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Max Aquila

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  1. A margine dell'intervento di Valerio mi permetto di aggiungere che ciò che cambia nelle vostre differenti concezioni e solo il rapporto da mezzo a fine del fotografare... Se la fotografia è il fine allora ciò che necessita è IL soggetto.. già da prima di impugnare una fotocamera. Se fotografare sia invece un mezzo (per un percorso, esplorazione, introspezione, scoperta) allora.... le danze sono aperte, i fuochi accesi, honi soit qui mal y pense ...e chest'é !
  2. La Nikon D1, prima delle reflex digitali professionali di grande produzione, annunziata al CeBit di Hannover nel 1999, venne commercializzata nell'ottobre dello stesso anno. Prima tra le grandi case dell'epoca a collaborare alla realizzazione di prototipi ed ibridi, come i numerosi realizzati insieme a Kodak, come la DCS410 basata su corpo F90, la Nikon D1 ricalca, nelle dimensioni di una F5 e nelle fattezze di una F100, l'affermarsi del concetto di reflex professionale a corpo integrato, che ha poi caratterizzato anche negli anni successivi lo spartiacque tra corpi Pro e prosumer in casa Nikon. Dotata di sensore CCD APS-C ossia dalle dimensioni 23,7x15,6mm (1,5x rispetto il film 24x36) che da allora diventa per Nikon il formato DX, forte di 2,7 milioni di pixel (2.000x1.312 pixel), accoppiati in maniera rivoluzionaria con un binning 2x2 che di fatto ne riduce ad un quarto la risoluzione reale (approx. 10,8mpx) in funzione di ottenere un rapporto S/N soddisfacente. Pesa 1150 grammi, ISO da 200 a 1600 a step di 1EV, formati file: NEF (raw a 12 bit), TIFF a 8bit, oppure jpg compressi a 1/4, 1/8, 1/16. Incorpora anche un modo a scala di grigi. 5 aree di messa a fuoco automatica (sensore Multi-CAm 1300), esposimetro Matrix 3D, media compensata (75% su cerchio da 8mm) e spot (cerchietto da 2mm), con selettore sulla calotta del pentaprisma che consente una visione del 96% dello spazio inquadrato. Otturatore da 30s a 1/16.000s e sincro flash ad 1/500s. Raffica massima di 4,5 ftg/s per una sequenza fino a 21 scatti. Batteria (vero punto debole) EN-EL4 al Ni-MH da 7,2V Anche lo spazio colore in uso è, al posto di sRGB e AdobeRGB, l'anticonvenzionale NTSC, che determina un approccio alla postproduzione un pò differente per i fortunati possessori di queste DSLR, presentate in Italia nell'autunno di fine secolo alla somma, inusuale per una reflex, di 10 milioni di lire... nuovi standard per la disposizione dei comandi principali con i tasti intorno al monitor LCD da due pollici (120.000Dot TFT), fornita di sportellino per i comandi del display supplementare e della scheda di memoria, nel vano che accoglia sia schede Cf, sia i fragilissimi ma capaci MicroDrive da 1Gb. Ponte superiore dei comandi ancora primitivo, con la rotella di sinistra coassiale ai pulsanti superiori (delegati ad area AF, flash e bracketing), che fa scegliere tra scatto singolo, in sequenza ed autoscatto, ma anche... tra il replay delle immagini e la connessione via cavo al pc. A destra, dietro al pulsante di scatto/interruttore, i pulsanti di modo e di correzione esposimetro. La Nikon D1 è restata in produzione fino al 2001, anno dell'avvento della coppia di figlie, con le quali Nikon inizia il dualismo commerciale tra DSLR Pro orientate alla qualità (D1X), oppure alla velocità di azione (D1H). Nonostante il breve lasso di tempo della sua auge, resta una pietra miliare con la quale tutte le concorrenti (anche in famiglia) si sono dovute confrontare negli anni a seguire: e la Redazione di Nikonland la celebra a 19 anni dalla sua presentazione... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2018
  3.  ...mm003-81 li è'c ,irtla ilg ittut reP .asac id ericsu id amirp arocna aremacotof allus atatnom àras is ehc elacof alleuq aznereferp id àresu is ,erafargotof ad otteggos li ais elauq oraihc neb ah is es E .erafargotof elouv is ehc otteggos id opit led ailgif eresse ebbervod elacof aL
  4. Affermo che vedo in giro persone sempre intente a zoomare. Indecise... E non è il mio caso: anche nelle foto con un 10mm
  5. Un teleobiettivo vuole un soggetto Uno zoom consente di giocare a far finta di averlo. Anche un telezoom spesso
  6. Molto bene. E forse prima di indire sondaggio andava spiegato tutto ciò ...
  7. niente lancia Roby: io lo compro... Ma ovviamente non è un obbligo neppure per chi vi abbia partecipato. La statistica degli acquisti dei libri di Nikonland parla chiaro: pochissimi gli acquirenti anche dei formati minori, sicuramente al di sotto del numero dei contributori ad ogni libro... Quindi voti solo chi ne ha intenzione, diversamente il voto che esprime potrebbe comportare una differente fotocomposizione che si ripercuoterà sul risultato finale. Mi pare corretto nei confronti di chi si esponga all'acquisto.
