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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/02/2023 in Blog Entries

  1. Sono tutti scatti fatti con Nikon Z9 su AFs Nikkor 300mm/2,8G @ f/2,8 con l'intenzione di fare foto di ritratto in bianco e nero a questi magnifici uccelli. Ne ho salvati questi sei. 1 2 3 4 5 6
    4 punti
  2. Si, lo so che c'è molta gente che mi ha preceduto. Ma io non potevo onestamente privarmi prima del 105/1.4E. Prima di che ? Prima che uscisse l'85/1.2 S. E nemmeno del 500/5.6E PF. Prima che uscisse il 400/4.5 S. Entrambi questi nuovi Nikkor Z non faranno MAI rimpiangere i loro predecessori. Come è successo per tutti gli altri Nikkor Z che ho provato. Si, lo so che c'è gente che si è comprata due Nikon Z9 con annessi due FTZ II. E che non ha nemmeno un Nikkor Z-uno per provare l'effetto che fa. O che ci usa bellezze meravigliose come il 200-400/4 prima serie o il non-mi-toccate-che-se-mi-rompo-é-finita, 300/2.8 AF-I. Bontà loro, vedo che c'è chi usa ancora la D3s con soddisfazione propria, perché no ? Continuate così, fatevi del bene. Io invece, no. Invece no. Non vedevo l'ora e anche prima del tempo ho cominciato l'avvicendamento che solo adesso ho potuto completare. Adesso non ho più né un Nikkor F in servizio (non conto i vecchi pre-AI, che fanno bella mostra di se ma che non uso quasi mai), e nemmeno un FTZ. Il futuro è solo Z. Anzi, il presente è già solo Z
    4 punti
  3. Ametto fin da subito che non conosco ancora molto bene questa macchinetta, intendo ovviamente la Nikon Z30 protagonista di questa blog entry. Il fatto sta che l’ho comprata un po’ prima di partire per fotografare i grifoni in Bulgaria, giusto per avere un corpo piccolo per foto semplici e di documentazione. Invece lei ha voluto mostrarsi e osare a fare fotto di natura selvaggia affiancando la Z9. Ho scritto al mio articolo ‘’A tu per tu con i grifoni e l’aquila chrysaetos’’ che nel capanno a Madzharovo, ho lavorato avendo a disposizione due posti e adoperando due trepiedi, uno con il 500PF e l’ altro con il 100-400 Z spostando il corpo della Z9 da un obiettivo all' altro. Facendo cosi ed avendo tempo a disposizione, ho voluto provare per pura curiosita’ la Z30. Come potrete valutare con i vostri occhi osservando gli scatti qui di seguito, i risultati lasciano lo spettatore con la bocca aperta. Per una giusta valutazione presento alcuni scatti singoli con i loro crop al 100% e tre serie di raffiche con tutti gli scatti al completo. Certo che il sensore della Z30 e’ un sensore crop da 20,9 megapixel effettivi per qui non si puo’ pretendere piu’ di tanto. Offre raffiche al massimo di 11fps ed ha un’ autofocus semplificato ma con riconoscimento degli animali. Gia’ sento la voce di Max ..ve lo dicevo io. A voi le valutazioni. 1. Grifone, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/640s, f5.6 Crop al 100% dello scatto precedente 2. Avvoltoio monaco, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/800s, f5.6. Ritratto stretto cropando al 100% dallo scatto precedente 3. Avvoltoio grifone, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 100, 1/200s, f5.6 Crop al 100% dello scatto precedente Raffica 1 Numero scatti 5, Nikkor 500mm f5.6E PF, Shutter priority @ 1/2000s, auto iso 1600, f/9, Auto-area AF, animal focus, VR ON (Normal), fps @ H+ In questa 1a raffica l’ aquila si muove ma non si sposta. Il movimento dell’ animale e’ veloce ma non fulmineo. La macchina in 5 scatti registra le fasi del movimento