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Le tigri indiane sono raddoppiate, evviva, ma...


Silvio Renesto

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ATTENZIONE, QUESTO BLOG CONTIENE LINK A VIDEO CHE POTREBBERO RISULTARE NON ADATTI A PERSONE SENSIBILI (E AGLI AMANTI DEI CANI), SIETE AVVISATI.

Le recenti vicende e le discussioni relative sulle aggressioni da parte di orsi in Trentino mi ha spinto a scrivere di un argomento che so essere spinoso e che solleva opposte faziosità, purtroppo, ma mi sembra importante diffondere una consapevolezza su come vanno le cose e su come dovrebbero andare per uan coesistenza pacifica tra uomini ed animali potenzialmente (effettivamente pericolosi). Eviterò  direttamente di parlare della questione orsi andando a prendere esempi lontani da noi ma forse più drammatici per illustrare come le cose si debbano fare con saggezza e spirito pratico, anzichè sotto la spinta di idealismi, dell'interesse  o dell' odio (cosa che si dovrebbe fare anche nei rappporti fra le persone). 

Cominciamo con le tigri.   Il progetto "Save the Tiger" ha avuto un notevole successo tanto che la popolazione di tigri indiane  è più che raddoppiata negli ultimi anni. Leggendo questo dato mi verrebbe solo da festeggiare ma... c'è un ma. La popolazione di tigri è aumentata, ma le riserve sono rimaste grandi  (cioè piccole) come prima. La tigre è un animale territoriale. Una volta raggiunto il massimo che un territorio può sopportare, il surplus di individui va in cerca di altri territori. Siccome le aree protette   sono poche,  frammentate e distanti, inevitabilmente molte tigri (il 30% della popolazione attuale!) si sono spinte nei territori agricoli con conseguenze anche gravi (non solo bestiame, ma anche molte persone sono state uccise negli ultimi anni). Quello che da entrambe le parti (protezionisti e gestori del territorio)  si dovrebbe capire è che un animale non è un'entità isolata, un animale, noi compresi, è un sistema di relazioni con altri animali (uomo compreso), l'ambiente, lo spazio fisico.  Quando una specie aumenta numericamente, per non creare squilibri dovrebbe poter aumentare proporzionalmente la sua rete di relazioni ed il suo spazio vitale, altrimenti si ha l'inevitabile sovrapposizione fra i sistemi che nel caso di animali potenzialmente pericolosi  può avere esiti drammatici.  Se voglio salvare la tigre, devo darle spazio. O diventa necessario introdurre dei correttivi. La cosa può essere letta anche al contrario, come vedremo meglio nell'esempio successivo, se rubo spazio agli animali, poi non posso pretendere di proteggerli senza correre rischi.

I leopardi di Mumbai. Mumbai è una megalopoli indiana le cui periferie (molto spesso degli slums caotici) si sono espanse fino ai confini o forse oltre delle riserve come quella del sanjiay Gandhi National park,  che ospitano una nutrita popolazione di leopardi. Ricorderete questa foto vincitrice del BBC photographer of the Year:

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Una fototrappola riprende un leopardo a spasso per la periferia di Mumbai.

Questo leopardo non è da solo. Si calcola che per le periferie di Mumbai e zone limitrofe si aggiri una colonia di una trentina di leopardi che ha fatto come i gatti millenni fa, ha imparato a sopravvivere in ambiente urbano degradato, ricco di macerie, nascondigli di vario genere. Di giorno restano invisibili e di notte vanno a cercare cibo.

 

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Leopardi come gatti randagi quindi, ma gatti che pesano da quasi quaranta  a oltre sessanta chili. Quindi non si accontentano di topi. Generalmente preferiscono cani randagi (e in questo caso avrebbero un'azione di controllo della diffusione rabbia secondo le autorità).

https://www.forumcani.com/blog/mumbai-leopardi-contro-la-rabbia-national-geographic-italia/

https://biopianeta.it/2018/03/india-grazie-ai-leopardi-diminuiscono-i-casi-di-rabbia/

Ma  democraticamente non disdegnano nemmeno i cani di proprietà,

ATTENZIONE COME HO SCRITTO SOPRA I VIDEO SONO CRUENTI  per questo li metto solo come link.

https://www.youtube.com/watch?v=J6gILOS-paM

arrivando fin sotto casa.

https://www.youtube.com/watch?v=-FS6SYzEz9c&t=17s

o addirittura dentro casa:

https://www.youtube.com/watch?v=Hz0o2_i6pJg

Si cerca di convivere,

https://www.meteoweb.eu/2014/05/animali-mumbai-si-insegna-convivere-i-leopardi/284557/

 

ma negli anni sono comunque state aggredite ed uccise diverse persone. Questa donna anziana se l'è cavata grazie al suo coraggio e alla giovane età del leopardo:

https://www.youtube.com/watch?v=91D3QYM4N5Y

 Spesso i Leopardi si trovano imprigionati in strutture e si spaventano, il leopardo nel video sotto è in una scuola (!) ed è chiaramente terrorizzato, come lo sarebbe un gatto nella stessa situazione,  ma se prendere un gatto senza ucciderlo e senza farsi troppo male è già un problema, con il leopardo le cose si complicano.

https://www.youtube.com/watch?v=PkIBUqqDwk8

Sono allo studio  progetti di salvaguardia di leopardi e uomini e sono stati avviati tentativi di monitoraggio dei leopardi, ma il problema rimane pressante, e non riguarda solo Mumbai, ma altre città anche in Nepal.

