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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Questione di esperienza "di campo" Quando parlo di macrofotografia per me, "rivoltante"; ad esempio: https://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2450085 Leggetevi i commenti sotto... che tristezza. In trent'anni e passa che seguo e studio gli Odonati, MAI ho visto tre damigelle (ma nemmeno due) fianco a fianco addirittura toccandosi, e guardare dal buco (ritagliato?) di una foglia. 1) Gli Odonati non sopportano la vicinanza di altri conspecifici se non per l'accoppiamento. Si scacciano ferocemente a vicenda. 2) Gli Odonati non guardano davanti a dispetto della macchia che sembra una pupilla, vedono a 360° per cui non si ficcherebbero in un buco per guardare davanti. Ergo: Questa foto, tecnicamente perfetta, è tutto tranne una foto naturalistica. Domanda: Come si fa a"convincere" tre damigelle a mettersi in posa insieme? La risposta potrebbe essere (assai) spiacevole. Se scorrete il sito, è ricco di questi ... capolavori.
  2. Credo si sia ribadito in quanto anche quelli ad es del NG sono dei fotografi che si approcciano alla natura, e il tuo messaggio, ci è parso, sembrava generalizzare. Il problema è proprio l'approccio, come hai scritto, di chi pensa solo al "trofeo", al contrario di chi ha passione vera; ma mi pare sia stato già discusso ampiamente per cui non mi ripeto. PS Il canadese non è l'unico; anche lo statunitense "Moose" Peterson ha un approccio simile, i suoi seminari si intitolano "walking softly".
  3. Questo è veramente un argomento molto complesso, così complesso che non credo possa essere trattato su un forum con botta e risposta di poche frasi. Senz'altro. Personalmente ho fotografato nidi nel passato, anche recente, ma sempre, e questo è il punto chiave, all'interno di una di queste condizioni: Situazione di impossibilità di disturbo - es. mi affaccio dal bordo di una scogliera che ospita 50 mila coppie di sule coi piccoli e li fotografo da metri di distanza, metri che non puoi coprire in nessun modo se non volando, e nel rispetto delle limitazioni predisposte degli enti che curano il sito di nidificazione. Situazione di specie conosciute, con comportamento noto e capacità assolutamente chiara di gestire la situazione - es. nidificazione di svassi fotografata da una riva pubblica del lago, frequentata da turisti/pescatori/merenderi in continuo. Sotto la supervisione di professionisti esperti ed usando infrastrutture che evitino il disturbo, niente fai-da-te insomma. Ritengo, inoltre, che la divulgazione operata da professionisti seri, l'esempio di BBC e NG, sia indispensabile alla tutela ultima del pianeta: occorre far capire che non siamo soli e che le nostre azioni da bestie impattano non sull'asfalto tra i palazzi ma sui nostri vicini che, insieme a noi, lo abitano. Per questo occorre che la natura sia mostrata divulgandone la bellezza, e spesso in questo le immagini dei piccoli aiutano moltissimo. Questo è fondamentale, non solo BBC e NG ma anche noi abbiamo fotografi e documentaristi più che degni. Solo combattendo l'ignoranza tramite l'informazione e la diffusione della bellezza dei viventi si ha una (piccola) speranza di preservare ciò che ci sta a cuore creando nella gente una coscienza di quel che rappresenta la natura. Premesso questo, vi copio ed incollo il manifesto di un fotografo canadese che stimo molto. Lo invia, e ne chiede il rispetto tassativo, a tutti i fotografi che accompagna a fotografare:... Grande ammirazione, oltre al grandissimo rispetto dell'animale che dimostra, non ammette scorciatoie, lui (e quelli che vanno con lui) le foto di natura le devono "sudare" sul serio. Io confesso che detesto chi usa i richiami, perchè causa effettiva di stress, ma qualche semino con le cince lo metto I nidi li ho fotografati raramente, ma sempre come te caso 2: svassi sul lungolago di Iseo, aironi e ibis lungo la provinciale, dal marciapiede ecc. Ottimo intervento il tuo. Puntuale ed informativo. Grazie!
