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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Concordo con Dario, forse non è originalissimo. Però a mio parere ci sono immagini interessanti in quasi tutti i suoi portfolio nel sito, anche se preferisco soprattutto i suoi scatti in bianco e nero, nonostante qualche clichè. E poi le pin up/celebrità femminili di quell'epoca, quelle in bianco e nero, hanno una femminilità che solo la parola inglese gorgeous esprime bene. Non è prerogativa di questo fotografo, certo, ma di tutte o quasi le buone foto glamour di quell'epoca. E' una sensazione diversa da quella che ispirano le più sottili e/oppure toniche pin-up moderne.
  2. Incontro, non cattura, please , ogni volta che vedrò questa foto, ricorderò di aver visto dal vero un' Oxygastra. Come quando ho fatto 450km per vedere/fotografare una Lindenia. Ed esprimere la sua bellezza con un'immagine al meglio delle mie possibilità, da condividere con chi ... condivide gli stessi interessi. Le libellule (e soggetti simili) per questione di dimensioni li puoi godere appieno solo dopo averli fotografati. L'osservazione a vista è troppo fugace. Non vuoi che ti dedichi insetti, presumo nemmeno ragni, vero? Non ti preoccupare, se dedico una foto è perchè ci trovo un legame con la persona a cui la dedico, quindi quando sarà, sarà nel tuo stile.
  3. Lode alla D500 (e al 300 f4 PF)! Entrambe in controluce pieno, lampo di schiarita con il Godox V860 angolato e pannellino diffusore. Mano libera. Libellula fulva Ortethrum cancellatum maschio immaturo. Quindi viva anche l'uso accorto del flash...
  4. A loro dedico questa mia foto di oggi, che per me ha un grandissimo significato (e Francesco sa perchè ) La dedico Ad Alberto perchè è stata scattata come fa lui, D500, 300mm f4 PF e TC 14 EIII a mano libera (faticato un po' a trovare un buco fra le canne, ma ce l'ho fatta). La dedico a Francesco perchè un po' di anni fa eravamo lì in quel posto insieme, lui l'ha intravista, sua moglie l'ha fotografata (!) e io... ero 100 metri più in là . Ed eccola qua, finalmente, e pure in accoppiamento. Un incontro che mi ripaga di tutto il sangue che ho generosamente donato alle zanzare per tutta la mattina. A qualcuno interessa il nome? Oxygastra curtisii, un top per gli appassionati. Vista due sole volte in vita mia, fotografata bene per la prima volta oggi.
  5. Il 50-100 f1.8 sarebbe il Sigma? E' formato Dx, non va bene per la D750.
  6. Se mai qualcuno pensasse di provare a seguirmi sulla cattiva strada, segnalo che sul sito Odonata.it è possibile scaricare gratuitamente la guida al riconoscimento sul campo delle libellule della Provincia di Novara in pdf, guida che va bene per tutte le libellule della stessa fascia climatica orizzontale, quindi anche Lombardia, Veneto ecc.. Non sarà il Dijkstra (il top del genere), ma è fatta bene. LINK
  7. Delle foto che ho mostrato, quella del titolo, cioè il maschio di Anax imperator, è stata scattata domenica scorsa 30 giugno tra le 8.30 e le 9.00 ed era come giustamente hai osservato, in piena attività. Alle 9.30 abbiamo smesso perchè si erano sciolti i fotografi!!! Le altre sono state scattate in precedenza a diversi orari, anche tarda mattinata. Con le libellule è un po' più facile che con altri insetti. Bisogna individuarle posate mentre riposano, sorvegliano il territorio o mangiano o si accoppiano, c'è sempre un margine di rischio che si involino, ma spesso ti lasciano il tempo di fotografarle, inoltre spesso dopo essersi involate, ritornano sullo stesso "posatoio" e basta aspettare e con un minimo aggiustamento riesci ad inquadrarle di nuovo. Se usi il 300mm (+ TC14) non le spaventi, basta fare attenzione a non proiettare l'ombra e non fare movimenti bruschi (a pensarci bene non è così semplice ... ma si può fare, specialmente con un po' di esperienza). Certe specie si posano spesso, altre come l'Anax, raramente,ed è anche molto sospettosa. Per questo le ho dedicato il titolo, perchè non è facile. Il discorso temperatura vale se vuoi fare primi piani ravvicinati soprattutto alle damigelle, che allora se sono ancora un po' intontite dal freddo reagiscono meno. Ma sono riuscito a volte a fare dei ritratti anche a soggetti "caldi", tramite avvicinamenti lenti. Se invece vuoi fotografare le libellule in volo, allora le cose si complicano, ma è un'altra storia. Se non vi annoia.. magari scrivo la mia ricetta anche per quello.