  8. bene: allora chi non abbia intenzione di acquistare neppure il formato inferiore sarebbe bene che non votasse... A cosa serve il suo voto?
  9. Eh caro Fab: con un titolo come quello di questo sondaggio, abbiamo poco da sperare... Piuttosto mi amareggerei non appena vedessi difformità tra il numero dei votanti per il formato più economico e quello dei libri poi effettivamente acquistati...
  10. Pesa...ma fino a quando non ne viene fuori uno Nikon S ...avendo perso le speranze in campo reflex...
  11. inoltre ottiche come quel 50/1,2 o il megagalattico Nikon S f/0,95 non sono altro che degli outsider: roba che compreranno solo i seri utilizzatori o i soliti collezionisti. Sono il traino verso un marchio che vuol far vedere di cosa sia capace: come già scritto in questi giorni, Nikon nel 1959, alla presentazione della macchina che ne avrebbe cambiato le sorti commerciali, la Nikon F, si presentò con un corpo macchina che rispetto alle precedenti telemetro, cambiava radicalmente solo due aspetti: il sistema di messa a fuoco e quello di mira ma accompagnò queste innovazioni (che per quell'epoca erano piuttosto innovative, se si tralasci il sistema Exakta già in essere) con una batteria di novità altisonanti, alcune delle quali (cata 1000/6,3 zoom 85-250, wide 21/4 fisheye 8/8) decisamente innovative e in certi casi non alla portata di tutti.
  12. se mi chiedi di: io purtroppo sono overtherule il mio primo obiettivo Nikon fu un 35-70 in bundle alla fotocamera: il secondo (tre mesi dopo) un 400mm ed il terzo, a breve distanza, un 24mm...
  13. la diversa dimensione potrà giusto afferire alla diversa sensibilità in termini di aggancio di particolari del soggetto più o meno fini. Stesse differenze di resa incontrate su altre piattaforme e tra sensori FF piuttosto che APS-C
  14. Mi esprimo al meglio con focali estreme, dai superwide ai supertele, di norma prime. Mi trovo molto a mio agio con ogni tipo di zoom, quando mi faccio bastare un utile compromesso. In sostanza, eliminando come richiesto i generi specifici (sport, macro, still life, reportage) dove sono richiesti obiettivi specifici, se guardo le statistiche su Lightroom è un bel pari e patta tra wide e superwide, fissi e zoom, tele e normali. Sostanzialmente, quello che conta per me è fotografare: nonostante tutto.
  15. esattamente ciò che abbiamo chiesto dopo aver visto la roba degli altri, commettendo peccato mortale (10. Comandamento)
  16. Il mio primo articolo nella sezione dedicata ai progetti ottici Nippon Kogaku / Nikkor, l'ho meditato parecchio e poi ho scelto questo obiettivo, per i seguenti motivi è un obiettivo di quelli che hanno conferito il primato che vanta Nikon è uscito praticamente in contemporanea per rangefinder e reflex nel 1959, l'anno della transizione da un sistema ad un altro: indice del fatto che Nikon non nega mai eccellenza a nessuno dei suoi clienti, anche quando sa di compiere passi epocali è un superwide e per giunta del mio angolo di campo preferito rappresenta la voglia di stupire gli astanti: qualunque fosse allora il corredo che utilizzassero. Il prezzo di presentazione poi, era davvero inarrivabile per alcun tedesco dell'epoca, gli unici che potessero pensare di eguagliarlo. somiglia per molte di queste cose ed altre ancora alla situazione attuale di transizione da reflex a mirrorless. 92° di angolo di campo per il primatista dei Nikkor wide che vi presento nel mio primo articolo su questo Club: il Nippon Kogaku Nikkor-O 2,1cm f/4 8 lenti in 6 gruppi con schema fortemente simmetrico, 210 grammi e fuoco minimo a 90cm ossia 3 piedi, come indicato sulla scala delle distanze. Seriali a partire dal #220111, presentato nel giugno 1959 sulle Nikon a telemetro dell'ultima generazione, le S3 e S4 prima di essere immediatamente trasferito anche sulle neonate reflex Nikon F nell'ottobre dello stesso anno dotato di mirino e paraluce dedicato... ed il mirino aggiuntivo ... perchè si trattava del primo ultrawide Nikkor, dotato di schema tradizionale, non ancora retrofocus, per cui necessariamente distanziato per offrire piena copertura al formato 24x36 attraverso un tubo di prolunga che necessitava pertanto il mantenimento dello specchio sollevato, attraverso l'apposito comando sulla Nikon F rendendo pertanto necessario il mirino separato, da collocare sulla rotella di riavvolgimento film e trasformando nuovamente in mirrorless la prima reflex Nikon della Storia di questo marchio...