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Max Aquila

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  1. Max Aquila

    Nikon Nikkor

    Amarcord delle ottiche passate sulle mie fotocamere Nikon
  2. Lavorando sempre ad ISO superiori a 1600 meglio orientarsi su D5/500, oppure D850 appena ne sapremo di piu' al riguardo. La D810 da' il meglio di se alle piu' basse sensibilita' (64-640) dove e' inarrivabile dalle altre Nikon (IMHO) I suoi obiettivi sono adeguati alla precedente generazione di macchine, appunto D3/700: sono inadeguate per velocita' operativa e risoluzione ai sensori attuali. I nostri riferimenti no compromise sono espressi in questa guida che, presumo, verra' aggiornata nelle prossime settimane. Avra' gia' letto l'articolo guida su questo sito, appena edito. Accettando crescenti compromessi ...si puo' ovviamente utilizzare tutto (quasi), su qualsiasi reflex
  3. La mia passione per Nikon non ha data: ma la mia prima Nikon si... e cioe' il 17 Novembre 1987, quasi trenta anni fa. Il Centenario che Nikon celebra quest'anno non si ricollega in effetti alla produzione ottica per fotografia che noi tutti conosciamo ed apprezziamo, (anche per il fatto di essere qui presenti su Nikonland, il sito relativo a tutto ciò che ruota intorno a Nikon.) La data di Nikon nostra, quella che nel nome e col marchio cerca timidamente di ispirarsi a Zeiss Ikon, e' piu' recente, ed e' relativa ad un periodo storico che i giapponesi tendono a non voler rammentare, ma e' il momento nel quale Nikon diventa azienda civile, non solo nella denominazione, ma sopratutto nelle modalita' di progettazione e realizzazione. Ne ho scritto undici anni fa in questo articolo del quale resto ancor oggi orgoglioso che ci riporta al 1946 per le RangeFinder, le macchine a telemetro che 13 anni dopo, nel 1959 furono soppiantate dalla Nikon F, la prima delle reflex che utilizzava una baionetta, identica (con le opportune modificazioni) a quelle dell'ultima: la Nikon D850, appena presentata al mondo. Quindi per noi fotografi ....Nikon oggi compie solo 71 anni, e' anziana ma sempre valida nelle sue proposte, ammodernata nelle proposte e nei materiali. Non tutti sono contenti dell'impoverimento, proprio dei materiali, delle recenti realizzazioni ottiche Nikon. In questo mio blog voglio utilizzare le foto degli obiettivi dal 1946 in poi che in questi miei 30anni di Nikon, ho tenuto tra le mie mani e hanno partecipato alla mia vita fotografica, professionale ed amatoriale, emozionandomi: motivo per cui la maggior parte di essi saranno appartenenti alle prime generazioni, prima della fase autofocus. Sono oggetti costruiti con il crisma della durevolezza e della piacevolezza estetica e tattile. Molti degli obiettivi ritratti sono stati anche oggetto di articoli che man mano linkero' alle foto: non si tratta di un vezzo, ma semplicemente di un mezzo per aiutarmi a ricordare quanto in questi 30 anni io sia stato per Nikon, tanto quanto Nikon sia stata per me. E che il mio nickname, che utilizzo da 15 anni sul web, sia la cifra di quanto anche le macchine Nikon che non sono riuscito a possedere, siano state importanti per me, Max Aquila RFSP photo (C) per Nikonland 2017 Nikon RangeFinder SP
  4. Salve, ho usato a lungo le D3/700 e posseggo la 810: la differenza sostanziale tra i due gruppi di fotocamere si chiama risoluzione: pertanto se anche la resa tra 1600-6400 ISO sia assolutamente alla portata di una D810 si ricordi che la maggiore risoluzione evidenziera' ogni difetto che D3/700 non erano in grado neppure di valorizzare. Non a caso parlo di questo range di sensibilita', perche' io con la D810 mi fermo a 1600 ISO. Per le sensibilita' maggiori mi affido alla D500 e chi voglia una FX , consiglierei una D5 (che non ho ancora, purtroppo...) Ma adesso arriva la D850: stia sintonizzato sulle relative discussioni...
