Alexandre Tharaud : Versailles
Alexandre Tharaud : Versailles
Musiche di Rameau, Couperin, d'Anglebert etc. etc.
Erato 2019, formato 96/24
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Con la premessa che io "tollero" solamente il pianoforte che si appropria della musica clavicembalistica francese o italiana, devo dire che quando il garbo e lo stile personale sono a livello di quelli messi in campo da Tharaud in questo disco, le cose vanno su un altro piano.
Versailles è certamente il legante tra le tante composizioni di raccolte e di autori differenti e possiamo immaginarci che la selezione prescelta dal pianista (che è spesso autori di arrangiamenti di musica francese e non del periodo) animi le sale della Reggia di Luigi XIV e Luigi XV.
Il tocco clavicembalistico c'è tutto ma è di natura molto personale.
I tempi sono molto rallentati - anche rispetto ad altre raccolte dello stesso pianista - e manca quella violenza che sarebbe possibile con il pianoforte e che con il clavicembalo si può fare solo raddoppiando i manuali, cosa che trovo corretta.
Basta tutto questo ?
Credo di si, anche se molti specialisti del periodo saranno liberi di storcere il naso. Ed io stesso che pure sopporto solo a piccole dosi il barocco francese (anzi, la musica francese in generale, di ogni epoca) lo farei.
Ma Tharaud è un pianista di un rango a se. E qualche volta si permette di metterci il gusto di un Sokolov, ma senza alcuna idea di imitarlo.
Basta ascoltare la celebre Les Sauvages di Rameau, molto, molto differente da quella in punta di dita e tutta sussurrata di Sokolov (ovviamente sempre al pianoforte).
Ma la ricchezza degli abbellimenti, il ritmo, la freschezza sono tutti li. Ed è un piacere ascoltarli.
Insomma, non sarà il disco dell'anno per me ma è una proposta estremamente di classe.
Ripresa morbida ma senza troppa ambienza. Il piano è uno Steinway D preparato.
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