senza perdere il fuoco. scatto 1o scatto 2o scatto 3o scatto 4o scatto 5o Raffica 2 Numero scatti 5, Nikkor 500mm f5.6E PF, Shutter priority @ 1/2000s, auto iso 1600, f/9, Auto-area AF, animal focus, VR ON (Normal), fps @ H+ In questa 2a raffica l’ aquila all’ improviso si lancia in volo e quindi si sposta. Il movimento dell’ animale in questo caso diventa fulmineo . La macchina riesce a registrare tutte le fasi del decollo senza perdere il fuoco. Un risultato veramente ottimo. scatto 1o scatto 2o scatto 3o scatto 4o scatto 5o Raffica 3 Numero scatti 5, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 S @125mm + leggero crop, Aperture priority @ 1/1000s, iso 400, f/5.6, Single-point AF, VR ON (Sport), fps @ H+ In questa 3a raffica l’ avvoltoio grifone si muove senza spostarsi. Il movimento dell’ animale in questo caso e’ veloce ma non fulmineo. La macchina riesce a registrare tutte le fasi del suo movimento senza perdere il fuoco e restituendo particolari del suo piumaggio (fotto crop al 100%). scatto 1o scatto 2o scatto 3o scatto 4o scatto 5o Crop al 100% dello scatto n.4 Caratteristiche della Z30 che vanno apprezzate per la fotografia della natura selvaggia da appostamento. 1. Lo scatto silenzioso 2. Il display snodabile. 3. La raffica che arriva fino a 11fps (in modo silenzioso e raw 14bit diventa 8 fps) 4. Il riconoscimento animali dell’ AF 5. La disposizione dei pulsanti come nella Z9. 6. Personalizzazione dei controlli.
    3 punti
  4. Lo scorso giovedì,si tenuto presso la base aerea di Istrana,sede del 51° Stormo dell'AM,uno spotter day,ovvero un ingresso alla base per gli appassionati di aviazione.Un evento del tutto eccezionale che mai sinora era stato fatto alle nostre latitudini,dato che tra i due lati della rete,noi spotter eravamo su quello sbagliato e le visite dei carabinieri della base per allontanarci, erano una costante. ora,complice probabilmente il Centenario AM e un Comandante (e suo staff) dalle larghe vedute ,abbiamo avuto l'opportunità di trascorrere un pomeriggio come piace a noi,tra rumore e profumo di kerosene. Questi eventi sono ormai una routine all'estero preso molte forze aeree e son ampiamente rodati,da noi pur essendo stata la prima volta,devo dire che tutto è stato fatto come fosse una routine e quindi un bravi a tutti i componenti del 51 ci sta,dal Comandante al moviere. Purtroppo il meteo,ci ha messo del suo e non è stato collaborativo,ma come recita un vecchio adagio " c'è il sole,ci son gli aerei,mai le due cose assieme". In pratica tra nuvole a celare il sole e foschia bassa,oltre al tardo pomeriggio circa le 16,30, non è che di luce ce ne fosse rimasta molta.Allego alcuni scatti a testimonianza dell'evento augurandomi che in futuro ciò diventi la norma e non rimanga eccezionalità. Foto fatte con D3s e Nikkor 400mmAF-I. qui il velivolo dipinto per celebrare gli 80 anni del 103 Gruppo.Il pilota è il Comandante dello Stormo. altra immagine del velivolo in atterraggio qui l'AMX nella colorazione ordinaria,il pilota in questo caso è il capo ufficio operazioni che era stato pilota dimostratore col Tornado della Sperimentale luce in diminuzione al decollo dell'EFA anche dopo questo passaggio si imbrunisce qui la versione biposto del velivolo usata per l'addestramento e il passaggio macchina,si vocifera che similarmente a quanto fatto dalla Luftwaffe,l'AM stia pensando di sostituire i Tornado ECR con una apposita versione biposto dell'EFA. qui fine dei giochi,ultimo EFA rientrato e niente luce.
