Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto con la massima reputazione di 21/02/2021 in Blog Entries

  1. Terza ed ultima parte del listone degli aerei che amo di più e di cui vorrei prima o poi fare i modelli. E' una lista più ristretta delle altre due, di aerei molto particolari, difficili, estremi. Come i cigni. Un cigno può essere bellissimo ed aggraziato, oppure no. Arrabbiato un cigno è terribile ma quando curva il collo per spulciarsi la coda è un pò goffo. Questi sono aerei difficilissimi anche sul piano modellistico. Rudolf Nureyev, Laurence Olivier, Guido Cantelli 1) Convair B58 Hustler non amo particolarmente i bombardieri. Preferisco aerei meno terribili, specie per la popolazione civile, ma per alcuni nutro particolare interesse. Uno di essi è il B-58 protagonista della corsa all'alta velocità negli anni '50 e -60. Il concetto dello Strategic Air Command era avere un aereo in grado di penetrare nello spazio sovietico e centrare più obiettivi contemporaneamente sfruttando la sua capacità di eludere i caccia avversari con la velocità e i falsi bersagli. Il B-58 è il risultato, almeno uno dei pochi concreti, di questi studi. Un aereo per certi versi affascinante e per altri assurdo. Come la sua enorme gondola posta sotto la pancia per consentirne l'autonomia a quella velocità. Maledettamente costoso da costruire e da far volare, complicato ed impegnativo, ha subito tante perdite accidentali. Nel suo concetto estremo è stato sostituito dal più compatto F-111 che ha poi lasciato il ruolo al più grande B1, versione moderna ma non così estrema del B-58. Anche se nessuno di questi è stato capace di intaccare il potenziale eterno del B-52 nella sua classica cellula lenta e massiccia. 2) North American XB-70 Valkirye concetto ancora più assurdo ed estremo per questo prototipo che è stato messo a terra dopo i primi collaudi a seguito di uno spettacolare incidente che ha visto perdere uno di questo enormi uccelli. Doveva volare ad oltre Mach 3 con un carico pagante eccezionale, scortato da caccia altrettanto veloci ed estremi 3) Lockheed YF-12 / SR-71 Blackbyrd ovvero il mitico F-12 che nato come intercettore/scorta ad alta quota e ad alta velocità. é poi diventato un ricognitore in grado di andare ovunque impunito grazie alla sua eccezionale velocità. Enorme, costoso, complesso, pericoloso, tanto che il pilota era più un astronauta con tanto di tuta specifica. A terra fatto il pieno il carburante gocciolava al suolo. In volo per fare una virata completa ci volevano chilometri. Ma è una delle macchine più coraggiose che l'uomo abbia messo in servizio nella sua storia. Modellisticamente parlando è un grosso uccello e quelle tonalità di nero sono una sfida difficile da superare con successo. finisce qui la lista. Un giorno, forse, farò anche questi modelli. Chissà ...
    4 punti
  2. Nella prima parte di questa carrellata (che è propedeutica, di fatto anticipa la lista dei modelli che vorrei fare nella mia terza età ... modellistica) ho inserito la ristretta lista degli aerei che assolutamente adoro di più. Sono solo 8 perchè una lista assoluta non deve essere troppo popolata. C'è chi avrebbe inserito di diritto anche lo Spitfire. Si, forse, ma lo Spitfire per quanto "bello" non è mai riuscito ad affascinarmi come aereo. Troppo delicato, troppo artefatto, e anche nell'aviazione inglese, surclassato da altre macchine che, a parte quel quarto d'ora di gloria nel 1940, hanno realmente fatto la guerra contro i tedeschi (parlo di Hurricane ma soprattutto di Typhoon, Tempest e gli acquisti dai cugini d'oltreoceano Mustang e Thunderbolt). Ma andiamo a questa nuova lista. Non così belli ma irresistibili, i sexy e maledetti, gli sciupafemmine. Insomma, Marlon Brando, Johnny Depp, Clark Gable, Paul Newman, Yul Brynner, In ordine cronologico 1) Hawker Typhoon cattivo, potente (soprattutto potente), robusto (soprattutto robusto) si dice che volasse come un ferro da stiro lanciato da una massaia contro il marito che torna ubriaco dopo essersi speso la settimana di paga in birre già al pub. Doppiato in prestazioni e prerogative dal cugino Tempest, di fatto ha rappresentato la proiezione di forza della RAF contro i tedeschi, molto di più degli acerbi Hurricane e Spitfire, famosi solo grazie alla Battaglia di Inghilterra. Io trovo più affascinante la versione con il tettuccio a sbalzo, la "cardoor" mi ricorda certe auto inglesi tra le due guerre : scomode ed inguidabili con soluzioni d'emergenza al posto di quelle comuni per tutti gli altri produttori. 