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    Il Migliora Immagine di Adobe : II - Riduzione Disturbo (riduci rumore digitale)

    OIG2.thumb.jpg.5d43bca4017c3693d0c72df9c33f99da.jpg

     

    tra le regolazioni più importanti che possiamo fare alle nostre fotografie, ci sono quelle relative alla riduzione del rumore digitale.
    Il rumore digitale è sempre presente. Noi lo percepiamo ad occhio più facilmente alle sensibilità di scatto più elevate e in situazioni di contrasto particolare.
    Una cosa che facciamo fatica a percepire è la riduzione relativa di nitidezza, almeno sino a quando non confrontiamo una fotografia così come ripresa ed una elaborata.

    Nella pratica, quando alziamo gli ISO della nostra fotocamera, imponiamo l'applicazione di un guadagno superiore allo stadio di amplificazione che è a valle del sensore di cattura.
    Tale "amplificazione", che sia elettrica o digitale, di fatto è sempre associata ad una di "filtraggio", ovvero di riduzione del rumore elettrico o digitale che l'amplificazione stessa induce.
    Queste operazioni non sono indolori. Nella pratica ad ogni passaggio/filtraggio si ha una perdita di informazione.
    Che ai nostri fini è una perdita di dettaglio.

    Insomma, la risoluzione dell'immagine è sempre quella nominale del sensore, ma la definizione della stessa è inferiore a quella che avremmo in condizioni di illuminazione ideale e alla sensibilità minima del sensore.

    Il software di sviluppo ci aiuta nella riduzione di queste limitazioni che nella pratica si materializzano con stampe (o anche solo immagini a video) prive di dettaglio e di mordente, scialbe.

    Ci sono software specializzati - veri e propri programmi a se stanti o plugin per programmi di sviluppi consolidati - che opera in vario modo in questo campo.
    Sono programmi che generalmente vanno acquistati a parte, la cui licenza ha un costo non trascurabile - visto che già paghiamo quella di Adobe - e il cui funzionamento dovremmo imparare per servircene a pieno.

    Adobe è intervenuta nei suoi sistemi e da qualche tempo abbiamo anche noi, direttamente nello sviluppo dei file  - sia in Lightroom che in Adobe Camera Raw - un modulo di riduzione del disturbo digitale che opera con tecniche basate su autoapprendimento.

    In effetti la regolazione non è lineare, ovvero applicata allo stesso modo a tutta l'immagine, ma opera dopo un'analisi della stessa, intervenendo più dove c'è necessità e meno dove un approccio più grossolano porterebbe anziché ad un vantaggio, ad una perdita ulteriore di dettaglio e nitidezza.

    Operando in modo accurato e insieme agli altri strumenti che Adobe ci mette a disposizione possiamo ottenere risultati interessanti.

    Sia chiaro, non si arriva all'impossibile. Nè sarebbe utile.

    E naturalmente non in tutte le occasioni.

    Una foto irreparabilmente compromessa da una esposizione sbagliata, specie se sottoesposta malamente e con le ombre troppo chiuse, mossa o con dettagli impastati non porterà a risultati adeguati.

    Ma se la fotografia nelle sue basi ha una sua sostanza e validità, allora le cose sono diverse.

    Qui c'è il nostro guerriero normanno Sir Archibald ripreso sotto al portico in un pomeriggio piovoso a 6400 ISO

    Immagine2024-02-24152208.thumb.jpg.db7e77265a0ce8c52e49021e1a668a35.jpg

    sulla sinistra c'è il navigatore ad indicare il livello di ingrandimento.
    Poi c'è l'immagine di base e alla sua destra quella regolata.

    Ingrandendo non sfuggiranno le differenze. La pelliccia degli animali è probabilmente tra le prove più interessanti in questi tipi di sviluppo.

    Ma anche una foto senza alcun elemento di spicco come quella che segue, peraltro ripresa ad ISO 25600 offre qualche elemento di intervento.

    Immagine2024-02-24155018.thumb.jpg.4b2276eabc5a89a6f4e9198ea1e0b9ef.jpg

    un elemento ingrandito di un colorchecker. E' uno scatto fatto con la Z8 e il 105/2.8 Z ad f/8 in luce ambiente.