    1 punto
  5. Sabato 11 Febraio 2023, erano le 5:50, piena notte ancora e il termometro segnava i -7°c. Siamo a Madzharovo in Bulgaria, sul gruppo montuoso del Rodopi est. Il fuoristrada di Marin, un vecchio furgoncino Mitsubishi Delica, ha incominciato ad arrampicarsi tra roccie e buche di una, per modo di dire, strada sterrata. Nostra destinazione il capanno della Rewilder Rhodopes Foundation gestito da Marin Kurtev. Dovevamo raggiungerlo prima dell’ alba. Il nostro obiettivo e’ incontrare, osservare e fotografare una colonia di avvoltoi che popola le roccie di questo angolo montuoso della Bulgaria, parco protetto Natura 2000. In questo periodo invernale dal capanno fotografico della fondazione si possono osservare i grifoni, l’aquila reale e se siamo fortunati l’avvoltoio monaco o eccezionalmente lo sciacallo e il lupo. I grifoni sono i più socievoli e diffusi rispetto ad altre specie, cercano cibo in gruppi e si riproducono in colonie su ripide pareti rocciose. L'avvoltoio monaco cerca cibo in gruppo o individualmente e talvolta si unisce a gruppi di grifoni. La Rewilder Rhodopes Foundation sta lottando per ripopolare la specie di questi straordinari uccelli, i suoi sforzi si concentrano anche su altre specie per costruire una catena alimentare completa e stabile, oltre a ripristinare una piena biodiversità. Il fuoristrada avanza come un carro armato e alle 6:35 siamo fuori dall’ ingresso del capanno. Fa tanto freddo ma purtroppo non c’e’ la neve come tanto speravamo (eppure c’era la settimana precedente). Il posto e’ spettacolare, siamo su una collina rocciosa e davanti a noi si presenta uno scenario costituito dalle pareti rocciose della montagna di fronte e il fiume Ardas che scorre nella vallata. Entriamo nel capanno di fretta trasportando la nostra attrezzatura in totale silenzio. Il mio compagno di avventura di questa experience, il fotografo di viaggi e natura Babis Giritziotis, ed io ci dividiamo le postazioni del capanno. Lo spazio per stabilirci e’ abbondante, avremmo dovuto essere in quattro a condividere questa esperienza ma alla fine siamo solo noi due. Una vista del terreno davanti al capanno Una lunga attesa La prima ora nella nostra postazione passa velocemente senza avvistare alcun animale. Verso le 7:40 arrivano i primi corvi ed alcune cornacchie. Cominciamo a fare qualche scatto fiduciosi nell’ arrivo dei grifoni. Finalmente verso le 9:40 il primo avvistamento di un grifone che ha sorvolato il nostro appostamento. Dopo qualche minuto un secondo e un terzo esemplare passano alti ma non ne atterra nessuno. Di seguito abbiamo osservato piu’ di venticinque avvoltoi passare nel cielo in alto. Abbiamo pensato che prima o poi sarrebero atterrati per cibarsi ma abbiamo aspettato invano. Con il passar delle ore ci siamo scoraggiati. Verso le 14:30 abbiamo assistito al rientro della colonia dei gipeti che uno dietro l’ altro tornavano a casa passando sopra la nostra testa, verso le pareti rocciose della montagna di fronte a noi oltre la vallata. 1. Durante la lunga attesa del primo giorno le cornacchie e i corvi erano l’unico soggetto da fotografare. Corvo imperiale (Corvus Corax). Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 220, 1/2000s, f5.6. 2. Cornacchia grigia (Corvus cornix). Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 220, 1/2000s, f5.6. Finalmente L'Aquila Eravamo quasi disperati. Unico conforto i messaggi di Marin che ci invitava ad avere pazienza: nel pomeriggio arrivera’ l’aquila, diceva il messaggio. Neanche se l’avesse ordinato. Attorno alle 15:30 io ero distratto a fare altro quando Babis mi ha annunciato gioioso a sottovoce l’avvicinarsi di un esemplare di aquila reale. Era veramente un’animale maestoso nel vederlo cosi da vicino e in piena liberta’ librarsi nell’ aria. E’ atterrato proprio davanti a noi ad una distanza tra i 15 e i 20 metri. Abbiamo cominciato a fare foto all’istante, documentando il suo arrivo e il suo comportamento una volta toccata terra. Questi uccelli, al contrario degli avvoltoi, non sono tanto sensibili ai piccoli disturbi sonori o di movimento. Stiamo parlando di eventuali rumori che puo’ produre un’attrezzatura fotografica, le reflex appartengono in questa categoria soprattutto se si scatta a raffica, o di eventuali movimenti insoliti come puo’ essere lo spostamento dell’ obiettivo che spunta tra le fessure