  8. Le mie foto non sono tutte a mano libera, le libellule ogni tanto lasciano il tempo di piazzare il cavalletto; le farfalle invece, a parte alle 6 di mattina, sono molto più vivaci. Chiaramente quelle in volo sono riprese a mano libera, non c'è alternativa . Alberto: la foto della Libellula depressa è ritagliata, o il 500 PF sulla D500 ti porta a quel rapporto di riproduzione?
  9. Cronache di un macrofotografo... Le libellule esistono in tre misure Small, Medium e Large (fuori d'Italia c'è anche qualche rara Extra Large). Le Small sono le Damigelle (Zigotteri) per le quali un qualsiasi tele macro da 105 in su di solito va più che bene. Per lo sfuocato, meglio un 180 o 200mm Ischnura elegans, Micro Nikkor 200mm f4 AfD ED. Ero a 70-80 cm circa. Per quelle Medium e Large, dipende da quanto sono confidenti, a volte basta un tele macro, ma più spesso, sia che siano delle sfacciate, come la Aeshna cyanea, (qui sotto) che ti arriva quasi in faccia per vedere cosa fai, se minacci il territorio (o se per caso ti si può mangiare), per poi schizzare via velocissima. O che siano più diffidenti, come l'Anax imperator che non si avvicina mai troppo, perennemente in volo, si posa raramente e quando lo fa spesso è a distanza di sicurezza, può essere difficile fotografarle con obiettivi macro . Il kit ideale del Fotografo di Odonati a mio parere deve comprendere due obiettivi: un macro lungo (180 o 200mm sono perfetti) per quando ci si riesce ad avvicinare ed un vero tele con messa a fuoco ravvicinata come il 300mm f4 AFS o PF, (a patto di avere un corpo con sensore Dx, perchè su formato pieno anche il 300mm si rivela spesso corto, a meno di avere tanti pixel per croppare) più un moltiplicatore 1.4x perchè anche sul formato Dx a volte 300mm non bastano. O meglio, a volte basterebbero, perchè i soggetti sono abbastanza vicini, ma la distanza di messa a fuco minima è troppo lunga e porta ad ingrandimenti non soddisfacenti. Rimpiango che non esista un equivalente moderno dei Sigma 300mm f 4 e 400mm f5.6 APO MACRO, che rappresentavano l'ideale per questo tipo di foto! Sia la Aeshna sopra che l'Anax sotto sono state riprese con un 420mm (300+TC14) su fotocamera con sensore Dx. Veniamo alla foto del giorno: Domenica scorsa trovo questo splendido maschio maturo di Anax imperator posato ... al di là del fosso. Ogni tanto ripartiva in volo, ma poi tornava sullo stesso posatoio. Escluso quindi di poter usare i macro, a meno di guadare e rischiare la sua fuga, prendo il il 300mm, monto il TC 14 EIII e faccio un primo tentativo: Troppo corto per i miei gusti! Non c'è che una soluzione, sporgersi sulla riva più che si può per guadagnare distanza. Ecco così più o meno ci siamo. Se notate, il posatoio prescelto è uno stelo secco probabilmente scelto perchè sottile, così da potersi aggrappare comodamente, peccato che così lo sfondo proprio dietro al soggetto sia quantomai spiacevole. Un tempo Nikon e Tamron facevano dei 500mm dalla messa a fuoco esageratamente corta, erano veramente dei quasi macro, ma... catadiottrici, ahimè, con tutte le ricadute sulla qualità di immagine che quegli obiettivi comportavano. Non che non si possano fare foto alle libellule Large con un macro Orthetrum albistylum, Nikon micro Nikkor 200mm f4 Af D ED (ottica ineguagliata!!!). Minima distanza di messa a fuoco (50cm) Ma con le focali dai 300mm in su, sono le più adatte per i ritratti a figura intera. Accoppiamento di Aeshna mixta 300mm + TC17 (550mm). Isolata nel mezzo del canneto. Se volete discutere di come fare foto di un certo tipo, cioè come queste, aspetto i vostri suggerimenti e scambi di opinioni nei commenti.
  10. Emozionante come sempre il tuo racconto e ancora più emozionanti le foto,, il reportage completo permette di apprezzare al meglio, quasi di sentirsi lì (temperatura e fatica a parte ) con te. Le note tecniche rendono l'articolo completo sotto ogni punto di vista. Bel lavoro.