  5. Amarcord delle ottiche passate sulle mie fotocamere Nikon
  6. nel produrre le immagini per il test a confronto tra i tre 20mm per Nikon prendeva forma la necessita' di parlare di questo aspetto peculiare per gli obiettivi di grande apertura: la cui capacita' luminosa viene spesso confusa con l'esigenza di luminosita'. Non e' questo il giusto approccio all'utilizzo di un obiettivo tanto selettivo quanto grandangolare come questo Sigma Art. Mi piacerebbe conoscere il vostro parere al riguardo.
  7. Valerio, non mi spiego. Cosi' come hai comprato la tua Panda della serie che hai, lo hai fatto accettando dei compromessi, se no sarebbe stato un mezzo inadatto allo scopo in partenza: quello che ti aspetti dalla tua macchina (i 200K km) da' la misura delle tue aspettative errate: non e' stata costruita per quello e sei tu che la stai portando tanto in lungo. Allo stesso modo, questo 10-20 l'ho preso nonostante sapessi che aveva la baionetta in plastica, ma purtroppo non immaginavo in che plastica! Lo avessi capito prima, non lo avrei comprato. Non contesto il prezzo pagato che, per le prestazioni ottiche e' assolutamente ben speso : tu questo non puoi saperlo e stai scrivendo al buio. Il suo diretto concorrente in casa, il Nikon AF-S DX 10-24mm f/3,5-4,5 Forn.Conti lo mette a 855 euro (Fotocolombo 929) e sono pronto a scommettere che non sia migliore otticamente del mio, pur sicuramente se meglio costruito... Mi lamento e a ragion veduta (avendo speso io il mio denaro) del fatto che se pur di plastica sarebbe potuta essere una plastica meglio polimerizzata, piu' resistente, meno vergognosa di questa: oppure potevano sbatterci su la stessa baionetta in metallo del 50/1,8 che costa la meta' di questo zoom con l'aggravio di prezzo (20/30/50 €?...) che sarei stato lieto di pagare. Per tutto il resto che dici stai attento: la Nikon di cui parli tu non esiste gia' piu' da tempo: adesso le reflex da 3000 euro rischiano di collassare il mirabox se ci metti su un 300mm... indicativo e certamente piu' scandaloso di questa schifezza di baionetta. E gli obiettivi Serie E (che posseggo ancora) sono osceni e costosi rispetto i capolavori che affiancavano alla fine degli anni '70. Datti pace, (anche alla Panda)
  8. insomma...non ho comprato solo la plastica... Tu avevi una Panda e l'hai tenuta per tanto tempo: immagino che anche in quel caso ogni tanto parlassi mentalmente con Agnelli...
  9. Valerio, non scherziamo: 300 euro o poco piu' per un 10-20 di buona qualita' e' comunque un prezzaccio per un marchio come Nikon. Cio' che contesto e' la scelta del policarbonato o della ricotta utilizzate: ritengo esistano materiali sintetici in grado di assolvere meglio a questo compito. Non sono un tecnico, ma un osservatore: e comunque sia mi chiedo che differenza pensino possa esserci tra un 50/1,8 AFS venduto a 150 euro o poco piu' con baionetta in metallo e questo zoom, ben piu' particolare per range di focali che qualche testa d'uovo ha stabilito dovesse essere trattato cosi'. Questa economia di esercizio ce la riparmiavamo con un prezzo di acquisto maggiore di qualche decina di euro: avremmo comprato lo stesso.
  10. Ribadisco il concetto: Gran fortuna quelli della Nital di avere Nikonland a disposizione gratuitamente per mettere online foto che non troverete neppure sulla brochure patinata di Nikon ! Vorrei appaia chiaramente che questo avviene per gli 11 anni nei quali abbiamo operato nello stesso modo in maniera del tutto autonoma ed autofinanziata. Proprio come continueremo a fare anche in assenza di richieste di contribuzione esterna. Che certamente ci onorano anche...