    Anche qui, probabilmente, non sfuggirà la differenza tra lo scatto come proposto dalla fotocamera - a sinistra - e quello regolato - a destra.

    Premesso che abbiamo operato con esagerazioni utili a rendere evidenti gli interventi, noterete che sulla parete blu, a destra è scomparso del tutto il rumore di fondo.
    Mentre il dettaglio sul colorchecker, i colori e le scritte è indubbiamente migliorato.

    Immagine2024-02-24160710.thumb.jpg.6477b41e5d37b3c98b72ec83c2fb9231.jpg

    nei riquadri colorati compaiono dettagli quasi invisibili a sinistra o persi nel rumore. Dettagli che ad occhio nudo fatichiamo a notare.
    Siamo ad ISO 25.600 ...
    Naturalmente operiamo comunque in condizioni ideali.
    Ma questo è un tutorial, non è la realtà e vorremmo offrire punti di vista semplici da percepire con niente di magico, prestidigitazioni o  pratiche esoteriche che necessitano operazioni inaccessabili.

    Tutt'altro.

     

    Ma andiamo a noi.

     

    Immagine2024-02-24152706.thumb.jpg.c5ee1e76b1ea70a97a5ee5e11ec5ed9f.jpg

    Toby che guarda suo fratello.

    Scatto ad ISO 6400 che necessita di una bella elaborazione.

    Nel modulo di sviluppo abbiamo un bel comando che evidenzia (Riduzione disturbo) qui indicato dalla freccia rossa.

    Questo apre l'anteprima che abbiamo già visto nel Migliora che porta alla Super Risoluzione.
    In effetti è proprio lo stesso.

    Immagine2024-02-24152807.thumb.jpg.696fbd28fd104d17c13d1c6c33f95ba5.jpg

    solo che qui evidenziamo Riduzione disturbo anziché Super Resolution.

    Attenzione, questa funzione si attiva solo per file di tipo NEF o DNG, non per i JPG.
    E Adobe raccomanda di fare queste operazioni PRIMA di qualsiasi altra regolazione (ombre, colore, nitidezza etc.).

    Nell'anteprima qui vediamo il dettaglio dell'occhio prima dell'intervento.

    Immagine2024-02-24152831.thumb.jpg.261ae51cdf5d20836c555f5fa8b2d699.jpg

    mentre qui abbiamo un'idea di come sarà il risultato.

    Possiamo regolare il livello di intervento che di base è impostato a 50.
    Si tratta di un livello equilibrato. Fare di meno porta a risultati meno convincenti mentre impiegare fattori superiori induce maggiore liberalità delle soppressioni ... sia di rumore che di dettaglio.
    Provando e riprovando, abbiamo verificato che 50 può andare meglio di valori diversi.

    Premendo Migliora parte l'operazione.

    Che durerà un bel pò di tempo, in dipendenza della potenza del vostro elaboratore.

    Questo campo è uno di quelli in cui una scheda grafica discreta di potenza adeguata può fare la differenza. Qui abbiamo verificato che il mini PC di cui abbiamo parlato di recente, impieghi tempi anche 3-4 volte superiori al desktop che dispone di una scheda grafica separata con 16 GB di memoria GDDR6.

    Immagine2024-02-24152858.thumb.jpg.47305681e2003d8a94055e3d5cdd0824.jpg

    avremo la solita barra di avanzamento a sinistra

    E aprendo Gestione Attività vedremo che la GPU è impegnata a pieno

    Immagine2024-02-24152926.thumb.jpg.44c3baccd4e6bff04f467770c90d61ef.jpg

    insomma, qui si apprezzano gli investimenti in hardware.
    Ma se non avete fretta e non fate di queste operazioni con frequenza costante, non c'è alcun problema. In qualche minuto avrete il vostro bel file DNG nuovo.

    Immagine2024-02-24153159.thumb.jpg.eb7c6632fb28f9700f68ec00ebb507f8.jpg

    anche in questo caso Lightroom crea un nuovo file che chiama con il nome iniziale seguito da -Migliorato-NR e lo salva in formato DNG.
    Lo impila insieme all'originale e lo propone in cima.