  4. Sottoscrivo , pienamente d'accordo. Nel mondo reale però essere completamente inavvertiti non è impossibile, ma molto, molto difficile, per questo si insiste sull'astenersi dai momenti delicati come la cova o la cura dei nidiacei. In quei casi l'intrusione, pur involontaria, può causare danni irrimediabili, mentre in altri casi può anche essere ininfluente. 'Un vecchio compagno di Naturaefoto che è passato fugacemente anche da Nikonand, è un professionista dell'ambiente e fotografo naturalista sardo, allievo di Domenico Ruiu, sorveglia e protegge la nidificazione del Falco della Regina in Sardegna. Fotografava i falchi nascosto e mai sulla rupe in cui nidificano, ma su una opposta. Nelel sue foto si vede che il falco è completamente indifferente. IL soggetto non sa o non si cura del fotografo, come dovrebbe sempre essere. Ma quanti lo saprebbero fare? Non molti. Silvio PS Ho apprezzato anche tutto il resto del discorso, ma tenevo a sottolineare questo punto. PS2 Sottoscrivo anche l'intervento di Paolo che ho visto dopo . Cose che dovrebbero essere per pochi appassionati competenti e soprattutto che amano i soggetti; diventano moda di massa con le conseguenze del caso.
  5. Per finire, scusate se mi ripeto, la seconda parte della mia indicazione sulle foto ammesse vuole evitare che compaiano quelle macro osannate su siti molto noti, ma per me veramente rivoltanti , ad opera di macrofotografi bravissimi tecnicamente, tanto che alcuni vengono pure invitati ufficialmente a presentazioni, ma che in realtà creano immagini che più false non si può , ed a spese dei soggetti. (False nel senso che mistificano la realtà, non che sono elaborazioni, le foto sono verissime, purtroppo). Questo tipo di foto è molto più facile da individuare (se si capisce qualcosa di natura), ma le voci che giustamente le stigmatizzano nei siti dove compaiono, sono sommerse dalla marea di ignoranza che plaude meravigliata allo spettacolino allestito. Foto del genere, se passate per fotografia naturalistica sono un imbroglio per chi guarda oltre che un danno per i soggetti. Non sono foto naturalistiche, sono foto astratte, tristi nature morte o mezze-morte/mezze- vive.
  6. Non sarei così drastico. Si potrà anche imparare da situazioni comuni, ma si deve diffondere la conoscenza, si deve anche documentare ciò che esiste, come vive e farlo conoscere al mondo. Sul National Geographic ci sono foto che in linea di massima implicano una qualche interazione, e non mancano foto di nidi, vedi le distese di nidi di Puffin o di Sule bassane. Ma non si risolvono in stragi. I documentari della BBC sono pieni di riprese di attività come nidificazione, cura della prole ecc. E non mi sentrei di bandirli. La divulgazione serve anche alla conservazione. La stessa tipologia di foto di natura può essere un atto d'amore verso queste creature come invece un'azione lesiva delle stesse. Dipende dalla competenza e dalla sensibilità individuale. Se si fanno foto invasive, senza la necessaria competenza e (come hai scritto tu) in cui il fine è la foto stessa, per soddisfare l'ego allora si diventa dei cacciatori anche se fotografi in cerca di trofei. Se si fotografa con il dovuto rispetto e le dovute precauzioni, allora può essere un omaggio alla natura anzichè una violenza. Non mi sto contraddicendo; l'alternativa nelle linee guida sulle foto ai nidi che mi è stata proposta era di lasciar pubblicare foto ai nidi e stigmatizzare quelle fatte senza criterio e premiare quelle rispettose. Ho deciso di non seguire quella strada perchè per ogni foto ci potrebbe essere una lite, difficilmente in pubblico si accettano accuse di trascuratezza (soprattutto da parte di chi sa di esserlo) ed è difficile che si ammetta di non avere la competenza necessaria. Per questo e , in seconda battuta per evitare il rischio di emulazione selvaggia, ho preferito escludere le foto ai nidi anche se alcuni saprebbero farle senza creare disturbo.