2) Vought F4F Corsair relegato a terra perchè per l'US NAVY il carrello dell'F4F era troppo fragile per poter sostenere gli appontaggi era sgraziato, alto come un grattacielo, con la visibilità di una betoniera. Volava e atterrava andando per traverso, trascinato dal motorone più che dall'aerodinamica. Ma era dotato di potenza inaudita, poteva incassare colpi esagerati e soprattutto portare un carico bellico per l'attacco al suolo che gli suscitarono il nomignolo di "uccello infernale" da parte dei giapponesi. In Europa non avrebbe avuto vita facile ma col Giappone e in Corea ha visto momenti di gloria, anche più dei più "canonici" F8F ed F5F. 3) F-105 Republic Thunderchief dopo l'infausto tentativo di convertire a ruoli di attacco al suolo l'F100, nato come caccia intercettore, l'USAF impiegò l'F-105 in tutte le missioni in profondità in Vietnam, tanto che l'F-105 vanta il poco invidiabile primato di aereo ad avere subito la più alta percentuale di perdite durante tutte le guerre degli Stati Uniti. E' un aereo strapotente, robusto, concepito esattamente per quello specifico compito, antesignano di quello che saranno poi, i più sofisticati aerei da attacco al suolo ad ala variabile del decennio successivo. Insieme all'F-100 e all'F-4 per me rappresenta l'USAF durante gli anni '60. 4) Lockheed F-104 Starfighter uno straordinario, terribile errore. Lo "spillone" era un aereo votato alla velocità a dispetto di tutto il resto, come gli incrociatori da battaglia inglesi che allo Jutland pagarono un alto tributo per poter essere i più veloci ma i meno protetti. L'F-104 è uno stallone difficile da montare più di ogni altro aereo commerciale nella storia, prono allo stallo, incapace di recuperare. Delicato, fragile. Ma maledettamente semplice e anche ragionevolmente economico. L'Aviazione Militare, più che l'USAF o la Luftwaffe si è legata per decenni a questo monumento della corsa bisonica che certamente i russi dovevano vedere con un certo sarcasmo. 5) McDonnell Douglas F4 Phantom II l'esatto opposto dell'F-104, l'F-4 Phantom II, un aereo tanto esageratamente buono e dannatamente robusto da durare in servizio per i suoi meriti più che per le ristrettezze di bilancio dei suoi utilizzatori (è sparito dall'Aviazione ellenica non da molto nella versione Wild Weasel) Brutto come pochi aerei ma coriaceo e letale quanto il miglior John Wayne. L'unico aereo pensato per l'USAF ad essere stato adottato anche dall'US NAVY. Indimenticabile. 6) Dassault Mirage III l'eleganza dell'ala a delta, senza altri piani alari, unita alla grandeur francese che si è ostinata a tenere una sua produzione nazionale senza interruzioni dalla fine della guerra. Grande successo di esportazione - non senza magheggi politici - ma comunque un fascino senza pari del parigino per eccellenza. Capace di portare carichi nucleari oppure di essere adattato in Medio Oriente per combattere da ambo le parti dei contendenti. Rivive oggi nel Rafale secondo un concetto tutto sommato invariato. 7) Saab Viggen AJ-37 oggi che non esiste nemmeno più la SAAB industria automobilistica, siamo in pochi a ricordarci di questo caccia-bombardiere che nel 1969 era l'aereo più sofisticato al mondo. E' stato il primo ad imbarcare dei computer di bordo, aveva una architettura a doppio delta. Era potente, era efficiente, temibile. Brutto come un vichingo con l'ascia ma - per me - maledettamente affascinante. E' stato tra i primi modelli che ho fatto negli anni '70. Oggi che non c'è più è trascurato anche dall'industria modellistica. Ma è stato una pietra miliare nella storia dell'aviazione. 