    Immagine2024-02-24153354.thumb.jpg.838ce247245cb635b809ad255f1d39fe.jpg

    a questo nuovo file andiamo ad applicare le regolazioni che il nostro estro, gusto o necessità ci ispiriano.
    Tra cui un bell'incremento di nitidezza e di dettaglio - localizzati sulle parti nitide, quindi mascherando il resto - che ripristini in parte la perdita di risoluzione indotta dall'amplificazione elettrica/digitale dell'innalzamento della sensibilità di ripresa (e poi dal software di riduzione del disturbo).
    Ricordiamo che la ripresa è stata fatta in ombra e ad ISO 6400.

    Immagine2024-02-24153458.thumb.jpg.1df22c7f388a7d6d5f289cb4414b3820.jpg

    in questo modo abbiamo un bel boot alla pelliccia e ai dettagli del volto del nostro Toby.

    Immagine2024-02-24153548.thumb.jpg.4f6df715e9095951247f403b0c0e69ef.jpg

    il confronto tra l'immagine di partenza - a sinistra - e quella di arrivo - a destra - seppur un pò esagerata (immaginiamola indirizzata ad una stampa in 70x70cm) ci sembra apprezzabile.

    Qui di seguito le due foto ridotte a 2500 pixel

    originale

    Z8X_6450.thumb.jpg.5ae2cf4644227c452a8365a8a4100e7f.jpg

    elaborata

    Z8X_6450-Migliorato-NR.thumb.jpg.b03ec77b831c926e04dfcd2e3f146576.jpg

     

    e siccome sono invidiosi, ecco anche la fotografia iniziale di Archibald, base ed elaborata

    Z8X_6568.thumb.jpg.37c1efde29b16e3abef0212556cb8687.jpg

    Z8X_6568-Migliorato-NR.thumb.jpg.ab4656c76e5176e4083fb51cf2607d0e.jpg

     

    ***

    In estrema sintesi, esistono software specializzati che applicano tecniche di intelligenza artificiale in modo più o meno guidato in questo campo (Topaz, DxO & SoDa).
    Ognuno di questi richiede altri soldi, richiede apprendimento per saperli usare, richiede adattamento e modifiche, anche importanti, al normale flusso di lavoro.

    Se fotografiamo prevalentemente a sensibilità elevate ed elevatissime, certo varrà la pena di valutarli, ma se queste operazioni ci capitano non così frequentemente, nel familiare ambiente Adobe - sia Lightroom che Adobe Camera Raw - sono abbastanza efficaci.

    I risultati, sebbene in situazioni circoscritte e poco differenziate, ci pare che siano abbastanza evidenti in questo breve tutorial che speriamo sensibilizzi la vostra curiosità al riguardo.

    Se avete Photoshop o Lightroom aggiornati, li possedete già anche voi, non avete che da provare ad utilizzarli se non l'avete mai fatto.

    Adobe ha anticipato recentemente in un convegno internazionale aperto al pubblico che nel prossimo triennio investirà moltissimo in queste tecniche che saranno evolute in modo estremo.

    Noi siamo particolarmente curiosi di poter valutare e poi sfruttare le potenzialità che in questo campo, sappiamo essere infinite.

    Il fotografo digitale è a nostro avviso incompleto se si limita alla fotografia come l'ha scattata la fotocamera. E' esattamente come quello che, scattando a pellicola, andava dal suo negoziante e gli chiedeva di togliere il rullino dalla fotocamera per svilupparlo, e poi di ricaricare la fotocamera, perché lui non sapeva fare nemmeno quello. E poi le fotografie stampate, così come erano, per lui erano il prodotto della fotocamera, non del negozio di fotografia e del suo stampatore ...

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    • Nikonlander

    Ottimo Articolo, sosopratutto per chi nel tempo ha sempre utilizzato LR ed al limite PS ed ogni volta che si è allontanato la curva di apprendimento è risultata onerosa ed è ritornato all'ovile.