del capanno per seguire il soggetto. Questo esemplare di aquila chrysaetos era maturo ed imponente. Ci ha regalato bei ritratti e tante belle foto in volo per quasi mezz’ ora. Dopo di lui si sono avvicinati una dietro l’ altra tre aquile reali che pero’ erano leggermente piu’ piccole di stazza, probabilmente piu’ giovani. Abbiamo continuato a scattare fino alle sei del pomeriggio quando e’ andato via anche l’ultimo dei nostri ‘’modelli’’, ormai era buio. La Z9 agli ultimi scatti, dell’ ultima mezz’ ora, viaggiava a iso alti tra i valori di 10000 e 16000 restituendomi immagini favolose. Quasi dodici ore di capanno e solo le ultime due ore e mezza sono state quelle produttive. Abbiamo lasciato il nostro posto con soddisfazione. La giornata e’ stata salvata in extremis. 3. La prima aquila reale (aquila chrysaetos) che ha rotto la nostra solitudine e’ arrivata maestosamente dal cielo alle 15:35. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 450, 1/2500s, f5.6 4. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 300mm, iso 800, 1/2500s, f5.3. 5. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 340mm, iso 720, 1/2500s, f5.3. 6. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, crop, iso 280, 1/2000s, f5.6 7. La cornacchia aspetta pazientemente ma l’aquila fa capire che non ci sono speranze finche’ lei non avra' finito di mangiare. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/2500s, f5.6 8. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 340mm, iso 720, 1/2500s, f5.3, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 9. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 340mm, iso 720, 1/2500s, f5.3, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps, 10. Sono le 17:35, quasi buio e la Nikon Z9 restituisce immagini ad altissimi valori di iso Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 14400, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic-area AF (L), VR sport, 20fps 11. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 14400, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic-area AF (L), VR sport, 20fps 12. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 16000, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic area AF (L), VR sport, 20fps 13. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 16000, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic area AF (L), VR sport, 20fps Second round, il giorno dopo Al mattino presto del giorno dopo eravamo di nuovo nel nostro posto, aspettando i grifoni piu fiduciosi che mai. Erano quasi le nove quando abbiamo notato il volo di un uccello grande e solitario che si dirigeva verso la nostra collina. Abbiamo subito pensato alla visita mattutina di una delle aquile del giorno prima. Dopo aver fatto due giri e’ atterrato. No, non era un’ aquila. La fortuna ci aveva sorriso fin da presto questa volta. Davanti a noi si esibiva un bellissimo esemplare di avvoltoio monaco. Non ci eravamo ancora ripresi dall’ emozione di quel improvvisato incontro che abbiamo assistito letteralmente ad un’ invasione dal cielo da parte dell’ intera colonia dei grifoni. Atterravano davanti ai nostri occhi, e’ stato uno spettacolo vederli arrivare uno dietro l’altro. Babis ed io ci siamo guardati e ci siamo parlati a gesti. Non avremo scattato finche’ gli uccelli non avessero cominciato a mangiare. Gli ordini del ‘’grande capo’’ erano chiari, niente rumore e nessun movimento. Questi uccelli sono molto diffidenti e sospettosi, non sono come le aquile. Infatti la distanza tra noi e loro era cosi poca che rendeva avvertibile qualsiasi nostra intenzione. Correvamo il rischio di far saltare tutto per aria se non dimostravamo pazienza e prudenza. Potevamo cominciare a far foto solo se si fossero sentiti a loro agio e questo, per loro, vuol dire mettersi a mangiare. Era quasi passata un’ ora ma i nostri ospiti non volevano saperne di cominciare il pasto. Nel frattempo altri due esemplari di avvoltoio monaco sono arrivati. Uno di loro, con grande cautela, ha cominciato a beccolare. Sembrava essere un specie di gran capo. Tra i grifoni si percepiva esserci una certa gerarchia. Alla fine un po’ alla volta tutti gli ucceli hanno abbassato la guardia e si e’ subito capito che si sono rilassati anche se non davano attenzione al cibo sparso. Abbiamo cominciato a scattare foto e un po’ alla volta muovere con cautela