😁 Differenze nulle tra la versione RF e quella reflex: cromata la ghiera filtri da 43mm di diametro delle versioni per telemetro e nera quella per reflex da 52mm, inoltre una leggerissima maggiore lunghezza del tubo di prolunga della versione reflex, che portava la lente posteriore quasi a contatto con le tendine dell'otturatore e pertanto anche al piano pellicola (che qui riesco a mostrarvi, grazie alla posa T dell'otturatore, alla quale ho bloccato le tendine della mia più vissuta ed ammaccata Nikon F delle due che posseggo) Insomma...non vi ricorda la vicinanza della lente posteriore dei nuovissimi Nikon S per le appena presentate mirrorless Nikon Z ? 💡 Compattissimo, molto più che superslim, un primato anche questo, tanto quanto difficilissimo da montare sulla baionetta F, per l'esigenza di far collimare la sottilissima ghiera delle distanze con l'indice di riferimento, ruotato di 60° in senso orario, (rispetto la posizione centrale degli altri obiettivi Nikkor) Solo la ghiera dei diaframmi è facile da maneggiare a patto di non indossare guanti o di...non avere mani da carpentiere, ma stupisce il progetto di ingombro minimo per un obiettivo così sofisticato per il periodo, durante il quale fu realizzata anche una terza versione (contando per prima quella RF) del 1965 con SN da #225001 lievemente modificata sulla parte posteriore del tubo per potersi agevolmente adattare anche alle sopraggiunte Nikkormat. Il mio 2,1/4 appartiene alla prima serie per reflex, mentre il mirino è della terza serie, caratterizzato dalla staffa di ancoraggio in metallo cromato invece che in plastica nera, come nelle prime versioni porta la focale in cm dell'obiettivo incisa sul tetto e copre agevolmente i 92° del suo angolo di campo, costringendo ovviamente ad una stima della distanza di ripresa ben compensata dall'elevatissima profondità di campo anche a tutta apertura di questo prodigio Nikkor, il cui prezzo di commercializzazione non fu neanche troppo alto: 200 US $ rispetto i 170 US$di un 5,0/1,4 o i 125US$ di uno standard 5,0cm f/2 Non me ne separerò mai ! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2018
  17. Il 50/1.2 pesa un chilo. Non vedo il senso di associarlo ad una cosa da 660 grammi. Allora siamo messi bene: non compro Canon. Ma non tengo prosciutto.
  18. Ca-nondimeno mi faccia antipatia, si presenta contestualmente con macchine ed obiettivi. Una lista di obiettivi logica utile desiderabile e, probabilmente, anche raggiungibile. Tanto di cappello. Niente roba per incompetenti stile 18-105, 18-135, 16-80, 24-240 con luminosità f/6,3 o giù di lì. Ci aspettiamo Nikon S tanto buoni quanto razionali. Competere diventa bello quando si riconosce un degno avversario
  19. ma davvero continuate a utilizzare il ribaltamento del monitor solo per i selfie? Il telefonino non basta? A me un monitor ribaltabile serve per fare riprese da angolazioni altrimenti non raggiungibili, per esempio in macrofotografia itinerante da campo. O attraverso ostacoli naturali o artificiali diversamente non sormontabili. Per questo non concepisco monitor intelaiati a due perni, come quelli delle Nikon 850 e 500, che consentono al massimo inquadrature col monitor a 90° per fotografare con la macchina ad altezza pancia. Mentre ritengo utilissimi, specie in macchine di media caratura quelli delle D5xxx e ora anche di Canon ML Oppure monitor fissi, a scanso di ogni pericolo e fragilità.
  20. questo libro sarà cosa ben differente dagli altri fin qui pubblicati: vi si leggeranno le storie fotografiche personali dei protagonisti che non sono stati scelti a caso a rappresentare questo sito. Per questo motivo ragionando, in maniera diametralmente opposta a Roby e Pedrito, io sceglierei un formato nuovo, quello più grande, malgrado possa costare qualche decina di euro in più. Ma alcune delle foto che vi saranno pubblicate respireranno quanto meritano...
  21. Io invece penso che saranno le nuove ottiche a far pendere il piatto della bilancia verso le mirrorless Z. Le nuove ottiche Nikon S. Che chiedevamo da anni a gran voce
  22. Basta guardare la distanza del sensore dall'ultimo gruppo degli schemi Nikon S per comprendere che ...non aspettassero altro ! E i diagrammi MTF appena pubblicati da Mauro parlano chiaro
  23. Passione per il fotografare e la fotografia. Le attrezzature sono solo un mezzo. Nikonland non tollerera' più chi venga ad utilizzare il nostro spazio per denigrare senza apporto costruttivo, per il puro gusto di ritenere di aver fatto la scelta migliore...di acquisto Mentre continuerà ad accogliere ogni contributo fotografico o didattico, fattivo. Indipendentemente dai mezzi impiegati.
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