    Riduzione del Rumore o Denoise è un'ottimo tool in mano al fotografo e porta a risultati difficilmente raggiungibili prima con i semplici slider di riduzione rumore. Tralasciando l'onerosità in termini di tempo se non si dispone di una GPU adeguata, l'unico limite che ho sempre trovato è una certa "plasticosità" delle immagini ottenute. L'utilizzo, come evidenziato in questo articolo molto chiaro nell'esposizione, dello sharpening è un ottimo punto di arrivo. Personalmente non ho uno standard, ma preferisco un esame visivo di ogni singola immagine. In genere inizialmente parto da un valore relativamente elevato di sharpening (60 circa, ma ripeto dipende da ogni singola immagine e da quale lente ho utilizzato; ad esempio alcune lenti meno recenti sono ricche di dettaglio, ma all'apparenza non si nota; è necessario farlo emergere con un adeguato sharpening) lasciando radius a 3 e detail a zero.

    In seguito riduco il valore di radius (impostazione di default per il raggio è un pixel il che significa che, partendo dal centro del dettaglio, un’area di un pixel dal lato meno luminoso verrà scurito e una di un pixel dal lato più luminoso sarà schiarita.
    Aumentando il raggio la zona interessata sarà maggiore e il dettaglio più evidente mentre diminuendolo l’effetto sarà più morbido. fonte Adobe) ed alzo lo slider dettaglio fino ad un valore ritenuto consono evitando che insorgano artefatti oppure rumore nelle zone omogenee (il cielo ad esempio). A quel punto tenendo sempre premuto il tasto alt decido il contributo dello slider mask andando a "mascherare" quanto non ritenuto necessario influenzare con lo sharpening.

    In seguito se non soddisfatto, posso anche scegliere di usare uno strumento selettivo, ma dipende dall'immagine che sto utilizzando. 

    Lo ripeto, forse annoio, ma articolo dal contributo importante. Grazie

    Edited by Albi1961
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    • Nikonlander

    Bell'articolo che ho apprezzato molto in quanto la riduzione del rumore è sempre stato un mio "cruccio" ...

    Non so se questo mio intervento è nel posto giusto visto che il titolo parla di   ...  Migliora Immagine di Adobe : - Riduzione Disturbo ...
    se ho sbagliato chiedo scusa in anticipo e non mi offendo se l'Admin mi cancella o sposta in altro contesto...


    Cmq, complice il fatto di non avere un hardware "muscoloso" (ho un notebook con scheda grafica integrata), come sottolineato dall'Admin, quando utilizzo la riduzione del rumore in PHOTOSHOP e in LIGHTROOM,  l'elaborazione dura un tot ... nel mio caso circa 9 minuti ....  un po' troppo anche per la mia pazienza ¬¬  tant'è che diverse volte ho rinunciato a fare PP
    Quindi una decina di giorni fa ho acquistato  un software apposito  "ON1 NoNoise" per circa un'ottantina di euro.
    Lo sto ancora sperimentando, ma per le prove che ho fatto, devo dire che fino a 6400 iso il risultato è soddisfacente e si avvicina, anzi in alcune situazione e in alcune aree della foto è anche meglio, del risultato di Photoshop. Oltre i 6400 iso invece il risultato, almeno per la mia breve esperienza, non è buono .... 
    A questo punto qualcuno  mi chiederà; che senso ha acquistare un programma anche solo per poco più di 80 euro, se poi il risultato è uguale a Photoshop che hai già?
    Be ... il tempo di elaborazione ...  dai 9 minuti circa, sono passato a  20/30 secondi ...   non male ...  in più posso usarlo anche con i JPG.
    In fin dei conti anche il tempo è denaro :grana:
     

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    • Nikonlander Veterano

    Grazie , anch'io lo sto usando in caso di necessità, però sinceramente dopo aver eliminato il rumore non interagivo con la nitidezza e la mascheratura.

    Grazie, c'è sempre da imparare 🙏

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    • Administrator
    Il 24/2/2024 at 22:05, GiulianoM ha scritto:

    [...] A questo punto qualcuno  mi chiederà; che senso ha acquistare un programma anche solo per poco più di 80 euro, se poi il risultato è uguale a Photoshop che hai già?
    Be ... il tempo di elaborazione ...  dai 9 minuti circa, sono passato a  20/30 secondi ...   non male ...  in più posso usarlo anche con i JPG.
     