  11. e mica siamo lontani: l'ho preso a poco piu' di 300 euro spedizione inclusa: ma tra un anno penso che 50 euro in meno li costera'. Mettilo su una d 3xxx ed oscurera' tutti i 18-55/105/140 e cagate simili con cui le vendono da anni. Solo che un 15-30 eq non si puo' tenere come obiettivo esclusivo...prima o poi anche il newbie sentira' il bisogno di un 70-300 Ribadisco il concetto: appena ci riesco mi faccio prendere un 28-80 Nikon di vent'anni fa, con baionetta in plastica: ma si tratta di altro genere di plastica: questa e' proprio misera e me ne sono accorto immediatamente. Non mi lamento tanto facilmente e dovreste saperlo...
  12. Il piu' venduto di sempre, credo, tra gli obiettivi Sigma Art esiste ovviamente anche in baionetta proprietaria e Vuole, Deve essere montato sul Foveon della Sigma sd Quattro H che ci ha prestato insieme agli altri due Art dei quali ho appena scritto: Sigma 14mm f/1,8 Art DG: luce per tutti, dappertutto Sigma 135mm f/1,8 Art: il Teatro della Vita L'ho utilizzato insieme agli altri due e negli stessi contesti all'interno dei quali sono scaturiti gli altri due articoli, quindi questo mio terzo costituira' una sintesi fotografica di concetti gia' espressi e non a caso con questo obiettivo da 35mm su formato pieno che, sulla Sigma sd Quattro H, copre un angolo di campo 1,2 volte piu' ristretto, equivalente ad un 42mm su formato pieno. Quindi quanto di piu' vicino ad una focale standard equivalente per questa particolare e stupefacente mirrorless dotata di sensore Foveon. Del Sigma 35/1,4 Art ha gia' scritto nel 2014 Mauro Maratta qui. Si tratta di un obiettivo da 13 lenti in 11 gruppi lungo 9,4 cm per 7,7 di diametro (filettatura filtro da 67mm), pesa 665 grammi e con diaframma a 9 lamelle che chiude fino ad f/16. Vanta distorsione pressocche' nulla ed un MTF di nitidezza particolarmente buono al centro immagine, meno ai bordi Paraluce a petalo (non capisco il perche' su questa focale) 30cm la minima distanza di messa a fuoco, con un rapporto di ingrandimento da 1:5,2 Motore HSM silenziosissimo, nessuna stabilizzazione (con quella luminosità...) antiriflesso Sigma multistrato, per minimizzare flare e ghost, compatibilità, come per tutti gli Art, al dock USB ed al programma gratuito Sigma per la minimizzazione di ogni front o rear focusing, oltre che per gli aggiornamenti fw eventuali. sistema di messa a fuoco flottante, utile per diminuire l'escursione del barilotto cosa molto frequente oltre che negli zoom anche nelle ottiche macro. La qual cosa, incuriosendomi mi ha portato a compiere alcune prove di ripresa close up, con una lente addizionale Marumi HMC anteposta alla lente ottenendo subito un vantaggio nella minima maf questa la minima maf normale da 30cm dal piano focale questa con la Marumi... @ f/16 con lente senza lente @ f/4 con... senza... @ f/1,4 con... senza... In entrambi i casi un obiettivo che si avvicina parecchio al soggetto e che anche alla massima apertura, lo caratterizza, in funzione del bellissimo effetto dello sfocato che gli appartiene. Ancora (con un soggetto cromaticamente piu' complesso)... minima maf @ f/1,6 senza lente addizionale crop 200% Esterni, luce naturale... Torniamo a Bagheria, dentro quella Villa Palagonia della quale ho mostrato le foto realizzate col 14/1,8 Il Sigma 35/1,4 Art adesso ci serve (come ogni focale standard consentirebbe) per realizzare scorci e particolari degli "insiemi" ottenuti col superwide citato. In simili condizioni (incluso gli EV di gamma alta) ci basterebbe un diaframma medio per definire e delineare i dettagli ripresi, ma con questo superluminoso