  11. Grazie, è più merito suo (dell'Asilide), che è stato fermo abbastanza a lungo da lasciarmi provare
  12. Nella prima ha troppa confusione nello sfondo a mio vedere, soprattutto il "buco bianco" vicino alla testa disturba parecchio. Meglio le altre, anche se meno contestualizzate. Ottima idea investire sulle luci, potrai così scegliere se far sparire lo sfondo o valorizzarlo in vari modi.
  13. Per la serie ogni scarraffone è bello a... gli Asilidi non sono certo dei mostri di bellezza (magari per molti di voi sono dei mostri e basta) ma a me piacciono perchè ... sono gli intercettori, i Mig 41 (incrociati con un elicottero Apache) degli insetti. Volatori velocissimi e predatori implacabili in grado di uccidere vespe e libellule molto più grandi di loro, il loro aspetto è espressione di questo design per la massima efficienza di volo e di predazione. Mi affascinano per cui li fotografo. John Shaw (fotografo naturalista famoso) ha scritto nella sua Guida alla Macrofotografia "se gli Asilidi fossero grossi come un cane barbone, nessuno oserebbe uscire di casa". Forse mi sono lasciato trasportare un po' dall'entusiasmo, ma io sono un naturalista che prova a fare il fotografo e non viceversa, abbiate pazienza . Torniamo alle foto. . In questa torrida giornata in cui chi mai penserebbe di uscire per fare macro (a parte me)... ne incontro uno: Questo è uno dei più grossi dalle nostre parti (più di 3 cm). Di Asilidi ce ne sono centinaia di generi e specie e ci vuole uno specialista per distinguerli con precisione, per cui anche io mi devo accontentare di chiamarlo Asilide e basta. Era posato su un tronco coperto di licheni questo spiega il colore del primo piano. Dietro c'era ombra. Ho usato: Nikon D500 il 105 AFS micro G, più il TC 14 EIII per avere una distanza di lavoro tale da non farlo scappare subito. Data la temperatura ambiente, era ben sveglio. Flash Godox V 860 con il suo pannellino diffusore (quello che allarga a 14mm) testa inclinata a circa 45° con estratto il diffusore bianco piccolo. Naturalmente su cavalletto. f14, 1/640s, 640 ISO F14 per avere massima profondità di campo ma senza entrare nel campo della diffrazione pesante. Il soggetto però non era verticale ma leggermente obliquo e, nonostante i diaframmi abbastanza chiusi, non c'era modo di avere contemporaneamente a fuoco la testa e l'estremità dell'addome. Non sapevo quanto sarebbe rimasto fermo e non era comodo con il tronco di mezzo angolarmi con precisione così ho optato per un mini stacking fai date. Ho fatto due scatti in live view con lo schermo touch, prima focheggiando la testa e poi l'addome come si vede sotto: Il risultato, che è la prima foto sopra, mi ha soddisfatto. Le zampe sono un po' fuori fuoco, è vero, .. dopo questi due scatti avrei voluto provare anche ad aggiungere scatti alle zampe, ma si è mosso e allora addio allineamento. Comunque sono contento. Concludo con una inquadratura frontale, occhi che vedono a 360°, nascosto tra i peli il micidiale pungiglione con cui l'Asilide prima scioglie e poi risucchia i tessuti della preda. Alla prossima, prometto animali più ... gradevoli.
  14. Davvero molto bella e ripresa molto bene. Sfuocato incantevole.
  15. Non so dove sia Valerio ma li vedo anch'io "slenguati" in certe zone del Ticino e anche di più in Lomellina..
  16. Con i Sigma di non ultima generazione bastava poco, se non li trattavi più che bene a volte si svitava qualcosa e la vite ballava per tutto il barilotto (altra fonte di rumorini strani).
  17. Il rumore come di sabbia potrebbe indicare attrito tra parti in movimento, una cosa che provoca usura delle parti nel tempo e che quindi potrebbe peggiorare. Se sei dell'idea di tenerlo, un controllo finchè è in garanzia glielo farei fare. Altrimenti a Opera la Mtrading ha il suo riparatore ufficiale AD Service. Più comodo che Padova, ma devi pagare (non so, anzi non credo che convenga).
  18. Anche io ho Asus Pro Art IPS sia in casa che in ufficio (dove elaboro le foto di lavoro) e mi trovo bene.
  19. Immagine efficace. Mi piace la composizione ed il digradare dei grigi.
  20. Belle per me soprattutto le prime due e la penultima, luce un po' forte, forse. La posizione "Yoga" l'ho vista anch'io qualche volta, mi dicono che la assume quando è talmente accaldato che gli da' fastidio anche tenere le ali chiuse sul tronco. Sarebbe un modo per traspirare. Trenta metri.. quindi hai ritagliato un po'?
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