Caserta, prevalentemente in 16:9
CitaIl Parco Reale, parte integrante del progetto presentato dall’architetto Luigi Vanvitelli ai sovrani, si ispira ai giardini delle grandi residenze europee del tempo, fondendo la tradizione italiana del giardino rinascimentale con le soluzioni introdotte da André Le Nôtre a Versailles.
I lavori, con la delimitazione dell'area e la messa a dimora delle prime piante, iniziarono nel 1753, contemporaneamente a quelli per la costruzione dell'Acquedotto Carolino, le cui acque, dalle falde del Monte Taburno avrebbero alimentato le fontane dei giardini reali.
Il giardino formale, così come oggi si vede, è solo in parte la realizzazione di quello che Luigi Vanvitelli aveva ideato: alla sua morte, infatti, nel 1773, l'acquedotto era stato terminato ma nessuna fontana era stata ancora realizzata. I lavori furono completati dal figlio Carlo (1740-1821), il quale, pur semplificando il progetto paterno, ne fu fedele realizzatore, conservando il ritmo compositivo dell'alternarsi di fontane, bacini d'acqua, prati e cascatelle.
Vi risparmio ogni altra notazione storico architettonica, ma vi invito a fare un biglietto per andare a visitare non solamente il parco della Regina Carolina, ma sopratutto gli interni della Reggia di Caserta, tra tutte le meraviglie dell' Arte Italiana, sicuramente una delle più visitate ed apprezzate.
Ci sono milioni di storie che si potrebbero raccontare al riguardo, ma mi limito a girarvi le foto della mia ennesima visita di corsa, limitata al Parco, che si estende su di una superficie di 120 ettari, prolungandosi in una serie di vasche, fontane, padiglioni e coreografici gruppi marmorei, in costante salita fino alla cascata artificiale da 78 metri, che alimenta l' insieme di vasche (proveniente dal bacino appositamente creato da Vanvitelli), dalla forma telescopica, come si trattasse delle varie parti che compongono un cannocchiale.
Un'ora sola a disposizione, domenica 16, veramente troppo poco, se non ci fosse stato ...il trucchetto
E quindi...le foto
in una alternanza tra bianco e nero e colore, entrambi talmente contrastati da fare ben poca differenza sul risultato: moltissima sulla metodologia, che impone di riflettere, contando fino a dieci, prima di scattare in una o nell'altra delle due manifestazioni di pensiero, fatte le debite differenti regolazioni esposimetriche e di densità/filtratura.
Sono quindi foto descrittivamente diverse e spero ciò venga ...alla luce, per chi avrà piacere di osservare.
Ma la prossima volta che tornerò a Caserta, mi procurerò una guida (penso di sapere già quale) e starò due giorni interi dentro la Reggia.
Oggi Parco:
una magnificienza tutta italiana.
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
- 3
- 2
2 Commenti
Commenti Raccomandati