  7. Il discorso centrale è effettivamente la macro con il grandangolo, ma l'idea di un tubo sottile su un grandangolo non è fuori tema e l'effetto è notevole, è una pratica che ha sostenitori illustri, di cui ho scritto anche su Nikonland. Diventa fuori tema se lo applichiamo ad altre focali Per inciso, il fatto che non esistano tubi Af per le nuove Nikon, è vero ed è per me un peccato: nel link sopra si vedono macro realizzate con il Canon 16-35 e il tubo Canon EfII originale e pienamente compatibile. Se Nikon facesse una cosa equivalente io l'avei già comprata, magari ne avrei comprati anche due.
  8. Nel post originale sull'accettare o meno le foto ai nidiacei erano state espresse alcune opinioni , anche divergenti, riguardo cosa fotografare e come. Come annunciato il topic è stato ripulito, avevo pensato di riportarle gli interventi qui, ma nel cercare di selezionare i contributi da riportare dai semplici interventi , per così dire, di approvazione, purtroppo ne ho persi alcuni ed il discorso sarebbe diventato incomprensibile. Ho pensato così di ripartire da zero qui, invitando chi fosse interessato alla discussione (Gianni, Alberto Salvetti e chiunque altro) a riproporle qui di seguito. Se pensate sia il caso. Sempre nell' ottica di un confronto pacato e civile . Grazie.
  9. Non è nei miei interessi, ma ammiro e applaudo sinceramente all'ingegno.
  10. Silvio Renesto

    Gruccioni

    Andrea, non vale, adesso mi vergognerò a mettere le mie... Scherzo ... sono bellissime.
  11. Mi è stato chiesto se in questo club sono ammesse foto ai nidi. Ci sono normative di legge che asseriscono espressamente che è vietato distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonché disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli nel periodo della cova . una legge regionale ligure diretta ai fotografi naturalisti dice che le attività fotografiche non autorizzate a scopo scientifico/di conservazione ecc. sono espressamente vietate "durante le fasi di cova e di dipendenza dei giovani dai genitori", per le specie di uccelli incluse nell'Allegato II della Convenzione di Berna sulla tutela della vita selvatica in Europa. Il regolamento del concorso Wildlife Photographer of the Year, dovendo trattare di tutte le forme viventi estende il concetto (anche se lo rende più vago): Nel tentativo di immortalare un'immagine, i partecipanti non devono compiere alcuna azione che possa ledere o far soffrire gli animali o distruggere il loro habitat. Quindi? Capisco che ci sono situazioni molto differenti fra loro, specie che reagiscono in modo differente, fotografi che sanno come fare a non disturbare (ma altri no) e mille altri distinguo per cui qualunque scelta è sotto certi punti di vista, discutibile ma, mio vedere, al di là di norme e leggi deve entrare in gioco la sensibilità e il senso di responsabilità del fotografo naturalista; che dovrebbe essere prima naturalista e poi fotografo. Ritengo anche che il discorso della possibilità di emulazione da parte di incompetenti, sia una cosa da tenere in considerazione, e per questo invito ad astenersi dal pubblicare foto di nidiacei anche se ottenute senza arrecare alcun disturbo. Il "non solo" del titolo vuole estendere il concetto ad altri tipi di foto che tengo a precisare, per fortuna qui su Nikonland nessuno ha mai proposto, si tratta di macro in cui i soggetti probabilmente refrigerati, se non defunti, vengono posizionati a creare curiose vignette, scenette che in natura non avrebbero mai luogo (avete mai visto due damigelle a braccetto guardare da un buco in una foglia come fosse la finestra di casa? Io in trenta e passa anni, mai una volta), oppure imperlati di rugiada (a che ora?) come alberi di natale. Oppure formichine, lumachine ecc alle prese con romantici specchietti d'acqua (spesso lavandini) in cui galleggia un fiore colorato. La tecnica di realizzazione è spesso eccellente e la qualità di immagine veramente superiore ... sono foto "creative", ma non sono certo foto naturalistiche. Solo che purtroppo molti credono di sì. Se qualcuno sente il bisogno di fare foto come sopra, per favore si astenga dal pubblicarle qui.
