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Max Aquila

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  1. In questa sezione gli altri articoli sui Megadap compreso l'articolo esplicativo sugli adattatori per Nikon Z
  2. eh no: guarda che il x (fattore moltiplicativo) si riferisce alla prima delle due cifre (7x 8x 10x 12x 20x 30x) La seconda cifra è invece il diametro della lente frontale. La pupilla si ottiene dividendo il diametro per il fattore di ingrandimento (8x 40 = 40/8= 5) Mi sa che devi rivedere quanto fin qui suggerito...
  3. Non ci manca proprio nulla e nulla ci facciamo mancare: viviamo in un'epoca nella quale in ambito foto nulla è precluso, neppure l'accostamento tra nomi così distanti come Leitz e Nikon Z, eppure così vicini, grazie all'aiuto del nostro adattatore AF preferito, il Megadap MTZ-11, che tutto unisce e consente. Ecco allora che in questo weekend ho serenamente rinunciato ai miei tanti obiettivi Z Nikkor, per mettere in borsa (anzi borsetta, date le dimensioni contenute) un set di tre obiettivi che hanno il fascino del nome che portano orgogliosamente fin dai tempi delle fotocamere a telemetro, insieme alla mia mirrorless più eclettica, la Nikon Z50: Leitz Summicron R 50/2 Leitz Elmar R 180/4 Minolta M-Rokkor 90/4 Un trio di lenti accomunate dall'adattatore R-M per i due Leitz e dalla baionetta M per il Minolta, nato per le telemetro CL e CLE, da montare sul MTZ-11 che come abbiamo tante volte ricordato, consente oltre alla possibilità di montare su Nikon Z praticamente qualsiasi obiettivo dell'orbe terracqueo, (grazie all'ampio tiraggio Zmount), anche quella di trasformare in AF obiettivi MF oppure di AF incompatibile con quello moderno delle Nikon Z. Un ottimo espediente, per far diventare un giuoco il poter riesumare progetti ottici di eccellenza, o semplicemente di affezione pèersonale, per essere stati usati da noi o dai nostri cari nell'arco delle nostre esperienze fotografiche. Due giornate di sole e luce eccezionale, come spesso in questa stagione, accompagnate da un vento che ha contribuito a portare e spostare le nuvolette che hanno arricchito gli sfondi delle mie foto. Di questo terzetto l'obiettivo che preferisco, fin da quando l'ho avuto in mano, è il Summicron R 50/2, seconda serie del 1973, nato per le Leicaflex, distinto dal modello successivo per una diversa disposizione dei gruppi ottici delle sei lenti di cui è composto e dal diametro filtri e configurazione di paraluce e tappo (la mia fonte sono gli articoli e la competenza di Marco Cavina) Lo preferisco perchè è plastilina nelle mani di ogni fotografo: morbido e pastellato, quando serva, acuto e contrastato non appena lo si imposti per ottenere tale risultato, filtrando on-camera o postproducendo in camera chiara... Non ci credete?.... ecco come si è comportato in questi giorni in esterni: E' chiaro? Da un estremo all'altro della scala di contrasto, ideale nella fotografia di ritratto...infatti: Tutte le immagini scattate a diaframmi f/2 ed f/4 come sono abituato a fare sempre col Megadap, (che non è un adattatore che nasca per i diaframmi chiusi...), sicuramente non quelli caratterizzati dalla maggiore acutezza di questa lente, ma proprio per questo molto plasmabili in ripresa e dopo. L'altro Leitz R utilizzato nel weekend è un teleobiettivo classico per questo schema, l' Elmar 180mm f/4 anni '70: il meno luminoso di un trittico di 180mm che comprendeva i più pregiati f/2,8 ed f/3.4 Apo e proprio per questo, certamente il più comune di casa Leitz, schema caratterizzato (come da fonte Marco Cavina) da 5 lenti in 4 gruppi E' una focale che mi è parecchio congeniale, sia per essere felice possessore di un Nikon AF-D 180/2,8, sia per utilizzare incosciamente questa focale, spesso, quando utilizzo uno zoom 70-200 vicino alla sua massima estensione: è pertanto un obiettivo che mi piace utilizzare a distanze brevi e medie, tra il ritratto e il panorama stretto: come ben vedete, anche questo "economico" Leitz, comunque molto interessante e particolarmente ampio