla focale nominale, fino a trasformarsi davanti alla Z9 in FX in un 560/6,3 o in un 800/9 ed in DX in un 840/6,3 oppure in un 1200/9, ovviamente con una netta differenza di rendimento originata da molti fattori.
In questa occasione, privatomi dell'eccessivo TC2.0x, lo vedrete impegnato sia da liscio, sia in abbinata al TC1.4x a Mondello, in una giornata di fine settembre dalla luce corrispondente a quella di un giorno di giugno.
ecco il Nikkor Z 400/4,5S alla sua focale nominale su Nikon Z9 in due scatti a ISO 125 f/4,5 t/2000
con le sue caratteristiche di nitidezza, contrasto, brillantezza, dettaglio, inalterate da fattori esterni
anche in controluce pieno (appena corretto on camera in +1 EV)
Qualità ancora più evidenziate, portandomi ad ISO64, la soglia di migliore prestazione della mia Nikon Z9
la fanciulla meritava un taglio verticale e di essere seguita nel divenire dello spostamento del gommone
grazie alla precisione dell' EyeAf della Z9
incredibile, come da supercrop...
se non fosse chiaro il senso...
Oppure, ancora, la signora nel suo pagaiare
offre aspetti poco dignitosi che il mio 400/4,5 liscio, tende...ad evidenziare con una certa nettezza
come da crop...che qui per gentilezza incentriamo su altro soggetto
per fortuna, poi è arrivata alla sua destinazione
da dove lo stacco prospettico dei vari piani, continua a dare ragione a chi consideri un piccolo portento questo 400mm leggero e prestante (saremo quasi a 1 miglio di distanza)
Dove cominciano le note dolenti di un teleobiettivo?
Ovviamente su due aspetti peculiari:
- eccessiva distanza dal soggetto (che mortifica la scelta della focale)
- la massa di aria da attraversare, che insieme alle lenti di ogni obiettivo, determina il risultato della fotografia che stiamo per scattare
su luminosità e contrasto si può intervenire...ma la nitidezza, quando l'eccesso di irradiazione UV diventa davvero consistente, non può che fare i conti con questo fenomeno
e lo spettro cromatico delle immagini, perde drammaticamente efficacia
Ecco.... è proprio qui, che per sopperire a quello che pensiamo sia il principale problema (il punto 1.) che commettiamo l'errore che pregiudicherà il risultato:
inseriamo il moltiplicatore e, magari, passiamo pure da FX a DX per recuperare il gap della distanza eccessiva dal soggetto.
eccone il crop, da cui poter valutare la riduzione della nitidezza e la perdita del contrasto cromatico, in favore della dominante blu data dagli UV
ovviamente anche il rapporto S/N peggiora e si evidenzia il rumore digitale (la grana, per chi operava a pellicola )
Eh, ma allora....?
Buttiamo i moltiplicatori costati centinaia di euro? (caspiterina, quelli Z non scherzano mica)
Un primo consiglio è quello di tralasciare i soggetti eccessivamente lontani (come negli scatti precedenti) e concentrarsi su quelli più vicini, eventualmente... se sia possibile... avvicinandoci noi ai soggetti in questione (nel mio caso sarebbe stato meglio salire su un gommone ed avvicinarmi a portata di obiettivo liscio)
per quanto l'emissione UV resti eccessiva, queste immagini sono certamente più gestibili, anche in PP
specie quando si utilizzi anche un soggetto cromaticamente di rottura rispetto alla radiazione UV, come il gennaker arancio di questa deriva
altro consiglio, quello di forzarsi a restare in ambito FX, per contrastare con la densità pixel il rapporto S/R sfavorevole ed agevolare la successiva PP
Sicuramente avvicinare il soggetto al punto di ripresa (o viceversa), a moltiplicatore innestato, è il miglior consiglio che si possa dare
indipendemtemente dal formato, FX o DX che si desideri utilizzare (variazione certamente meno traumatica che un TCxx di mezzo)
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2023
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