8) General Dynamics F-111 Aardvark come l'F-111 Aardvark, uno degli aerei più complessi e costosi della storia. Tanto complicato da richiedere un numero spropositato di ore di manutenzione per ogni ora di volo. E da pretendere due uomini di equipaggio, in una cabina con posti affiancati che veniva espulsa interamente in caso di avaria con il paracadute che la faceva planare fino a terra. Progetto ad ala variabile, doveva essere un caccia bisonico, anche imbarcato. Fu trasformato in aereo da attacco al suolo per interdizione in profondità, anche nucleare e in un aereo per la guerra elettronica (il Raven). Affascinante, brutto, potente, complicato. Non proprio "il marito ideale" può essere considerato il padre del mio amore F-14 Tomcat da cui riprese per intero il sistema radar-missili e il concetto di ala variabile. Ho deciso di mantenere una lista breve di 8 aerei e senza duplicazioni. Altrimenti nell'elenco ci sarebbero andati anche l'F9F Panther, l'F8F Bearcat, l'Hawker Tempest, i Messerschmitt ME109 e ME262, i Mig 23 e 27, il Sukhoi 24, il Panavia Tornado e l'A1 Skyraider, il P-47 e l'A-10 Thunderbolt II.
    2 punti
  3. E' un po' che mi girava in testa l'idea di fotografare dei fiori, ma non con lo stile della perfetta riproduzione, magari sfruttando il focus stacking per avere tutto a fuoco (cosa che ho fatto, ma non mi ha intrigato). Così come, al di fuori dei pochi scatti fatti per illustrare test ed articoli, era la prima volta che provavo a fotografare "still life". Le virgolette sono assolutamente necessarie, il motivo sarà chiaro nel seguito: non ho la minima idea di come si fa! Tornando ai fiori, per me è terra incognita: devo capire quello che mi piace e come fare a fotografarlo. Per questo ho iniziato a documentarmi sull'uso di lenti particolari, come certi vintage e le lensbaby, che ora stanno affacciandosi sul mercato anche in baionetta Z. Perché quello che mi piacerebbe fare è esplorare una fotografia non fatta da nitidezza ma più da forme, luci e colori. Ed ieri pomeriggio è stata la prima sessione pratica. Per farci quattro risate, tornando allo "still life", questo uno dei set. Potete notare: - Il piano di appoggio: il tavolo di cucina. - La luce principale: la finestra, diffusa dalla tenda. - Luce di effetto: una pila frontale a led, diffusa con carta da forno, ed arrotolata intorno ad un bicchiere per alzarla (la testa è snodabile, quindi può essere diretta dove serve). - La pioggia: acqua nello spruzzatore riciclato del disinfettante per la pulizia di casa - Uno degli sfondi usati - E la Z6 su treppiede (con l'illuminazione disponibile in una giornata nuvolosa i tempi non erano granchè... e poi avevo idea di fare focus selettivo, quindi com profondità di campo estremamente ridotta). Non ho fotografato sempre così, a seconda di come volevo la luce cambiavo le posizioni relative per fare arrivare sui fiori più o meno luce dalla finestra, o dalla lampada o per cambiare lo sfondo ecc. Davanti alla Z6 il 50 1.8S, e diverse combinazioni di tubi Meike per Z, da 11mm e 18mm (una scocciatura notevole, apprezzo proprio molto l'idea di una lente macro vera che mi faccia arrivare almeno a 1:2.... ma pure un'apertura massima f1.8!!!!). Dimenticavo il soggetto!!!! 10€ di tulipani presi in mattinata alla giardineria. Com'è andata? ci arriviamo.... Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f1.8, 1/10" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f2.8, 0.4" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f2.5, 1/6" ISO 100. Questa è l'immagine ripresa nel setup ritratto all'inizio: Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f2.8, 1/6" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f3.5, 1/3" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f1.8, 1/15" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f4, 1/3" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f5.6, 1" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f1.8, 1/15" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f1.8, 1/25" ISO 100. Z6 su 50 1.8S - Tubi Meike - f1.8, 1/25 ISO 100. Cosa