di gradazione cromatica, pur se ben differente dall'aggressività tipica degli antiriflesso moderni delle ottiche di questa focale. Consente di rendere il soggetto con il contrasto che si preferisca, rispettando quando serva i colori tenui. E con il Megadap MTZ-11 capace di un AF affidabile anche con soggetti dalla dinamica...meno prevedibile...: Rilassante, no?.... Il terzo obiettivo portato a spasso in questo weekend è il più semplice ed al tempo stesso, più sorprendente del lotto: non è Leica, ma fu costruito con le specifiche dell' Elmar corrispondente, per funzionare sulle Leica CL e Minolta CL e CLE, compattissime fotocamere a telemetro, nate per mantenere un livello commerciale che potesse far sopravvivere Leica, i cui pezzi pregiati costavano (e continuano a costare) patrimoni, per questo fortemente oggetto di critiche da parte dei puristi della Casa di Wetzlar, ma alla fine della fiera, i sistemi camera più venduti in termini di numero di pezzi...! Ovviamente: e non certo per un discorso solamente economico, perchè questo Minolta M-Rokkor 90mm f/4 mediotele da 4 lenti in 4 gruppi, dal peso di 250grammi e alto solamente 6 cm... anche di questa serie di obiettivi ha ampiamente parlato e descritto Marco Cavina, scrivendone anche su NOC Sensei, dove è una firma fissa, per nostra cultura ! Come parlano le foto del mio M-Rokkor 90/4 adattato con Megadap su Nikon Z50...? giudicate voi: io lo trovo addirittura ...moderno, pur nella semplicità estrema del suo essere... Un bel fine settimana, diventato un test per questo adattatore di Gabale, distribuito da Nital, venduto anche su New Old Camera. Una serie di foto, realizzate prevalentemente a TA con tutti e tre gli obiettivi utilizzati, pur se variati nella loro focale reale dal crop del sensore Dx della Z50, con la quale il 50mm diventa già un mediotele, il 90mm un 135mm-eq ed il 180mm un potente 270mm-eq. E con le prove di messa a fuoco sia in AF-Single, sia in AF-Continuous, sia in AF-Auto a fotogramma intero (per esempio con i gabbiani ed il 180/4) Ma un test che è proseguito in interni, in serata, alla mostra dei modellini in diorama di un mio amico, medico chirurgo, ma con la passione della MotoApe Piaggio, ovvero il tramite tra la capacità di arrangiarsi tutta meridionale degli italiani e la loro ...pulsione commerciale. Ancora viva dalla nostre parti: divertitevi con le foto scattate a luce ambiente e mano libera, in AF, con il Leitz Summicron 50/2, talvolta a distanza ravvicinata, grazie ad un tubo automatico da 11mm anteposto al Megadap, in un ulteriore esercizio di provocazione ad un adattatore che si è dimostrato in tutto quest'anno al di sopra di ogni sospetto ! Una premessa: a Palermo l' APE 50 si chiama 'a Lapa ...anzi , 'u Lapino... e per finire...sempre a tutta apertura del Summicron...: pane e panelle dal panellaro ! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
  4. Si, proprio una ottima analisi. Peraltro dovrebbe essere facile per chi ama talmente gli animali da passare tutto il suo tempo a fotografarli che andrebbero trattati in foto per restituirli per ciò che sono: creature vive....
  5. molti Savoia Marchetti furono costruiti con licenza negli stabilimenti Caproni... C'era l'embargo e in Italia si costruiva dove si poteva
  6. Beh, peccato: un'occasione perduta, anche perchè Caproni nella Grande Guerra non aveva ancora le insegne littorie...ovviamente e fu il primo bombardiere tattico usato in un conflitto nella Storia. E l'Aeronautica Italiana, la prima a costituirsi militarmente per questo scopo. Le vicende successive dell' Azienda si incrociano ovviamente con quelle del regime successivo, sfociando nel maggior successo civile che mai un marchio aeronautico possa vantare: la trasvolata atlantica. Il fascio appesantiva solamente un successo industriale tutto italiano. E affossò la Caproni, che dopo la IIWW, nonostante i riconoscimenti conferiti da Roosevelt, fu costretta alla riconversione industriale: proprio come Nippon Kogaku....della quale mi pare parliamo da 15 anni su questo sito...
