Variazioni Goldberg di Bach : Oliver Schnyder VS Jean-Luc Ho
Bach : Variazioni Goldberg BWV 988
Oliver Schnyder, pianoforte
Prospero Classical, 23 giugno 2023, 96/24, 1h e 14 minuti
Jean-Luc HO, clavicembalo a due manuali
L'Encelade 9 giugno 2023, 96/24, 1 h e 26 minuti
via Qobuz
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Clavicembalista e organista francese, specialista di Bach e del barocco classico, Jean-Luc HO, a sinistra; pianista svizzero poliedrico con un repertorio quanto mai vasto, Oliver Schnyder, a destra
HO ha studiato con Blandine Verlet insieme a Jean Rondeau e rappresentano insieme la "nouvelle vague" del clavicembalismo d'oltralpe.
Ha registrato le partite di Bach, oltre a Couperin.
Schnyder è invece alla prima incursione in territorio barocco, avendo un esperienza più romantica.
Non avendolo molto ben presente sono andato a sentirmi il suo Mozart e l'ho trovato molto alla Haskil il che è un complimento detto da me.
Queste due registrazioni escono a poca distanza l'una dall'altra e rappresentano probabilmente due poli opposti.
Un clavicembalo a due manuali che esegue in modo canonico le variazioni Goldberg, come la tradizione europea vuole. Ripetizioni complete, pochi abbellimenti, giusto il necessario.
Tempi "giusti", forse un filo troppo lenti.
Uno strumento piuttosto secco, a tratti fastidioso sulle frequenze alte.
Pianismo frizzante - a parte l'aria iniziale, molto lenta - con un particolare gusto per le modulazioni, gli abbellimenti, le acciaccature, le fioriture, per lo svizzero che recupera con tempi non proprio alla Gould ma relativamente liberi.
Elegante e scorrevole proprio dove il clavicembalo mostra un pò di pesantezza. Lo fa con la fantasia tanto che uno come me che le Goldberg le può cantare per intero, riesce a farsi sorprendere da qualche nota nuova, messa li dove sta bene.
Il chiaroscuro è la sua chiave di lettura e gli accenti che mette là dove serve sono i punti di luce.
Insomma, conservativo e accademico Jean-Luc, impegnato tutti i giorni in questo repertorio, fantasioso e con il gusto della trovata e della novità, in questa improvvisata bachiana, Oliver.
Tendo epidermicamente a preferire la versione al piano proprio per la sua freschezza e per la sua luce.
Di versione come quella di HO al clavicembalo ne abbiamo tante. E se non richiamiamo proprio la sua maestra Verlet o il suo maestro Leonhardt, magari ci ritroviamo con una lettura alla Huguette Dreyfuss.
Naturalmente le Variazioni Goldberg di Bach sono quelle al clavicembalo a due manuali (per facilitare la rapidità di incrocio delle braccia) e Bach non ha scritto sul frontespizio "riempite tutti gli spazi con fioriture, invenzioni e abbellimenti" e forse una via di mezzo sarebbe l'ideale.
Ma dopo Gould e Leonhardt, se un tastierista di oggi vuole lasciare il segno con questo mausoleo della musica occidentale le strade sono obbligate.
In conclusione ve le consegno come due curiosità. Probabilmente non vi faranno cambiare la vostra edizione preferita.
Ma ammetto che Schnyder è stata una bella scoperta (per capirci, dopo Mozart e Beethoven, sto ascoltando il Winterreise in versione per pianoforte e trio).
non che Jean-Luc HO si faccia mancare niente. Solo che lui sa cosa gli piace di più
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