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Valerio Brustia

Nikonlander Veterano
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  1. Lungi da me fare il rompiballe, però invito Massimo ad osservare che tutto il ragionamento che ha esposto in modo preciso e analitico, si fonda sullo scattato (e aggiungerei archiviato, ma non conta). Nel computo manca un dato di "stima" dello scattabile cioè quelle occasioni perdute per limitazione di maneggevolezza dei nostri amati mammazzoni (come li chiama Mauro, mi fa morire ). Osservazione, questa mia, utile solo a ribadire il concetto che questo nuovo tele non sostituisce, ESTENDE.
  2. Cia' Mauro, compriamone uno in due, tanto io lo userò a Natale. Poi quando ti stufi rilevo io la tua quota purché ci sia attaccata dietro la D5. A Pasqua 2019.
  3. AZzo è vero. Bah, che il Contatto stia diventando conveniente????? New Deal????
  4. È perché? Gli americani a casa loro non sdoganano e pagano le tasse? Ad un americano costa meno. Punto. E non rincaro la dose sul potere d'acquisto di medium american se no devo aggiunger un MOLTO a quel MENO.
  5. Ho guardato e non ho trovato niente di buono, anzi, tutti allineati su un prezzo da zimbello-extramarket: 3999. Bah, almeno il contatto mi manda fuori a mangiare la pizza con mia moglie. I crucchi mi offrono solo un caffè.
  6. Il Cotatto (Zito Zito) lo propone a 4000 con il resto di 50. Meglio che 3990, certo, ma costa comunque un bel po' di più che negli USA. Quindi ora vado a vedere a cosa lo propongono i vicini crucchi.
  7. E' tutto finto, è tutto una baggianata, una messa in scena, un teatrino per riempirci la testa di cazzate. Le twin Tower le hanno tirate giù gli alieni con la CIA e l'FBI che poi sono tornati a finire il lavoro sul ponte Morandi. Ah, e sulla luna non c'è andato nessuno sono scene di Hollywood. Del resto la terra è piatta.. Dai Bernardo, stai esagerando spero che te ne renda conto
  8. Sì d'accordo ma mi premeva chiarire. Lo streetfood (quello che se magna) l'è una roba seria
  9. Hoi, non mi fraintendete (me lo ha fatto notare Paolo Vento), qui stiamo ragionando in modo costruttivo e tutti gli interventi sono stati decisamente in tema, stiamo ragionando insieme. Quando parlo di chi usa a sproposito la parola Reportage non mi riferisco certo a quanto abbiamo scritto qui che è assolutamente in Tema. Mi scuso con Max (è lui che l'ha citato) se per caso avesse inteso qualche critica alle sue affermazioni precedenti: NO NO, quanto ha scritto Max io lo condivido eccome, non è di certo lui ad usare il termine in modo inappropriato. Chiedo venia