  7. Io si...ma lascio spazio a Mauro, sicuramente vorrà aprire un capitolo al riguardo...
  8. Pale in moto a 1/125" e aereo fermo: bravo! Bella prova di compromesso tra nitidezza e dinamismo del soggetto. Hai dimenticato di ricordare il perché gli idroplani Caproni abbiano un posto nella storia dell'aviazione moderna... Non tutti lo sapranno...
  9. Max Aquila

    Gattonando nel mondo Z

    Ehhh...beh... Enrico, per ostinazione tutta sarda mi sa che ti sei perso in questi anni il meglio dell'evoluzione del digitale sotto l'insegna del marchio Nikon: che, inutile a dirsi, si è sviluppata attraverso le DSLR FX, non quelle che hai usato tu. La D500, alla quale sei tanto affezionato, è in realtà un cavallo bizzarro, difficilotto da domare in termini di interazione tra processore e periferiche (sensore, esposimetro) ed alimentazione: certamente anni luce superiore alle altre dx che hai citato, per esempio alla 7100 che ho avuto e i cui colori sembravano quelli delle figurine Panini. Ti sei persa la lettura nelle ombre delle D3/700, e la saga delle magnifiche, rissose ed incredibili D8xx, a partire dalla MF D800 , a finire allo stupor mundi D850 con la quale avresti saputo rendere giustizia alla tua Fotografia, fatta di emozioni e suggestioni, che adesso con la caccavella della serie Z ti pare trasfigurata. Dimentica le reflex e goditi questo nuovo mondo cui Nikonland ti ha costretto, addomesticandoti in qualche annetto... Ajò !
  10. comunque l'occasione è propizia per annunciare che finalmente anche su Nikonstore.it è possibile preordinare prodotti non ancora disponibili, mettendosi così a turno per l'evasione dell'ordine online.
  11. Non ancora: se si va avanti, messo nel carrello, compare l'avviso che si tratta di un pre ordine La disponibilità sarà prevedibilmente a partire da maggio
  12. eh si...ma vuoi mettere un soffietto Macro autofocus? Non so in quanti si siano mai cimentati... (Nikon non costruisce più soffietti automatici dalla baionetta AiS)
  13. Una reprise sull'utilizzo di questo adattatore, il Megadap MTZ-11, che grazie alla possibilità di usarci sopra ulteriori anelli di conversione per ogni marchio di ottica presente sul mercato (verso baionetta Leica M) diverte con la intercambiabilità di obiettivi dei più disparati, come già ampiamente dimostrato nei mesi passati chiaramente meglio destinare la vs attenzione a quanto già in vostro possesso. Ma se l'appetito cresca, si può arrivare a rendere AF ogni lente, anch quelle che potreste trovare sulle bancarelle fisiche e....virtuali Io mi sono divertito a fare cose strane
  14. il momento delicatissimo giustifica la messa in scena, rigidamente anni 70 del secolo passato (inutilmente, pare...) Ma dei fiori è questo il periodo in cui, nei climi più caldi, cominciano a vedersi le prime fioriture ed ho appositamente voluto riprendere un connubio che a me sta molto a cuore, quello di obiettivi degli anni 70 di quello slogan, i famosi Micro Nikkor dal RR di 1:2 (il rapporto più indicato per il close up di fiori) ossia il 55/3,5 ed il 105/4, nati come nonAi insieme ad un loro fratellino coevo, il Nikkor 20mm f/4, certamente non macro nelle intenzioni, ma eccezionalmente dotato col suo schema ottico ipersimmetrico, in termini di riproduzione alle minime distanze di messa a fuoco, se corredato di un semplicissimo accessorio, ossia il tubo di prolunga più sottile del catalogo Nikon, classificato K1 Una terna di obiettivi di cinquant'anni fa, perfettamente funzionanti, come da tradizione della casa, ovviamente manual focus, che per rendere compatibili sulla baionetta Nikon Z ho voluto anche trasformare in Autofocus, ottenendo anche la trasmissione dei dati di scatto, focale inclusa, attraverso un adattatore del quale abbiamo più volte parlato in tutto il 2021, tanto, da essere stato preso in distribuzione da Nital, il tramite italiano per il nostro marchio preferito. Sto ovviamente parlando del Megadap MTZ-11 in aggiunta ad un semplice adattatore Nikon F-Leica M (che è la baionetta di connessione ottica di questo adattatore) Dell' MTZ-11 abbiamo scritto tutto, a cominciare dal presupposto: quello di essere un accessorio ottimizzato per obiettivi di pregio e di alta luminosità, possedendo un range di funzionamento per diaframmi tra f/1,4 e f/5,6 compresi, perchè oltre questo range non garantisce la precisione dell'esposizione (che possiamo comunque correggere efficacemente con il correttore di esposizione della fotocamera...) e naturalmente, il fatto che la realizzazione della maf automatica, dipendendo dall'escursione del barilotto dell'adattatore (max 6,5mm), non sia altro che una conferma elettronica del prefocus realizzato manualemente attraverso la movimentazione manuale della ghiera di maf, collocandola nella posizione più agevole per il Megadap, al fine di velocizzarne la messa a fuoco. Ci sono anche degli obiettivi MF dotati di una escursione dell'elicoide talmente limitata, da consentire di tenere su infinito il riferimento dell'obiettivo consentendo al Megadap di mettere comunque a fuoco velocemente con la sua pur limitata escursione. Ma non è questo il caso degli obiettivi Micro Nikkor in questione (e anche del 20/4 con tubo) dotati di un elicoide che quasi supera il giro completo del barilotto e quindi non sono chiaramente i più veloci da movimentare con un MTZ-11: diciamo che operare in queste condizioni e addirittura in close-up alle minime distanze di maf, è proprio la prova più ardua del funzionamento di questo adattatore, la cui conferma di maf realizza quindi un valore aggiunto importante nell'uso a mano libera di questi obiettivi, Figli dei Fiori... aggiungiamo alla ricetta anche un flash, ovviamente gestito totalmente a mano (ah...se fossi la dea Kalì...) attraverso trigger: nella fattispecie il mio Godox AD100Pro, dotato di diffusore ML-CD15 e mettiamoci vicinivicini ai fiorellini fiori rosa, fiori di pesco, i primi a spuntare quando scatta la primavera col Nikon 20/4 + anello K1 che mette in luce le sue potenzialità... che in questa configurazione, a TA, consentono di tenere un piano strettissimo di maf, pur lasciando immerso il soggetto nel suo contesto... contribuendo a identificazione e valorizzazione delle specie inquadrate, oltre alla resa dello sfocato interessante per un obiettivo non certo studiato per questo All'opposto concettuale il Micro 105/4 ovviamente organizzato per selezionare, riquadrare e sottolineare il particolare sul piano di messa a fuoco in più con la sua caratteristica neutralità cromatica che negli anni '70 ne fece uno dei must-have dei corredi Nikon e per la sua delicatezza sulle sfumature più lievi Se poi ci sia un obiettivo degli anni '70 che ritengo essere ancora pienamente utilizzabile e godibile su Nikon Z, questo è proprio il Micro Nikkor 55/3,5 che nella mia versione è in grado ancora oggi di stupirmi per la sua capacità di adattamento ad ogni sorgente e temperatura colore di luce: e per la sua capacità di lettura delle sfumature di viola, sempre insidiose per gli antiriflesso delle ottiche e per i sensori delle nsotre fotocamere (...e ancora di più a suo tempo con le emulsioni) dal buio alla luce in tutte le sue estreme espressioni... Insomma un excursus in autofocus e a mano libera (quale? ... le avevo entrambe impegnate) di passeggiate in cerca di fiori per cancellare per qualche momento le immagini, oggi preponderanti, dei cannoni... intorno ad una Natura che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi e che troppo spesso trascuriamo di osservare con l'attenzione che meriterebbe... e con l'ausilio di strumenti che ancora oggi ci consentono di utilizzare strumenti di altre epoche, mantenendoli aggiornati, quasi alla pari di cugini attuali... Divertendoci... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
  15. esattamente: la luna piena si fotografa con un adattatore per telescopi che godrà del girabacchino dello strumento che compensa l'inevitabile spostamento dei corpi celesti. E il camoscio nella penombra dell'alpeggio troverà maggiore conforto da aperture di diaframma superiori. Inoltre, pur nella sua gamma ideale di utilizzo, quella che me ne vedrebbe obbligatoriamente proprietario, bisognerà sempre fare i conti con il controluce, la trasmissione ultravioletta delle belle giornate estive e ...lo vorrei vedere in confronto al mio 500/4 in tema di resa dello sfuocato, classicamente il punto debole di questi Phase Fresnel. Insomma...un 800mm è un obiettivo molto impegnativo, non guardate come al solito solo il cartellino del prezzo, giocandovelo al pari e dispari con un 300/2,8... perchè per la gestione dell'inquadratura 3 gradi di angolo di campo rendono ogni obiettivo di questa focale uno strumento per pochi...