obiettivo la mano cade sempre sui diaframmi piu' aperti, cosi' come in questo semicontroluce di un totale e del suo dettaglio superiore dx, scattati ad un f/2 che non consentirebbe in realta' la definizione che vedete ai bordi, se non per il fatto di lavorare su sensore 1,2x e quindi con la parte meno compromessa del bordo. Nelle soggettive ambientate poi, basta una differenza di un paio di stop come nelle seguenti due immagini, scattate a f/1,8 oppure a f/4 per determinare gia' una decisa differenza sullo sfondo e lo sfuocato. Villa Palagonia e' altrimenti conosciuta come "la Villa dei Mostri" per la presenza di innumerevoli statue raffiguranti caricature di personaggi e divinità di pura fantasia realizzate da uno dei suoi proprietari lungo i muri di cinta ed all'interno del giardino, figure spesso deformi e ridicole, specchio della personalita' invero curiosa del principe di Palagonia che la fece edificare. difficili da isolare dal contesto urbano circostante tanto quanto indimenticabili per i contrasti, non solo artistici, che rappresentano f/1,8 f/1,8 con le quali mi diverto a tentare (con tutta la difficolta' che un 35mm consente) di isolarle dagli sfondi, aprendo al massimo delle possibilita' che i minimi ISO della macchina, abbinati agli EV di un mezzogiorno di agosto siciliano possono concedere. La vignettatura si vede, e' presente, ma non disturba eccessivamente... f/8 Fino a quando non getto la spugna e comincio a dedicarmi a diaframmi piu' chiusi f/8 f/13 La Sigma sd Quattro H che sto utilizzando, aiuta in queste riprese consentendomi cambi di formato on-camera che reputo sempre molto utili, specie quando gli obiettivi si prestino, come nel caso di inquadrature in proporzione quadrata (1:1 ) oppure questa in 21:9 formato curioso ma divertente, del quale questo crop all'estrema sx, dimostra ancora le qualita' lineari di questo 35/1,4 Art gia' a f/2 Ancora bizzarre forme e figure, in luce ed in controluce, ghosts, flares ed ogni altro disturbo, virtualmente assenti dalla lente frontale di questo ottimo obiettivo che quando poi lavori in luce, ripaga cromaticamente anche nelle riprese meno ortodosse del fotografo, rispetto la direzione della luce. Interni, available light... Sfrutto, per questa tipologia, l'opportunita' degli interni della cattedrale ortodossa di Palermo, quella Santa Maria dell'Ammiraglio (Antiocheno) detta anche " Chiesa della Martorana" per la vicinanza al convento omonimo, ove le suore di clausura realizzavano fino alla mia infanzia, i dolci di pasta reale (al Nord direste marzapane) a base di mandorle siciliane, coloratissimi e a forma di frutta (foto dell'anno scorso con il 50/1,4 Art) la bonta' e fama dei quali diede nome alla ben piu' importante chiesa ortodossa che avrete gia' vista fotografata in altri miei articoli Ovviamente la totalita' delle immagini a massima apertura, giusta la condizione dell'illuminazione, esclusivamente proveniente dalle finestre poste in alto, terreno ideale anche se ai fatidici 100 ISO ai quali le cromie del Foveon manifestano il meglio delle sue potenzialità. Altare principale volta centrale in entrambi i sensi... volta di destra controvolta di dx e dettaglio (crop al centro del 200%) stucchi su altare laterale crop centrale sul bokeh a f/1,4 Un caleidoscopio di forme e colori resi sempre in maniera equilibrata e lineare dal nitido e contrastato Sigma Art 35/1,4 pur in condizioni limite di illuminazione e grazie alla collaborazione della mirrorless sd Quattro H che non soffre i tempi lunghi a mano libera (tutti gli scatti tra 1/20" ed 1/50"), neppure in assenza di stabilizzazione