ho imparato? Innanzi tutto che i tubi e la ripresa ravvicinata a tutta apertura rendono molto morbido il 50 1.8S, al punto da farmi già raggiungere buona parte di quello che vorrei ottenere con lenti più specializzate. Operativamente i tubi Meike funzionano perfettamente, consentendomi nel 100% di queste immagini di mettere a fuoco in AF-S con pinpoint. Poi che la nitidezza, con PDC così limitate, è come se fosse l'accento: va sul punto che qualifica l'immagine. Ma non è semplice capire cosa si vuole.... occorre giocare e guardare bene i risultati. Non sono soddisfatto di tutto quel che è uscito fuori, ma sono curioso di sentire il vostro parere. E che l'effetto della zona nitida è amplificato se circondata da forme che raccontano in modo un po' onirico il resto della storia. In questo senso, secondo me, le meglio riuscite sono proprio le ultime. Ma anche che, in taluni casi, non c'è verso: occorre chiudere un poco di più per avere maggiori zone in fuoco. Le luci... beh, direi piuttosto il modo in cui illuminare il soggetto, è per me del tutto da costruire. Nel senso che al minimo mi devo dotare di una luce vera per sostituire l'accrocchio con la pila frontale che ho usato. Ma credo che la luce continua LED, almeno in questo contesto e per aiutare i primi passi di uno ignorante come me, sia la via da seguire: troppo più semplice muovere la sorgente di luce vedendo nello schermo della Z6, ed in continuo, che succede invece che dover provare a scattare ogni volta. Dove per muovere intendo variare la distanza, e quindi forza e concentrazione, ma anche angolo. La Z6 era molto a suo agio e così, incredibilmente, il mio treppiede da montagna, che probabilmente non avrebbe mai creduto di poter mettere i piedi sul tavolo di cucina! Ma li ha lavati bene, prima! E, per finire, se interessa il genere, direi che possa essere molto utile stampare 2 o 3 sfondi con diverse sfumature di colori per migliorare la varietà delle fotografie. Come avete visto, anche su quello ho usato la fantasia e quello che avevo in casa. Li vedete mia figlia sul ponte di Brooklyn in una notte di agosto 2019... quando mai avrei pensato di passare un sabato pomeriggio in cucina a fotografar tulipani! Il blu dello sfondo, in tutte le foto fatte, arriva proprio da quel cielo. Ora a voi la parola: consigli & critiche a 360° non solo ben accetti ma proprio richiesti!
    2 punti
  4. Come si sarà capito la mia indole di modesto modellista mi rende più congeniali i mezzi corazzati. Rustici, da sporcare, non necessitano di complicate mascherature per la livrea, non hanno milioni di decal, non richiedono quella disciplina, ordine e pazienza che so bene di non possedere. Ma la mia vera passione - al vero - sono gli aerei (e le navi da battaglia). Di cui ho decine di kit in scatola che attendono di essere lavorati. Quando mi sentirò pronto o quando mi viene proprio la voglia irresistibile di farne uno. Nella mia carriera di modellista non ho mai fatto un modello di aereo veramente di livello accettabile. Ho intenzione di provare a rimediare ma so che se non si ha il talento necessario poi si smette. Mi è già successo con altre cose, non ci trovo niente di male. Ma in questo articolo vorrei fare l'elenco dei miei amori, usando dei paragoni non convenzionali. Attenzione, parliamo di modellismo, le considerazioni sono prevalentemente di natura estetica. O di simpatia. O per qualche altro motivo. Niente tifo, niente : tizio è meglio di caio, etc. Puro amore a prima vista. *** I bellissimi rubacuori Alain Delon, Errol Flynn, Rock Hudson 1) North American P51D Mustang rigorosamente in versione con tettuccio a sbalzo e metallo naturale. Se esiste un aereo che rappresenta la perfezione, eccolo qui. I progettisti americani dicono che "Se è bello, vola bene". Ecco, direi che questo detto si presta perfettamente al Mustang. Un aereo che è senza età, senza pari, senza ... parole, né rivali. tanto straordinario da avere aperto una tradizione, quella dei purosangue alati da caccia che perdura tutt'oggi con l'ultimo rampollo, l'F-15. 