  16. Speriamo che la prossima volta indovini un prezzo più basso. Temevamo di dover aspettare maggio.
  17. intanto mi sono divertito ad avviare tutti i filmati messi su da Mauro, con sforzo e diligenza e mi pare che non ci sia un 800/6,3 che sia stato testato nelle condizioni più consone alla focale ed alla luminosità, ossia a mare e con cielo brillante. Sono tutti alla ricerca di cervidi, martin pescatori, orsi norvegesi e roba simile. Capisco la stagione, ma in Sudafrica ed Australia le condizioni meteo sarebbero state consone, come anche in Brasile e negli altri paesi dell'emisfero in cui adesso fa caldo. Meno male: se me lo passano a rate in 72 mesi senza interessi lo potrò testare io...
  18. eh...ma è un barbuto con guantino tattico e cappuccio: non so se ti possa rispecchiare in lui...
  19. Sono ben felice col mio Nikon Action esecrating zoom: ciò non toglie che un 30x 80 lo proverei se Nital me lo prestasse. Oppure uno dei tanti spotting-scope Ho assolutamente presente il dove e il come
  20. quindi a te non servono i binocoli con pupille maggiori di 4 e con la capacità di vedere nel buio (tra i rami della vegetazione) come non riusciresti ad occhio nudo. E nemmeno per scrutare le stelle (rigorosamente con treppiede e testa panoramica). Tutti i Nikon che hai preso in considerazione andrebbero bene, se non per il moltiplicatore che li accomuna: perchè solo 8x ? Peso e dimensioni? 8x sono per una perlustrazione dell'orizzonte libero, senza particolare propensione sul soggetto se non sia di dimensioni adeguate alla distanza. 12x sono altra cosa, a mio avviso, ovviamente
  21. No, al giorno d' oggi direi che Nikon sta un gradino più in basso dei menzionati Zeiss, Swarovsky, Leica. Insieme a Olympus, Celestron e molti altri marchi del comparto che si occupano anche di cannocchiali, spotting scope e telescopi. Un miliardo di anni fa Nikon regalava ai primi clienti AF della F501 (ma anche a me della F301) un oculare telescopico che andava bene con gli obiettivi mf e fino agli af-d, producendo un fattore di moltiplicazione pari ad un decimo della focale dell'obiettivo anteposto: per esempio, un 135mm diventava un 13,5x (in quanto non usava l'intero fotogramma, ma solo una porzione centrale dello stesso) Perdendo la ghiera del diaframma in era G divenne inutile e l'ho venduto. Ma era un gadget utilissimo, già con un 85mm luminoso o con uno zoom 70-200
  22. poi, siccome l'appetito vien mangiando e a parte i competitor da migliaia di euro esiste anche chi fa dello strumento in sè una ragione di utilità, sarei curiosissimo di testare (o vedere testato) questo Bushnell 10x 42 impermeabile e antifog (ottimo per la vela) dal prezzo davvero invitante, dimensioni ultra compatte e peso conseguente ai materiali utilizzati. Bushnell si è costruita una fama di eccellenza nell'ambito dei telemetri per golf, incomparabili a quelli di altre marche.
  23. Zeiss direi... Anzi, in primis. Ma ancora non ci hai detto a che scopo ti serva un binocolo in viaggio: se per uso diurno, notturno, di birdwatching o per leoni nella savana. Perchè io un 8x lo comprendo per alcuni casi (principalmente in funzione della massima pupilla possibile) ma non in altri (spazio aperto, in diurna) dove i 3-12x di un 150-600mm sulla fotocamera dovrebbero già bastare.
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