  10. Ma alla fine Max, ne hai trovata una anche se non funzionante?
  11. No, ma qui stiamo parlando di un MODO d'usare la fotografia che va scomparendo. Io lo so, tu lo sai, molti qui stanno dicendo che se ne sono accorti, ma tanti ma proprio tanti no. Manco per la capa, però si riempiono la bocca di parole come reportage e citano a mazza battente i soliti nomi Platone e Socrate della fotografia
  12. Enrico, le date non le ho messe, ma son quelle che indichi tu. Cioè non è storia di ieri e nemmeno di ieri l'altro, è storia vecchia. Ma attento: una testata come NGM negli ultimi 10 anni ha subito una bella contrazione, il dato è strettamente legato alla fruizione da Internet, tanto che l'attuale edizione ha una presentazione più "focus" style cioè da ipertesto cartaceo. Un errore mica da ridere perchè ne decreterà la naturale fine
  13. Non sto mica cercando un capro espiatorio, le cose vanno così, magari tra tre secoli non servirà più "scrivere" perchè il parlato e i il video avrà soppiantato ogni altra forma di comunicazione. Però un po' mi spaventa, sarà che sono lento e una roba devo vederla scritta per cacciarmela in testa; magari i miei nipoti saranno più skillati di me e la loro crescita personale potrà fare a meno della lettura. Magari. Non so, io non so fare previsioni. Però una cosa la so: io a vent'anni sapevo più "cose" di un ventenne di oggi. Questo mi inquieta non poco
  14. E' un tema ampio e articolato che centra con la comunicazione, meno con la nostalgia. I periodici settimanali che davano il ritmo degli avvenimenti hanno pagato dazio prima alla televisione e poi ad internet , colpo di grazia che ha travolto anche mensili che sembravano tener duro. Dico questo per chiarire che non è che abbiamo perduto due o tre riviste più o meno interessanti, ma abbiamo abbandonato un MODO di comunicare che, a mio parere, aveva il suo perchè. E' il "modo" della lettura di un libro, Certamente la fine di quel mercato (cioè del bacino di acquirenti) non può che portare (domanda e offerta) all'obsolescenza di quel supporto, quello editoriale cartaceo, la cui ragione non è tanto nella forma dell'oggetto ma nel Modo di fruizione: SEQUENZIALE, da destra a sinistra e dall'alto in basso. Sono norme, regole, che ci siamo dati per decodificare la comunicazione, ma okkio che in quella normalizzazione abbiamo calato la cultura dell'umanità dal tempo dei caratteri cuneiformi. Lo so va lontano questo ragionamento ed io mi fermo qui osservando solo che stiamo perdendo un modo con cui comunicare, un modo che usaVa la fotografia, che guidava il lettore in un percorso, non per ingannarlo (!) ma per dare un senso ad un contenuto sul quale si poteva o meno essere in accordo, ma questo centra poco. Oggi è tutto liquido, il prima ed il dopo si perdono nel bailamme dell'ipertesto da clikkare con il mouse o da sditazzare sullo smarphone. La fotografia vive benissimo in questo nuovo ambiente, ma non è più la Fotografia usata da De Biasi, Koudelka, Seimur, Natchway, Mc Cullin ecc ecc. E' altro, ed a mio parere è un peccato perdere una modalità di comunicazione.
  15. Urka mi son dimenticato della menata del termine: chiedo scusa, mi son scancellato
  16. Enrico, solo un dettaglio: di Bresson ce ne sono più di quanti si creda. Lui è stato tra i primi, si è trovato nel posto giusto al momento giusto, ha giocato bene le sue carte (ne aveva di ogni genere) ed ha segnato un passaggio importante della storia della comunicazione. Gli devono molto tutti i fotografi in ogni campo già solo per il fatto che riuscì a far nascere la Categoria (questa sì) del fotogiornalista, non è un dettaglio. Ma ripeto, oggi in giro ce ne sono tanti di occhi buoni ed attenti (Majoli, Pellegrin per dirne due al volo), quello che non c'è più è il contenitore per i loro lavori: non ci sono più i periodici. E qui si apre un discorso che mi sa interessa solo a me quindi non vado oltre.
  17. infatti, e io mi sono sbilanciato a dire che già a fine 2018 sulla fascia pro semi pro non ce ne sarà per le reflex. Se fossi un povero negoziante con una D850 e una D500 in magazzino (se mai esiste ancora un negoziante che fà ciò) beh mi preoccuperei un poco
  18. no decisamente non ho capito: parliamo di vendite, di bacino di utilizzo, di lotti di produzione? Il Link a Hogan non mi funziona (mi dice error)
  19. Giovanni, il "genere" NON ESISTE: è la vita di tutti i giorni, ti pare il caso di definirla Genere? (Porca miseria, ma dobbiamo etichettare tutto) Okkio che queste foto guadagnano valore nel tempo (e dovrebbe essere ovvio intuirlo) fino a diventare documentazione storica. Provate a cercare le "street" di fine '800 primi anni del '900. Vengono definite "indagini sociali", ma se le guardate sono "street" a tutti gli effetti. Sono le foto dei pionieri della fotografia e non si trattava di professionisti della fotocamera, ma di avvocati, farmacisti, notai. A loro dobbiamo quel minimo di conoscenza di com'era l'Italia di mio nonno appena nato, scusa se poco. Altro che "street", maddai
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