i nostri obiettivi. La calma ha pervaso tutta la colonia. I nostri soggetti c’ erano e si prestavano alla foto ritratto, in gruppo o da soli. Pochissima se non nessun’ azione, pochi movimenti, tipica immobilita’ da avvoltoi. Ci sono volute due ore e tra qualche disputa, uno dei grifoni a cominciato a prendere la rincorsa per il decollo. Per fortuna non ha datto il via per l’ immediata partenza del intero gruppo. Uno alla volta e con grande calma i gipeti hanno cominciato a decolare e a fare dei giri sopra la vallata. Qualcuno tornava ma poi riprendeva il volo. Dopo quasi quaranta minuti l’ ultimo tra loro ci ha lasciati. Le nostre schede erano piene di bellissimi scatti. Ci siamo rilassati anche noi. Il secondo giorno e’ stato ricco di interesse e di azione fotografica. Per il pomeriggio speravamo nel ritorno delle aquile. Invece sono ritornati due, tre esemplari di grifoni solitari. Nel intervallo abbiamo avuto la visita di un piccolo mamifero che visto da lontano sembrava uno sciacallo ma quando si e’ avvicinato ci siamo accorti che era una volpetta vecchia e malconcia che semrava avesse la rogna. Niente sciacallo e niente lupo ma il nostro bilancio e’ stato piu’ che positivo. 14. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 145mm, iso 560, 1/2500s, f4.8. 15. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 145mm, iso 450, 1/2500s, f4.8. 16. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 110, 1/400s, f5.6 17. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 280, 1/500s, f8 18. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/500s, f8 19. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 900, 1/3200s, f5.6 20. Una volpe malandata, forse con la rogna e’ arrivata a cinque metri di distanza dal mio obiettivo. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 500, 1/2500s, f5.6 21. Nikon Z9, AFs Nikkor 300mm f2.8G + TC1,4EII @420mm, iso 500, 1/2000s, f4 22. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 500, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps. 23. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 450, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 24. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 450, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 25. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, crop, iso 400, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 26. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, crop, iso 360, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 27. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, crop, iso 360, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps Bulgaria, localita’ di Madzharovo. Segnato con il cerhio rosso il posto del capanno. Il capovaccaio, una promessa. Il capovaccaio o gipeto egizio (neophron percnopterus) è la più piccola delle quattro specie di avvoltoi presenti in Europa. Questi gipeti sono famosi per la loro monogamia ed erano considerati un simbolo della cura dei genitori nell'antico Egitto. In primavera e’ presente sulle montagne del Rodopi est a Madzharovo. Qui, in questa piccola localita’ della Bulgaria diventano il tema di un murales in un edificio del centro abitato. Questi uccelli saranno il soggetto della prossima experience naturalistica e fotografica in questo balcone roccioso dei balcani. Nota biografica riguardante Marin Kurtev Marin Kurtev è nato nel 1976, si è laureato in Scienze forestali a Sofia nel 1999. Dal 2004 al 2011 è stato direttore del Nature Conservation Center di BSPB a Madzharovo. Ha una vasta esperienza nel campo dell'ornitologia e della guida di gruppi turistici. Ha partecipato a numerose attività educative, monitoraggio di uccelli e attività legate all’ ambiente in tutta la Bulgaria. Marin attualmente si offre come guida per escursioni in kayak e osservazione della fauna selvatica nella zona di Madzharovo. Annotazioni tecniche Atrezzatura impiegata: Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, AFs Nikkor 300mm f2.8G, TC-14EII, FTZ II, trepiedi Leofoto LS365C, testa gimbal Wimberley WH-200 II, Peak Design Carbon Travel Tripod. Modalita’ di scatto. Per le foto statiche: AF-C, Dynamic-area AF(L), VR sport, scatto singolo, Animal eye focus. Per le foto in volo: AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps, Animal eye focus.
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