    Comprensibilissima esigenza.
    ON1 NoNoise però non è accreditato tra i migliori del settore (lo dico per chi pensasse di acquistarlo).
    Il DeNoise di Adobe, invece, a parte la lentezza di elaborazione, si piazza tra i primi 2 in quasi tutte le recensioni.
    Il fatto che si possa applicare solo ai RAW secondo me è solo un vantaggio. I JPG hanno artefatti propri che possono solo essere amplificati da elaborazioni del genere e, ovviamente, non reggono per niente allo sharpening.

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    • Nikonlander

    Ai tempi dell'analogico c'erano continue ricerche sulle formule di sviluppo dei negativi o sulle carte migliori da usare, oggi per il VERO FOTOGRAFO tutto passa per l'elaborazione digitale, eppure ci sono alcuni, anche conosciuti, che si vantano di lavorare in JPEG o altri che affermano di non avere tempo per sviluppare i file scattati, per me sono fotografi a metà, non sapranno mai come avrebbero potuto essere le loro immagini una volta personalizzate, è come scattare con la Polaroid! Personalmente uso Topaz Photo AI, compendio dei tre programmi Topaz precedenti, credo però che i nuovi strumenti di Lightroom anche se meno sofisticati siano sufficienti per le mie esigenze! Grazie per l'articolo, questo mi permette di superare la mia modesta conoscenza della lingua inglese e a tenermi aggiornato.

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    • Nikonlander

    Un articolo bello, preciso e utile, come quello sulla funzione migliora. 

    Grazie!

    Avevo già fatto delle prove con foto a 10.000 iso ma nel mio work flow mentale, la riduzione rumore andava alla fine del lavoro, adesso imparo che andrebbe fatta all'inizio, mi metto subito a fare prove-

     

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    • Nikonlander

    Grazie Mauro per questo tuo e sempre interessante articolo! Anch'io ho già sperimentato questa funzione con ottimi risultati e come Claudio, l'azione la facevo alla fine (sarà perché è quasi in fondo?). D'ora in poi. dìsarà una delle prime cose che toccherò.

    Colgo l'occasione per chiedere a chi è più esperto di me di Lightroom Classic il perchè dopo aver fatto una maschera, di sfondo, di soggetto o cancellato qualche dettaglio, quando ritorno a rivedere il lavoro fatto prima di esportarlo, le ,maschere che ho realizzato, sono da rifare nuovamente! Infatti, sotto al bottonaio delle maschere appare un puntino rosso che ti avvisa che devi riattivare. Non capisco il perchè, una volta fatta la maschera, Lightroom, non la "mantiene". Sbaglio qualcosa? c'è da configurare che io non riesco trovare?

    Spero di essere stato chiaro nella domanda e ringrazio chi riuscirà a darmi la soluzione a questo antipatico inconveniente!

    Remigio

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    Ottimo articolo, ben fatto. Sono un utilizzatore di Lightroom e questa funzione basata su intelligenza artificiale è molto interessante. Io l'ho usata per fare foto notturne in hdr con sensibilità alta per poter utilizzare tempi veloci, in genere tre scatti con esposizioni diverse che prima di essere unite passo attraverso questa funzione di riduzione del rumore. Il risultato è notevole. 

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    • Administrator
    16 ore fa, Claudio Garlaschi ha scritto:

    Avevo già fatto delle prove con foto a 10.000 iso ma nel mio work flow mentale, la riduzione rumore andava alla fine del lavoro, adesso imparo che andrebbe fatta all'inizio, mi metto subito a fare prove-

    Si, perché operazioni di modifica dell'esposizione o di apertura delle ombre (per non parlare dello sharpening) portano inevitabilmente a "sparare" gli effetti del rumore, specie quello relativo al colore (confetti).
    Per questo è meglio lasciar fare al software di Denoise il suo lavoro che viene salvato in un file nuovo e sul nuovo DNG intervenire con le correzioni opportune.

    Come si dice nell'articolo però, la foto deve essere il più corretta possibile all'origine in termini di messa a fuoco e specialmente di esposizione. Foto malamente sbagliate non possono essere miracolosamente raddrizzate (nonostante quanto le case tipo Topaz "raccontano".
    Nella mia esperienza quelli di Topaz sono dei fanfaroni pressapochisti, valuto il loro lavoro poco più che hobbystico, nonostante quello che è il consenso generale, anche su questo sito, da parte di fotografi che evidentemente hanno deficit di visus. I francesi di DxO invece sono veri professionisti del software di sviluppo).