ottica. Esterni in luce mista ed artificiale... Le stesse Nuvole di Aristofane, utilizzate per descrivere il 135/1,8 Art mi sono servite per allargare il campo e dare preminenza alla scena, rispetto ai singoli soggetti (il che e' poi la differenza di linguaggio fotografico tra uno standard ed un mediotele come un 135mm) Si inizia al crepuscolo, ma con una luce naturale ancora protagonista rispetto alle luci di scena diaframmi aperti a f/2, ma che consentono i 100 ISO e tempi abbastanza sicuri da 1/250" - 1/200" purche' con monopiede Socrate e le Nuvole sono impegnati a mostrare al Mondo la propria saggezza e cultura, utilizzando tablet, smartphone e... il cloud (of course) ! attrezzi ...di scart, piu' che ...smart ma tutto fa gioco per attirare i gonzi, come lo stolto contadino che vorrebbe istruirsi per poter gestire il figlio irrequieto e spendaccione poi la luce cala di parecchio rispetto all'ora blu fotografata col 135 (che ho utilizzato prioritariamente) e scemiamo anche di tempi, scattando a 1/50" - 1/60" ma Nuvolette e sfondo sono ancora ben mescolati, colori attendibili (prevale ormai quella dei riflettori, artificiale) e l'insieme di 35 Art e Foveon va ancora piu' che bene. Quando finisce ogni sprazzo di luce naturale, tutto dipende da qualita' del bilanciamento del bianco e tenuta cromatica del sensore: l'obiettivo puo' continuare a fare il suo degno lavoro, ma si deve stabilire un compromesso tra documentazione e qualita' finale delle immagini. I diaframmi sono la massima apertura o uno o due terzi di stop di chiusura, ma grazie alla mancanza di necessita' di bilanciare la luce mista delle situazioni precedenti, ci si puo' addirittura permettere di tornare a tempi di sicurezza di 1/100" - 1/200" esponendo spot sui volti degli attori e sobbarcandosi l'onere di postprodurre gli eccessi di saturazione delle luci di scena su abiti e pelle degli attori nelle situazioni di emergenza, magari shiftando verso il B/N sempre che i soggetti e il contrasto di illuminazione si prestino oppure anche no... Qua Strepsiade finalmente manda a quel Paese le Nuvole, ed anche... Socrate, prima di dargli fuoco Segue la commemorazione dei simboli della "smart philosophy" (il calzino bianco bucato di Socrate, usato nel pensatoio) finale in allegria... e processione funebre Noi che siamo sopravvissuti, riconosciamo nel Sigma 35mm f/1,4 Art, a distanza di ben cinque anni dalla sua presentazione, ancora intatto il crisma che ne ha fatto il bestbuy della serie Art. I pregi e la maneggevolezza superano i pochi difetti, quali la lieve disomogeneita' (in FF, non qui...) tra centro e bordi, ma apprezziamo le doti di contrasto al centro e di neutralità cromatica pur nelle peggiori condizioni nelle quali abbiamo costretto a lavorare il Foveon della sd Quattro H con la quale lo abbiamo testato, la velocita' e precisione del motore HSS, nonche' dello strato antiriflesso a prova di flares. Ancora un grazie a per l'estrema cortesia e disponibilità manifestateci... e se la domanda vi premesse davvero, vi rispondo subito: si... mentre scrivevo questo articolo contemporaneamente ho contrattato l'acquisto di un 35/1,4 per le mie Nikon. Quale miglior garanzia? Max Aquila photo (C) per Nikonland 2017
  13. Aspetta le foto di domenica e poi estenderai l'ambito territoriale...
  14. Bellissima, una linea del tutto inconsueta con il multitasto di sx inclinato in quel modo. Peccato per i NEF ancora "illeggibili": mi aspetto il resoconto del we sportivo... Che fortuna quelli di Nital a disporre di tester e sito cosi' bravi e belli. Glielo hai detto che sono molto fortunati ???