  12. Silvio Renesto

    Gianni

    Ora è Gianni, fotografo e naturalista che si racconta... Raccontaci qualcosa di te. Sono nato in Toscana ad Abbadia San Salvatore sul monte Amiata,per il resto c’è veramente poco da raccontare vado a lavoro la mattina presto, compreso il sabato i pomeriggi sono normalmente liberi, quindi ho decisamente molto tempo a disposizione per girare e dedicarmi ai miei due hobby la Fotografia ed il Birdwatching, quest’ultimo ha lasciato il posto negli ultimi anni al controllo-protezione del Falco Lanario in Toscana. Impegno che mi porta via molto del mio tempo libero soprattutto nei primi sei mesi dell’anno, periodo della nidificazione di questo Falcone. Monachella del Deserto Quando e come ti è nata la passione per la fotografia? E’ nata poco prima dei 18 anni facevo foto ai miei amici, ed in giro, con una piccola macchina di mio padre ( la Comet S che possiedo ancora ), con il diploma la prima reflex e li la passione è presa via…. Mi ero convinto, ma ci credo ancora, che la fotografia mi faceva “Vedere” e non “guardare” il mondo intorno a me. Qual'è il tuo genere preferito oggi? Il genere che preferisco è il Bianco e Nero quindi fotografo tutto quello che secondo me sta bene in B&W, mi piacerebbe fare anche i ritratti e foto alle persone in genere (unico genere che pratico pochissimo) perché come si dice mi vergogno un po’….Continuo ancora a praticare la fotonaturalistica e girando con il Binocolo ed il Cannocchiale mi capita di fotografare qualche animale, soprattutto Uccelli. Piovanello Pancianera E quando hai iniziato? Quando mi regalarono la mia prima reflex, all’incirca 40 anni fa, facevo foto di paesaggio ma quasi subito con un amico cominciammo a cercare di far foto agli animali, ci facemmo un capanno in montagna andavamo in giro sempre con la macchina pronta. A quei tempi cominciarono ad uscire riviste come Oasis ed Airone ma devo dire che non trovavi mai i capanni occupati nelle oasi e se avevi il Sigma 400 f5,6 eri già qualcuno.. ;-))) Scricciolo Nikon perchè? Un caso o una scelta? La mia prima reflex non fu una Nikon e nemmeno il secondo corredo è stato Nikon. Con il diploma è arrivata una Olimpus OM 1n, allora non c’era la “globalizzazione” e fu comprata nel negozio del Fotografo del Paese aveva quella. Poi la OM 2n e alcuni obbiettivi. Quindi son passato alle Contax con alcune ottiche poche perché erano carissime e non facili da trovare per me. Finalmente il passaggio alla Nikon, il perché non lo ricordo, molto probabilmente perché quelli con cui fotografavo avevano Nikon. Era arrivato l’Autofocus probabilmente già da un pò quando cambiai, mi presi 2 F90X, facevo soprattutto foto agli animali, e da li è cominciata la mia Passione per il Birdwatcing. La mia prima Digitale comunque è stata la Coolpix4500, poi date via le F90x passai alle varie D200-300-D4 ecc. ecc. Zigolo Capinero 6) Come ti trovi? Cosa ti manca? Come mi trovo? Bene. Cosa mi manca? come “scimmia" un sacco di cose ;-))). In realtà mi manca poco, ho molte ottiche troppe forse, ed: esco con gli zoom o con i fissi è la domanda di quasi tutti i giorni se non vado a Rapaci. Ho anche le V, mi piacciono e mi ci diverto ancora nonostante tutto… Una Mirrorless concettualmente all’avanguardia è sicuramente più che auspicabile…. Zigolo delle Nevi Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi? L’unica altra grande passione è come dicevo il Birdwatching, ed ora da qualche anno lo studio e la conservazione del Falco Lanario. Ho avuto la fortuna di trovare una moglie con la mia stessa passione per l’osservazione (conosciuta ad un Pelagic Trip), e che fa anche foto, era Nikonista anche lei, ora gira con una Fuji X100T. Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni? Si come dicevo è stato il mio genere fotografico principale per molti anni. Le mie ottiche per questo tipo di foto sono state prima un 400mm f4 Tamron manuale lo usavo anche con le Contax poi il 500mm sigma f4.5 AF. La fotografia in Digitale, l’ho cominciata con la D70 di mia Moglie avevo smesso da qualche tempo e mi dedicavo solo all’osservazione, la crisi non fu sulla fotografia ma sulla “caccia fotografica” e su come molti di noi la fanno o facevano, si crea disturbo spesso molto pesante non c’è cultura del rispetto la foto avanti a tutto, smisi quando per fotografare un Gufo lo feci volare da un probabile nido, non so neanche se stesse covando non era proprio il periodo giusto, comunque mi vennero i rimorsi e per qualche anno ho praticamente smesso. Biancone Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato? Io di Portfolio non ne ho mai fatti, tanto meno di progetti Fotografici e invidio tutti quelli che riescono a fotografare con un progetto in mente. Di mie foto che mi piacciono ce ne sono, certamente, ma a giorni molte a giorni poche o niente e butterei tutto. Ne ricordo una in particolare più per la situazione e la fortuna che altro, è in Diapositiva, di tanti anni fa quindi, ritraeva una Poiana che aveva catturato una Natrice, mi sembra, niente di che ora che viene fotografato tutto e di più, ma allora era qualcosa. Era successo accanto al mio capanno che avevo montato per Fotografare un’Albanella Min., avevo appena finito di fotografarla o meglio l’Albanella era appena volata (probabilmente per la Poiana) che sento rumori alla dx del capanno guardo dalla feritoia e trovo la Poiana con il serpente avvolto intorno al corpo, il tutto moooolto vicino 4-5 metri riuscii a fare 7-8 foto con uno zoom 70-210 Tamron, poi la Poiana lascio il serpente e volò via, nelle foto si vedeva solo mezzo corpo della Rapace ed un paio di spire della Natrice un primo piano che faceva intuire cosa stava succedendo. Queste sono le foto che ricordo sempre con soddisfazione non sono probabilmente le più belle, però una la mandai al primo???? concorso fotografico di Oasis e fu premiata (5 mi sembra arrivò, con un binocolo come premio), insomma ero all’inizio perciò fui tanto tanto contento….. Lui Forestiero E in futuro? Continuerò certo a far foto agli animali, quando capita ma soprattutto il Bianco e Nero che ora è il mio genere preferito. Vi posso dire però che cosa vorrei fotografare più di tutto, vorrei fotografare bene anzi benissimo e da posati Maschio e Femmina di Falco Lanario. So che non mi capiterà e che come ho fatto finora non mi ingegnerò per fotografarli a tutti i costi, men che mai intorno al nido (per me non bisognerebbe MAI fotografare intorno ai NIDI) quindi rimarranno le foto dei miei SOGNI…….continuerò ad accontentarmi dei filmati (anche belli ed interessanti vista la situazione della specie) ma comunque fatti tramite il cannocchiale ed a distanze notevoli. E’ tutto…. probabilmente sì, senza dimenticare però quanto ho imparato guardando e leggendo Nikonland……. Albanella Pallida Tutte le foto sono state fatte nei miei giri per L’Italia.