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    • Nikonlander Veterano

    Se posso permettermi.....

    Il prossimo articolo mi piacerebbe che parlasse di focus stacking 

    Dai consigli su come realizzarlo con le nostre Nikon a come unire gli scatti in P.P., con L.R. o P.S.o Helicon F.

    Grazie 🙏

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    • Administrator
    26 minuti fa, Alessandro Pisano ha scritto:

    Se posso permettermi.....

    Il prossimo articolo mi piacerebbe che parlasse di focus stacking 

    Dai consigli su come realizzarlo con le nostre Nikon a come unire gli scatti in P.P., con L.R. o P.S.o Helicon F.

    Grazie 🙏

    Eppure mi sembrava se ne fosse scritto su Nikonland

    L' ho chiesto a Google....

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    • Nikonlander
    Il 26/2/2024 at 18:50, kappona ha scritto:

    Colgo l'occasione per chiedere a chi è più esperto di me di Lightroom Classic il perchè dopo aver fatto una maschera, di sfondo, di soggetto o cancellato qualche dettaglio, quando ritorno a rivedere il lavoro fatto prima di esportarlo, le ,maschere che ho realizzato, sono da rifare nuovamente! Infatti, sotto al bottonaio delle maschere appare un puntino rosso che ti avvisa che devi riattivare. Non capisco il perchè, una volta fatta la maschera, Lightroom, non la "mantiene". Sbaglio qualcosa? c'è da configurare che io non riesco trovare?

    Spero di essere stato chiaro nella domanda e ringrazio chi riuscirà a darmi la soluzione a questo antipatico inconveniente!

    Remig

    Ripropongo la domanda, nel caso che sia sfuggita, oppure che a nessuno capiti quello che ho descritto!

    Ringrazio anticipatamente , chi riuscirà a darmi un aiuto.

    Remigio

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    • Nikonlander

    Succede quando usi gli strumenti per clonare/sostituire parti della foto. Il programma riprende le aree precedenti  e quindi ha bisogno di fare il ricalcolo. 

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    • Nikonlander
    Il 4/3/2024 at 21:20, Antonio Biggio ha scritto:

    Succede quando usi gli strumenti per clonare/sostituire parti della foto. Il programma riprende le aree precedenti  e quindi ha bisogno di fare il ricalcolo. 

    Ti ringrazio Antonio per la risposta. Ma non riesco a capire il senso.Solitamente, qualsiasi modifica fatta, come le luci, le ombre il crop, ecc ecc...dopo l'operazione viene tutto salvato. Con le maschere dell'intelligenza artificiale no! Boh?

    Un saluto, Remigio

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    • Administrator

    Premesso che è tutto assolutamente off topics, non vi seguo.

    Qui ho un'immagine su cui ho creato una maschera.
    Poi ho fatto delle clonazioni.

    Sono uscito.

    Sono rientrato.

    Ho creato un'altra maschera.

    Ho esportato a più riprese.

    Ed ho la storia completa di ogni passaggio.

    Immagine2024-03-06124653.thumb.jpg.3618150b3737eb49df43d73c046cf008.jpg

    situazione A

    Immagine2024-03-06124831.thumb.jpg.d027becf35b60a620dafecfecaccee50.jpg

    situazione B

    Se esco e rientro è sempre tutto la.

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    • Nikonlander
    3 ore fa, M&M ha scritto:

    Premesso che è tutto assolutamente off topics, non vi seguo.

    Qui ho un'immagine su cui ho creato una maschera.
    Poi ho fatto delle clonazioni.

    Sono uscito.

    Sono rientrato.

    Ho creato un'altra maschera.

    Ho esportato a più riprese.

    Ed ho la storia completa di ogni passaggio.

    Immagine2024-03-06124653.thumb.jpg.3618150b3737eb49df43d73c046cf008.jpg

    situazione A

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    situazione B

    Se esco e rientro è sempre tutto la.

    Non in questo caso,  ovvio, qui si  parla, o almeno mi sembra di aver capito  così, di applicare la riduzione rumore dopo aver elaborato la foto comprese le maschere. Se a lui dovesse dare il problema come nell’esempio da te postato allora anch’io non saprei il perché. 