  15. Non credo sia qualcosa di prossimo: per prima cosa avevano realizzato tre ottiche come dici tu, 19, 30 e 60 ma non paragonabili alle corrispondenti per reflex. Devi comunque aver cambiato idea da poco: mi pare stessi ordinando il 24-35 Art perche' ti era piaciuto nonostante la necessita' del converter. L'assenza di ottiche native del livello dei fissi Art su Sony e' stato forse il principale motivo del mio allontanamento da quelle mirrorless dopo averne provate diverse, come sai. In quanto a Samyang tu parli di aberrazioni ed io di distorsione ottica: peccato per la risoluzione ai bordi, ma a me interessa principalmente quella al centro
  16. Giusto per non parlare a vanvera... levo lo zoom dalla macchina e la baionetta in plastica mi appare così: passo il dito sullo "sporco" a nettare eventuale residuo ed ecco come resta: Ad oggi avro' staccato e riattaccato alla macchina l'obiettivo meno di una dozzina di volte... Piu' che policarbonato direi ...ricotta !
  17. è il nuovo corso: roba normale per uso normale, economica per budget bassi, quella che ci aspettiamo solo se decidiamo di spendere...
  18. io temo di si: avendolo comprato ne scrivero' quanto prima. Ma la plastica di cui e' costituita la baionetta mi induce a pensare che un attrito su baionette in metallo (per fortuna) dei corpi macchina che posseggo alla lunga portera' logorio. E non parlo di dieci anni...
  19. con Samyang sara' una bella lotta raggiungere i livelli degli Art Il vantaggio con questa marca sta nel fatto che ci disinteressa di bokeh: l'attenzione si concentra tutta su distorsione e (mancanza di) nitidezza Se aspetti che Sigma produca con baionetta Sony ti dovresti chiedere perche' nel frattempo sia uscita con quell'oggetto perfetto che e' il converter MC-11 Mi sa che abbiano un orizzonte temporale lunghetto per i tuoi interessi
  20. Ma davvero? Io auspicherei levassero 100 euro (tanto questo sara' il ricarico per il regalino) e mi diano la macchina senza gadget che poi la scheda (sempre sotto dimensionata quella in bundle) me la procuro io. A meno che con Lexar in chiusura non facciano i saldi...! Anche quando compro una automobile nuova devo correre dal benzinaio prima di restare per strada: chissa' se quando ci saranno solo auto elettriche in commercio ce la daranno carica o ci dovremo portare il powerbank !
  21. Diciamo che il tt350 è strutturato per essere uno slave più che un master. Ma rispetto le alternative meike, Metz, Nikon e la moltitudine degli altri micro ha questa marcia in più della trasmissione radio che gli altri sognano. Attento che l sb300 Nikon nemmeno funziona nel CLS quindi non può neppure pilotare in infrarosso in ittl il tuo sb800 Nikon è assurda: ha tirato fuori l'sb5000 e lo ha lasciato solo al mondo
  22. non so quanto interessanti possano essere, ma la D810 per aver eliminato tutte le incertezze dei modelli 800 precedenti, mi pare essere la fotocamera piu' adatta per i tuoi utilizzi.
  23. V_20170830_082709.mp4 si, e' proprio quello, che fa da riferimento rispetto il trigger X1T-N (x Nikon) di cui abbiamo spesso parlato. Ma il problema del TT350 in posizione Master e' che si limita a comandare lo scatto dei flash slave, senza poterli gestire nelle funzioni di Modo e di regolazione della potenza, come invece farebbero i piu' ingombranti (e meglio dotati) TT685 / V860 etc. Mentre da Slave rispetto un trigger su fotocamera X1-T risponderebbe a tutte le regolazioni in wireless radio. Alternativa senza comprare il receiver Godox? V_20170830_082904.mp4 Godox TT350 su fotocamera in funzionamento normale (non radio) e SB800 in modo SU-4 (cellula servoflash incorporata) che farebbe funzionare il Nikon sb800 sia in A (con la sua cellula thyristore precisissima) oppure in M con il difetto di doverne regolare la potenza a mano dai pulsanti del flash. Cosa facile se vicino alla fotocamera...
  24. eppure...dopo acquistato l' mc-11...il 135 diventa anche per sony 2 Sigmoni con una fava
  25. E non si è nemmeno per un attimo parlato di prezzo. In puro Nikonland style 😇
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