il momento delicatissimo giustifica la messa in scena, rigidamente anni 70 del secolo passato (inutilmente, pare...)
Ma dei fiori è questo il periodo in cui, nei climi più caldi, cominciano a vedersi le prime fioriture ed ho appositamente voluto riprendere un connubio che a me sta molto a cuore, quello di obiettivi degli anni 70 di quello slogan, i famosi Micro Nikkor dal RR di 1:2 (il rapporto più indicato per il close up di fiori) ossia il 55/3,5 ed il 105/4, nati come nonAi
insieme ad un loro fratellino coevo, il Nikkor 20mm f/4, certamente non macro nelle intenzioni, ma eccezionalmente dotato col suo schema ottico ipersimmetrico, in termini di riproduzione alle minime distanze di messa a fuoco, se corredato di un semplicissimo accessorio, ossia il tubo di prolunga più sottile del catalogo Nikon, classificato K1
Una terna di obiettivi di cinquant'anni fa, perfettamente funzionanti, come da tradizione della casa, ovviamente manual focus, che per rendere compatibili sulla baionetta Nikon Z ho voluto anche trasformare in Autofocus, ottenendo anche la trasmissione dei dati di scatto, focale inclusa, attraverso un adattatore del quale abbiamo più volte parlato in tutto il 2021, tanto, da essere stato preso in distribuzione da Nital, il tramite italiano per il nostro marchio preferito.
Sto ovviamente parlando del Megadap MTZ-11
in aggiunta ad un semplice adattatore Nikon F-Leica M (che è la baionetta di connessione ottica di questo adattatore)
Dell' MTZ-11 abbiamo scritto tutto, a cominciare dal presupposto: quello di essere un accessorio ottimizzato per obiettivi di pregio e di alta luminosità, possedendo un range di funzionamento per diaframmi tra f/1,4 e f/5,6 compresi, perchè oltre questo range non garantisce la precisione dell'esposizione (che possiamo comunque correggere efficacemente con il correttore di esposizione della fotocamera...) e naturalmente, il fatto che la realizzazione della maf automatica, dipendendo dall'escursione del barilotto dell'adattatore (max 6,5mm), non sia altro che una conferma elettronica del prefocus realizzato manualemente attraverso la movimentazione manuale della ghiera di maf, collocandola nella posizione più agevole per il Megadap, al fine di velocizzarne la messa a fuoco.
Ci sono anche degli obiettivi MF dotati di una escursione dell'elicoide talmente limitata, da consentire di tenere su infinito il riferimento dell'obiettivo consentendo al Megadap di mettere comunque a fuoco velocemente con la sua pur limitata escursione.
Ma non è questo il caso degli obiettivi Micro Nikkor in questione (e anche del 20/4 con tubo) dotati di un elicoide che quasi supera il giro completo del barilotto e quindi non sono chiaramente i più veloci da movimentare con un MTZ-11: diciamo che operare in queste condizioni e addirittura in close-up alle minime distanze di maf, è proprio la prova più ardua del funzionamento di questo adattatore, la cui conferma di maf realizza quindi un valore aggiunto importante nell'uso a mano libera di questi obiettivi, Figli dei Fiori...
aggiungiamo alla ricetta anche un flash,
ovviamente gestito totalmente a mano (ah...se fossi la dea Kalì...) attraverso trigger:
nella fattispecie il mio Godox AD100Pro, dotato di diffusore ML-CD15
e mettiamoci vicinivicini ai fiorellini
fiori rosa, fiori di pesco, i primi a spuntare quando scatta la primavera
col Nikon 20/4 + anello K1 che mette in luce le sue potenzialità...
che in questa configurazione, a TA, consentono di tenere un piano strettissimo di maf, pur lasciando immerso il soggetto nel suo contesto...
contribuendo a identificazione e valorizzazione delle specie inquadrate, oltre alla resa dello sfocato interessante per un obiettivo non certo studiato per questo
All'opposto concettuale il Micro 105/4
ovviamente organizzato per selezionare, riquadrare e sottolineare il particolare sul piano di messa a fuoco
in più con la sua caratteristica neutralità cromatica che negli anni '70 ne fece uno dei must-have dei corredi Nikon
e per la sua delicatezza sulle sfumature più lievi
Se poi ci sia un obiettivo degli anni '70 che ritengo essere ancora pienamente utilizzabile e godibile su Nikon Z, questo è proprio il Micro Nikkor 55/3,5 che nella mia versione è in grado ancora oggi di stupirmi per la sua capacità di adattamento ad ogni sorgente e temperatura colore di luce:
e per la sua capacità di lettura delle sfumature di viola, sempre insidiose per gli antiriflesso delle ottiche e per i sensori delle nsotre fotocamere
(...e ancora di più a suo tempo con le emulsioni)
dal buio alla luce in tutte le sue estreme espressioni...
Insomma un excursus in autofocus e a mano libera (quale? ... le avevo entrambe impegnate) di passeggiate in cerca di fiori per cancellare per qualche momento le immagini, oggi preponderanti, dei cannoni...
intorno ad una Natura che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi e che troppo spesso trascuriamo di osservare con l'attenzione che meriterebbe...
e con l'ausilio di strumenti che ancora oggi ci consentono di utilizzare strumenti di altre epoche, mantenendoli aggiornati, quasi alla pari di cugini attuali...
Divertendoci...
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
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