2) Focke Wulf TA-152 Stesso discorso, per quanto mi riguarda, per l'ultimo progetto del genio Kurt Tank, la perfezione alata, un vero intercettore pensato per predare senza essere catturato. Con le sue linee scolpite da un artista moderno, teso, preciso, senza una linea inutile. arrivato troppo tardi per avere un qualche significato bellico ma valutato eccezionalmente dai tecnici alleati che se ne portarono qualche esemplare in patria. 3) Fiat G-55 Centauro Oggi sembrerà strano ma quando la Fiat non era guidata come è adesso da un uomo totalmente senza qualità, sapeva fare aerei, locomotive, turbine e qualsiasi cosa potesse muoversi, compresi i treni. Il Fiat G-55 rappresenta la sintesi del genio italiano con la praticità tedesca, che poi è una liaison che rappresenta almeno metà della storia europea. Perchè questo aereo fantastico deve il suo cuore alla Daimler Benz e al suo straordinario DB-603, costruito su licenza da Fiat. Qui le linee sono quelle, perfette, degli scultori rinascimentali, che ne hanno scolpito la capacità di manovra. già così un aereo straordinario come testimoniato anche da inglesi e americani che se lo trovarono contro e a fianco. Sviluppato sin nel dopo guerra, dimostrò le sue qualità anche in termini di esportazione che per Fiat e l'Italia nell'immediato dopoguerra doveva significare qualche cosa. Ma del Fiat G-55 c'è qualche cosa in ogni altro aereo o componente di aereo progettati in Italia da quel lontano 1942 (a partire dal G-91 per arrivare agli ultimi MB da addestramento). 4) North American F-86 Sabre diretto discendente del P-51, un'aereo essenziale, capace di fare ogni cosa nelle mani giuste, benchè finalmente con avversari in grado di dare il massimo del filo da torcere (i Mig derivati dai Messerschmitt a reazione). Esportato in tutto il mondo, impiegato anche 40 anni dopo. Semplice e tagliente ... come una sciabola. 5) North American F100D Super Sabre Dal nonno ha preso il cognome, dal papà, il nome, l'F-100 è un altro della straordinaria serie di purosangue North American, l'ultimo da cavalcare senza sella, imbizzarrito più sfortunato di quanto meritasse effettivamente, più che altro perchè nato nel momento di transizione verso la guida radar, gli infrarossi e le altre diavolerie che richiederanno altre sofisticherie ed ingegneri elettronici al posto dei piloti. 6) Grumman F-14 Tomcat all'epoca (fine anni '60) era la cosa terrestre più vicina all'astronave Enterprise. Più avanzato di ogni cosa, più potente di ogni cosa. Ho persino tollerato al cinema e poi in televisione quella faccia da sciemo di Tom Cruise pur di vederlo in azione. E il periodo più bello di Buck Danny è quello in cui è imbarcato sui Tomcat (ovviamente ho anche tutti gli altri numeri della collezione !) Ho pianto quando gli abbiamo dato il farewell 15 anni fa ... 7) McDonnell Douglas F-15 C/D/E/EX vola da cinquanta anni ed è previsto che continui ancora per altri 20. E l'aereo tutto, il bisnipotino del P51D portato ad un livello assoluto. Oggi è in grado di fare le veci di un intero arsenale. Totalmente connesso, se lo accompagni con dei droni d'attacco puoi fare a meno dell'esercito. E' bello, è potente, è sorprendentemente flessibile. Il meglio di tutto quanto ha volato sinora, capace di guardare alla pari aerei con 40 anni di meno. 8) Sukhoi 27 e allegra famiglia Impressive, impressive, impressive. Molti aerei russi hanno messo in difficoltà i pariclasse occidentali, a partire dalla II Guerra Mondiale. Il "Flanker" secondo la dizione Nato è il più evoluto, il più agile, il più potente, il più impressionante, il più bello, il più sviluppato. Non è un aereo solo, è una intera famiglia di successo, esportato in tutto il mondo perchè mette in soggezione. rappresenta oggi il vero concetto di aereo multiruolo. Un vero uccello da preda, non così sofisticato da essere inaccessibile ma tanto avanzato da andare bene per fare qualsiasi cosa, sia da terra che dalle navi. Continua prossimamente con la seconda puntata dedicata agli irresistibili. Non così belli ma sexy e maledetti !
    1 punto
×
×
  • Crea Nuovo...