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Leopardo sedato a cui viene messo un radiocollare.

Il leopardo è uno degli animali più belli che esistano, ed è giusto che sia protetto, non sto auspicando una epurazione scriteriata, assolutamente no, ma le cose non vanno lasciate al caso, nè le persone messe in pericolo.
Le gestioni della fauna devono essere studiate in concerto con gli enti territoriali, gli esperti e gestite con criterio (asportazione e ricollocamento di indivdui inurbati o in soprannumero, realizzazione di zone protette ) e non lasciate al caso od alla buona volontà.
Di nuovo il leopardo, ma anche il panda ( l'orso?), non possono essere presi come esseri singoli, ma come sistemi complessi, come lo siamo noi umani (che siamo forse i più complessi ed invadenti).

 Ok, mi sentivo di doverlo scrivere e l'ho fatto, se mi arrivano sassate, colpa mia. L'intezione però mia è far capire che:
Le cose non sono semplici come sembrano.
L'interazione fra uomo e  specie potenzialmente pericolose va gestita con consapevole criterio, senza idealismi e senza proclami allo sterminio.
Entrambe le specie vanno protette.
Botte piena e moglie ubriaca raramente funziona, in natura mai.

La parola chiave sarebbe saggezza. La nostra specie è forse la più intelligente del pianeta, ma sulla saggezza abbiamo ancora da lavorare parecchio.

 

PER FAVORE,  SE VOLETE COMMENTARE GRAZIE, MA NON POLARIZZATEVI PRO E CONTRO COME TIFOSERIE SPORTIVE PERCHE' LA RAGIONE NON STA DA NESSUNO DEI DUE POLI, STA IN MEZZO (LO DICONO GLI ESPERTI FAUNISTI -MA ANCHE IL BUDDHA -E NON SONO BUDDHISTA).

PS ci sono anche i puma a Los Angeles ...

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2 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Articolo molto interessante che fa riflettere sul cambiamento del nostro mondo e , conseguentemente, sulle abitudini e sul rapporto con gli animali.
Bello, grazie.

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  • Nikonlander Veterano

Ho messo una coppa per il coraggio nell'affrontare un tema controverso che immagino solo in Italia riesce a generare divisione e più spesso irragionevole contrapposizione.
Personalmente sto nel mezzo ma non saprei come spiegarlo. Anzi, dal momento che mi infastidisce l'irragionevole contrapposizione direi che non saprei come farlo capire (salire un gradino talvolta non guasta).

Loro sono animali e difendono il loro territorio. Noi siamo animali e facciamo altrettanto.
Dalla nostra abbiamo però l'intelligenza e in questo caso non sarebbe il caso di utilizzarla come arma, per cui direi che con gli animali pericolosi si debba comunque convivere e per quanto possibile evitare soluzioni drastiche (uccisioni) e optare per quelle drastiche ma non troppo (cattura e trasferimento). In Italia dovremo prendere esempio da altre popolazioni che gli animali pericolosi li trovano sotto il cassonetto della spazzatura o dentro il garage (il serpente a sonagli da garage è un classico nelle periferie di Phoenix). Ma i cittadini americani i pic nic in campagna li fanno lo stesso. Eppure tra serpenti a sonagli, puma, orsi e alligatori dovrebbero pensarci due volte prima di mettere il naso fuori dalle città. Pensate che nello Utah la densità abitativa di serpenti a sonagli e di poco più bassa di 100 per ogni ettaro e se avete un'idea di quanto è grande lo Utah... 

Noi siamo nati in un posto sicuro. Qualche orso, più raramente qualche lupo e più frequentemente qualche vipera. Ma chi nasce in posti come quelli è consapevole, non ha paura e impara ad muoversi con prudenza, una prudenza che noi non abbiamo in questi casi. Comunque è certo che accetta il rischio

Accettare il rischio è la frase corretta. Un amico un giorno decise di fare una vacanza in Australia. Nonostante non avesse mai avuto a che fare con gli squali comunque li temeva e quando vide una spiaggia affollata ebbe la sensazione che si trattasse di un mare sicuro. Le persone prendevano il sole, facevano il bagno, anche i bambini e i genitori erano tutt'altro che spaventati. Sistemò l'asciugamano vicino a una coppia anziana, si spogliò e si gettò in acqua. Dopo qualche minutò scorgendo una pinna in lontananza uscì di corsa, guardò verso la coppia anziana ed esclamò "... ma ci sono gli squali", gli anziani si misero a ridere e la signora sghignazzando disse: "Tranquillo, se non hanno fame non ti attaccano".

Questa è la differenza che passa fra noi che forse incontreremo un orso in tutta la nostra vita (ma più probabile che non lo incontreremo mai) e chi sa che dovrà fare il bagno in compagnia di cubomeduse, pesci pietra e squali.

Impariamo anche noi a stare nel mezzo. Almeno su questo argomento una zona grigia esiste.

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