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    • Administrator
    Il 26/2/2024 at 18:50, kappona ha scritto:

    [...]Colgo l'occasione per chiedere a chi è più esperto di me di Lightroom Classic il perchè dopo aver fatto una maschera, di sfondo, di soggetto o cancellato qualche dettaglio, quando ritorno a rivedere il lavoro fatto prima di esportarlo, le ,maschere che ho realizzato, sono da rifare nuovamente! Infatti, sotto al bottonaio delle maschere appare un puntino rosso che ti avvisa che devi riattivare. Non capisco il perchè, una volta fatta la maschera, Lightroom, non la "mantiene". Sbaglio qualcosa? c'è da configurare che io non riesco trovare?

    Spero di essere stato chiaro nella domanda e ringrazio chi riuscirà a darmi la soluzione a questo antipatico inconveniente!

    Remigio

     

    6 minuti fa, Antonio Biggio ha scritto:

    Non in questo caso,  ovvio, qui si  parla, o almeno mi sembra di aver capito  così, di applicare la riduzione rumore dopo aver elaborato la foto comprese le maschere. Se a lui dovesse dare il problema come nell’esempio da te postato allora anch’io non saprei il perché. 

    a me non pare che abbia scritto questo.
    E comunque, ovvio, se si fa la riduzione del rumore, abbiamo un DNG nuovo, come potrebbe conservare la storia precedente ?

    image.thumb.png.5d2d9aa2e302525bfa33157a47ebcd29.png

     

    ma anche fatto questo, il mio NEF originale ha la sua storia, le sue maschere etc. etc. etc.
    Quindi quanto lamenta Remigio, non può essere una cosa normale.

     

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    • Administrator

    Si, verrà aggiornato, non eliminato e quindi da rifare. Ma forse non ho capito la domanda.

    Ad ogni modo e per ritornare in tema, anche in quel blog si consiglia di applicare Denoise e Super Risoluzione, PRIMA di qualsiasi altra regolazione.

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    • Nikonlander
    Il 6/3/2024 at 16:47, M&M ha scritto:

     

    a me non pare che abbia scritto questo.
    E comunque, ovvio, se si fa la riduzione del rumore, abbiamo un DNG nuovo, come potrebbe conservare la storia precedente ?

    image.thumb.png.5d2d9aa2e302525bfa33157a47ebcd29.png

     

    ma anche fatto questo, il mio NEF originale ha la sua storia, le sue maschere etc. etc. etc.
    Quindi quanto lamenta Remigio, non può essere una cosa normale.

     

    Grazie Mauro per aver "centrato" il mio problema! Forse mi ero spiegato male. Confermo quello che scrivi "se faccio la riduzione del rumore, mi fa una copia DNG nuovo". E questo anche nel mio caso funziona così! Ma è quando faccio qualsiasi maschera: Cielo, sfondo, soggetto, oppure se rimuovo qualche cosa o oggetto che disturba la foto, ritornando a rivedere i file, ecco che sotto il "bottoncino" delle maschere appare il puntino rosso che mi dice che devo o confermare l'azione, oppure ripristinare. quindi se sistemo una cinquantina di foto, con le varie regolazioni, quando le vado a rivedere per esportarle, ecco che appare il problema!

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    • Nikonlander
    Il 6/3/2024 at 19:45, Antonio Biggio ha scritto:

    Dal blog di J.kost 

    Icons under each tool in the Develop module indicate which tools have settings changed. If there is a red dot under the Masking/ Healing icon(s) it means that there are AI Mask/Healing Spot(s) that need to be updated

    Denoise, Masking, and “Edit-In Photoshop” Updates in Lightroom Classic (v12.3)

     

     

    Antonio, ti ringrazio per il Link che mi hai inviato. Purtroppo non conosco l'inglese e mi risulta difficile comprendere quello che c'è scritto...se cortesemente mi sintetizzi il senso, ti ringrazio, altrimenti troverò che mi tradurrà il tutto!:36_14_3:

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    • Nikonlander

    Tasto dx del mouse, clicca su "traduci in italiano" e traduce in automatico, io che sono diversamente abile a livello linguistico, me la cavo così

     

    Edited by Claudio Garlaschi
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