  13. Concordo, anche a me basta, anzi piace, che lo sfondo ci sia anche se non è nitido, deve suggerire, senza distrarre troppo. Il vecchio 28 f2.8 Ais è un mito fra quelli che praticano questo tipo di fotografia macro. Se non ricordo male c'era anche un 24 Sigma. Bell'idea quella del 20 + K1! Domanda: non conosco il K1, è con o senza trasmissione degli automatismi (ad es. il PK 13 o il PN11 ce l'hanno)?
  14. Votato altro perchè sto per tre quarti nella risposta 3 e per un quarto nella 2: sono un fotografo che fotografa e che si interessa di fotografia. Fotografo, curo composizione, inquadratura, esposizione, luce, meglio che posso; ma la postproduzione mi diverte anche lei. Inoltre compro pochi libri di fotografia. Mi piace anche parlare di attrezzature e seguire l'evoluzione degli strumenti, ma io voglio soprattutto fare delle foto.
  15. Sorry, mi correggo: Oggi possiedo 300 f4 PFE 105 Micro VR 35 f 1.8 AFS G Dx Mi piacerebbe avere oggi 500mm VR 70-200 f2.8 FLE
  16. Se ci riferiamo al recente, l'obiettivo non Nikon che mi ha letteralmente "stordito" per la qualità (stunning come dicono gli americani/inglesi) è senza alcun dubbio il 50 f1.4 Sigma Art. Solo che non è "mio", ma l'ho provato a sufficienza da poter dire la mia Ne vorrei due !! Uno per la Nikon ed uno per la Sigma. Fra gli obiettivi non Nikon che possiedo ora, il Sigma 100-400 f5-6.3 è un buon tuttofare, di cui sono molto soddisfatto, tenendo presente la categoria ecc ecc. Il 105 Macro Sigma (però baionetta Sigma SA) è anche lui pienamente soddisfacente, ma non mi lascia basito come il 50 f1.4.
  17. Grazie a tutti! Contento che vi sia piaciuta. Nella macro cerco sempre di mediare fra il risultato estetico e l'aspetto naturalistico.
  18. Dopo la wildlife lo street in bianco e nero è il genere che preferisco anche se pratico rarissimamente. Senz'altro la scelta di un solo obiettivo fisso è premiante con tutto quello che hanno già scritto qui sopra, una palestra ecc.. con cui concordo pienamente. Aggiungo solo che l'occhio di chi sa vedere come te fa la sua parte contribuendo non poco . Hai colto momenti ed atmosfere. Bella serie!
  19. Belle, anzi molto belle, perfettamente ambientate, e con quei toni delicati che mi piacciono. Il Cannareccione lo "si sente" reclamare il territorio, dalle tue foto, proprio come da titolo. Complimenti!
  20. Mi piacciono tutte e tre, molto simpatica la Rana con la foglia di Ninfea, e bello il Fistione in volo con il suo riflesso. A Sartirana hanno "pulito" il lago tagliando le ninfee
  21. Cantava Lucio Battisti... Certe volte è così. Si sta fotografando qualcosa, come ad esempio un Gheppio posato su un vecchio edificio Foto magari anche carine, ma nella norma, poi all'improvviso "la" foto: Queste sorprese, imprevedibili anche se, paradossalmente, cercate e desiderate, sono le soddisfazioni che mi da' la fotografia di natura. Può non essere perfetta, ma non importa poi molto, coglie una testimonianza di vita, racconta, spiega e ferma un momento che mi ha regalato un'emozione. Non è certo il Giaguaro che sbuca dalla giungla del nel Pantanal, lo so bene , ma poco importa. La sensazione l'ha descritta molto meglio "il Valerio" nei suoi racconti sulle Lame del Sesia, ma sono sicuro che qualsiasi fotografo naturalista sappia di cosa sto parlando. E spero anche tutti gli altri.
  22. Se qualcuno di quelli che la tiene spenta me la presta, gliela uso un po' io e garantisco che metto pure le foto qui
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